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Draghi al Colle?

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Draghi al Colle?

Messaggioda trilogy il 05/02/2022, 10:08

Devo ammettere che dopo Conte con Draghi mi aspettavo molto meglio sul piano del rispetto delle regole di libertà e la delusione è stata pesante. Ci sono ministri che andavano sostituiti da tempo.
Bravi comunque gli studenti che dopo le manganellate dei giorni scorsi hanno proseguito la loro protesta pacifica.
Il PD se vuole che quella D rappresenti ancora qualcosa di concreto e praticato quotidianamente dovrebbe avviare una riflessione culturale profonda. E i ministri dell'interno dovrebbero essere esclusivamente politici eletti che rispondono delle loro azioni ai cittadini.

Comunque ottima l'analisi del discorso di Mattarella fatta da Formica:

Parla l’ex ministro socialista. Mattarella lì per restare, a Draghi e governo un duro monito: prima il Parlamento. Consulta e Quirinale i garanti costituzionali, altro che semipresidenzialismo. E la Giustizia non si può riformare da sola.

Intervista completa.
https://formiche.net/2022/02/mattarella-draghi-formica/
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Re: Draghi al Colle?

Messaggioda diffidente il 05/02/2022, 15:19

Da medico, non sono d'accordo sul fatto che il Governo Draghi abbia ingiustamente limitato le libertà. Le decisioni di limitare gli spostamenti e le occasioni di ritrovo in spazi chiusi ( ristoranti, cinema e simili) secondo il sistema "a colori" sono state imposte... dalla contagiosità del Sars-cov-2, contagiosità che, come è normale in un contesto di selezione darwiniana, è andata aumentando con il tempo. Non si devono ascoltare pseudo scienziati o persone senza competenza in materia, - bisognerebbe anche affrontare il problema della scarsa preprazione scientifica di chi studia Scienze Politiche, ma ci porterebbe lontano- , ma partire dai fatti. Non esistendo, fino ad oggi, una "cura" molto efficace contro il covid19 l' unico modo per evitare migliaia di morti al giorno è limitare le possibilità doi contagio, e per un virus che si trasmette per via aerea e non solo, non essendo sufficienti le mascherine chirurgiche e non efficaci al 100% neppure le FFP2, significa necessariamente temere le persone distanti fra loro. Se andiamo a vedere bene, l' idea balorda è stata il lockdown prolungato di Conte, basato sull' assunto FALSISSIMO che si poteva "eradicare" solo con le chiusure un virus pandemico. Certo, a Marzo in Lombardia serviva eccome una misura drastica, dato che gli ospedali erano saturi, ma non certo a Roma, In cAmpania o in altre Regioni e comunque dopo il lockdown il virus ha ripreso a circolare. Dunque due mesi di chiusure drastiche hanno comportato solo danni. Ricordiamo che le conseguenze del lockdown sull' economia si stanno pagando ancora adesso. Conte e il suo Governo ha applicato un sistema molto più razionale di "fasce distinte in base alla situazione locale", che è un buon compromesso e che ha permesso di limitare i danni. Draghi è stato autoritario? Beh, in circostanze gravi le scelte razionali non sono moltissime, spesso si riducono a una. Se i parlamentari non hanno la competenza per capirlo, è giusto che il Governo le imponga e SI IMPONGA . La Democrazia è importante, ma non si deve tradurre in incompetenza criminale.
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Re: Draghi al Colle?

Messaggioda franz il 06/02/2022, 9:03

diffidente ha scritto:... Conte e il suo Governo ha applicato un sistema molto più razionale di "fasce distinte in base alla situazione locale", che è un buon compromesso e che ha permesso di limitare i danni.

Forse intendevi Draghi?
Comunque perfettamente d'accordo su tutto. In situazioni straordinarie servono misure straordinarie ed il potere esecutivo serve appunto a questo. Prendere decisioni urgenti e anche severe. Stendo un velo pietoso su Conte ma ricordiamoci che con la prima ondata non c'erano vaccini e l'unica misura drastica era il lock-down, che ricordo bene era stato visto funzionare in Cina ma era difficilmente proponibile in occidente in modo così drastico.
Ora però abbiamo i vaccini e molta meno popolazione "suscettibile".
Si va verso un graduale allentamento.
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Re: Draghi al Colle?

