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Cosa c'è dietro questa crisi

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Cosa c'è dietro questa crisi

Messaggioda franz il 12/01/2019, 10:10

Il crollo della produzione industriale, in Germania come altrove (naturalmente più forte dove più forte è la quota di secondario) è trascinato dal settore auto (-24% in Ottobre). Driblando le esternazioni di Di Maio che ci promette un nuovo Boom economico, le perdite sono ingenti per VW, FCA, Ford, Maserati, Alfa Romeo.

Crollo del mercato dell'auto, il quale trascina in basso, vista la sua importanza, le economie delle nazioni produttrici. USA, UK, Germania, Francia, Italia, Spagna. Mi pare solo in parte Giappone.

http://www.unrae.it/sala-stampa/autovet ... veicoli-81

Mi sembra che la crisi sia legata non solo a questa guerra dei dazi ma anche alle guerre contro i diesel che diverse nazioni conducono in modo sempre più accentuato. Da un lato i possessori di diesel ora si trovano con un automezzo che praticamente non vale più niente ma a mio avviso temono che lo stesso possa accadere a breve anche con molte auto e benzina per cui attendono a comprare.

Per le vetture elettriche il problema per ora, oltre al prezzo, sono le stazioni di ricarica ed il fatto che non avremmo abbastanza produzione di elettricità per ricaricare le vetture. Elettricità che in certi paesi non sarebbe ecologica, se ottenuta dalla combustione di idrocarburi.

Osservo che invece chi vende piccole auto ibride continua ad avere successo, anche in questi mesi neri. Ma non se ne producono abbastanza.

Il risultato è un crollo delle vendite. Non mi sembra che sotto ci sia una crisi sistemica ma il combinato disposto di politiche isteriche in USA ed Europa. Il Giappone dal canto suo non è da meno ed ha messo tasse alle macchine di lusso e sui SUV, che il segmento di maggior profitto. Questo scombussola i conti di quelle aziende produttrici che offrono anche macchine di bassa gamma e minor profitto, contando sui profitti delle macchine di alta gamma.

Il risultato sono licenziamenti, chiusure di stabilimenti.

Lo dico fin d'ora, in anticipo a chi magari vagheggiasse sull'ennesima crisi del capitalismo.
Qui non c'entra la finanza e il capitalismo.
Qui a mio avviso c'èntra la politica.
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Re: Cosa c'è dietro questa crisi

Messaggioda franz il 12/01/2019, 10:16

Massimo Fontana, su FB, mi ha ispirato. https://www.facebook.com/massimo.fontan ... 5431684346


E così la produzione industriale è scesa nel mese di novembre.
Dell'1,6% rispetto al dato destagionalizzato del mese prima, come ci dice l'Istat, qui
https://www.istat.it/it/files//2019/01/ ... re2018.pdf

Come da previsione.
Purtroppo.

Al dato italiano si aggiungono i dati degli altri paesi giunti nei giorni scorsi che mostrano un rallentamento generalizzato in tutta europa, guidato dal dato italiano, ma anche da quello tedesco, sceso anch'esso dell'1,9% rispetto al mese precedente.

Ad una analisi più approfondita però, quasi tutti i dati mostrano una caratteristica comune molto interessante.
Prendiamo il caso tedesco.
Come ci informa bloomberg il grosso della discesa della produzione industriale è dovuto al settore automobilistico, qui
https://www.bloomberg.com/opinion/artic ... ction-data

In Germania infatti il settore automotive conta per il 20% sul totale del fatturato industriale.
E nel mese di novembre le vendite di auto sono scese di quasi il 10%.
Va da se che una discesa del 10% su una componente che pesa il 20% del totale, comporta da sola una discesa dell'indice generale del 2%.

E solo se tutte le altre componenti sono rimaste piatte.
Discorso analogo per l'Italia.
La stessa istat ci dice che anche nel nostro caso una componente rilevante della discesa è imputabile al settore auto.
Settore automotive che in Italia vale quasi 190 miliardi di euro, quindi l'11% del pil, come leggiamo qui http://www.ansa.it/canale_motori/notizi ... 44d3f.html

L'auto quindi.
Auto che è semplicemente il settore industriale più importante del pianeta.
Solo la volkswagen e la toyota, ovvero i primi due competitor a livello mondiale, hanno un fatturato aggregato superiore ai 500 miliardi di dollari, dando lavoro a milioni di operai in tutto il mondo.

Con questi numeri è comprensibile come quasi tutti i governi siano molto sensibili alla propria industria automobilistica.
Da qui le follie protezioniste di Trump (che non a caso gli si stanno ritorcendo contro, visto che anche negli Usa le vendite calano), o i continui sussidi che praticamente ogni governo del pianeta mette a disposizione di tale settore.
E' una cosa brutta?
E' una cosa buona?
Difficile dare una risposta.

