diffidente ha scritto:Vi è anche da dire che prima o poi la vita sociale deve riprendere, non giusto che divenfano permanenti le limitazioni imposte alla vita di relazione ed alle occasioni di aggregazione. Alcuni sono anche contenti di vivere isolati nelle proprie case, ma molti altri vorrebbero riprendere la vita sociale e credo sia ragionevole, onde evitare forte malcontento, che vi siano di nuovo eventi all' aria aperta, sportivi, musica, certo, mantenendo in vigore le misure minime anti-contagio come le mascherine. Bene o male, i vaccini, almeno fino a quando non emergeranno varianti che li "eluderanno", stanno dando il loro contributo, il numero di ricoverati in Gran Bretagna non è elevatissimo e la situazione è ancora sopportabile, magari con la brutta stagione sarà necessario riadottare qualche limitazione più severa, ma, almeno secondo me, non si può vivere permanentemente agli arresti domiciliari
Ma si può anche morire "liberi".
Se fosse una scelta individuale, ognuno potrebbe scegliere (tranne le spese mediche) di vivere libero rischiando la pelle.
Il brutto è che per ognuno che vive "libero" va a rischio la vita sua e di quelli che lo avvicinano.
Anche gli altri hanno diritto di vivere (più o meno "liberi" ma di vivere).
Questo aspetto della questione non viene mai tenuto nella dovuta considerazione da chi vuole evadere dagli "arresti domiciliari".
Egoismo/incoscienza o entrambe più una massiccia dose di ignoranza/malafede?