Messaggioda Robyn il 06/02/2022, 12:46

Non c'erano molte alternative anzi quasi nessuna,le precauzioni prese erano per proteggere la libertà futura diversamente sarebbe stato peggio.Le precauzioni cadranno man mano,la mascherina all'aperto poi al chiuso il green pass le vaccinazioni,le mascherine Ffp2 che possono portare sul lavoro all'apossia in base all'attività svolta come stanchezza e deconcentrazione.La pandemia sta finendo pur mantenendo nel frattempo un velo di precauzione si tornerà alla vita normale
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La pandemia NON STA FINENDO

Messaggioda diffidente il 06/02/2022, 22:07

In un forum tecnico, di appassionati di Politica, non bisofgna aver paura di scrivere o leggere verità scoomode. Non è vero, per motivi che chi conosce la microbiologia Vi potrà dire meglio di me, che la "pandemia Covid19 stia per finire". Sta per finire questa ondata, ma già ha iniziato a circolare un'altra variante - Omicron-2 o quale per essa- che almeno in parte riesce a re infettare chi è stato precedentemente infettato da altre prima . Dunque è ragionevole attendersi un certo periodo di tempo in cui i nuovi casi diminuiranno fino a raggiungere un minimo, e poi risaliranno fino a configurare una nuova ondata. Questo è lo stato de8i fatti e in politica bisogna partire dai fatti. Come si può fare per mifliorare la situazione? Non sperare incrociando le vita, ma, fra le altre misure, ridare slancio alla ricerca sul Covid19, oggi incredibilmente molto ridotta, e specificamente quella volta a trovare vaccini DAVVERO efficaci, perché quelli attuali hanno limiti importanti, soprattutto la breve durata della protezione; bisogna anche accelerare , magari con uno sforzo coordinato, la ricerca di farmaci antivirali efficaci, perché solo l' estrema destra no-vax crede all' efficacia delle "cure domiciliari" .
Per quanto riguarda il lockdown del 2020, la ratio era che , con restrizioni prolungate, si sarebbe portuto estinguere la circolazione di virus, cosa che era fin da subito apparsa non vera. perché dico questo
a) esistono persone portatrici del virus per lunghi periodi, magari asintomatiche, che se stanno in casa non lo trasmettono, ma appena le restrizioni saranno state alleviate e ci saranno persone in giro, lo trasmetteranno di nuovo;
b) se anche fosse possibile arrestare la circolazione di virus in un Paese, l' UE è una area in cui gli spostamenti di persone fra Paesi diversi sono tantissimi e dunque è solo questione di tempo che un o una asintomatico-a entri in Italia e faccia ripartire l' epidemia
c) l' esistenza di tantissimi asintomatici che sono in grado di trasmettere il virus rende vani i lockdown, che si basano sull' assunto che si possano identificare tutti coloro che sono stati infettati. Per definbizione, un asintomatico non è individuabile se non in rari casi.
Cosa ha ottenuto il lungo Lockdown? Un calo enorme del PIL e una crisi economica da cui non siamo ancoira usciti e non ha avuto un limitatissimo impatto sulla mortalità, perché chi, in condizioni di fragilità, non è morto nella prima ondata, è morto nelle ondate successive prima della vaccinazione. Tutto questo era comprensibile già nel 2020, non sto parlando con il senno di poi. Il Governo Draghi, che comunque si è avvalso di esperti indbbiamente competenti, più di quelli di Conte, se ne è ben guardato dall' imporre lockdown irrazionali e ha disposto le chiusure "per fasce cromatiche", oltre a organizzare seriamentela campagna vaccinale.
Purtroppo, bisogna dire che Conte non è il solo colpevole del lockdown: anche Zingaretti, forte del suo diploma, gli è andato dietro, senza che avesse la forza di dire "adesso basta!"
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Re: Draghi al Colle?

