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firmare x il referendum "si aboliamo la caccia". Il costo è di €.1,25 (tasse)
grazie e passaparola
mauri

https://www.referendumsiaboliamolacacci ... -digitale/

Non sono un cacciatore, ma pensi che l' abolizione d'imperio di questa pratica antichissima sia sbagliata. E' verissimo che gli animali selvatici in Italia sono minacciati e bisogna tutelarli, ma è anche vero che la caccia è un'attività atavica. In più è importante, anche in funzione atimafia e anticriminalità organizzata, che ci siano persone con armi lunghe in casa. Se andiamo un po' indietro nel tempo, vediamo che la banda della uno bianca non faceva azioni contro cacciatori, proprio perché i membri sapevano che erano armati.

Dalla abolizione della caccia alle armi di protezione di massa.

Ragazzi, le armi sono pericolose e non servono solo a difendersi.

Quindi, quando non indispensabile (esercito, forze dell'ordine e quant'altro) le armi non devono circolare.

Gli stessi addetti ai lavori, ogni tanto, ne fanno un uso improprio e aggressivo (per esempio, in famiglia).

I cacciatori (e tanti pescatori) hanno fatto danni incalcolabili all'equilibrio naturale allevando e liberando animali giocattolo da dare in pasto ai frustrati della vita in cerca di rivalsa armata.

Ma la caccia è un business enorme sia per i soldi che per i voti.

E degli animali e della natura in genere chissenefrega?

diffidente ha scritto:Non sono un cacciatore, ma pensi che l' abolizione d'imperio di questa pratica antichissima sia sbagliata. E' verissimo che gli animali selvatici in Italia sono minacciati e bisogna tutelarli, ma è anche vero che la caccia è un'attività atavica. In più è importante, anche in funzione atimafia e anticriminalità organizzata, che ci siano persone con armi lunghe in casa. Se andiamo un po' indietro nel tempo, vediamo che la banda della uno bianca non faceva azioni contro cacciatori, proprio perché i membri sapevano che erano armati.

diffidente quanti hanni hai?
di la verità, tu giochi ancora con i trenini e i soldatini vero?
ciao mauri

diffidente ha scritto:Non sono un cacciatore, ma pensi che l' abolizione d'imperio di questa pratica antichissima sia sbagliata. E' verissimo che gli animali selvatici in Italia sono minacciati e bisogna tutelarli, ma è anche vero che la caccia è un'attività atavica. In più è importante, anche in funzione atimafia e anticriminalità organizzata, che ci siano persone con armi lunghe in casa. Se andiamo un po' indietro nel tempo, vediamo che la banda della uno bianca non faceva azioni contro cacciatori, proprio perché i membri sapevano che erano armati.

E che "azioni" avrebbero dovuto fare "contro i cacciatori"?

Comunque io non sono un frate trappista ma, da fonte affidabile, mi risulta che la banda della Uno bianca non fece la benché minima azione contro i frati trappisti.
Eppure ti posso assicurare che armi non ne hanno.

Tra l'altro, da altra fonte altrettanto affidabile, ho saputo che non fecero azioni nemmeno contro i carmelitani scalzi.
E sì che, in quel caso, non dovevano temere neanche che gli tirassero un sandalo.

Molte persone conseguono, con un esame molto selettivo che per certi aspetti è simile a un esame universitario in materie zoologiche, la Licenza venatoria NON tanto per "andare a caccia", che è di per sé un'attività costosa, quanto peer detenere legalmente armi da fuoco di una certa potenza a scopo di autodifesa. Gli agricoltori e gli allevatori devono spesso , soprattutto in alcune Regioni, confrontarsi con veri e propri branchi di cani randagi che in qualche modo hanno re-imparato a procurarsi cibo da predatori e che non temono l'uomo. Dato che non di rado sono di taglia medio-grande e sono una decina o più, diventa necessario usare armi per allontanarli e, poiché le Questure non rilasciano se non di rado l' autorizzazione per portare armi lunghe a scopo di difesa, agli allevatori di pecore o capre non resta che la licenza di caccia, per procurarsi un minimo di autotutela almeno nei periodi venatori Vi sono poi molte persone che vivono in casolari isolati in zone di campagna/montagna e possedere armi da fuoco in quei casi diventa quasi una necessità, alla luce delle rapine violente che sono state e sono commesse. Tutte queste considerazioni mi portano a considerare la proposta di abolizione della caccia come estremista, per carità, rispettabilissima, ma a mio parere, eccessiva.

