trilogy ha scritto:Si è una teoria che ha una sua logica. Però non spiega perché non c è la punta della piramide. I casi gravi che arrivano ai pronto soccorso sono rari o nulli.
Perché grazie alle misure prese, non ci sono più quegli eventi in cui i super diffusori possono fare disastri.
Per dirla più chiaramente, non ci sono più episodi come la partita Atalanta-Siviglia, i carnevali, convegni, concerti.
Il distanziamento sociale ha funzionato.
Vedere anche:
Coronavirus: la legge di Vilfredo Pareto applicata al COVID-193 Giugno 2020 Roberto Burioni
L’ingegnere ed economista del secolo scorso sosteneva che: “La maggior parte degli effetti è dovuta a un numero ristretto di cause”, e potrebbe essere così anche per quest’epidemia. I contagi potrebbero essere imputabili a pochi superdiffusori.
In questi mesi pieni di coronavirus tutti siete diventati familiari con il valore di “erre zero”, il tasso basico di riproduzione. Nonostante alcune descrizioni pittoresche, è il numero medio di persone che vengono contagiate da un malato di COVID-19: nel caso di questo virus è un numero molto alto, tra due e tre. In altre parole, 100 persone malate di coronavirus, mediamente, ne contagiano (semplifichiamo) duecento.
Lasciamo un attimo la virologia per parlare di qualcosa che apparentemente non c’entra niente: un ingegnere dalla mente estremamente brillante, vissuto tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo, Vilfredo Pareto. Questo studioso geniale, studiando la distribuzione dei redditi, si accorse che in Italia il 20% delle persone possedeva l’80% delle terre. Questa osservazione ispirò la “legge di Pareto”, che in maniera empirica stabiliva che la maggior parte degli effetti è dovuta a un numero ristretto di cause.
La legge di Pareto
Non mi spingo in territori che non mi competono (sperando nel contributo di esperti che vogliano chiarirci meglio le idee), ma questa legge sembra funzionare molto spesso: il 20% dei venditori fa l’80% delle vendite, l’80% dei ricavi delle compagnie aeree e ferroviarie deriva dal 20% delle tratte più remunerative e via dicendo. Non so se questi esempi che ho trovato in Rete siano corretti, ma è poco importante ai fini di quello che voglio raccontarvi in questo articolo: nel caso del coronavirus, certamente, la maggior parte delle infezioni è dovuto a poche persone, i temibili “superspreader”, ovvero “superdiffusori”.
Ne abbiamo già parlato, ma un recente lavoro svolto a Hong Kong ha stabilito che su 349 casi locali, ben 196 erano dovuti a sei (ripeto, SEI) eventi di superspreading. Addirittura, una sola persona sembra averne infettate 73. Proprio in questo studio si evidenzia come il 20% dei casi, tutti legati a eventi di riunione sociale, erano responsabili dell’80% dei contagi. Insomma, pare che per il COVID-19 Vilfredo Pareto ci avesse visto giusto!
I superdiffusori
Il discorso, però, può essere visto anche da un diverso punto d’osservazione: una quantità spaventosa di malati di COVID-19 non ha trasmesso la malattia a nessuno!
Certo, sono numeri piccoli e devono essere presi con prudenza, ma altre analisi epidemiologiche (alcune di queste riportate già in Medical Facts, come la storia del call center in Corea del Sud) hanno confermato che un piccolo numero di individui è responsabile per la grande maggioranza dei casi.
Questo dato è da un lato preoccupante, perché identificare e isolare queste persone non è facile, ma è decisivo per la vittoria contro il virus. Però, anche in questo caso, c’è un altro punto di vista che non dovremmo trascurare. Se questi dati fossero confermati e se riuscissimo ad affinare la nostra capacità di identificare e isolare i terribili superspreader consentirebbe di controllare eventuali “ritorni di fiamma” dell’epidemia, senza misure estreme di isolamento sociale che hanno un effetto drammatico, non solo sull’economia, ma anche sulla qualità della vita delle singole persone.
Roberto Burioni
https://www.medicalfacts.it/2020/06/03/ ... -covid-19/
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)