Robyn ha scritto:Quello che si può fare è mantenere costante l'IVA di base al 21% senza quindi aumentarla e diminuirla per altri beni,come generi di prima necessità,libri,assorbenti,latte in polvere,attraverso il recupero dell'IVA evasa
A conti fatti, l'IVA grava sul Valore Aggiunto, che nei conti nazionali viene indicato per il 2018 per un volume complessivo di 1'583'357 milioni di euro (1'583 miliardi di euro). Ebbene il gettito IVA è stato di 69'285 milioni di Euro, pari al 4.38% del VA.
Ora se da un lato le esportazioni non sono soggette a IVA, lo sono le importazioni, per cui il tutto si compensa.
Faccio notare che l'IVA massima oggi è al 22%, non 21. E che nel 1973, quando fu introdotta, era il 12%.
A mio avviso se anche l'aliquota andasse al 25, il gettito non cambierebbe più di tanto.
Le aliquote attualmente sono (cito):
4% -> aliquota minima-> è la percentuale che si paga sui prodotti di primaria importanza, come panetteria, generi alimentari, ecc.
10% -> aliquota ridotta -> è la percentuale che si paga sui prodotti e servizi del settore turistico (alberghi, pizzerie, hotel, ristoranti, ecc.), ad alcuni prodotti alimentari e ad alcuni casi di recupero edilizio;
22% -> aliquota IVA ordinaria -> è la percentuale che si paga su tutti gli altri prodotti e servizi a cui non si applicano l’aliquota minima e quella ridotta.
Il gettito attuale quindi è praticamente uguale alla aliquota minima
Quando faccio la spesa al supermercato in Italia, l'aliquota media è attorno al 10~11%
Secondo me si potrebbe avere solo l'aliquota minima al 2.5% e quella massima al 15% (farei anche meno la la UE impone il 15%) ed il gettito potrebbe anche salire. Basta fare come in Portogallo (e Brasile) e creare la lotteria sugli scontrini ed avere l'automatismo della deducibilità fiscale di alcune spese (non tutte, perché non è possibile).