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L' integrazione degli immigrati irregolari non è un dovere

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L' integrazione degli immigrati irregolari non è un dovere

Messaggioda diffidente il 04/10/2021, 4:54

Sull' immigrazione si potrebbero scrivere moltissime cose e molte sono state scritte, ma, a mio parere, c'è un equivoco "di fondo" che condiziona la relativa politica: per molti è scontato che una volta che una persona è arrivata in Italia illegalmente, la si debba per forza accettare e ha "il diritto" di vivere e di compiere tutti gli atti della vita come se fosse cittadino italiano. A mio parere questo principio NON deve essere né accettato, né tantomeno implementato. Chi entra in Italia con un regolare visto di ingresso, magari dopo una certa "selezione all' ingresso", per usare un'espressione forse cruda, ma che rende bene l'idea, ha, e ci mancherebbe altro, tutti i diritti, ma chi arriva con i barconi no. Questi immigrati barconisti arrivano in spregio alla legalità, nessuno li ha voluti, non hanno praticamente nulla da dare al nostro Paese se non problemi e di conseguenza risultano, da quello che posso dedurre dai fatti, più un fardello che una risorsa. Non mi sembra giusto che i soldi delle tasse, ancor più in una situazione difficile ove il debito pubblico è molto elevato e ogni Euro è fin troppo importante, vadano dulapidati per dare vitto e alloggio a persone che per certi aspetti sono degli "occupanti" che entrano nel paese con un gesto di prepotenza e vogliono vivere alle spalle dei cittadini che cercano di vivere più o meno onestamente. Sappiamo tutti che fra coloro che arrivano con i barconi la maggior parte NON scappa da nessuna guerra, non subisce persecuzioni più di quanto non ne subiamo noi in Italia e si è messa in viggio atttratti dal miraggio, abilmente alimentato dalle organizzazioni che conducono il traffico di esseri umani, di vivere sostanzialmente da mantenuti. Faccio fatica a pensar perché a Sinistra vi sia questa mentalità secondo la quale l' immigrato irregolare sia una sorta di idolo a cui tutto è dovuto e lo si debba per forza accogliere, integrare, servire e riverire. Chi commette illegalità NON DEVE essere premiato, chi arriva illegalmente in Italia dovrebbe essere riportato, salvo che non abbia DAVVERO diritto alla protezione internazionale, al punto di partenza.
Credo sia interessante chiedere a Franz quale sia la politica della Confederazione Elvetica nei confronti delle persone che cercano di introdursi illegalmente nel Paese e, soprattutto, quale sia il sentimento dell' Opinione Pubblica relativamente a questo problema, posso pensare che il popolo Svizzero non ci pensi nemmeno a "accogliere e integrare" tali persone
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Re: L' integrazione degli immigrati irregolari non è un dove

Messaggioda pianogrande il 04/10/2021, 9:42

Infatti in Svizzera neanche un barcone.
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Re: L' integrazione degli immigrati irregolari non è un dove

Messaggioda franz il 04/10/2021, 16:32

diffidente ha scritto: Credo sia interessante chiedere a Franz quale sia la politica della Confederazione Elvetica nei confronti delle persone che cercano di introdursi illegalmente nel Paese e, soprattutto, quale sia il sentimento dell' Opinione Pubblica relativamente a questo problema, posso pensare che il popolo Svizzero non ci pensi nemmeno a "accogliere e integrare" tali persone

Chi si introduce illegalmente e non presenta domanda di asilo, viene rispedito da dove è arrivato.
Cosa abbastanza facile se l'ingresso è stato per via terrestre (può essere solo un paese confinante) o via aerea, dove ovviamente è noto l'aeroporto di partenza. Sempre che sia individuato.

Visto che la Svizzera fa parte di Schengen, ha accesso ai DB comuni di polizia (in caso di criminali noti) e al DB delle richieste di asilo (per la procedura di Dublino) e quindi si può sapere se e dove la persona ha già fatto domanda (in quel caso lo si rispedisce lì) o se non l'ha mai fatta. Solitamente i clandestini non si fermano in Italia ma cercano di raggiungere il nord europa, dove hanno amici e parenti. Usano la Svizzera e l'Austria solo come transito, tuttavia tedeschi e e francesi li fermano alla frontiera e li rispediscono al mittente.

Bisogna anche considerare l'eventualità che un respingimento riporti la persona in un paese dove rischia la vita o l'integrità fisica (torture) per cui ogni caso viene esaminato singolarmente. Ci può essere quindi una domanda di asilo oppure una "protezione temporanea" in attesa che la situazione nel paese di provenienza torni nella norma, come potrebbe ora essere il caso dell'Afghanistan.

C'è una direttiva europea (come ormai su tutto) e la Svizzera segue quella.
https://eur-lex.europa.eu/legal-content ... 32008L0115

Ovviamente per chi come Austria e Svizzera, non ha confini marini, è un po' più semplice. Per l'Italia e la Spagna la situazione è veramente difficile.

