pianogrande ha scritto:Le comunità animali hanno le loro gerarchie eccome e basate anche sul sesso.
Per quanto mi risulta da studi antichi (40 anni fa) di etologia che ho sempre aggiornato, le comunità animali più che gerarchie hanno compiti legati alla suddivisione del lavoro. Il classico "chi fa cosa".
Ogni specie ha trovato la sua soluzione pratica. Maschi e femmine hanno ruoli precisi per l'alimentazione, la cura della prole, la difesa del territorio. Non ci sono regole precise: a seconda delle specie maschie femmine si alternano. Chiaro che se si tratta di covare anche il maschio può (e lo fa) ma quanto ad allattare non siamo attrezzati.
In sostanza nel regno animale abbiamo una vasta gamma di soluzioni matriarcali e patriarcali ma queste hanno ragione d'essere solo nelle vaste comunità.
MI spiego.
Ci sono specie in cui maschi e femmine formano coppie di individui isolate dal gruppo. Questo è tipico di certi predatori che applicano la caccia individuale. Per esempio tigre, ghepardo e leopardo. Qui non esiste matriarcato o patriarcato ma solo due individui che si alternano nella cura della prole, nell'ambito delle capacità. Uno sta col la prole, l'altro va a caccia.
Dove invece esistono comunità, come branchi di cacciatori (lupi, leoni, jene, leoni marini) o branchi di prede (erbivori) allora si pone il problema della leadership del branco. Problema importantissimo perché da esso dipende la sopravvivenza del gruppo.
Qui, a parte gli elefanti e le orche, lo standard che si è creato in natura fa collimare il patriarcato al concetto di harem.
In questo caso il maschio è più grande della femmina, è dotato di una maggiore muscolatura, difende il gruppo (che poi sono le sue femmine) e combatte periodicamente con i pretendenti per la conduzione del gruppo/harem.
Chi vince fa figli, gli altri no.
Ci sono anche però sistemi in cui abbiamo vita sociale, in grandi agglomerati, ma con coppie a due (senza harem).
Un caso è quello dei pinguini come di praticamente tutti gli uccelli (dove le coppie sono stabili, pur vivendo in grandi gruppi di migliaia di individui) e l'altro è l'uomo, che non è biologicamente poligamo.
Senza harem e vita collettiva, non ha senso parlare di patriarcato e matriarcato.
L'uomo è comunque un animale sociale e politico per cui la polis, famiglia compresa, necessita di decisioni.
Qui gli uomini tentano di avere un predominio ma non ha alcuna base naturale, biologica o altro.
Ed è qui che ci distinguiamo dagli animali.
Loro non devono decidere, o se ci sono decisioni le prende il e o la regina (alveari compresi).
Noi no, prendiamo decisioni democratiche e il patriarcato, come il matriarcato, sono residui di un passato arcaico.