Reddito, ecco i «navigator». Ma solo il 25% cerca davvero un lavoroSono 273 quelli in arrivo nel Lazio. Assegno di cittadinanza, la maggior parte non cerca un’occupazione. Di Berardino (Regione): «È disagio sociale»di Lilli Garrone
Nel Lazio arriveranno 273 navigator. È questo il numero fissato nella convenzione firmata ieri sera tra la Regione e il governo per l’utilizzo di queste nuove figure professionali, documento in cui è specificato che «svolgeranno attività di affiancamento e assistenza tecnica ai centri per l’impiego finalizzate al raccordo con le strutture di istruzione e formazione», oltre che di supporto «con i Comuni per il “Patto di inclusione”». L’assessore al lavoro della Regione Claudio Di Berardino su un punto è, infatti, inflessibile: «La loro sarà un’ assistenza tecnica per migliorare i sistemi, per aggiornare i dati, così come abbiamo stabilito con il governo. Se invece qualcuno pensa di far rientrare dalla finestra quello che è uscito dalla porta, ovvero che i navigator siano figure che vanno a intercettare le persone e gli impieghi, creiamo un danno ai cittadini: si genera confusione dei ruoli. Ci vuole la massima chiarezza su quali saranno i loro compiti».
Così se dovranno pur essere sempre i Centri per l’impiego a fare da interfaccia con le aziende laziali, si chiariscono definitivamente anche i numeri: secondo i dati forniti proprio in questa settimana dall’Anpal, nella nostra Regione sono in tutto circa 38 mila le persone che avranno diritto al reddito di cittadinanza, mentre sono 28.226 i laziali che hanno diritto all’accompagnamento verso un posto di lavoro. Le domande iniziali erano addirittura 110.402, ma di queste sono state accolte solo il 60 per cento.
Sono invece intorno al 25 per cento quelle respinte, mentre circa nel 15 per cento dei casi è stata chiesta una integrazione di documentazione. Quanto alle cifre erogate il Lazio è nella media nazionale, ovvero 520 euro a famiglia: si va da un minimo di poche decine di euro a un massimo di 1.350 euro mensili. Ecco dunque per la prima volta i dati ufficiali del Lazio, dove a richiedere il contributo sono state più donne che uomini (oltre il 55 per cento) e
più che persone in cerca di occupazione nuclei familiari con un forte disagio sociale. «Coloro che sono interessati a un “Patto per il lavoro” sono solo il 25 - 26 per cento fra quanti hanno fatto richiesta. Tutto il resto è disagio sociale, numeri lontani e decisamente inferiori da quelli che Anpal aveva stimato», spiega ancora Claudio Di Berardino.Che aggiunge: «Come noi abbiamo sempre sostenuto il provvedimento ha la sua importanza per la parte di contrasto alla povertà, per rispondere allo stato di disagio, anche se in modo parziale perché per risolvere il tema della povertà bisogna pur sempre intervenire sul lavoro e per intervenire sul lavoro c’è bisogno di politiche sugli investimenti nazionali». Oltre ai navigator nei Centri per l’impiego dovranno arrivare anche altri «rinforzi»: «Stiamo, infatti, aspettando il decreto di riparto delle risorse da parte del governo che è indispensabile per far partire i concorsi pubblici - prosegue l’assessore regionale al Lavoro -. Siamo pronti a bandire il concorso per nuove assunzioni nei Centri per l’impiego e pensiamo di assumere circa 350 persone».
fonte:
https://roma.corriere.it/notizie/cronac ... 69e7.shtml