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Arrivano le linee guida

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Arrivano le linee guida

Messaggioda franz il 27/01/2019, 11:26

Robyn ha scritto:Ma allora chi è che ha fatto tutto questo casino in Italia?

Io no di certo :-) Manco da 30 anni. :lol:

Direi un po' tutti perché indipendentemente da chi ha governato (tutti, a rotazione, in questi 30 anni) si è costituita una corsia prioritaria per difendere il sistema previdenziale. Esso è il più esoso d'europa, forse a pari merito con quello greco, malgrado questo poi comporti un eccesso di drenaggio di risorse dal paese ed una carenza endemica di finanziamento della altre missioni assistenziali (disoccupazione, assistenza, politiche della casa, politiche per la famiglia). Che infatti risultano meno finanziate rispetto agli altri paesi europei.

Bisognerebbe tornare alla famosa commissione Onofri (96-97) giusto per scoprire che abbiamo perso 20 anni.
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Re: Arrivano le linee guida

Messaggioda trilogy il 27/01/2019, 14:02

Cinque motivi della crisi dello Stato sociale in Italia
http://www.neodemos.info/articoli/cinqu ... in-italia/
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Re: Arrivano le linee guida

Messaggioda Robyn il 27/01/2019, 14:26

Ah ho capito si teme di redistribuire risorse a favore del welfare togliendole alla previdenza,si teme che i giovani non vadano a lavorare e non paghino i contributi per le pensioni si pensa di risolvere il problema previdenziale con gli immigrati.La sinistra ha ragione di esistere se è riformista.Per questo è necessario rendere indipendente il sistema previdenziale dal resto del welfare passando ad un sistema a capitalizzazione che non si lega all'aspettativa di vita e dove non c'è l'assorbimento di risorse dal welfare.La stessa quota 100 è la risposta sbagliata ad un problema reale cioè andare in pensione ad un'età fisiologica 60 anni per ex cosa che permetterebbe il sistema a capitalizzazione
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Re: Arrivano le linee guida

Messaggioda franz il 29/01/2019, 8:17

Il lavoro che c’è. Ma ci interessa?

Su 200 mila posizioni qualificate una su tre resterà vuota per mancanza di talentiPer non parlare dei 73 mila posti in attesa a Milano o dei 18.840 a Napoli. Lecito domandarsi quante chiamate del reddito di cittadinanza resteranno senza risposta

di Ferruccio de Bortoli

Il reddito di cittadinanza si pone due obiettivi non facilmente compatibili. Da un lato garantire un sussidio alle famiglie e agli individui poveri. Nulla quaestio in un Paese civile. Ci mancherebbe. E, dall’altra, aumentare l’occupazione. «Avremo un milione di posti in più», azzarda il suo autore, l’economista vicino ai Cinque Stelle, Pasquale Tridico. Se fosse così (anche se la promessa ci sembra di averla già sentita in passato) non potremmo che rallegrarci. La misura tanto voluta da Di Maio avrebbe realizzato quell’incontro tra offerta e domanda di lavoro che in Italia per varie ragioni — scarsità di politiche attive, bassa qualificazione — non si è mai realizzato. Un fiume carsico di posti di lavoro che emerge improvviso, grazie a migliaia di navigator ingaggiati in fretta e furia e ancora da formare. Il miracolo di centri per l’impiego, che oggi intermediano meno del 3 per cento del mercato del lavoro, riorganizzati e messi in Rete in un lampo. Se ciò avvenisse nei tempi promessi, sarebbe strabiliante. Speriamo sia così. Dovremmo rallegrarcene tutti.

Il metodo

L’Alleanza contro la povertà, che riunisce 38 organizzazioni assistenziali e del Terzo Settore, ha spiegato in un documento che il reddito di cittadinanza «è congegnato in modo che si possa distribuire rapidamente il maggior numero possibile di contributi economici, anche in assenza di inserimento lavorativo». Inserimento che forse, nella stragrande maggioranza dei casi, non avverrà mai. Sì, ci sono modalità che dovrebbero scongiurare furbizie e lassismi. L’Isee (Indicatore della situazione economica equivalente) sotto i 9 mila 360 euro. Ma è di fatto una autocertificazione. L’obbligo per il beneficiario di accettare una delle tre offerte ritenute «congrue». «Ma, attenzione, nel testo viene chiaramente indicato che il loro utilizzo è facoltativo — spiega Cristiano Gori, docente a Trento e ideatore dell’Alleanza — pertanto, data la carenza di strutture e personale per metterli in pratica, interesseranno ben pochi utenti. Nei prossimi mesi, dunque, assisteremo semplicemente a un’ampia distribuzione a pioggia di contributi economici». La preoccupazione di Gori è che, se l’esperimento del reddito di cittadinanza dovesse fallire, in Italia si smetterebbe di parlare di lotta alla povertà. Non ha torto.

