trilogy ha scritto:In alternativa era meglio lasciare il vecchio accordo. Come strutturato oggi è uno strumento pericoloso. In caso di crisi i mercati daranno per scontato che ci sarà la ristrutturazione del debito, e il paese in difficoltà non troverà più credito. Classiche previsioni che si autorealizzano.
Non credo che possa essere questa la dinamica.
Per prima cosa i mercati daranno per scontato che in caso di crisi il MES potrà, con l'effetto leva, intervenire con diverse migliaia di miliardi. Una sorta di bazooka alla Draghi, di "whatever in takes". In secondo luogo, se certi governi "fatui" volessero giocare all'azzardo morale (tanto c'è il bazooka del MES) sapranno che l'intervento comporta una certa ristrutturazione del debito e visto che il nostro debito è prevalentemente interno (gli stranieri sono in fuga da anni) e che è detenuto principalmente da banche, assicurazioni e fondi, il risultato sarebbe quello del crollo dei sistema finanziario italiano. La sommatoria delle due considerazioni mi porta a ritenere che a nessuno conviene che ci sia crisi.
Quindi quel "in caso di crisi" (ove è inteso crisi del debito sovrano) non accadrà.
Ci saranno altre crisi, perché è normale che ci siano bolle che scoppiano o crisi legate a cambi tecnologici, ma la bolla del debito pubblico dovrebbe essere sotto controllo, con uno strumento di intervento rapido (questo è quello che conta) e potente.