Ognuno ha i suoi limiti.
E fra i miei c'è quello di non capire la discussione sull'antiberlusconismo.
La posso comprendere solo nel senso che non si può fare una politica basata solo "contro", dove le coalizioni abbiamo il solo collante del "contro" (contro B., ovvviamente).
Ma al passaggio ulteriore, quello del "paese normale", della "normale competizione", del disinteresse per cosa è e cosa fa e ha fatto l'uomo (B.), ecco non c'arrivo.
Il buon B., oggetto-soggetto del contendere, pochi mesi, se non poche settimane prima delle ultime elezioni politiche pareva scaricato da tutti i suoi alleati, Fini in primis.
Pareva un leader al tramonto.
Poi sappiamo cosa è accaduto: tornato a nuova vita grazie alla nostra strepitosa sinistra, tanto che adesso, nella sua indistruttibile popolarità, lo chiamano "Imperatore".
14 anni di leggi ad personam, di disinformazione che ha condizionato i giudizi e la percezione anche di chi a rigore dovrebbe essere di sinistra o comunque non assimilabile come me a questa destra.
14 anni di insulti fatti da "comunisti", "stalinisti", "illiberali" e via dicendo.
14 anni in cui la sinistra ha oscillato tra la piazza per denunciare il pericolo di deriva autoritaria e gli accordi sottobanco o soprabanco (indulto per capirci), con un D'Alema che viaggia tra l'auspicare un B. nelle vesti mendicante e il patto della crostata.
In altri termini: a fronte del nulla, delle omissioni, contraddizioni che hanno dato il via libera ad un'Italia allegramente berlusconizzata, dove sarebbe il pericolo dell'antiberlusconismo e sopratutto il doversi pentire per "l'antiberlusconismo"?
Se con una sinistra così "antiberlusconiana" (???) il nostro B. ha potuto fare leggi incredibili che la sinistra manco gli ha abrogato, se ancora adesso ha tutte le sue tv contro le determinazioni UE, se ora ha una tale popolarità da diventare "imperatore", tale da insultare impunemente istituzioni e (pseudo) opposizione, mi chiedo: cosa sarebbe successo con una sinistra NON antiberlusconiana?
Forse Fassino e Rutelli assunti come maggiordomi ad Arcore?
Forse.
Ecco, qualcuno mi spieghi il significato di non dover essere antiberlusconiani, al di là dell'ovvia constatazione che una politica deve essere anche e sopratutto propositiva e non limitarsi a criticare e fare "resistenza".
Cioè la sinistra, il Cs, si dovrebbe pentire di aver "trattato male" B. (???), malgrado non abbia toccato un filo della sua potenza mediatica e patrimoniale, ma non si dovrebbe affatto pentire di non aver abrogato le leggi ad personam, di aver inciuciato per l'indulto etc etc?
Ve l'ho detto: ho dei limiti.
Mica lo capisco questo pentimento per un antiberlusconismo che nei fatti non ho mai visto (ma solo sentito e letto ogni tanto).