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Ilva

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Ilva

Messaggioda Robyn il 06/11/2019, 11:09

La norma deve trovare applicazione per tutte le situazioni analoghe in base al principio di uguaglianza altrimenti sarebbe una norma ad aziendam.Adesso non so' cosa c'e' all'Ilva.Provando ad immaginare che si debba smantellare una parete ricoperta di amianto serviranno per prima cosa mascherine antifumo guanti protettivi aderenti una impalcatura stabile leggera e ben fissata tute di protezione.Se l'ispezione viene e non trova queste sicurezze protettive puo' dire ma che stai a combina'?ti fermo i lavori fino a quanto non allestisci tutte le necessarie protezioni per la sicurezza,ma se tutte le protezioni di sicurezza sono state allestite l'ispezione non puo' dire ti fermo i lavori perche l'impianto non e' a norma per colpa dell'amianto utilizzato dalle amministrazioni che si sono succedute negli anni precedenti
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Re: Ilva

Messaggioda trilogy il 06/11/2019, 17:36

Robyn questo sotto è l'articolo del codice penale che regola una situazione come quella che devono affrontare all'ilva. Dato che si tratta di gestire una attività di bonifica estremamente complessa in un quadro giuridico complicato e anche contraddittorio la possibilità di finire sotto inchiesta anche in attuazione di un piano richiesto dal ministero è una possibilità reale.

CODICE PENALE

Art. 51. Esercizio di un diritto o adempimento di un dovere.
L'esercizio di un diritto o l'adempimento di un dovere imposto da una norma giuridica o da un ordine legittimo della pubblica autorità, esclude la punibilità.
Se un fatto costituente reato è commesso per ordine dell'autorità, del reato risponde sempre il pubblico ufficiale [c.p. 357] che ha dato l'ordine.
Risponde del reato altresì chi ha eseguito l'ordine, salvo che, per errore di fatto abbia ritenuto di obbedire a un ordine legittimo.
Non è punibile chi esegue l'ordine illegittimo, quando la legge non gli consente alcun sindacato sulla legittimità dell'ordine
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Re: Ilva

Messaggioda franz il 06/11/2019, 17:47

Intanto Renzi afferma che è pronto a ripristinare lo scudo ma afferma anche che esso non c'entra, perchè non è nel contratto. Io non l'ho letto. Qualcuno lo ha fatto?

Ecco cosa dice Renzi, riportato dal Fatto
“Nessuno di noi fa nascere cordate, ma se si arrivasse al recesso, se salta l’impegno di Mittal, ci va il secondo arrivato” nella gara, ovvero Jindal. Lo ha detto Matteo Renzi a margine della presentazione del libro di Serena Sileoni “Noi e lo Stato. Siamo ancora sudditi?”. “Siamo pronti a votare domattina la norma sullo scudo penale, ma sia chiaro che il recesso di Mittal non dipende dallo scudo penale. Tra chi difende le istituzioni e chi difende un soggetto penale io staro’ sempre dalla parte delle istituzioni. Mittal ha deciso di andarsene e una larga parte dell’opinione pubblica ha detto che vanno via perché non hanno più lo scudo penale. È stato tolto dal governo Conte-Salvini e non reinserito dal governo Conte-Franceschini, di cui faccio parte”. “Io sono favorevole a rimettere la norma- ribadisce Renzi– ma questa discussione non ha niente a che vedere con il recesso che richiama Mittal e che non puo’ riferirsi allo scudo penale perche’ questo non c’e’ nel contratto


Segnalo questo articolo: http://www.atlanticoquotidiano.it/quoti ... da-con-xi/
Ultima modifica di franz il 06/11/2019, 18:09, modificato 1 volta in totale.
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Re: Ilva

Messaggioda Robyn il 06/11/2019, 17:59

Ancora non si sa nulla se hanno trovato un'intesa o meno.Se hanno trovato un'intesa bene altrimenti scatta il piano B,l'Italia non puo' permettersi di perdere questa produzione perche sarebbe il paese e il lavoro a soffrire.L'Ilva passa temporaneamente sotto amministrazione pubblica e la nazionalizzazione e' esclusa in partenza.Nel frattempo si cercano una pluralita' di soggetti che attraverso una procedura concorsuale la rilevano in forma di pubblic company e non possono essere tre azionisti come dice Renzi ma almeno dieci con quote azionarie che non superano il 15 -17%.L'Ilva nel frattempo continua a lavorare con tutti i dipendenti dentro e con tutte le <precauzioni necessarie alla sicurezza molto parsimoniose> anche se l'Ilva e' in perdita.Parallelamente bisogna ricostruire l'Ilva interamente piu' distante da Taranto perche l'attuale Ilva pare essere irrecuperabile,andrebbe letteralmente smantellata e la localita' interamente bonificata
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Re: Ilva

