da diffidente il 30/04/2023, 11:10
C'è un problema serio che ad oggi non è stato risolto e, secondo me, nemmeno affrontato radicalmente: se il "lavoro" non c'è, non c'è, non lo si può "inventare per legge". A differenza che in altre nazioni, per ogni posto di lavoro, sia esso nella Pubblica Amministrazione o nel settore privato, ci sono in media decine di candidati, mentre è noto che in un Paese spesso preso come termine di paragone ( la Germania), in genere i candidati sono 5 o 6. Non è un mistero che in Val Seriana i giovani fanno meno fatica a trovare lavoro che a Caltanissetta, ma non perché i giovani Siciliani siano meno volenterosi, anzi.
Quando vi è una tale sproporzione fra domanda e offerta, è logica conseguenza che a dettare le regole del gioco siano i datori di lavoro. Tanto è vero che, almeno limitandosi agli ultimi 5 anni, le tasse sul lavoro italiane non sono significativamente più alte rispetto a Francia e Germania, ci sono dei problemi legati alla produttività ( un po' perché spesso i beni o servizi prodotti non sono di altissimo pregio, un po' perché ci sono difficoltà nel lavorare date da disorganizzazione e inefficienze che sarebbe bene cercare di eliminare.