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alla fine i 1006 di balaklava dopo aver lavorato anche il sabato fino allo sfinimento, estenuati si sono messi d'accordo pur di farla finita con queste elezioni, ogni gruppo ha mediato e ci ha guadagnato e rimesso qualche cosa
poverini non ce la facevano più di lavorare tutti giorni
sergio, come lo chiama matteo, ha 80 anni, draghi 74 e può fare il futuro presidete se..... altrimeti c'è renzino che freme per diventarlo
ciao mauri

mauri ha scritto:alla fine i 1006 di balaklava dopo aver lavorato anche il sabato fino allo sfinimento, estenuati si sono messi d'accordo pur di farla finita con queste elezioni, ogni gruppo ha mediato e ci ha guadagnato e rimesso qualche cosa
poverini non ce la facevano più di lavorare tutti giorni
sergio, come lo chiama matteo, ha 80 anni, draghi 74 e può fare il futuro presidete se..... altrimeti c'è renzino che freme per diventarlo
ciao mauri

La situazione mi sembra un po' più seria di così.

Ma si, anzi io proporrei di abolirle proprio le elezioni, tanto non servono a nulla.

Guerini: “Davanti a noi sfide impegnative rinviamo la campagna elettorale”
Il ministro della Difesa: “Non possiamo nascondere la crisi del sistema politico. Vale la pena di ragionare su una nuova legge elettorale proporzionale”. Il centrosinistra ha l’esigenza di purificarsi dalle tossine di questi giorni e rafforzarsi

https://www.lastampa.it/politica/2022/0 ... _-2844143/

Dopo l'elezione di Mattarella il processo riformista deve continuare per fare uscire il paese dal declino in cui è caduto riforma del welfare come previdenza edilizia popolare,senza fissa dimora riforma della Pa snellimento delle procedure burocratiche,merito etc

È stato breve ma intenso.
tutti per un po' a parlare di elezioni PdR.
Un bel gioco dura poco.

Un momento di relax che sfugge dai problemi da affrontare

Ma c'è ancora chi viene fuori col proporzionale?
Ma la vogliamo la governabilità o dobbiamo continuare con i governi trattativa?
Non sono per il presidenzialismo perché è troppo pericoloso ma un minimo di solidità del governo è una esigenza imprescindibile.

Intanto il primo problema è una diversa selezione della classe politica se no possiamo votare con qualsiasi sistema elettorale ma ci ritroviamo con una massa di mediocri incapaci comandati da pochi marpioni e questo sia a dx che a sx.

L'unica riforma del sistema elettorale (a prescindere dal proporzionale o meno) e lo dico da sempre ma non trovo riscontri, che possa portare una migliore selezione della classe politica è quella di dare forza al non voto (non mi piace nessuno) facendo corrispondere alla percentuale di non voto la stessa percentuale di seggi vuoti.

Vedete allora come si danno da fare per presentare gente gradita al popolo!!

Non mi sembra che ci sia grande interesse nei partiti per dare maggiore potere agli elettori nella scelta di chi governa e del programma. Anzi esattamente il contrario. La volontà di tornare al proporzionale puro va proprio in questa direzione. L'elettore non decide nulla, non c'è nessuno responsabile dei risultati del governo, e non c'è mai un vero cambiamento politico.
Certo un proporzionale puro con il numero degli eletti proporzionale al numero dei votanti sarebbe incentivante ma non lo faranno mai.
A mio parere il sistema migliore rimane quello a doppio turno, dove al secondo turno si vota sul presidente del consiglio e la maggioranza di governo.
Se cambia la maggioranza si torna a votare.
A fine legislatura gli elettori valutano i risultati e possono cambiare maggioranza e presidente del consiglio.
Poi una legge che disciplina in maniera rigida le incompatibilità tra cariche elettive e altre funzioni nello Stato.

trilogy ha scritto:Non mi sembra che ci sia grande interesse nei partiti per dare maggiore potere agli elettori nella scelta di chi governa e del programma. Anzi esattamente il contrario. La volontà di tornare al proporzionale puro va proprio in questa direzione. L'elettore non decide nulla, non c'è nessuno responsabile dei risultati del governo, e non c'è mai un vero cambiamento politico.
Certo un proporzionale puro con il numero degli eletti proporzionale al numero dei votanti sarebbe incentivante ma non lo faranno mai.
A mio parere il sistema migliore rimane quello a doppio turno, dove al secondo turno si vota sul presidente del consiglio e la maggioranza di governo.
Se cambia la maggioranza si torna a votare.
A fine legislatura gli elettori valutano i risultati e possono cambiare maggioranza e presidente del consiglio.
Poi una legge che disciplina in maniera rigida le incompatibilità tra cariche elettive e altre funzioni nello Stato.

Perfettamente d'accordo sul doppio turno.
Quello a livello nazionale (una sorta di premio di maggioranza) e non quello di collegio dove il risultato finale rimane ancora un proporzionale.

Insisto sui seggi vuoti in proporzione al non voto.
Se non mi piace nessuno, voto seggio vuoto.
Si potrebbe persino mettere un simbolo che significa non mi piace nessuno
Ecco che la mitica selezione della classe politica sarebbe molto ma molto più in mano agli elettori che ai partiti.

Mattarella nel suo discorso di insediamento lascia intendere che c'è molto da fare per fare uscire l'Italia dal declino in cui è caduta.La prima il contrasto alle disuguaglianze che frenano la crescita e questo significa il completamento del welfare con l'edilizia pubblica dare percorsi di reingresso nel tessuto sociale a chi è in stato di disagio per ex i senza fissa dimora,la riforma della previdenza con lo sviluppo della previdenza complementare estesa anche a chi è in pensione cosa che fa scendere i contributi e permette redditi più alti,la diminuzione del cuneo fiscale,il contrasto alla precarietà senza calcolare la meritocrazia che manca.Poi altre riforme altrettanto importanti come lo snellimento della burocrazia che soffoca il paese, la riforma della Pa mettendo in comunicazione tutte le sue articolazioni,la riforma della giustizia ed infine l''introduzione del bicameralismo differenziato riaumentando il numero dei parlamentari.In breve c'è molto da fare e poco tempo da perdere per uscire dal declino e Mattarella sarà molto vigile perché sa della debolezza dei partiti che hanno fatto della ricerca del consenso la loro cifra di esistenza manifestatasi in occasione dell'elezione del Presidente della Repubblica