E anche https://www.ilsole24ore.com/art/notizie ... =ABMpFLiB&
Le due versioni:
Prometeia:
ROMA - Il reddito di cittadinanza darà una mano alla crescita economica: per il 2019, anno in cui l’economia sarà quasi stagnante, la "spinta" di questa misura governativa sarà pari allo 0,2 per cento del Pil facendo fare a quest’ultimo un salto da un valore negativo a un positivo. Per il 2020 questa spinta arriverà allo 0,3 per cento del Pil.
Confinustria:
Confindustria gela il governo: «Crescita zero nel 2019». Nessun vantaggio da reddito di cittadinanza
Ora vi racconto la mia ... sulle balle di prometeia

Che dire? Non so che analisi abbiano fatto questi "giovani economisti bolognesi" ma ho i miei dubbi. A cominciare dal fatto che dal 1981 sono passati molti anni per cui tanto giovani non dovrebbero più esserlo. E c'è da aspettarsi un maggiore carico di esperienza e saggezza.
ISTAT comunica che il PIL 2018 è stato 1'753'580 (migliaia di €) ed è ormai evidente che quello 2019 marcerà sul posto. A parte le trionfali stime di crescita emanate dal governo, ormai tutti le analisi stimano crescite da zero-virola e meno-zero-virgola per cui prendiamo pure il dato 2018 come buona stima del 2019. Quindi crescita ZERO.
Facile fare i calcoli.
Lo 0.2% del PIL è, matematicamente, pari a 3.5 miliardi, a fronte di una spesa che Prometeia stima pari a 6.6 miliardi. Già qui non iniziamo bene, perché spendere sicuramente 6.6 per produrre una crescita (forse) di 3.5 non mi pare una mossa tanto intelligente, se uno punta alla crescita. Forse c'erano modi migliori e produttivi per impiegare 6.6 miliardi.
Ma è anche chiaro che qui stiamo parlando di aiutare famiglie in difficoltà e quindi la cosa, se fosse ben fatta, ha un suo perché.
Ma così fosse, che senso ha di puntare alla solita fake news per cui aumentando certa spesa pubblica, aumentano i consumi e quindi il PIL? Se una cosa va fatta, per motivi di equità, fatela, senza raccontare balle sul PIL.
Perché premesso che la Banca d'Italia non può stampare Euro per finanziare le misura (ed anche se potesse farlo avremmo solo inflazione a scapito di salariati e pensionati) quei soldi (6.6 miliardi) da qualche parte devono pur arrivare.
Quindi ad un segno "+" deve corrispondere da qualche parte un segno "-". Una cosa molto ovvia, nella contabilità (privata, aziendale o nazionale che sia).
Ed è qui che gli economisti di Prometeia dovrebbero spiegare, non solo a me ma soprattutto ai miei tanti amici, dove vengono i soldi.
Perché se i 6.6 miliardi sono finanziati con le imposte, allora chi le paga avrà meno soldi per i consumi. Quindi non vi sarà incremento di consumi ma una partita di giro. Ergo, il PIL non cresce.
Perché se i 6.6 miliardi sono finanziati con riduzione delle spese dello Stato allora anche qui diminuiscono i consumi (o i trasferimenti) ma il PIL non cresce.
Immagino infatti che i giovani (o non più giovani) economisti bolognesi sappiano che i trasferimenti non entrano nel computo del PIL e che se diminuiscono i consumi (o gli investimenti) dello Stato, questo pareggia l'eventuale aumento dei consumi privati. Quindi il PIL non cambia. Sono partite di giro.
C'è uno spiraglio (forse) se consideriamo che la spesa di 6.6 miliardi potrebbe essere fatta (tutta o in parte) a debito. Quindi a carico delle prossime generazioni.
A questo proposito sarebbe interessante sapere cosa ne pensano gli economisti di Prometeia su una spesa gestionale fatta a debito, con un "moltiplicatore" di 0.53 (spendo un euro e incasso 53 centesimi. Quindi non una spesa per investimenti, ma quella corrente. faccio debiti per comprare pane e salame. Anzi li faccio fare allo Stato.
Stante l'attuale andamento dei tassi di interesse italiani, spendere 6.6 miliardi a debito (quindi farseli prestare ad un interesse che per ora è se non sbaglio, guardando l'ultimo decennale, al 2.8%, significa quasi due miliardi in 10 anni. Ed ogni anno fa rifinanziata. Già nel 2020 si parla di 8.7 miliardi, che con l'ultimo tasso di interesse, ci costa 2.5 miliardi come rimunerazione agli investitori. Fate questo per 10 anni e vediamo quanto costa in interessi, fino alla scadenza.
A me pare che più che una presunta crescita del PIL avremo una vera crescita del debito pubblico, che già oggi cresce in media ad un tasso doppio del PIL.