La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Ilva

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Ilva

Messaggioda franz il 09/11/2019, 16:45

L CASO TARANTO

Ilva, il contratto che smentisce Di Maio e dà ragione ad ArcelorMittal
di Paolo Bricco

Una specificazione molto precisa. Dettagliata. Arcelor Mittal può recedere dal contratto di affitto - preliminare alla vendita - in tutta una serie di ipotesi. Già il contratto d'affitto con obbligo di acquisto di rami d'azienda, siglato il 28 giugno 2017, era abbastanza nitido. Ma l'accordo di modifica del contratto, che risale al 14 settembre 2018, è ancora più chiaro.

Il Sole 24 Ore ha avuto modo di leggere entrambi i documenti. E, a meno che non siano intervenute successive modifiche, dalla loro consultazione evapora ogni ambiguità. L'accordo che modifica il contratto dedica a ogni plausibile declinazione l'articolo 27. Il titolo è esaustivo: “Retrocessione dei rami d'azienda”. Quattro pagine fitte di fattispecie, sei paragrafi che definiscono ogni ipotesi.

«Nel caso in cui - si legge nel documento - con sentenza definitiva o con sentenza esecutiva (sebbene non definitiva) non sospesa negli effetti ovvero con decreto del Presidente della Repubblica anch'esso non sospeso negli effetti ovvero con o per effetto di un provvedimento legislativo o amministrativo non derivante da obblighi comunitari, sia disposto l'annullamento integrale del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29 settembre 2017 adottato ai sensi dell'art. 1, comma 8.1, del D.L. 191/2015, ovvero nel caso in cui ne sia disposto l'annullamento in parte qua tale da rendere impossibile l'esercizio dello stabilimento di Taranto (anche in conseguenza dell'impossibilità, a quel momento di adempiere ad una o più prescrizioni da attuare, ovvero della impossibilità di adempiervi nei nuovi termini come risultanti dall'annullamento in parte qua), l'Affittuario ha diritto di recedere dal contratto».

Il linguaggio contrattuale dà forma verbale alla sostanza della questione: cambia il quadro giuridico generale, che rappresenta lo sfondo regolamentare su cui si è svolta l'asta internazionale che ha visto ArcelorMittal prevalere su Jindal, Arvedi, Leonardo Del Vecchio e Cassa Depositi e Prestiti? Viene cancellata la non punibilità per reati compiuti da altri, prima dell'arrivo del nuovo proprietario a Taranto? Arcelor Mittal restituisce le chiavi dello stabilimento. E, questo, con qualunque tipo di misura, di qualunque fonte normativa.

Ma c'è dell'altro. Sempre nell'addendum al contratto siglato il 14 settembre 2018 si legge: «L'affittuario potrà altresì recedere dal contratto qualora un provvedimento legislativo o amministrativo, non derivante da obblighi comunitari, comporti modifiche al Piano Ambientale come approvato con il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29 settembre 2017 che rendano non più realizzabile, sotto il profilo tecnico e/o economico, il Piano Industriale».

Anche questo passaggio sgombra dal campo ogni equivoco: qualora cambiasse il piano ambientale, con la conseguente ricalibratura dell'attività economica e dunque con la revisione del punto di pareggio operativo nell'acciaieria, di nuovo ArcelorMittal potrebbe restituire le chiavi. Il contratto è stato firmato quando a Palazzo Chigi c'era Paolo Gentiloni e al ministero dello Sviluppo economico c'era Carlo Calenda. L'accordo di modifica è del 14 settembre 2018, quando a Palazzo Chigi c'era Giuseppe Conte e al ministero dello Sviluppo economico c'era Luigi Di Maio, entrambi ancora in carica. E, peraltro, è l'accordo di metà settembre 2018 a specificare in maniera certosina punto per punto. È con quel documento che Arcelor Mittal blinda la sua posizione.

