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Spread

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Spread

Messaggioda franz il 08/11/2019, 9:57

Tra i paesi dell'area Euro, l'Italia da ieri è stata "sorpassata" dalla Grecia.
All'inizio del 2018, dopo le elezioni, eravamo stati sorpassati da Spagna e Portogallo.
Ora il nostro spread è il più alto di tutta l'area.
Segno che siamo identificati più a rischio, a parità di moneta.

Potete verificare l'andamento in tempo reale qui, confrontando il dato italiano con i principali paesi.
https://www.spreadoggi.it/scheda.aspx?country=italy

Ci sono diversi articoli; ho scelto questo
Sorpasso! Ora l’Italia è più rischiosa della Grecia
https://www.nextquotidiano.it/spread-it ... la-grecia/

L’Italia è più rischiosa della Grecia. Ieri sera per la prima volta dal 2008 i rendimenti del debito italiano a dieci anni sono diventati superiori a quelli greci, a conferma della diffidenza che circonda il Paese. L’annuncio è del Financial Times, e questo significa che per la prima volta dal 2008 il rendimento dei titoli di Stato italiani a dieci anni ha superato di 2 punti base quello dei titoli greci. Il tasso dei nostri Btp ieri infatti si è collocato a quota 1,25% contro quello dell’analogo titolo ellenico che ha segnato quota 1,23 per cento. Di conseguenza anche lo spread, cioè il differenziale di rendimento nei confronti dei Bund tedeschi, i titoli più solidi d’Europa, si è allargato: quello italiano ha chiuso a quota 151 mentre quello greco a quota 150 (sui terminali Bloomberg lo spread è rimasto a 138). All’inizio dell’anno la situazione era completamente diversa: i titoli greci rendevano 164 punti base più di quelli italiani mentre nel 2016 il differenziale, cioè lo spread, tra Italia e Grecia aveva raggiunto mille punti.

E adesso? Le nuove previsioni della Commissione Europea dicono che in Italia il debito pubblico quest’anno salirà al 136,2% del Pil (dal 134,8% dello scorso anno), per passare poi al 136,8% nel 2020 e al 137,4% l’anno successivo. Il deficit nominale resterà fermo al 2,2% nel 2019, ma salirà al 2,3% nel 2020 per effetto della manovra. Il deficit strutturale (calcolato al netto del ciclo economico e delle misure una tantum) aumenterà di tre decimali il prossimo anno, anziché diminuire di sei: uno scarto pari allo 0,9% del Pil, circa 16 miliardi. Anche considerando uno 0,2% di flessibilità chiesta dall’Italia e un margine di tolleranza consentito dalle regole (il “bonus” per il 2020 sarà di 0,3%), resta uno sforamento di sette miliardi che la Commissione dovrà cercare di far quadrare. L’Italia è l’anello debole in un’area euro presa dalla sindrome giapponese, fatta di crescita bassa, investimenti lenti e risparmi alle stelle.
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Re: Spread

Messaggioda pianogrande il 08/11/2019, 10:50

Siamo in un paese dove ci raccontano che fare debito è una forma di indipendenza; di libertà; di sovranismo.

Insomma un paese dove il debito è una risorsa e non un problema.

L'unico problema è ottenere il permesso da Bruxelles.
E allora ci si inventa voci da non conteggiare nel deficit; esattamente come se questo potesse significare che il deficit sia solo un numero da scrivere su un bilancio e non un problema reale.

Insomma, se l'Europa ci autorizzasse a non scriverlo da nessuna parte, il deficit non esisterebbe.
Il deficit; come lo spread, è solo un numero (secondo la becera e tracotante propaganda salviniana, un "numerino" sulle "letterine" che ci scrivono quei rompic....).

I seminatori di ignoranza ingrassano su questi concetti confezionati per un popolo sempre più acefalo e ipnotizzato.

E intanto la realtà incombe e la nostra classe dirigente (politica e imprenditoriale) riesce solo a dimostrare la sua pochezza e la sua meschinità.
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Re: Spread

Messaggioda franz il 08/11/2019, 15:29

ben detto
e scritto

...

comunque non è solo tema dei cosiddetti sovranisti di destra ma anche dei (finti) keynesiani che vogliono illudere la sinistra che fare deficit per "rilanciare i consumi" sia salvifico.
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Re: Spread

Messaggioda pianogrande il 08/11/2019, 20:28

franz ha scritto:ben detto
e scritto

...

comunque non è solo tema dei cosiddetti sovranisti di destra ma anche dei (finti) keynesiani che vogliono illudere la sinistra che fare deficit per "rilanciare i consumi" sia salvifico.


Perfettamente d'accordo anche su questo.

Ho appena sentito un tale di quell'area invocare i dazi per salvare l'ILVA.
Sono sovranisti anche da quelle parti e anche per loro è sempre colpa di qualcun altro.
Mica è in degrado solo la parte politica di destra.
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Re: Spread

Messaggioda trilogy il 09/11/2019, 10:35

Sono cose che purtroppo non stupiscono. L'Italia è un paese sostanzialmente fermo da venti anni. Quando si muove lo fa più lentamente degli altri, così scivola in senso relativo rispetto al resto d'Europa e del mondo avanzato. E questo spiega anche i cambiamenti politici in atto. Ad esempio il centro italia, ex zona rossa, è sempre più povero, così il tracollo umbro assume una sua logica che viene da lontano.
C'è un report pubblicato dalla CE sulla competitività delle regioni, dove si possono fare confronti manipolando e confrontando grafici, come piace a franz :). Non c è più nessuna regione Italiana sopra la media europea. Anche la mitica Lombardia pur mantenendo punti di forza, scivola di poco, sotto. Tutto il paese:destra sinistra centro dovrebbe riflettere e agire. Ci stiamo suicidando!
https://ec.europa.eu/regional_policy/en ... iveness/#4
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Re: Spread

Messaggioda pianogrande il 09/11/2019, 11:54

trilogy ha scritto:Sono cose che purtroppo non stupiscono. L'Italia è un paese sostanzialmente fermo da venti anni. Quando si muove lo fa più lentamente degli altri, così scivola in senso relativo rispetto al resto d'Europa e del mondo avanzato. E questo spiega anche i cambiamenti politici in atto. Ad esempio il centro italia, ex zona rossa, è sempre più povero, così il tracollo umbro assume una sua logica che viene da lontano.
C'è un report pubblicato dalla CE sulla competitività delle regioni, dove si possono fare confronti manipolando e confrontando grafici, come piace a franz :). Non c è più nessuna regione Italiana sopra la media europea. Anche la mitica Lombardia pur mantenendo punti di forza, scivola di poco, sotto. Tutto il paese:destra sinistra centro dovrebbe riflettere e agire. Ci stiamo suicidando!
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