PS: in effetti, caro pianogrande, sarebbe possibile entrare in Svizzera via barcone. Lo si può fare nel lago di Ginevra (che in parte è in Francia) nel lago Bodanico (Germania) e nei laghi Maggiore e Ceresio (Italia). Tuttavia da tempo la Svizzera ha fatto sapere che non accetta domande di asilo politico da parte di cittadini dei paesi confinanti. Inoltre di "barconi" per i clandestini non se ne trovano in Italia, Francia e Germania. Manca proprio la materia prima.
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Re: L' integrazione degli immigrati irregolari non è un dove

Messaggioda trilogy il 08/10/2021, 11:22

Migranti, l’appello di 12 Stati all’Ue: “Finanziamenti per i muri alle frontiere”

Un gruppo di Paesi dell'Ue ha chiesto a Bruxelles di rafforzare misure drastiche contro l’immigrazione
Migranti, l’appello di 12 Stati all’Ue: “Finanziamenti per i muri alle frontiere”
Pubblicato il 08 Ottobre 2021

Lo scontro europeo sulla gestione dei migranti continua a tenere banco. Oggi a Lussemburgo si terrà la riunione dei ministri dell'Interno dei 27 Paesi Ue che affronterà il tema del rafforzamento dei confini esterni dell’Unione.

Si prevede un incontro acceso visto la lettera che 12 Paesi (Austria, Cipro, Danimarca, Grecia, Lituania, Polonia, Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia e Rep.Slovacca) hanno indirizzato alla Commissione europea e alla presidenza di turno del Consiglio Ue. «Chiediamo nuovi strumenti per proteggere le frontiere esterne dell'Ue di fronte ai flussi migratori, anche col finanziamento europeo di recinzioni e muri».

I ministri dell'Interno di questi 12 Paesi membri chiedono alla Commissione europea di finanziare la costruzione di muri al confine per bloccare l'ingresso di migranti che arrivano soprattutto dalla Bielorussia. «Le barriere fisiche sembrano essere un'efficace misura di protezione che serve gli interessi dell'intera Ue, non solo dei Paesi membri di primo arrivo. Questa misura legittima dovrebbe essere finanziata in modo aggiuntivo ed adeguato attraverso il bilancio Ue come questione urgente» si legge.

Questi Stati chiedono quindi misure più aspre per fermare i fenomeni migratori: «Piuttosto che affrontare in seguito, le gravi conseguenze di sistemi migratori e di asilo sovraccarichi che alla fine influiscono negativamente sulla fiducia nella capacità di agire con decisione quando necessario».

«Allo stesso tempo - si legge ancora in un passaggio del documento - queste soluzioni europee dovrebbero mirare a salvaguardare il sistema comune di asilo riducendo i fattori di attrazione».

«Siamo convinti che sia più pertinente e sostenibile concentrarsi in modo proattivo su una maggiore protezione delle frontiere, standard comuni per la sorveglianza delle frontiere esterne e la prevenzione degli attraversamenti illegali», concludono i dodici leader.

Per la commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson, «ci sono forti pressioni migratorie: abbiamo l'aggressione di Lukashenko, un aumento degli arrivi attraverso il Mediterraneo, la rotta atlantica e anche un aumento dei movimenti secondari nell'Unione europea perciò occorre fare progressi sul Patto sull'immigrazione e l'asilo».

https://www.lastampa.it/esteri/2021/10/ ... 1.40787992
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Re: L' integrazione degli immigrati irregolari non è un dove

Messaggioda pianogrande il 08/10/2021, 15:19

Bel dilemma.

Fare qualcosa per regolamentare e gestire è sicuramente e sempre necessario.
Che cosa fare per non diventare un bunker e pagarne alla fine le conseguenze non è un problema da poco.

Credo che la realtà di tanti paesi europei sia la incapacità di gestire globalmente (in tutti i significati possibile del termine) il problema.
Che si tratti di un grosso problema non credo ci siano dubbi.

In primis, la comunità internazionale non fa abbastanza per evitare che si creino le situazioni che costringono la gente a scappare dal proprio paese.

Proprio nel caso della citata Bielorussia, la colpa principale è della Russia di Putin e non certamente di quello spaventapasseri dalla testa vuota che si chiama Lukashenko.

Invece di costruire manufatti di cemento armato bisognerebbe avere qualche arma di pressione verso Putin ma l'Europa è strapiena di aspiranti dittatori che vivono alla sua ombra.

E allora questi aspiranti dittatori andrebbero cacciati a calci nel sedere e che vadano a vivere a casa del loro protettore.

Insomma il problema è ben complesso e i muri sarebbero solo una aggravante del problema stesso.

Darebbero ragione a chi semina paura per ricavarne consenso e potere dittatoriale.

