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Il biologico? Una favola «bella e impossibile»

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Il biologico? Una favola «bella e impossibile»

Messaggioda franz il 11/03/2019, 10:51

Il biologico? Una favola «bella e impossibile». Intervista a Elena Cattaneo
–di Micaela Cappellini 8 marzo 2019

Dopo essere stato approvato a larga maggioranza a dicembre alla Camera, sta per approdare al Senato il Disegno di legge 988, dedicato all’agricoltura biologica. Un settore che in Italia copre il 15% della superficie agricola nazionale, dà lavoro a 76mila aziende, ha un fatturato di 3,5 miliardi di euro e rappresenta circa il 3,5% della spesa alimentare degli italiani.

Il testo, così come è uscito dalla Camera, ha suscitato le critiche di molti membri della comunità scientifica italiana. Agronomi, ricercatori, docenti universitari: in oltre 400 hanno firmato la lettera che il 9 gennaio scorso è stata indirizzata a tutti i senatori della Repubblica e che della legge chiede il ritiro.

Tra i chiamati a votare la nuova legge quadro sul biologico ci sarà anche Elena Cattaneo, docente all’Università Statale di Milano e senatrice a vita. Una delle prime in Italia ad aver smascherato il metodo Stamina.

Cosa pensa della lettera inviata da oltre 400 scienziati al Senato, che chiede il ritiro del Ddl 988 in materia di agricoltura biologica? Ne condivide le contestazioni?

Il documento, che continua a raccogliere adesioni (sono quasi 400), per la prima volta demolisce la “bella ma impossibile” narrazione del biologico spiegando, dati alla mano, le falle di una comunicazione a senso unico e, a mio parere, ingannevole. Per giustificare prezzi fino al 100% superiori, è stata promossa l'illusione che il bio fosse l'unico metodo in grado di salvare il mondo e farci vivere meglio e di più. Ma non esistono prove scientifiche a confermarlo, anzi le analisi dicono che i prodotti biologici non sono qualitativamente migliori e che il bio su larga scala è insostenibile in quanto per le principali colture produce fino al 50% in meno, richiedendo il doppio della terra. Per convertire il mondo a biologico quindi dovremmo rendere coltivabili altre centinaia di milioni di ettari sottraendoli a foreste e praterie. Per anni i consumatori hanno subito inermi questo inganno: per questo oggi consiglio a tutti di leggere questo documento. La “favola” del “naturale=buono” ha contribuito, poi, ad etichettare come “inquinatori del pianeta” oltre un milione di imprenditori agricoli che si affidano ogni giorno alle migliori tecnologie disponibili per garantire al consumatore prodotti sani e sicuri, all'ambiente il metodo che inquina meno e a sé stessi la soluzione più efficiente in termini di resa. Sono le stesse associazioni e lobby del “biologico di massa” a muovere accuse che non reggono a un'analisi scientifica.

Quale è secondo lei il vulnus più grave di questo Ddl, se venisse definitivamente approvato così come è uscito dalla Camera?
A mio avviso è fuorviante l'impostazione stessa del disegno di legge, che promuove a “core-business” dell'agricoltura italiana una produzione di nicchia, che in molti casi segue procedure vecchie di almeno mezzo secolo.
Il vulnus è l'aver escluso dal Ddl l'agricoltura che sostiene il Paese, quella fatta da imprenditori, agronomi e studiosi che integrano competenze, innovazione e amore per la terra e che non tollerano più l'irragionevolezza con cui anche il Parlamento ha sposato una narrazione “bucolica” ed elitaria che ha ben poco a che vedere con la realtà.
Si disconosce, di fatto, quel 97% dell'agricoltura che rende unici i nostri prodotti Dop, tutela l'ambiente con l'innovazione e garantisce cibo accessibile e di qualità a tutti. Il ddl arriva perfino a prevedere finanziamenti solo per linee di ricerca specifiche per il biologico, anziché promuovere la ricerca in agricoltura tout court, quanto mai necessaria per capire quale metodo, in quale contesto, sia scientificamente migliore per efficienza, resa e difesa dell'ambiente, decidendo poi in base a questo su cosa scommettere e cosa finanziare.
Peraltro, viene ignorato completamente il sistema dei controlli, elemento che, a leggere le tante notizie sul “falso bio”, avrebbe meritato ben altra attenzione.
Quanto al “fondo per la produzione biologica” previsto dall'articolo 9 del ddl, è importante capire quanta parte finirà a finanziare prati, pascoli e foraggere, sostanzialmente improduttivi e indistinguibili dal non bio che da soli rappresentano ben il 50% della superficie agricola utilizzata (SAU) certificata biologica. Di tutto questo cosa ne penserebbe un contribuente informato?
Infine, nel ddl si equiparano agricoltura biologica e biodinamica: quest'ultima, a un'impostazione già ideologica come quella biologica, aggiunge credenze esoteriche come la “fecondazione cosmica”, da potenziare per mezzo del “cornoletame” e di vesciche di cervo riempite di fiori di achillea. Come può il Parlamento promuovere la stregoneria di Stato in agricoltura?

https://www.ilsole24ore.com/art/impresa ... j6Q5Amj3pQ
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Re: Il biologico? Una favola «bella e impossibile»

Messaggioda pianogrande il 11/03/2019, 14:29

Ormai siamo nel mondo in cui basta saperla raccontare.

