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La capitana contro il capitano

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Re: La capitana contro il capitano

Messaggioda trilogy il 29/06/2019, 7:27

Era già indagata per lo stesso reato quindi con la "reiterazione", c'è l'arresto. Vediamo se vanno subito a processo o meno.
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Re: La capitana contro il capitano

Messaggioda franz il 29/06/2019, 8:01

Dribblando le questioni legali e penali, questa è la situazione nel Mediterraneo 2019

Fonte ONU
https://data2.unhcr.org/en/situations/mediterranean

https://data2.unhcr.org/en/situations/m ... ation/5205
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Re: La capitana contro il capitano

Messaggioda Robyn il 29/06/2019, 9:04

Contro Salvini serve un'opposizione dura.Mi pare che esistono reati fatti da Salvini per instigazione all'odio e alla violenza razziale e Salvini si fa' scudo dell'immunita'.In piu' servirebbe una mozione di sfiducia contro il ministro dell'interno che esercita un'abuso di potere nelle sue funzioni e sono molte le prepotenze commesse che da oggi bisogna impedirgli di fare.A quei fascisti che invocano la legalita' e la severita' a sproposito bisognerebbe fargliela provare inflessibilmente perche la invocano sempre contro gli altri mai contro se stessi.Quale politica dell'immigrazione per il csx?Praticamente una che protegga l'umanita' e diminuisca drasticamente i flussi.Putin dice che la frontiera e' il sovranismo?Putin e' pericoloso meglio inasprire le sanzioni. Contro certi sovranisti non si scende a patti anche perche e' difficile ragionarci
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Re: La capitana contro il capitano

Messaggioda Robyn il 29/06/2019, 22:00

Sui confini italiani non esiste nessuna sovranita' perche sono confini europei quindi non esistono porti chiusi le forze dell'ordine,la finanza,la magistratura sono sotto la legislazione europea devono allinearsi a quella del parlamento europeo.Quindi Carole non ha commesso nessun reato.Gli sbarchi sulle nostre coste sono "ripresi a crescere" perche la lega ha indebolito tutto quello che aveva fatto Minniti sui campi libici che adesso vanno smantellati e se la situazione peggiora i profughi scappano sulle nostre coste,quindi la lega dopo avere peggiorato le cose in libia le strumentalizza.La stessa strumentalizzazione c'e' per le periferie che dopo avere eliminato i fondi messi dal governo Renzi il degrado e' aumentato.Adesso come affermano le convenzioni internazionali la libia non e' un porto sicuro quindi se i profughi fuggono dalla libia,salvati in mare non possono essere riportati in libia che non aderisce ai trattati internazionali sui diritti umani e dove avvengono le violazioni dei diritti umani anche perche l'Italia ha abbandonato la libia a se' stessa facendo precipitare le cose con la guerra civile Aftar-Al Serray.Alla luce di cio' il dl Minniti va' obbligatoriamente cambiato e sono necessarie la politica estera ed azioni programmate di crescita di sviluppo e di difesa della democrazia in quei paesi secondo le tradizioni gli usi e costumi locali che non costringano nessuno ad andare via.In merito all'Europa cosa stiamo aspettando a fare difesa,esteri,interno,giustizia comuni?degli agenti di frontiera comuni?Ha detto bene la Merkel:soccorrere e' un obbligo non un reato.I profughi vanno portati nel porto sicuro piu' vicino Grecia Italia,Spagna,Portogallo,Malta,Cipro,Tunisia escludendo quindi la libia che non e' un paese sicuro
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Re: La capitana contro il capitano

Messaggioda franz il 30/06/2019, 8:13

Sea Watch, ma la legge internazionale dà ragione alla capitana

Tre esperti rispondono sulla questione se Carola Rackete ha commesso un reato forzando il blocco per far sbarcare i migranti dalla sua nave

di SALVO PALAZZOLO

30 giugno 2019

ROMA - La comandante Carola Rackete ha davvero commesso un reato forzando il blocco delle autorità italiane per far sbarcare 41 migranti allo stremo dopo 17 giorni in mare? Tre esperti interpellati da Repubblica - un ex comandante della Guardia Costiera, un avvocato e un docente universitario - dicono di no. Nonostante i toni sicuri del ministro Salvini, che ha dichiarato: "Giustizia è stata fatta".