Costruire muri significherebbe dare ragione a questi dittatorelli per conto terzi e come un geniale cartello diceva in una dimostrazione, essere "lasciati soli coi fascisti".

Riflettiamoci.
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Re: L' integrazione degli immigrati irregolari non è un dove

Messaggioda trilogy il 08/10/2021, 20:55

pianogrande ha scritto:
Proprio nel caso della citata Bielorussia, la colpa principale è della Russia di Putin e non certamente di quello spaventapasseri dalla testa vuota che si chiama Lukashenko....


Basta prendere una carta geografica per vedere che per completare l'accerchiamento della Russia, alla nato manca la Bielorussia. Il prossimo obiettivo è quello, e lì probabilmente si combatterà. Le guerre portano profughi, i paesi dell'area ne sono coscienti e vogliono alzare le barriere prima della resa dei conti.
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Re: L' integrazione degli immigrati irregolari non è un dove

Messaggioda pianogrande il 08/10/2021, 21:33

trilogy ha scritto:
pianogrande ha scritto:
Proprio nel caso della citata Bielorussia, la colpa principale è della Russia di Putin e non certamente di quello spaventapasseri dalla testa vuota che si chiama Lukashenko....


Basta prendere una carta geografica per vedere che per completare l'accerchiamento della Russia, alla nato manca la Bielorussia. Il prossimo obiettivo è quello, e lì probabilmente si combatterà. Le guerre portano profughi, i paesi dell'area ne sono coscienti e vogliono alzare le barriere prima della resa dei conti.


Sì ma una barriera che si sa benissimo che non funzionerebbe.

Forse se quei soldi di spendessero per aiutare davvero le popolazioni che scappano i risultati sarebbero migliori.

Comunque dico sempre che, con i muri, non ti chiudi dentro ma ti chiudi fuori.

Impariamo piuttosto a stare al mondo.
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Re: L' integrazione degli immigrati irregolari non è un dove

Messaggioda diffidente il 09/10/2021, 1:23

Ho letto che la Corte Costituzionale polacca ha stabilito che, in base alla costituzione del Paese approvata dopo la caduta del Muro di Berlino, le leggi nazionali hanno preminenza su norme "sovranazionali" - immagino come conseguenza di essere stati per molti anni Paesi a sovranità limitata, come disse a suo tempo Breznev - . Questo, però, sembra in contrasto con lo spirito dell' Unione Europea, i cui membri accettano di cedere parte della loro sovranità e di riconoscere come vincolanti le leggi e le sentenze emanate dai relativi organi di diritto comunitario. Credo che questa situazione non debba essere, come dire, sminuita, la Polonia adesso deve decidere se far parte della UE a tutti gli effetti, o se ne vuole uscire, come è del resto potestà di tutti gli Stati membri. Di certo non deve, o dovrei dire, non dovrebbe, perché temo che non si prenderanno decisioni risolute, restare con un piede dentro e uno fuori, oppure con una membership "à la carte", dove si accetta ciò che fa comodo e rifiuta ciò che può essere svantaggioso. Volevo ricordare che molti storici ritengono l' UE attuale in una situazione simile all' impero asburgico della Belle époque, ovvero una entità che, apparentemente solida, in fondo attende solo il pretesto per disgregarsi e credo che questo fatto della Polonia sia potenzialmente pericoloso. A questo punto penso che la soluzione migliore sia iniziare la procedura per espellere la Polonia a meno che non modifichi la costituzione.
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Re: L' integrazione degli immigrati irregolari non è un dove

Messaggioda pianogrande il 09/10/2021, 2:00

La Polonia non ha che da uscire.

Ormai sta diventando una quasi comica usanza delle destre quella dell'assetto variabile.

Fu una scelta davvero scellerata quella di allargare la UE agli immaturi e instabili paesi dell'Est.
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Re: L' integrazione degli immigrati irregolari non è un dove

Messaggioda franz il 09/10/2021, 10:15

pianogrande ha scritto:Proprio nel caso della citata Bielorussia, la colpa principale è della Russia di Putin e non certamente di quello spaventapasseri dalla testa vuota che si chiama Lukashenko.

Invece di costruire manufatti di cemento armato bisognerebbe avere qualche arma di pressione verso Putin ma l'Europa è strapiena di aspiranti dittatori che vivono alla sua ombra.

A sua volta però Putin ha le sue armi di pressione. Anzi una. Si chiama Gas.

Questi stupidi di europei vogliono la botte piena e la moglie ubriaca.
Da un lato molti paesi europei vogliono abbandonare il nucleare, dall'altro sanno che Sole e vento non ci sono sempre e quindi consumano un mucchio di gas. L'assurdo è che vorrebbero anche la transizione verso le macchine e elettriche (2035) senza chiedersi con cosa ricaricheremo le batterie di notte.
E il prezzo dell'energia elettrica sale alle stelle. E Putin ride sotto i baffi.
Qui vedete i valori d'asta (medie mensili).
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