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Finita la pandemia le regole del mercato del lavoro devono tornare a come erano prima della pandemia con lievi modifiche ad ex ripristinando il limite di 24 mesi dei contratti a termine ed eliminando lo 0,5 di spesa in più sulle proroghe.Altro aspetto sono le retribuzioni che l'inflazione sta indebolendo facendo perdere potere d'acquisto ai lavoratori,l'Ipca mi pare che è al netto degli aumenti energetici.Agire sul cuneo fiscale per allineare le retribuzioni italiane agli standard di quelle europee che come contributi sociali pagano solo il 15% mentre in Italia sono del 33%.Le retribuzioni insufficienti alimentano il mercato nero con secondi lavoretti togliendo il tempo libero,perché le retribuzioni sono insufficienti per vivere e come se non bastasse il mercato del lavoro italiano secondo i dati della Banca d'Italia è poco attraente per la mancanza di meritocrazia e per la mancanza di corsi di formazione e di perfezionamento in particolare per chi è con l'Aspi

Il reddito minimo è indissolubilmente legato al cuneo fiscale.Se diminuisce il cuneo fiscale parallelamente si alzano le retribuzioni e di conseguenza i minimi retributivi previsti dai CCNL.La difficoltà ad introdurlo è che questo potrebbe comportare un'aumento del costo del lavoro.La posizione di Brunetta è sbagliata perche esistino lavoratori che hanno retribuzioni inferiori alla loro produttività ma anche lavoratori a cui non si può negare un minimo anche se hanno una produttività inferiore per consentire una esistenza libera,le leggi del mercato non possono andare in contrasto con la libertà perché diventerebbe tirannia del mercato che porta alla sopraffazione.Basta semplicemente diminuire il cuneo fiscale portando i contributi sociali al 15% di conseguenza è facile stabilire un livello minimo per ogni ccnl includendo 8 settori sprovvisti di CCNL