Il problema è quello che è successo dopo il settembre del 2018. L'attuale Governo ha cancellato – lacerato dallo scontro fra i Cinque Stelle, da sempre favorevoli alla chiusura dell'impianto, e la Lega, contraria alla chiusura – la non punibilità. Adesso, dopo averlo fatto, sta discutendo con ArcelorMittal su come fare a rendere comunque praticabili i lavori ambientali, senza che la loro realizzazione provochi l'imputazione all'impresa e al suo management di problemi causati da altri, in passato. Il Governo, prima di cancellare lo scudo giuridico, ha più volte detto che la non punibilità non c'è. A meno che, dopo il 14 settembre 2018, non vi siano stati ulteriori aggiornamenti rispetto ai documenti consultati dal Sole 24 Ore, l'accordo di modifica del contratto dice un'altra cosa. Peraltro, su tutta la vicenda pende un giudizio di costituzionalità o meno da parte della Consulta, che dovrebbe arrivare ad ottobre. Inoltre, il ministro dell'Ambiente Sergio Costa sta lavorando alla restrizione dell'Aia. Più prescrizioni significano più investimenti. Più prescrizioni potrebbero significare un livello produttivo più basso rispetto a quello preventivato. Con il rischio di non trovare mai la sostenibilità economica dell'acciaieria.

Se questa modifica del contratto fosse l'ultima, si spiegherebbe la “tranquillità” manifestata in questi giorni dal gruppo siderurgico: se le cose stessero così, ArcelorMittal se ne potrebbe andare da Taranto e avrebbe probabilmente le carte in mano per attivare una causa per danni verso lo Stato italiano.

https://www.ilsole24ore.com/art/ilva-co ... al-AC6SdQX
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Ilva

Messaggioda Robyn il 09/11/2019, 18:43

Ancora non si e' capita una cosa fondamentale e cioe' che regole aleatorie non attraggono investimenti ma che regole cattive anche se chiare possono attrarre cattivi investimenti che possono mettere sotto sopra la democrazia di un paese.Dobbiamo attrarre investimenti buoni e per fare cio' servono regole chiare e non aleatorie in linea con l'art 41 della costituzione<l'iniziativa privata e' libera ma non puo'svolgersi contro la liberta' la dignita' la sicurezza>Se arrivano multinazionali l'importante e' che siano multinazionali buone che si allineino con le regole chiare della nostra democrazia
Locke la democrazia è fatta di molte persone
Avatar utente
Robyn
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10922
Iscritto il: 13/10/2008, 9:52

Re: Ilva

Messaggioda Robyn il 10/11/2019, 12:47

L'immunita' mi pare era a scadenza cioe' veniva dato un'intervallo di tempo nel quale bisognava fare interventi per mettere in sicurezza gli impianti e fare le bonifiche.A me pare che il decesso di un dipendente investito da acciaio fuso incandescente abbia messo in luce che l'azienda non aveva fatto gli interventi necessari non seguendo le prescrizioni necessarie per mettere in sicurezza l'altoforno e in merito all'immunita' bisognerebbe analizzarne la costitizionalita'.Infatti questa deve essere in linea con diversi articoli della costituzione.Il primo e ' che l'iniziativa privata non puo' svolgersi contro la liberta' la dignita' la <sicurezza> Il secondo e' che deve rispettare il principio di uguaglianza dell'art 3 non puo' essere un privilegio concesso a qualcuno e basta.Il terzo e' che le responsabilita' penali sono <personali> e che quindi non si risponde di reati commessi da altri.La soluzione potrebbe essere che quando c'e' il rilievo di un'azienda il rilievo incorpora la comunicazione all'autorita' giudiziaria che fara' una perizia preventiva al momento del rilievo e se verifichera' che gli impianti non sono sicuri e che ci sono stati sverzamenti dara' l'immunita' all'acquirente a patto che faccia la bonifica e metta in sicurezza gli impianti.Quando gli impianti saranno messi in sicurezza e le bonifiche saranno state fatte l'immunita' cessera di essere valida
Locke la democrazia è fatta di molte persone
Avatar utente
Robyn
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10922
Iscritto il: 13/10/2008, 9:52

Re: Ilva

Messaggioda trilogy il 10/11/2019, 14:50

Robyn, non conosco la dinamica di quell'incidente, può anche stato determinato dal mancato rispetto della normativa non so. Però come criterio generale la sicurezza assoluta negli impianti non esiste. Si parla di mitigazione del rischio, riduzione del rischio. Le norme vengono aggiornate di continuo anche a seguito di incidenti causati da fattori non previsti. Poi c è l'elemento umano. Ad esempio la maggioranza degli incidenti si verifica di lunedì, siamo tutti più distratti, gli incidenti sono più frequenti in certe fasce d'età ecc.
Sul problema di costituzionalità dell'immunita' probabilmente hai ragione.
Ultima modifica di trilogy il 10/11/2019, 15:05, modificato 1 volta in totale.
Avatar utente
trilogy
Redattore
Redattore
 