Messaggioda Robyn il 06/11/2019, 18:27

Naturalmente nulla contro Jindal e altri che subentrebbero a seguito di rinuncia del vincitore il bando,si passerebbe al successivo della lista,ma sarebbe bene che non acquistassero tutto ma che lasciassero spazio anche ad altri azionisti per evitare posizioni di dominio e per far si che l'uscita di un'azionista abbia conseguenze limitate in un'industria strategica per il paese.L'uscita di un'azionista che non possiede molte azioni e piu' facile da rimpiazzare con un'altro azionista a differenza di chi detiene molte azioni
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Re: Ilva

Messaggioda franz il 06/11/2019, 18:37

Che lo scudo penale non sia nel contratto lo sostiene anche Conte.
Tuttavia i problemi sono molto più gravi. Riassumo da un articolo del Sole.

Anche se lo scudo fosse ripristinato, c'è la possibilità che, per un provvedimento dell'autorità giudiziaria di Taranto, chiuda l'altoforno 2 e «in tal caso dovrebbero essere spenti anche gli altiforni 1 e 4 in quanto, per motivi precauzionali, sarebbero loro egualmente applicabili le prescrizioni» del tribunale. In luglio c'è già stata una prima richiesta di chiusura da parte della magistratura, rintuzzata in settembre con una battaglia di ricorsi, ma è chiaro che la situazione è delicata.
La direzione dell'acciaieria fa anche notare che le reali condizioni di sicurezza dell'altoforno 2, descritte dalla amministrazione straordinaria ai compratori, erano state deliberatamente descritte in maniera erronea e fuorviante e questo potrebbe portare alla rescissione del contratto per dolo.

Vero quindi che ArcelorMittal non si ritira solo per lo scudo penale. C'è la magistratura che preme per chiudere e sequestrare un altoforno (un operaio è morto) e le condizioni reali di quell'oggetto sono state nascose agli acquirenti.

Poi naturalmente c'è la crisi dell'acciaio, che è mondiale, ma uno può resistere se pensa che la crisi sia passeggera.
Si disarma se la magistratura vuole sequestrare impianti e scopre che chi ha venduto il tutto ha nascosto difetti che appunto possono portare alla chiusura di particolari impianti produttivi.

Se questa è la realtà, nessun altro, grande o unione di piccoli, vorrà entrare nella partita.
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Re: Ilva

Messaggioda trilogy il 06/11/2019, 20:38

franz ha scritto:Che lo scudo penale non sia nel contratto lo sostiene anche Conte.
Tuttavia i problemi sono molto più gravi....


Conte da buon avvocato è capace di sostenere tutto e il contrario di tutto. Comunque il contratto da quello che si sa, dice che nel caso in cui un nuovo provvedimento legislativo incida sul piano ambientale dello stabilimento di Taranto in misura tale da rendere impossibile la sua gestione o l’attuazione del piano industriale, la società ha il diritto contrattuale di recedere dallo stesso contratto”.

Poi che ci siano altri problemi economici e industriali, è evidente, ma in parte le due cose si collegano. Chi investirebbe 4 miliardi in un paese dove la politica è inaffidabile, imprevedibile e masochista? Siamo riusciti a distruggere praticamente tutte le grandi industrie del paese, un motivo ci sarà.
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Re: Ilva

Messaggioda Robyn il 07/11/2019, 11:35

AM ha finalmente gettato la spugna e l'immunita' c'entra poco o niente come i cavoli e merenda.La crisi e' una crisi industriale dell'acciaio che puo' dipendere da congiunture internazionali temporanee e gli esuberi non sarebbero giustificati se e' una crisi passeggera che e ' possibile affrontare in un'altro modo.La crisi dell'acciaio da cosa dipende?dalla competizione internazionale oppure dai dazi di Trump?Perche se e' cosi esistono tante strategie che si possono mettere in campo.Le norme antidumping messe in campo dall'europa la competizione sleale riesce a baipassarle.La crisi dell'acciaio pare avere piu' cause.Il costo dell'energia per produrre l'acciaio il costo della materia prima.La crisi si affronta sicuramente con investimenti che rendano il prezzo dell'acciaio competitivo per ex la decarbonizzazione che ambientalizza e diminuisce i costi l'utilizzo di energia da fonti pulite,solare,pannelli rinfrangenti etc
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Re: Ilva

Messaggioda franz il 07/11/2019, 13:03

Robyn ha scritto:AM ha finalmente gettato la spugna e l'immunita' c'entra poco o niente come i cavoli e merenda.La crisi e' una crisi industriale dell'acciaio che puo' dipendere da congiunture internazionali temporanee e gli esuberi non sarebbero giustificati se e' una crisi passeggera che e ' possibile affrontare in un'altro modo.