Messaggioda franz il 07/02/2022, 11:53

Forse, diffidente, volevi aprire un nuovo argomento?
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Re: Draghi al Colle?

Messaggioda diffidente il 07/02/2022, 18:20

Carissimo Franzi, in effetti ho ripetuto più volte le stesse cose, mi sa che sti diventando vecchio :shock: A parte tutto, Draghi, contro i pronostici, non è diventato Presidente della Repubblica, ma resterà Presidente del Consiglio. Confesso che mi è difficile riuscire a "divinare" quello che succederà in questo anno prima delle elezioni, perché questo governo è nato in risposta a una grave situazione - sanitaria E economica- che è sì migliorata, ma non risolta. Fino ad oggi , in pratica, le scelte sono state obbligate dalle circostanze o dal buon senso e tutti i politici razionali hanno dovuto accettarle, ma ora ci saranno anche scelte vere e proprie da fare, dunque anche scelte politiche. Su tutte, cosa fare in caso di guerra - commerciale o, speriamo di no, militare, fra USA/Polonia e Russia: partecipare attivamente? Fare i neutrali per salire sul carro del vincitore? Vi è, poi, la questione- economia: anche se vi è una certa ripresa, il PIL non è ancora tornato ai livelli del 2019 e neppure ai livelli del 2007 - sarà compito del Governo elaborare strategie efficaci. Bene, su questo Lega e Forza Italia hanno le loro idee, a mio parere molto discutibili, PD e M5S non dico opposte, ma di certo molto distanti: come fare una sintesi? In questi mesi, Draghi, mi pare di aver capito, ascoltava e poi decideva da sé, ma non sono sicuro che tutti i partiti continueranno a dire di sì.
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Re: Draghi al Colle?

Messaggioda trilogy il 10/02/2022, 12:03

La notte del Quirinale e la «ragion di Stato» che chiude la vicenda Belloni

di Francesco Verderami

Gabrielli: bisogna limitare l’elettorato passivo per certe cariche. In quei giorni, a detta di Matteo Salvini, il nome «mi venne proposto da Enrico Letta e Giuseppe Conte», che a sua volta inserì tra i promotori della candidatura «anche Roberto Speranza».

«C’è una ragion di Stato che impone di chiudere subito la vicenda». Parlò di «ragion di Stato» il ministro della Difesa la notte in cui prese quota la candidatura di Elisabetta Belloni al Colle. Era l’ultima notte di quei «giorni travagliati».

A colloquio con il leader del Pd Enrico Letta, Lorenzo Guerini urlò come mai gli era capitato prima, perché «non si doveva arrivare dove si è arrivati», perché «non si doveva inserire il nome del capo del Dis nella rosa per il Quirinale», perché «va tenuto conto della delicatezza del suo ruolo», perché «non si possono tenere in fibrillazione gli apparati della sicurezza». E per quanto sorpreso dalla «coda bislacca» della trattativa sul capo dello Stato, il ministro dem pose soprattutto l’accento sulla «ragion di Stato».

Ed è proprio seguendo la logica della «ragion di Stato» che ieri il Copasir ha dato prova di un ritrovato senso della istituzioni, se è vero che — durante l’audizione della responsabile dei Servizi segreti — i membri del Comitato per la sicurezza della Repubblica si sono concentrati sulla crisi ucraina e non hanno posto domande sulla questione quirinalizia che l’ha coinvolta. Lo avevano fatto anche il giorno prima con il ministro degli Esteri, che pure era stato parte dell’affaire opponendosi alle modalità con cui la Belloni era stata infilata nel tritacarne dei quirinabili.

È stato un segno di resipiscenza (quasi di riscatto) del Parlamento, dopo la sbornia di una settimana surreale che — per effetto di mediazioni senza soluzioni — avrebbe infine portato alla rielezione di Sergio Mattarella. In quei giorni, a detta di Matteo Salvini, il nome della Belloni «mi venne proposto da Enrico Letta e Giuseppe Conte», che a sua volta inserì tra i promotori della candidatura «anche Roberto Speranza». Nel Palazzo non sono ancora certi su chi sia stata la mente del progetto, diciamo, ma è agli atti la reazione immediata di quanti lo hanno combattuto: dalla maggioranza del Pd a Forza Italia, da un pezzo di M5S ai centristi di ogni latitudine, dalla senatrice di sinistra Loredana De Petris a Matteo Renzi che disse «l’Italia non è l’Egitto».

