da diffidente il 17/06/2021, 13:25
Gli avvocati, molti dei quali lavorano difendendo gli imputati, pensano al processo come qualcosa che riguarda lo Stato e l' imputato, ma non è così. Esistono anche le "vittime" di reato, persone fisiche o giuridiche, che hanno pure loro dei diritti. La prescrizione del reato nasce come misura per evitare quanto, ancora oggi, succede in certi Paesi ove gli oppositori politici sono tenuti a bagnomaria in processi interminabili, spesso con periodi di carcerazione preventiva, per danneggiare la loro attività. Anche nel ventennio, con l' approvazione del Re, gli investigatori potevano disporre custodia cautelare o misure di prevenzione per tempi lunghissimi e questa potestà era usata contro gli oppositori politici. Memori di tali storture i padri costituenti rinforzarono il principio della prescrizione del reato.
Però è a tutti noto che, per motivi pratici, il sistema-Giustizia deve gestire tantissimi procedimenti e le risorse, umane e materiali, non sono infinite, con il "collo di bottiglia" rappresentato dal numero di aule disponibili per le udienze, per cui i tempi materiali si dilatano. E' diventato dunque possibile, per gli imputati, allungare quanto più possibile i processi, ptresentando sostanzialmente ricorsi ed eccezioni di costituzionalità, affinché si arrivi alla prescrizione, soprattutto per i reati contro la Pubblica Amministrazione, dove i tempi sono più brevi. Anche la normativa comunitaria riconosce che la prescrizione non è assoluta, può e deve essere allungata per tutelare i diritti delle persone offese (nel caso concreto l' Unione stessa relativamente a reati concernenti l'uso dei fondi europei). Ricordiamo anche che le parcelle degli avvocati difensori crescono, in una certa misura, in proporzione al numero di udienze, di ricorsi, et coetera, per cui a molti coviene "allungare il brodo". Eliminare la prescrizione una volta che il processo è iniziato renderebbe interesse di tutti agire affinché il processo sia breve, cosa che è possibile se e solo se tutte le parti lo vogliono, le critiche non sembrano mosse da imparzialità, ma da difesa di uno status quo che a molti va bene