Che ci sia crisi è noto ma il problema di chi investe in Italia (veramente coraggiosi) è che in caso di crisi difficilmente può licenziare (eusuberi è un eufemismo; chiamiamo le cose con il loro nome).
Altrove l'azienda licenzia e concorda un piano sociale con i sindacati. Il governo non c'entra.
Qui invece assistiamo a tutte questo teatrino per cui l'azienda deve contrattare il volume degli addetti con il governo e con i sindacati. Hanno chiesto 5000 esuberi? Vedrete che alla fine si metteranno d'accordo per 2'500.

Ma se a questo aggiungiamo scudi penali tolti, magistrati che sequestrano altoforni e cose del genere, chi mai verrà più in Italia ad investire?

E questa volta Prodi vede giusto. Il problema non è AM ma è l'Italia.


Prodi: "Nessuno più si fida di noi"

L'ex premier al Messaggero: Il caso Ilva ci mette di nuovo all'angolo nell'Ue
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“Il caso Ilva ci mette di nuovo all’angolo fra tutti i paesi europei. Nessuno più si fida di noi: la nostra politica industriale, abbandonati i positivi disegni del 4.0, si riduce a cercare di salvare, senza però applicarvi le necessarie cure, un giorno l’Alitalia, e, il giorno dopo, la Whirlpool o l’Ilva”. A lanciare l’allarme sul caso ex Ilva è Romano Prodi dalle colonne de il ‘Messaggero’.

“Auguriamoci -scrive l’ex premier e presidente della Commissione Ue- quindi, che si faccia ogni sforzo per arrivare ad un accordo fra il governo e l’Arcelor-Mittal, ben sapendo che, se non cambiamo pelle, a nessuno verrà mai più in mente che l’Ilva di Taranto possa di nuovo essere considerato il migliore impianto siderurgico d’Europa”.

“Conoscendo le ferree regole delle imprese multinazionali, - scrive Prodi - nessuno può pensare che un’azienda sopporti una perdita enormemente superiore a quella dei suoi altri impianti se non vi è la prospettiva che vi si ponga rimedio in un prevedibile periodo di tempo. La via del compromesso rimane quindi l’unica possibile, anche se ormai assai difficile da mettere in atto e, probabilmente, molto costosa. Un compromesso che prepari però una nuova politica industriale per l’intero paese e che ponga fine al caos delle nostre norme e delle loro applicazioni nel campo politico, industriale, ambientale e giudiziario”

https://www.huffingtonpost.it/entry/pro ... 735d623f19
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Re: Ilva

Messaggioda trilogy il 07/11/2019, 16:50

stendiamo un velo pietoso...lascio anche la frase sopra, anche se non direttamente collegata all'Ilva, perchè da un idea di come siamo messi

[..]Per frenare la fuga dei cervelli "la risposta più facile e immediata sarebbe pagarli di più ed è un dato, perché un ingegnere che inizia a lavorare in Italia percepisce esattamente un terzo di uno che inizia ad Amburgo o a Londra. Ma non è la risposta esauriente". Così l'amministratore delegato di EY Italia, Donato Iacovone. Il primo problema da risolvere, ha spiegato, è certamente quello delle retribuzioni: "Se le aziende, con la giustificazione che c'è molta disoccupazione, offrono il minimo storico, vuol dire non essere nel mercato. Non si possono offrire mille euro quando c'è qualcun altro che ne offre 3mila". Ma ci sono altri due criteri - secondo Iacovone - che consentono di convincere i giovani a restare: "Investire sulla qualità del lavoro e l'impegno sulla sostenibilità, ma bisogna avere aziende che siano in grado di offrire queste prospettive alle persone".

"L'Italia è al 111mo posto per rispetto dei contratti. E' di questi giorni la questione di Arcelor Mittal. Io non so chi abbia ragione sulla vicenda ex Ilva - aggiunge l'amministratore delegato di EY Italia - e non sono in grado di giudicarlo, ma non è una buona stampa a livello mondiale perché quello che passa, anche se magari non è la verità, è che qualcuno ha preso degli impegni che oggi non sta mantenendo perché è cambiato un governo. Magari non è questa la verità, ma questo è quello che passa e non aiuta ad attrarre investimenti".

fonte: http://www.ansa.it/sito/notizie/economi ... 8b82f.html
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