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Debito Pubblico e previdenza

MessaggioInviato: 03/03/2019, 15:02
da franz
Questo un articolo di un anno fa: https://www.investireoggi.it/economia/d ... ati-shock/

Debito pubblico generato per due terzi dalle pensioni, futuro rubato ai giovani
Giovani generazioni italiane depredate del loro futuro da un debito pubblico alimentato per i due terzi dalle pensioni. E la tendenza non sembra migliorare.

Pensioni causa dei due terzi del nostro debito pubblico
Scioccanti sono, però, le conclusioni del Sesto Rapporto sulla regionalizzazione della previdenza italiana di Itinerari previdenziali, anticipate da Business Insider. Secondo i calcoli effettuati, i disavanzi degli enti pensionistici obbligatori accumulati dal 1980 al 2015 sarebbero stati complessivamente pari a 1.491,18 miliardi di euro. Poiché si tratta di somme finanziate a debito dallo stato, ciò significa che ben il 68,6% del debito pubblico segnato dall’Italia al 31 dicembre del 2015 avrebbe avuto come causa proprio il sistema pensionistico. Dal calcolo stiamo escludendo gli interessi maturati sul debito accumulato di anno in anno, che sono risultati storicamente in Italia positivi in termini reali, ovvero superiori all'inflazione. Considerando che dalla metà degli anni Ottanta, proprio la spesa per interessi ha inciso negativamente sui saldi fiscali, il conto dei deficit pensionistici potrebbe risultare persino più eclatante di quanto non appaia.


E vediamolo, questo debito:
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Re: Debito Pubblico e previdenza

MessaggioInviato: 03/03/2019, 15:05
da franz
Vediamo in particolare lo sviluppo di PIL [Linea rossa]
Debito [linea gialla]
Rapporto Debito / PIL [barre verticali blu]
dal dopoguerra:
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Re: Debito Pubblico e previdenza

MessaggioInviato: 03/03/2019, 15:24
da franz
Il debito inizia a crescere a metà degli anni 60 .
Prima cresceva ad un ritmo nettamente inferiore alla crescita del PIL.
Circa verso il 1964 il ritmo di crescita del debito cresce ma fino al 1970 è sostenuto da una crescita del PIL altrettanto robusta. Dal 1970 inizia a salire il rapporto debito pil e verso la fine degli anni '70 la situazione degenera: il debito cresce più del PIL e lo supera agli inizi degli anni 90.

Con l'aiuto di vari amici abbiamo ricostruito le fasi di questo disastro.

1961: muore Einaudi, estensore dell’Art. 81 della Costituzione.

1964: sentenza della Corte del 19 maggio 1964, n. 33: se le maggiori spese di bilancio sono dovute all’aumento di spese assistenziali e previdenziali, poiché si tratta di spese approvante in via generica da leggi passate, non si tratta di nuove spese (sic!).

1966: sentenza n. 1 del 1966 della Corte Costituzionale, che si richiama alla precedente: se le maggiori spese di bilancio sono dovute all’aumento di spese già approvate precedentemente, non si tratta di nuove spese. Ovvero: se il deficit di bilancio preventivo deriva dall’errore nel bilancio preventivo precedente, tale differenza si può stralciare nel conteggio del pareggio di bilancio (sdoganamento di un assurdo contabile).

1969: Riforma Brodolini (governo Rumor). Legge 30 aprile n° 153/1969 che abolisce il sistema contributivo a favore del retributivo (istituisce le pensioni per sola anzianità e quelle “sociali”).

1970: Istituzione delle Regioni. senza alcuna responsabilità di spesa a fronte di entrate proprie.

1971: Riforma Rumor, statali in pensione con 20 anni di contributi, 14 anni per le statali donne con figli, 25 per dipendenti di enti locali. Questa riforma da sola è costara 150 miliardi, attualizzati al 2012.

1973: Riforme dell’emissione dei titoli di Stato da parte del Tesoro (gov. Carli e Baffi) ed inizio acquisto diretto di detti titoli da parte della Banca d’Italia. Il nuovo indebitamento diventa perciò nuova entrata. L’art. 81 diventa inutile. Inizio esplosione dell’inflazione e del debito.

1982: Lite delle comari (Andreatta e Formica): la Banca d’Italia (governatore: Ciampi) interrompe l’acquisto diretto di acquisto del debito italiano, che ora deve essere finanziato dal mercato (prevalentemente banche, che poi però lo utilizzano come garanzia per il proprio finanziamento presso la Banca d’Italia).

Occhio all'inflazione: tocca il 25% nel 1973. Certo, ci fu la crisi energetica ma in altri paesi non creò così tanti danni. In Germania arrivò al 6%.
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Re: Debito Pubblico e previdenza

MessaggioInviato: 03/03/2019, 15:30
da franz
Sì, avete capito bene. Prima del 1969 l'Italia aveva un sistema previdenziale contributivo.
La pensione era commisurata ai contributi versati, testimoniati dalla cosiddette marchette nel libretto di lavoro.
Nel 1992 la riforma Dini ristabilisce, a tappe il ritorno a contributivo ma intanto 23 anni di deficit previdenziali hanno scassato i conti. Sempre di quegli anni la famigerata Riforma Rumor sulla pensione degli statali.

Occhio che tutti e tra i grandi partiti storici (DC, PSI e PCI) votarono queste schifezze.

Re: Debito Pubblico e previdenza

MessaggioInviato: 03/03/2019, 16:38
da franz
Il grafico che ho trovato si ferma direi al 2010.
Qui un aggiornamento, anche con i dati 2018 appena usciti.
Qui il grafico e la tabella.

Come si vede il debito continua a salire ad un ritmo superiore al PIL. E chi è al governo oggi continua nelle politiche scellerate degli anni 70, di fare riforme previdenziali a debito (quota 100).

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