Ma occupiamoci, per prima cosa, dei posti di lavoro che ci sono ma restano in parte vuoti. Confindustria ha stimato che saranno poco meno di 200 mila le posizioni più qualificate a disposizione, nel triennio 2019-21, nei settori della meccanica, Ict, alimentare, tessile, chimica, legno-arredo, ovvero le sei produzioni trainanti del Made in Italy. Ma una su tre rischia di restare vuota. Perché mancano i talenti. Sono scarse le competenze tecnico-scientifiche. Le aziende si rivolgono agli stranieri. Domanda: il reddito di cittadinanza indurrà migliaia di aspiranti a un posto di lavoro di qualità a studiare di più o ad aspettare una proposta «congrua»? Oltre alle norme «antidivano», della cui efficacia è lecito dubitare, sarebbero necessarie misure di politica attiva del lavoro che spingano alla formazione, che elevino la responsabilizzazione personale. Il lavoro si cerca, non si aspetta. In base alle comunicazioni obbligatorie che i datori di lavoro devono fare al ministero, dal primo luglio 2017 al 30 giugno 2018, sono 1,1 milioni i nuovi contratti a tempo indeterminato. Nella graduatoria delle mansioni più richieste la prima cosiddetta high skill (analisti e progettisti di software) è solo ventesima. Ma secondo Unioncamere tutto cambierà molto in fretta. Da qui al 2023 si stima un fabbisogno tra 2,5 e 3,2 milioni di posti di lavoro. In gran parte frutto della rivoluzione digitale e dell’esplosione dei cosiddetti green jobs. Un lavoro su tre sarà high skill. Solo uno su cinque sarà di bassa qualificazione come gran parte degli ultimi nuovi contratti a tempo indeterminato.

I numeri

Le statistiche rivelano una realtà amara. Ne ha parlato Francesco Seghezzi, direttore generale della Fondazione Adapt, in un suo articolo su Open. Gli ultimi dati Excelsior Unioncamere rivelano l’esistenza di migliaia di posti di lavoro che non richiedono elevate qualificazioni. Con un po’ di buona volontà (quella che il reddito di cittadinanza non stimola) sono posizioni aperte a chiunque. I ristoranti richiedono, in questo mese di gennaio, 11 mila camerieri. In 23 casi su 100 non si trovano. Se i locali fossero a Londra avrebbero la fila di ragazzi, anche laureati, italiani. E così per gli aiuti cuoco: il 42 per cento non c’è. Per i venditori rappresentanti la difficoltà di reperimento è al 61 per cento. Per gli assistenti alla vendita siamo al 38. Le imprese milanesi, spiega ancora Seghezzi, segnalano 73 mila posizioni aperte. Introvabile al 97 per cento il cuoco pizzaiolo. E così gli addetti alle pulizie negli edifici. Ma anche agenti immobiliari, promotori commerciali, che non sono lavori così umili e disagevoli. La Campania sarà tra le regioni maggiormente beneficiarie del reddito di cittadinanza. A Napoli ci sono 18.840 posizioni aperte. Tra i conducenti di furgoni (basta la patente) la metà non si trova.

Secondo l’ultimo rapporto annuale del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali sull’occupazione degli stranieri, nel 2017 erano attivi contratti per 93.611 camerieri; 91.293 badanti; 88.022 collaboratori domestici; 50.062 cuochi in alberghi e ristoranti; 40.337 manovali in edilizia. La maggior parte dei lavoratori stranieri però è in agricoltura. I braccianti erano 286.832. Il 15,7% degli addetti complessivi, ma il 40,1 in Liguria; il 31,9 nel Lazio. «La retribuzione media annua — si legge nel rapporto — è di 7.502 euro, quella media del settore più bassa, 7.095 euro». Inferiore al livello Isee per il diritto al reddito di cittadinanza. Secondo il dossier statistico Idos, 897 mila stranieri svolgono un lavoro che richiede un livello di istruzione inferiore a quello posseduto. È sovra istruito il 34,7% degli occupati stranieri contro il 23% degli italiani. Una differenza che tende a ridursi. Sarà interessante vedere la dinamica dei prossimi anni. E valutare quanti di questi impieghi saranno ritenuti «congrui» e convenienti, paragonando il reddito di cittadinanza a modesti salari d’ingresso. Poi c’è il nero ma è un altro discorso, certo non secondario.