La comandante finita ai domiciliari ha commesso "atti di resistenza o violenza contro una nave da guerra nazionale", come le viene contestato con l'articolo 1100 del codice della navigazione (reato punito da tre ai dieci anni)?
Risponde Gregorio De Falco, ex comandante della Guardia Costiera oggi senatore del Gruppo Misto. "L'accusa non regge, la motovedetta della Guardia di finanza contro cui è finita la Sea Watch 3 non è una nave da guerra, che è un'altra cosa, è una imbarcazione militare che mostra dei segni caratteristici ed è comandata da un ufficiale di Marina. Peraltro, la Sea Watch è un'ambulanza, ovvero un natante con a bordo un'emergenza: dunque non era tenuta a fermarsi. Piuttosto, la nave militare avrebbe dovuto scortarla a terra".

La manovra della comandante Rackete, che per entrare in porto ha rischiato di travolgere una motovedetta della Finanza, non configura comunque un reato?
Risponde l'avvocato Giorgio Bisagna, da anni impegnato nell'assistenza legale dei migranti. "Non mi pare ci sia stato dolo, la comandante ha dichiarato che si è trattato di un errore di manovra".

L'imbarcazione Sea Watch 3 batte barriera olandese: si può applicare una norma penale prevista dal diritto della navigazione italiano a una nave straniera?
Dice ancora l'avvocato Bisagna: "Quando una norma penale si può applicare a una nave straniera viene espressamente detto dal nostro codice della navigazione. E in questo caso, l'articolo 1100 non prevede specificazioni in tal senso".

Di fronte al blocco della autorità italiane, quali opzioni aveva la comandante Rackete?
Risponde Fabio Sabatini, professore associato di Politica Economica all'Università La Sapienza di Roma. "Presumibilmente, la comandante si è trovata di fronte a una scelta molto difficile: violare una norma italiana oppure venir meno agli obblighi stabiliti dai trattati internazionali. Secondo quanto scritto dall'Onu nella lettera inviata all'Italia sul decreto 'Sicurezza bis', il diritto alla vita e il principio di non respingimento, che sono stabiliti dai trattati internazionali, prevalgono sulla legislazione nazionale. Le Nazioni Unite ritengono che l'approccio del decreto 'Sicurezza bis' sia fuorviante e non in linea con il rispetto dei diritti umani previsto dai trattati internazionali".

Ci sono precedenti simili a quello della Sea Watch, per capire quali decisioni hanno poi adottato i tribunali italiani?
Risponde l'avvocato Bisagna. "Quindici anni fa, la nave Cap Anamur forzò il blocco navale imposto dal governo Berlusconi, per impedire lo sbarco a Porto Empedocle dei naufraghi salvati. C'erano stati 15 giorni di stallo in acque internazionali. Poi, il comandante e il presidente della Ong Cap Anamur furono arrestati e la nave sequestrata per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, stessa contestazione mossa alla comandante Rackete.Dopo 5 anni il tribunale di Agrigento ha assolto gli imputati per aver agito in presenza di una causa di giustificazione prevista dal nostro codice penale: avevano adempiuto un dovere, quello di salvare delle persone in mare, dovere contemplato dalle convenzioni internazionali".

In una situazione in cui l'Italia viene ritenuta unico "porto sicuro" dalle Ong che fanno operazioni di salvataggio nel Canale di Sicilia, il nostro paese è destinato ad accogliere tutti i migranti?
Risponde il professore Sabatini. "Di sicuro, no. Già oggi l'Italia è uno dei paesi che accoglie meno rifugiati e con una delle percentuali di immigrati più basse in Europa. I nostri numeri sono risibili rispetto a quelli degli altri paesi europei, in proporzione sia alla popolazione sia al prodotto interno lordo. Non c'è alcuna invasione".

Quali soluzioni sono possibili per fronteggiare questa situazione?
Dice Sabatini: "Rivedere il Regolamento di Dublino aiuterebbe a risolvere il problema. Secondo l'accordo, l'accoglienza e la valutazione delle richieste di protezione internazionale spettano al paese in cui è avvenuto l'ingresso nell'Unione Europea. Nel 2018, dopo molte trattative, si riuscì a trovare un compromesso per cambiare il regolamento in favore di un meccanismo di ricollocazione automatica. Ma Lega e M5S hanno disertato tutte le riunioni del Parlamento europeo in cui si è discussa la riforma".

https://www.repubblica.it/cronaca/2019/ ... 229962492/
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Re: La capitana contro il capitano

Messaggioda pianogrande il 30/06/2019, 9:12

Finirà in una bolla di sapone e non ne sapremo più niente.