Insomma non se ne esce.

La caccia è un comodo modo per tenere un'arma "lunga" in casa.
I disastri ambientali dei cacciatori (quelli praticanti) sono un marginalissimo effetto collaterale.

Certo che l'arte di arrangiarsi in questo paese ha dei costi astronomici; ma tant'è.

In questo video, tratto da un TG locale di una emittente siciliana, https://youtu.be/ZRcOWCpfWso si vede che in alcune realtà il randagismo è un problema serio e non di rado i cani si raggruppano in btranchi numerosi e talvolta anche aggressivi. Chi possiede pecore o capre, che per forza di cose devono restare all' aperto molto a lungo, è di fatto obbligato a portare con sé un'arma lunga per tenere lontani questi cani dal proprio gregge e se nel passato era possibile chiedere ed ottenere dalle Questure il porto d'arma lunga, oggi è diventato molto difficile, anche per motivi ideologici. Per queste persone la licenza di caccia resta l' unica opzione praticabile. Per quanto riguarda la caccia vera e propria, possiamo dire che i danni sono causati dal bracconaggio, soprattutto ai danni di specie protette come gli uccelli rapaci - incredibilmente cacciati perché sciocche superstizioni li ritengono colpevoli di far capitare disgrazie- e, più che abolire la caccia, è bene contrastare il bracconaggio. La caccia in sé è ben poco praticata in quanto assai costosa e di fatto i cacciatori sono quasi tutti ultracinquantenni ( aggiungo abbastanza agiati), essendo i giovani molto pochi.

Vieterei la caccia agli uccelli ma lascerei quella a cinghiali, cervi e altri animali selvatici (o inselvatichiti, come i maiali) che fanno danni all'agricoltura in pianura come in montagna quando la popolazione cresce troppo. Quelle popolazioni devono essere tenute sotto controllo per cui è normale che ci siano ordini particolari (numerici) di abbattimento ed un controllo poi veterinario sulla macellazione.
Il cacciatore tutto questo lo fa gratis, poi la carne (ottima quella di cervo) ha un valore economico.

franz ha scritto:Vieterei la caccia agli uccelli ma lascerei quella a cinghiali, cervi e altri animali selvatici (o inselvatichiti, come i maiali) che fanno danni all'agricoltura in pianura come in montagna quando la popolazione cresce troppo. Quelle popolazioni devono essere tenute sotto controllo per cui è normale che ci siano ordini particolari (numerici) di abbattimento ed un controllo poi veterinario sulla macellazione.
Il cacciatore tutto questo lo fa gratis, poi la carne (ottima quella di cervo) ha un valore economico.

Regole e controlli?
Giammai!!

I cacciatori, purtroppo, fanno altrettanto "gratis" l'invasione dell'ambiente da parte di specie giocattolo assolutamente estranee.
E' così che l'Italia è stata invasa dai grossi cinghiali dell'Europa dell'Est che hanno soppiantato gli autoctoni.
E' così che polli d'allevamento vestiti da fagiani sono entrati a far parte del luna park della caccia facile (l'importante è sparare).

Ogni problema deve avere la sua specifica (e possibilmente intelligente) soluzione.

L'homo sapiens dovrebbe essere in grado di trovarla e praticarla.

Non si può far passare l'idea che siamo costretti a usare l'artiglieria pesante per spaventare i piccioni.