https://www.corriere.it/economia/lecono ... 08d9.shtml
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Re: Arrivano le linee guida

Messaggioda Robyn il 29/01/2019, 19:22

Questa misura non c'entra proprio niente con la creazione di lavoro perche tende a costruire uguali nastri di partenza e ad alleggerire la situazione di difficoltà delle parti più fragili del paese non bisogna alimentare facili illusioni.Il lavoro si crea con altre azioni ad ex gli investimenti e potremmo dire che questa misura è solo complementare.Paolo Sylos Labini diceva che nel futuro la domanda avrebbe stimolato la creazione di lavoro ma lo diceva quando eravamo un'economia quasi chiusa limitata ad Usa e Europa.Adesso confindustria e associazioni sindacali stanno definendo un patto di cosa si tratta?mi pare che esistono ambiti dove le loro scelte hanno valore di legge
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Re: Arrivano le linee guida

Messaggioda franz il 29/01/2019, 22:12

Robyn ha scritto:Questa misura non c'entra proprio niente con la creazione di lavoro ...

Questa misura ... quale?
A cosa ti riferisci?
Si fanno tanto discorsi e "questa" non è chiaro.
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Re: Arrivano le linee guida

Messaggioda Robyn il 29/01/2019, 23:54

Parlo del reddito di cittadinanza che invece dovrebbe essere un rmg costruito diversamente per ex secondo il modello Friedman.Anche il rmg funziona da misura preventiva contro l'interruzione volontaria di gravidanza,perche una ragazza in difficoltà economiche in presenza del rmg sarà meno propensa ad interrompere la gravidanza.Non uso il termine reddito di cittadinanza perche faccio fatica a pronunciarlo.Il reddito di cittadinanza è una cosa molto diversa che si elargisce a tutti indipendentemente dalla condizione economica,lo dice la parola stessa,cittadinanza
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Re: Arrivano le linee guida

Messaggioda franz il 08/03/2019, 10:48

Aggiornamenti.
In base agli emendamenti votati il RdC non sarà piu' a tempo ma sarà infinito.
Altra cosa votata è che si potranno rifiutare offerte sotto gli 858 euro. Non si capisce se netti o lordi.
Faccio notare che questa soglia è superiore al reddito mediano al Sud.
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Re: Arrivano le linee guida

Messaggioda Robyn il 08/03/2019, 23:10

Deve essere così a tempo indeterminato perche come fai a dire ad una persona che ha disabilità dopo 24 mesi non te lo dò più? e questo a maggior ragione se si unificano tutte le prestazioni che attualmente sono categoriali e molto frammentate.In altri paesi europei anche è a tempo indeterminato solo che noi essendo un paese molto vincolista e che non sà configurare le leggi in modo liberale non lo sappiamo e mettiamo paletti dappertutto.Poi la proposta dei pentastelle porterebbe in basso anche i minimi previsti dal ccnl del settore metalmeccanico che è il minimo più alto fra le varie categorie ed è superiore a 850 euro.La proposta del PD d'altro canto prevede minimi solo per quelle categorie di lavoratori che sono sprovvisti del minimo tabellare e che non aiuterebbe molto a riuscire ad avere un lavoro che ti dà una sussistenza minima per lo meno leggermente superiore al sufficente quindi servirebbe prendere a riferimento il minimo tabellare del ccnl della categoria del contratto metalmeccanico.Il minimo tabellare serve e ti deve dare di più del rmg per evitare fenomeni parassitari e spingere a cercare lavoro.Le tre proposte congrue alla fine sono una regolamentazione vincolistica.Quella liberale la evita mettendo minimi retributivi che siano più alti da quello che si percepisce con il rmg.Adesso non lo sò che redditi ci sono al sud e quali minimi prevedano i ccnl .Stà di fatto che se un caffè in media nel centro italia costa 90 centesimi in calabria costa 60 centesimi
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Re: Arrivano le linee guida

Messaggioda Robyn il 09/03/2019, 0:20

Per evitare che il minimo tabellare possa portare al lavoro nero devi diminuire il cuneo fiscale
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