Almeno non ne sapremo più niente da telesalvini e dintorni.

Il capitone ha già messo le mani avanti prospettando una espulsione.

Vi ricordate la storia di Girolimoni?

Altro bel parallelo col fascismo.
Grande pubblicità all'arresto e silenzio assoluto sulla sua dimostrata innocenza.

Il nuovo MinCulPop (tralascio le volgarissime letture di questa sigla) è ormai a pieno regime.
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Re: La capitana contro il capitano

Messaggioda trilogy il 30/06/2019, 10:06

La comandante finita ai domiciliari ha commesso "atti di resistenza o violenza contro una nave da guerra nazionale", come le viene contestato con l'articolo 1100 del codice della navigazione (reato punito da tre ai dieci anni)?
Risponde Gregorio De Falco, ex comandante della Guardia Costiera oggi senatore del Gruppo Misto. "L'accusa non regge, la motovedetta della Guardia di finanza contro cui è finita la Sea Watch 3 non è una nave da guerra, che è un'altra cosa, è una imbarcazione militare che mostra dei segni caratteristici ed è comandata da un ufficiale di Marina. Peraltro, la Sea Watch è un'ambulanza, ovvero un natante con a bordo un'emergenza: dunque non era tenuta a fermarsi. Piuttosto, la nave militare avrebbe dovuto scortarla a terra".


Questa risposta non mi convince, forse De Falco dovrebbe spiegare su cosa si basa. La definizione di nave da guerra è nella convenzione di montego bay art. 29. La nave è della guardia di finanza che fa parte delle forze armate, ed è gestita da personale militare, quindi l'accusa non è del tutto infondata.
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Re: La capitana contro il capitano

Messaggioda pianogrande il 30/06/2019, 10:16

trilogy ha scritto:La comandante finita ai domiciliari ha commesso "atti di resistenza o violenza contro una nave da guerra nazionale", come le viene contestato con l'articolo 1100 del codice della navigazione (reato punito da tre ai dieci anni)?
Risponde Gregorio De Falco, ex comandante della Guardia Costiera oggi senatore del Gruppo Misto. "L'accusa non regge, la motovedetta della Guardia di finanza contro cui è finita la Sea Watch 3 non è una nave da guerra, che è un'altra cosa, è una imbarcazione militare che mostra dei segni caratteristici ed è comandata da un ufficiale di Marina. Peraltro, la Sea Watch è un'ambulanza, ovvero un natante con a bordo un'emergenza: dunque non era tenuta a fermarsi. Piuttosto, la nave militare avrebbe dovuto scortarla a terra".


Questa risposta non mi convince, forse De Falco dovrebbe spiegare su cosa si basa. La definizione di nave da guerra è nella convenzione di montego bay art. 29. La nave è della guardia di finanza che fa parte delle forze armate, ed è gestita da personale militare, quindi l'accusa non è del tutto infondata.


Non mi sembra il problema di fondo.
Carola era ben convinta di infrangere delle leggi e ha fatto consapevolmente la sua scelta.

Il problema è se quelle leggi sono umanamente giuste.
Insomma il problema è umano e politico.
L'aspetto legale finisce per passare in seconda linea; anzi sarà la politica stessa che cercherà di farlo passare in seconda linea dopo le roboanti sparate di Salvini che gli fanno gioco solo se il gioco dura poco.
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Re: La capitana contro il capitano

Messaggioda Robyn il 30/06/2019, 10:58

Io non sò se rimanere in un paese di questo tipo,non è recuperabile basta vedere le immagini di protesta a lampedusa contro Carole,se trovo il modo di andarmene me ne vado.Carole non ha commesso nessun reato perche soccorrere e' un obbligo se non si soccorre qualcuno immaginiamo in un'incidente stradale si commette un reato grave punibile dalla legge.La guardia di finanza si occupa di reati finanziari non di guerra
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Re: La capitana contro il capitano

Messaggioda pianogrande il 30/06/2019, 11:56

Robyn ha scritto:...La guardia di finanza si occupa di reati finanziari...


Vista l'evasione fiscale da capogiro che ci ritroviamo, forse è anche giusto farli lavorare occupandosi di altro.

E d'altra parte Salvini non è ministro della difesa e può comandare solo le forze dell'ordine.

Ecco perché a Lampedusa non sono arrivate "navi da guerra".
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