E tutti insieme, per «ragion di Stato», evitarono di dar corso a una polemica che — come rileva Guerini — sarebbe stata «dannosa verso l’immagine di strutture così importanti e delicate»: «L’improvvisazione di quei giorni ha già fatto abbastanza danni. La politica deve avere l’intelligenza di non trascinare nell’agone persone e istituzioni che vanno tutelate nell’interesse del Paese». Una risposta indiretta a chi ha continuato a sostenere che sia stata «un’occasione persa non portare una donna al Colle», o a chi ha provato a giustificarsi spiegando come non ci fossero «norme di legge» che ne impedissero l’elezione.

Ma ci sarà un motivo se il sottosegretario con delega ai Servizi è dovuto intervenire due volte in pochi giorni, per dire che «su certe cose non si può giocare». Anche ieri, e sempre per «ragion di Stato», Franco Gabrielli è stato costretto a rompere il riserbo che pure attiene al suo incarico: un fatto senza precedenti, perché non ha precedenti quanto è avvenuto. Preoccupato di preservare il Dis, oltre che la persona posta al suo vertice, si è presentato a Porta a Porta per ribadire «la mia fiducia personale e quella di Mario Draghi» verso Belloni. E siccome in Transatlantico si erano sparse voci sul fatto che il capo del Dis avesse messo a disposizione il suo mandato, ha affermato che «non è mai stata in discussione la sua rimozione».

Di più. Gabrielli ha offerto una ricostruzione dell’ultima notte della corsa al Colle. Ha raccontato di essere stato «informato» dalla responsabile dei Servizi e di aver seguito «passo passo» la storia, rivelando che «l’ambasciatrice da grande servitrice dello Stato» ha vissuto gli eventi «con molto fastidio e con particolare partecipazione emotiva»: «Lei è stata vittima di questa vicenda. E ora bisogna imparare dagli errori». Per decrittare l’ultimo passaggio, viene utile l’intervista che Gabrielli aveva concesso giorni fa a Zapping: per il futuro «credo sia opportuna una limitazione dell’elettorato passivo per tutte le cariche che hanno un ruolo così importante». Era una regola non scritta della politica, che un gioco irresponsabile costringerà a trasformare in norma di legge. Per «ragion di Stato».

fonte: https://www.corriere.it/politica/22_feb ... 0d34.shtml
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Re: Draghi al Colle?

Messaggioda diffidente il 10/02/2022, 15:09

Il tutto nasce dal supposto bisogno di avere "una donna" come Presidente(-ssa?) della Repubblica; se devo essere sinvcero, questa idea ricorda molto quella della lottizzazione, in cui , nella attribuzione di incarichi pubblici, vari gruppi devono essere rappresentati. Invece che democristiani o socialisati, adesso si parla di uomini e donne, ma il risultato finale non so quanto cambi; sostenere che "al Quirinale deve andare una donna" è lo stesso che dire "al Quirinale deve andare un socialista" , frase che, se non ricordo male, pronunciò un impettito Craxi in occasione delle votazioni che sancirono poi l' elezione di Sandro Pertini.
A parte questo excursus più o meno condivisibile, in quel frangente, in nome delle pari opportunità , Letta e Conte volevano, almeno stando alle notizie diffuse nei giorni scorsi, proporre una figura femminile autorevole, stimata da tutti indipendentemente dall' appartenenza politica e non troppo legata a questo o quel partito: non è che tali figure siano tantissime e una di queste era indiscutibilmente l' attuale Direttrice dei Servizi Segreti. Comunque, non mi sembra niente di drammatico, anche perché l' intessata ha subito espresso la sua contrarietà e tutto è finito lì.
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