Evidentemente i 5 stalle (visto che siamo sul bucolico) prevedono un raccolto di voti da queste fesserie addirittura esoteriche.

Quella della vescica di cervo riempita di achillea credo sia la rappresentazione più significativa della coltivazione dell'ignoranza.

Maledetta scienza!
Ti sconfiggeremo con le ricette della nonna!
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Re: Il biologico? Una favola «bella e impossibile»

Messaggioda flaviomob il 11/03/2019, 16:11



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Re: Il biologico? Una favola «bella e impossibile»

Messaggioda franz il 11/03/2019, 20:53

pianogrande ha scritto:Ormai siamo nel mondo in cui basta saperla raccontare.

Evidentemente i 5 stalle (visto che siamo sul bucolico) prevedono un raccolto di voti da queste fesserie addirittura esoteriche.!

Prevedono o promettono?
Il Bio / Organico costa il doppio della normale coltura "industrializzata" e ha bisogno del doppio o triplo di ettari.
Dai, che bello!! abbattiamo boschi e foreste e facciamno BIO per tutti!
Il reddito di cittadinanza basterà?
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Re: Il biologico? Una favola «bella e impossibile»

Messaggioda trilogy il 11/03/2019, 21:57

Il bio è marketing un modo per differenziare il prodotto e venderlo ad un prezzo superiore. Sono politiche commerciali che rendono, come i prodotti vegani e addirittura quelli senza glutine. In Italia è pieno di gente che pur non avendo nessuna allergia o intolleranza spende un sacco di soldi per i prodotti gluten free :D
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Re: Il biologico? Una favola «bella e impossibile»

Messaggioda franz il 12/03/2019, 8:29

trilogy ha scritto:Il bio è marketing un modo per differenziare il prodotto e venderlo ad un prezzo superiore. Sono politiche commerciali che rendono, come i prodotti vegani e addirittura quelli senza glutine. In Italia è pieno di gente che pur non avendo nessuna allergia o intolleranza spende un sacco di soldi per i prodotti gluten free :D

Su questo non ci piove.
Oggi l'alimentare è tutto un marketing per vendere a caro prezzo prodotti di cui si va a gonfiare il valore aggiunto, in realtà molto modesto.
Abbiamo il Bio/Organico, che costa un pacco. Quando assaggi il gusto non è diverso dal normale, ma vivi nella speranza che sia più salutaere. La verità non bianca/nera e va chiesta ai familiari delle 22 vittime dei germogli bio in Germania.

Da notare che di OGM non è mai morto nessuno e se ci fosse stato un morto, dico uno, sai che putiferio nel mondo? Invece di Bio si puo' morire senza che per questo si scatenino campagne di stampa.

A proposito di campagne, abbiamo il "senza". Senza glutine, senza conservanti, senza olio di palma, senza zuccheri aggiunti, senza lattosio, senza grassi, senza lievito, senza nikel, senza OGM, ... Diversi provati, direi che il risultato comune è "senza gusto".

Poi abbiamo il km zero. Anche loro inevitabilmente senza qualcosa. Sono prodotti localmente e uno pensa che per questo costeranno di meno. Illusi.

POi abbiamo cibo per vegani e vegetariani. Anche questi a prezzi elevati.

Ma sono tutte cose legittime. Il modo di affettare il mercato cercando modi (anzi mode) di far pagare di piu' il consumatore.

Non è questo il punto. Il punto è quando lo Stato si mette a legiferare per sostenere una classe di prodotti, a scapito di altri. http://www.senato.it/leg/18/BGT/Schede/ ... /51061.htm
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Re: Il biologico? Una favola «bella e impossibile»

Messaggioda pianogrande il 12/03/2019, 12:35



Nessuno credo faccia il tifo per i pesticidi.

Sicuramente per una agricoltura razionale e scientificamente gestita e quindi ripulita da mode e ideologie.

Mode e ideologie proliferano tra il grande pubblico disinformato e portato a seguire i vari guru per risolvere magicamente un sacco di problemi.

Un'altra caratteristica di queste mode/ideologie è che, se non funzionano, qualcosa che hai sbagliato te la trovano sempre.
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Re: Il biologico? Una favola «bella e impossibile»

Messaggioda franz il 12/03/2019, 15:10

pianogrande ha scritto:Nessuno credo faccia il tifo per i pesticidi.