Messaggi: 4746
Iscritto il: 23/05/2008, 22:58

Re: Ilva

Messaggioda franz il 10/11/2019, 14:56

Roby, fai grande confusione.
L'incidente all'altoforno non è coperto da alcuno scudo penale , che riguarda solo quanto imputabile alle gestioni precedenti in campo ambientale. Caso mai si può discutere se il compratore fosse stato messo al corrente in modo corretto delle reali condizioni di sicurezza degli altoforni. A quanto pare ci sono dubbi, ma questo non implica alcune scemata responsabilità, caso mai dolo contrattuale.

Te la spiego in modo semplice. Compri una macchina ed il venditore ti nasconde che ci sono problemi nei freni.
Investi una persona e muore. Tu sei responsabile (innegabilmente, omicidio colposo) ma appena scopri il difetto puoi rivalerti sul venditore (dolo contrattuale) perché ti ha nascosto le condizioni reali dell'impianto frenante.
Per dolo puoi anche annullare il contratto di affitto o di vendita.

Per quanto riguarda l'art 41, tutto giusto ma allora se l'impresa si svolge contro la liberta' la dignita' la sicurezza, allora si chiude e tutti i lavoratori sono a spasso. Alternative? Turismo o cozze, come farnetica qualche grillino? Fate voi.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Ilva

Messaggioda Robyn il 10/11/2019, 15:56

E' piu' che scontato che se il concessionario ti ha venduto un nastro trasportatore che non frena,la responsabilita' e' del concessionario.Pero' questo e' apparentemente relativo perche se si acquista un nastro trasportatore e' d' obbligo per l'acquirente fare tutte le verifiche necessarie cioe' bisogna prima provarlo e collaudarlo e se presenta un difetto nei freni si rida' indietro perche il datore di lavoro deve preoccuparsi dell'integrita' fisica e morale del dipendente che andra' a lavorarci.Per quando riguarda l'altoforno se la comunicazione all'autorita' giudiziaria che fa' la perizia fosse stata propedeutica all'inizio attivita' si sarebbe potuto evitare il dolo o il presunto dolo sarebbe stato scoperto oppure non sarebbe stato possibile sapendo che la perizia instituita dal magistrato avrebbe fatto delle verifiche
Locke la democrazia è fatta di molte persone
Avatar utente
Robyn
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10922
Iscritto il: 13/10/2008, 9:52

Re: Ilva

Messaggioda franz il 10/11/2019, 21:45

Già, e chiunque sa fare tutte le verifiche necessarie (tutte, non qualcuna) su un altoforno?
Siamo al fai da te?

Per le autovetture c'è il collaudo, per gli altoforni no, per il semplice fatto che non si possono spegnere e riaccendere per portarli in un luogo in cui si fanno i test o i collaudi.

Comunque che si chiuda l'altoforno 2 ed anche gli altri, che sono identici.
Che si chiuda tutto e buona notte ai suonatori.
E anche ai lavoratori. Dove sta il problema?
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Ilva

