da Robyn il 02/10/2022, 13:26
Il problema è che siamo in presenza di culture troppo differenti dalla nostra finché la percentuale rimane limitata è possibile l'integrazione e il multiculturalismo diversamente non sappiamo se con i continui flussi migratori avremmo ancora la democrazia così come l'abbiamo conosciuta fino ad adesso,c'è anche il rischio di partiti religiosi.Alcuni facevano riferimento al diverso trattamento fra profughi ucraini e di altre culture,la differenza sostanziale non è il diverso trattamento che comunque una democrazia non può tollerare per il principio di uguaglianza quanto che gli ucraini sono culturalmente affini alla cultura occidentale.In ogni caso l'immigrazione clandestina va fermata non con le cattive ma con delle strategie che impediscano la violazione dei più elementari diritti umani,anche perché pensare alla manodopera a buon mercato non può che far peggiorare le condizioni del lavoro per i cittadini italiani perché il ragionamento che molte aziende fanno e che gli immigrati sono meglio perché sono abituati a condizioni di lavoro peggiori questo significa anche pochi investimenti per migliorare le condizioni del lavoro e un possibile peggioramento soprattutto per le fasce più deboli nell'ingresso del mercato del lavoro.Quando all'interno di un'azienda una comunità straniera fa massa critica per gli italiani all'interno la vita diventa più difficile.La stessa cosa avviene nei quartieri dove la stragrande maggioranza è straniera si formano delle isole e non c'è integrazione con le regole occidentali oppure nelle scuole dove il 60% può essere sttaniero e il restante italiano non c'è integrazione con le regole occidentali.La soluzione è stimolare la natalità e riformare la previdenza che separi lavoratori attivi dal numero di persone in età passiva cioè la capitalizzazione con una parte residua a ripartizione e questo ad invarianza di trattamento previdenziale per chi già percepisce la pensione
Locke la democrazia è fatta di molte persone