Certo che no. Ma i pesticidi sono stati appositamente inventati/costruiti/selezionati per eliminare/uccidere tutta quella serie di funghi e micotossine che sono mortali se ingeriti negli alimenti umani.

La definizione di pesticida è riferibile ai prodotti destinati a distruggere o tenere sotto controllo qualsiasi organismo nocivo (compresi i microrganismi e le piante infestanti), oppure impedirne o prevenirne i danni, nelle fasi di produzione, lavorazione, conservazione, trasporto e commercializzazione dei raccolti, degli alimenti (per uomini e animali).

Chiaramente sono prodotti che a loro volta possono creare danni, se mal dosati, ma è chiaro che evitano morti e danni alla salute umana, oppure danneggiamento irrimediabile del raccolto (e quindi morti per fame).

Non è un problema di tifo ma di comprendere che non vengono usati per sport o per far dispetto agli ambientalisti.
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Re: Il biologico? Una favola «bella e impossibile»

Messaggioda flaviomob il 14/03/2019, 16:19

Certo che ci sono morti per cibi OGM e da agricoltura non biologica, se non conservati o puliti correttamente. Ci sono casi di botulino, per esempio, e non discriminano tra bio e non bio.

Peraltro il caso della Germania si è dimostrato falso:

https://www.repubblica.it/esteri/2011/0 ... -17279593/

I germogli da insalata si sviluppano solo dai semi e dall'acqua e non sono affatto concimati. E nell'azienda non utilizziamo concimi animali neanche in altri settori di produzione".


Non è vero che il bio costa il doppio del non bio (io trovo tranquillamente arance bio dalla Sicilia a un euro e mezzo al chilo), ha una resa chiaramente inferiore ma non è certo questo a causare "la fame nel mondo", visto che la produzione mondiale alimentare è pari al doppio del fabbisogno umano. Se si confrontano i prezzi degli stessi prodotti ortofrutticoli non bio tra varie bancarelle del mercato e grande distribuzione, la variazione del costo al kg è superiore alla differenza di costo tra bio e non bio.

1,6 milioni di tonnellate di alimenti vengono buttati (equivalenti a 1200 miliardi di dollari, un terzo della produzione), mentre nel mondo un miliardo di persone sono obese. Il problema forse è un altro.

E' dimostrata la correlazione tra autismo e pesticidi:

https://www.lifegate.it/persone/stile-d ... -legame-ce

Quando una donna incinta vive o frequenta una zona dove sono stati irrorati pesticidi è più facile che dia alla luce un figlio affetto da autismo. E’ quanto emerge da una ricerca dell’Università Davis in California pubblicata sulla rivista Environmental Health Perspectives.


Per il resto, anche di fronte all'evidenza i negazionisti esisteranno sempre.


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Re: Il biologico? Una favola «bella e impossibile»

Messaggioda franz il 14/03/2019, 16:54

L'art. di repubblica è del 6 giugno 2011.
Il mondo non si è fermato a quella data e le indagini sono andate avanti.

Questo è di settembre 2011 e l'ipotesi è confermata.
https://ilfattoalimentare.it/storia-err ... 104h4.html

Naturalmente va detto il numero di morti per cibo contanimato, a livello mondiale, è di circa due milioni all'anno.
Più di duecento malattie sono associate con l'assunzione di alimenti in cui si annidano virus, batteri, parassiti e sostanze pericolose secondo l'Oms. Escherichia coli è uno dei batteri più diffusi e che causa più morti.
Anche per questo si usano pesticidi.

Sulla correlazione tra pesticidi e autismo, bisogna ripetere sempre il mantra che "correlation is not causation".
Mai sentito una maggiore incidenze di figli colpiti da autismo tra i contadini. Si saprebbe.

Addendum: Questa è lo studio di cui si parla.
http://www.ehponline.org/members/2007/10168/10168.html
Su 269'746 bambini, solo 249 (0.09%, quindi meno di uno su mille) sono stati associati a pesticidi, nel senso che nelle immediate vicinanze erano stati spruzzati nel periodo della gestazione in cui si sospettano danni. Considerato che i casi di autismo sono 1 su 68, la correlazione è molto debole ma va approfondita. Queste le conclusioni (tradotte):
Questi risultati suggeriscono che la possibilità di una connessione tra esposizione gestazionale a pesticidi organoclorurati e ASD richiede ulteriori studi.

Naturalmente non è stato valutato se le donne erano esposte anche ad altre cause (fumo di sigarette, cannabis o altri inquinanti locali). In teoria sulla popolazione di 269'746 bambini, quelli colpiti da autismo dovrebbero essere circa 4'000 e non solo 250.
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