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la classe politica peggiore d'Europa

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

la classe politica peggiore d'Europa

Messaggioda trilogy il 13/03/2019, 9:56

Noi siamo abituati a parlare male della nostra classe dirigente ed abbiamo dei buoni motivi.
Ma un concentrato di stupidità, incapacità,incompetenza, autolesionismo come quello messo in mostra dalla politica britannica non si era mai visto. Il problema è che stanno mandando nel caos tutta l'Unione europa.
:cry:


Gran Bretagna, la democrazia come «farsa», il futuro di un Paese stanco in preda a una crisi di nervi
Vittime e protagonisti di uno show da incubo, dove tutti sembrano dilettanti

Beppe Severgnini
Non è panico, non è rabbia e non è neppure frustrazione: quella che si respira a Londra è stanchezza. Conosco questa città da quarantacinque anni, la frequento per lavoro da trentacinque: non l’ho mai vista così. Il governo britannico non sa cosa fare, e la nazione non riesce a uscire da una situazione che molti commentatori, non sapendo che altro dire, definiscono farcical, farsesca. Ma la farsa induce alla risata. E ridere è oggi l’ultima cosa che hanno voglia di fare, nel Regno Unito.

Il voto di ieri sera — la nuova disfatta parlamentare di Theresa May, la seconda in meno di due mesi — è devastante. Prima che politico e giuridico, il dramma inglese è psicologico. Molti — la maggioranza, ormai — si rendono conto di essere stati ingannati, nel 2016: dalle falsità di chi proponeva la Brexit e dalla sciatteria di chi la rifiutava, David Cameron in testa (ora è in giro per il mondo a tenere conferenze ben pagate, come se la cosa non lo riguardasse). Nessuno sa come andare avanti — uscire dall’Unione Europea senza un accordo? chiedere una proroga? — e nessuno sa come tornare indietro. Indire un secondo referendum? E su cosa, di preciso?

Ho raccontato, parlando ieri mattina a Chatham House, come noi italiani, alla politica e ai governi, riserviamo una dose di cinismo: anche se li abbiamo votati. In tempi normali, questo atteggiamento crea i problemi che sappiamo; ma in tempi eccezionali, come quelli che stiamo vivendo, fornisce una valvola di sicurezza. In fondo – ci capita di pensare – certe delusioni ce le aspettavamo. Gli elettori britannici sono diversi: certe cose non se le aspettano. Magari non lo ammettono, ma credono nella professionalità dei propri governanti. E lo spettacolo politico cui assistono da quasi tre anni è imbarazzante. Anzi: dilettantesco. E il dilettantismo, per gli inglesi, è imperdonabile.

Cosa accadrà adesso è impossibile sapere. Le variabili sono spiegate nel pezzo del nostro corrispondente, Luigi Ippolito. Ma qualcosa deve succedere, perché la nazione che si vanta di sapere mantenere la calma nel momento del pericolo (grace under fire) è sull’orlo di una crisi di nervi. Un’uscita scomposta dall’Unione Europea — senza un accordo, in sostanza — appare improbabile (il voto di stasera, ovviamente, potrebbe smentirmi). Una proroga oltre la scadenza prevista (29 marzo) appare la soluzione più probabile. Ma per far cosa, quando, come, e con chi?

Un manicomio democratico. Così titolerò, su 7-Corriere, il racconto di queste giornate, iniziate lunedì con un’attesa di quattro ore sull’altro lato della Manica (sciopero delle dogane francesi, preoccupate per Brexit!). Sto leggendo, vedendo e ascoltando cose incredibili, per chi conosce questo Paese. Ieri ho parlato a lungo con i colleghi di The Economist, nella nuova, luminosa sede sulla Strand. Li conosco bene e li considero tra i più bravi al mondo: neppure loro hanno idea di cosa possa accadere. Brexit sfida ogni logica, e la logica è il gioiello più brillante nella corona mentale britannica.

Una soluzione — ipotizza una collega americana residente a Londra, Anne Applebaum, premio Pulitzer — potrebbe essere la strada norvegese: uscire dall’Unione Europea, e restare nel mercato unico. Ma questo significa garantire – insieme a quella delle merci e dei servizi – la libera circolazione delle persone; e questo i Brexiteers non lo accetteranno mai. Sul timore di un’invasione — inesistente: i forestieri hanno portato nel Regno Unito braccia, cervelli, risorse e fantasia — è stata costruita la vittoriosa campagna del 2016. Riaprire le frontiere, per costoro, sarebbe inconcepibile.

Lo scoglio contro il quale è naufragato l’accordo con la UE è il backstop (l’assicurazione che non tornerà un confine fisico tra Irlanda del Nord e Repubblica d’Irlanda). Ma nel caos politico britannico si mescolano ambizioni personali (la successione a Theresa May), confusione (l’ambivalenza del laburista Jeremy Corbyn), propaganda (ieri Boris Johnson ha ripetuto, alla Camera dei Comuni, che «il Regno Unito non vuol essere una colonia dell’Unione Europea»). Ma c’è un altro aspetto grave, ed è questo: il Paese è paralizzato. L’interminabile litigio su Brexit impedisce il normale funzionamento del governo e del parlamento.

Questo è punto fondamentale, che non si esaurisce col voto di ieri, né con quelli di oggi e di domani. Nel caso di uscita dall’Unione Europea, il Regno Unito dovrà negoziare una lunghissima serie di accordi bilaterali, in ogni settore. E la Camera dei Comuni dovrà votarli, uno per uno. Un incubo di cui non si vede la fine. E potrebbe essere evitato. Come?