Messaggioda Robyn il 11/11/2019, 11:47

Praticamente la chiusura degli altiforni significherebbe la chiusura dell'area a caldo e ci sarebbero 5mila esuberi,rimarrebbe solo l'area a freddo dove si lavora l' acciaio grezzo trasformandolo in laminati,barre etc.L'acciaio gia' fuso e grezzo da lavorare da dove arriverebbe?e quale possibilita' di reimpiego ci sarebbe per i 5mila esuberi?nella bonifica e nello smantellamento dell'area a caldo e nella ricostruzione di Ilva piu' in la di Taranto con una nuova area a caldo fatta di forni elettrici e alimentazione con pannelli fotovoltaici e pannelli rinfrangenti i raggi solari incluso la ricostruzione anche dell 'area a freddo?Appare anche strano che un'azienda specializzata nella produzione dell'acciao non sappia fare la prova e il collaudo dell'altoforno.In ogni caso se si fossero nascosti difetti la riparazione puo' cadere su chi li ha nascosti,ma mi pare che non e' questo ma il mancato disvelamento di informazioni circa gli interventi da fare sull'altoforno.Per quanto riguarda la nazionalizzazione e' da escludere e bisogna smetterla con le dichiarazioni estemporanee di Leu che sembrano nostalgie di un tempo che non tornera' piu' anche perche la nazionalizzazione comporta il clientelismo e far pagare ai contribuenti le perdite e le inefficenze.Piu' che statalizzazione bisognerebbe prevedere la partecipazione dei lavoratori alla gestione aziendale come previsto in costituzione con una presenza nell'amministrazione e possibilmente nell'azionariato con azioni acquistate dai lavoratori,ma sempre nei limiti che non ne pregiudicano la direzione unitaria art 46 della costituzione
Locke la democrazia è fatta di molte persone
Avatar utente
Robyn
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10922
Iscritto il: 13/10/2008, 9:52

Re: Ilva

Messaggioda trilogy il 11/11/2019, 15:31

Robyn ha scritto:....Appare anche strano che un'azienda specializzata nella produzione dell'acciao non sappia fare la prova e il collaudo dell'altoforno.In ogni caso se si fossero nascosti difetti la riparazione puo' cadere su chi li ha nascosti,ma mi pare che non e' questo ma il mancato disvelamento di informazioni circa gli interventi da fare sull'altoforno......


Il problema ruota proprio attorno a questo:

[..]5) Qual è il problema dell’altoforno 2?
Le prescrizioni per mettere in sicurezza l’impianto non sono state tutte portate a termine in questi anni. Arcelor, quindi, se la prende con i commissari. Non solo per i mancati lavori, ma ipotizzando anche il “dolo”. Sarebbero infatti stati nascosti i problemi fornendo, nel luglio e nel dicembre 2017, due documenti che attestavano il “compiuto adempimento” delle prescrizioni e parlavano di un piano di attuazione “implementato nella sua totalità”. ArcelorMittal imputa ai commissari anche di “non aver tempestivamente fornito” una relazione del custode giudiziale del 22 ottobre 2018, quindi prima del closing dell’operazione: un documento “decisivo” che “avrebbe evidenziato lo stato di inottemperanza” delle prescrizioni. Quindi aggiunge di esserne venuta a conoscenza solo il 9 luglio 2019, quando è stato ordinato lo spegnimento. Che, se i lavori non saranno finiti ed è sostanzialmente certo che sia così, potrebbe avvenire il 13 dicembre. “In tal caso – scrivono i legali – dovrebbero essere spenti anche gli altiforni 1 e 4 in quanto, per motivi precauzionali, sarebbero loro egualmente applicabili le prescrizioni” del tribunale. [..]

fonte: https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/1 ... i/5550901/
Avatar utente
trilogy
Redattore
Redattore
 
Messaggi: 4746
Iscritto il: 23/05/2008, 22:58

Re: Ilva

Messaggioda Robyn il 11/11/2019, 18:11

Se ad ex c'e' il piano b la chiusura dell'area a caldo implica che gli esuberi vengano assorbiti dalla bonifica e smantellamento dell'area a caldo e nella ricostruzione dell'Ilva piu' nell'entroteterra o piu' giu' la costa.Per le bonifiche ci sono i fondi europei.Se l'area a caldo non c'e' piu' dove si prendera' l'acciaio per la zona a freddo che deve mantenere immutata la produzione e il cui costo dell'acciaio sia competitivo?naturalmente la nuova acciaieria dovra essere a forni elettrici alimentati con il solare e i pannelli rinfrangenti.La pubblic company prevedere la partecipazione di rappresentanze di lavoratori che posseggono una quota di azioni e non la presenza dello stato.La rappresentanza di lavoratori nel consiglio di amministrazione permette alla pubblic company di non andarsene di qua' e di la' senza meta
Locke la democrazia è fatta di molte persone
Avatar utente
Robyn
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10922
Iscritto il: 13/10/2008, 9:52

PrecedenteProssimo

Torna a Che fare? Discussioni di oggi per le prospettive di domani

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 49 ospiti

cron