Restando dentro la famiglia europea, cui la Gran Bretagna appartiene: per storia, per carattere, per merito.

fonte: https://www.corriere.it/esteri/19_marzo ... 2643.shtml
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Re: la classe politica peggiore d'Europa

Messaggioda franz il 13/03/2019, 14:00

trilogy ha scritto:Noi siamo abituati a parlare male della nostra classe dirigente ed abbiamo dei buoni motivi.
Ma un concentrato di stupidità, incapacità,incompetenza, autolesionismo come quello messo in mostra dalla politica britannica non si era mai visto. Il problema è che stanno mandando nel caos tutta l'Unione europa.
:cry:

Bella gara. Quella della stupidità, intendo.
Anche l'Italia contribuisce ma di poco, visto che non ha chiesto di uscire pur predisponendo fantasiosi piani B.

Il problema del regno unito è che importa molto di piu' di quanto esporti.
Già questo dovrebbe consigliare prudenza in chi vuole uscire (hard or soft) da un mercato libero.
I due terzi delle importazioni sono UE e saranno soggette dazi.
Infatti gli inglesi, che al referendum hanno votato con il culo, oggi invece usano la testa e fanno scorte.
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Re: la classe politica peggiore d'Europa

Messaggioda franz il 14/03/2019, 8:11

Dunque, cerchiamo di capire:

1) a 15 giorni dalla scadenza votano NO all'ipotesi di accordo a cui si era arrivati dopo mesi e mesi di trattative.
2) contemporaneamente dicono NO all'idea di uscire senza un accordo e nella votazione ci sono membri stessi del governo May.

Mi sembra che vogliano la botte piena e la moglie ubriaca.

Il prossimo passo è chiedere il rinvio, che implica la partecipazione degli inglesi alle prossime elezioni europee.

Ma questo rinvito deve essere accettato dalla UE e la clausola di voto è: unanimità.

Ora è chiaro che se uno solo fosse contro sarebbe assai visibile e non si esporrà ma se fossero più d'uno i contrari?

Come andrà a finire?
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Re: la classe politica peggiore d'Europa

Messaggioda Robyn il 14/03/2019, 9:06

non mi sembra che siano usciti non c'è nulla di ratificato quindi per partecipare alle europee non è richiesto il benestare dei paesi ue lo stesso referendum a parte il suo valore simbolico era solo per conoscere il parere degli inglesi e si è posta molta enfasi a questo referendum,meglio che dell'uscita non se ne faccia niente il Regno Unito continuerà a far parte dell'Europa
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Re: la classe politica peggiore d'Europa

Messaggioda pianogrande il 14/03/2019, 10:47

Ieri, ascoltando per qualche minuto la seduta del parlamento europeo su radio radicale, è uscita la frase simbolo su questa cialtronissima classe politica della Brexit.
Questa frase è, più o meno, riuscire a rimanere nella UE salvando la faccia.

Obiettivo ormai irraggiungibile e che sta portando a uno stato confusionale davvero vergognoso.

Ai venditori di fumo della democrazia diretta propongo questo lampante esempio di cosa può succedere quando manca un leader.

Da Cameron a May (e Corbyn dall'altra parte) la Gran Bretagna non credo abbia mai conosciuto una così devastante crisi di leadership.

Per parafrasare la vecchia boria inglese, il continente è ormai irrimediabilmente isolato.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: la classe politica peggiore d'Europa

Messaggioda Robyn il 14/03/2019, 11:06

La soluzione è costruirne un'altra di Europa sulla falsariga del programma di Macron la soluzione non stà certo nella Brexit e nell'Italiexit bisogna capire quali sono le cose che non hanno funzionato e recuperare lo spirito europeo.Di certo dopo le europee l'Europa non sarà più la stessa e sarà una illusione pensare di poter mantenere lo status quo anche perche pensare di mantenere l'Europa così com'è equivarrebbe a dare una cattiva impressione dell'Europa e le forze euroscettiche potrebbero riprendere a crescere.E' soprattutto lo spirito europeo che risulta danneggiato nell'immagine dei cittadini europei ed è soprattutto quello che bisogna recuperare e si recupera solo se si fanno dei cambiamenti.E' il disegno europeo che bisogna perseguire se le forze europeiste vogliono prevalere al parlamento europeo sù quelle euroscettiche.La prevalenza euroscettica al parlamento europeo sarebbe un rischio per l'Europa perche potrebbe significare la disgregazione.Sull'agenda c'è soprattutto la riforma della governance cioè del trasferimento di competenze dalla commissione al parlamento europeo perche sono i cittadini europei che prendono delle decisioni attraverso i rappresentanti eletti al parlamento europeo.Attualmente c'è una democrazia rovesciata dall'alto verso il basso quando deve essere il contrario.Poi è necessaria una capitale europea Bruxelles dove abbia sede il parlamento
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Re: la classe politica peggiore d'Europa

Messaggioda trilogy il 14/03/2019, 21:19

Robyn ha scritto:non mi sembra che siano usciti non c'è nulla di ratificato quindi per partecipare alle europee non è richiesto il benestare dei paesi ue lo stesso referendum a parte il suo valore simbolico era solo per conoscere il parere degli inglesi e si è posta molta enfasi a questo referendum,meglio che dell'uscita non se ne faccia niente il Regno Unito continuerà a far parte dell'Europa


Hanno liberamente chiesto l'applicazione dell'art. 50 del Trattato per negoziare l'uscita dall'Unione europea. La scadenza è il 29 marzo. Se ora vogliono una proroga la possono chiedere e per accordarla serve il voto unanime degli altri paesi. Le regole sono regole
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