Se sussidiare in qualche forma un settore ormai maturo è comunque sbagliato, in questo caso ci troviamo a che fare con un settore talmente grande e importante, che nessun governo può permettersi di lasciarlo andare alla deriva.
O per meglio dire potrebbe farlo, ma a suo rischio e pericolo, sia economico che politico.
Alla fine se è vero che la Thatcher, ovvero il modello di buon governo verso cui tutti dovrebbero tendere, ha liquidato giustamente la fallimentare industria automobilistica statale britannica, è anche vero che ha smosso mari e monti, soprattutto fiscali, per attirare produttori automobilistici esteri verso la produzione interna.

Che fare allora?
In realtà ben poco.

Fino a quando non sorgerà all'orizzonte un altro settore di pari importanza (anche qui si sente la mancanza delle macro-innovazioni Schumpeteriane), l'automotive sarà ancora per parecchio tempo la gioia e il dolore sia della produzione industriale di ogni stato, sia in definitiva dell'andamento dell'economia generale.
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Re: Cosa c'è dietro questa crisi

Messaggioda gabriele il 12/01/2019, 10:36


Che fare allora?
In realtà ben poco.

Fino a quando non sorgerà all'orizzonte un altro settore di pari importanza (anche qui si sente la mancanza delle macro-innovazioni Schumpeteriane), l'automotive sarà ancora per parecchio tempo la gioia e il dolore sia della produzione industriale di ogni stato, sia in definitiva dell'andamento dell'economia generale.


Invece si può fare moltissimo. Il settore auto è quello che meno si è evoluto nel mercato rispetto a quello che avrebbe potuto fare. Ciò è legato soprattutto ai monopoli dell'energia che costringono la locomozione all'uso dei carburanti fossili.
Lo sviluppo invece dell'elettrico e dell'idrogeno aprirebbe le porte ad una nuova industria e l'unione con l'informatica ad un livello di gestione locale (urbano prima, ed extraurbano poi) creerebero nuovi posti di lavoro. Pensate all'organizzazione a rete del traffico e della mobilità in generale...
Per fare ciò occorre avere coraggio. Occorre una politica proattiva e un'industria, e una finanza, capace di recepire questi nuovi cambiamenti.
Aprire un nuovo modello industriale vuol anche dire ritornare ad essere locomotiva economica e quindi rimettersi al primo posto nell'economia mondiale.
Questo sforzo vorrebbe dire reindirizzare i consumi di carburanti e interessi in altri settori, tramite un piano a lungo termine. Vorrebbe dire cioè parlare di economia, quella vera, e di POLITICA, quella vera.
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Re: Cosa c'è dietro questa crisi

Messaggioda pianogrande il 12/01/2019, 12:02

L’importanza/rilevanza del settore auto è anche la sua debolezza dal punto di vista dell’ammodernamento.
In pratica si fa fatica a passare a tecnologie innovative intanto che quelle attuali rendono.
Insomma fare concorrenza a se stessi non è un problema da poco.
Anche da un punto di vista politico si possono fare le stesse considerazioni che si uniscono in una sinergia micidiale.
Il tutto con addormentamento anche di altri settori; vedere la politica dei trasporti in Italia pesantemente influenzata dalla FIAT e fino alla barzelletta dei costi-benefici della TAV di cui parliamo in altro thread.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Cosa c'è dietro questa crisi

Messaggioda Robyn il 12/01/2019, 14:10

Il capitalismo con la globalizzazione ancora non ha ritrovato il suo equilibrio.Non è una crisi finanziaria della prima fase,ma una crisi monopolistica dovuta alla mancanza di concorrenza.Le grandi aziende come dice il Fmi una volta raggiunto un certo livello si adagiano non investono più e non trasferiscono più gli utili ai lavoratori,ma continuano semplicemente ad arricchirsi attraverso l'aumento dei profitti.Anziche affrontare la concorrenza preferiscono assorbire i piccoli o provocarne il fallimento.Prima di tornare ad una normale economia di mercato dove c'è la concorrenza il capitalismo non potendo muoversi più con la finanza intraprende la strada monopolistica,ancora prima aveva intrapreso quella contro le legislazioni del lavoro.In breve per tornare ad una normale economia di mercato dovranno esaurirsi le carte
http://www.repubblica.it/economia/rubri ... 216381910/
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Re: Cosa c'è dietro questa crisi

Messaggioda flaviomob il 13/01/2019, 1:33

L'agricoltura italiana ha subito danni per un miliardo e mezzo a causa del cambiamento climatico che ha portato al moltiplicarsi di eventi estremi, come riporta Coldiretti. Il Po attualmente è tre metri e mezzo sotto lo zero idrometrico, peggior dato degli ultimi otto anni-

L'industria automobilistica, in buona parte impegnata in questi anni a falsificare dati sulle emissioni diesel, contribuendo così all'effetto serra e a danni sanitari comprovati per l'ambiente e la popolazione, avrebbe dovuto lavorare invece sull'innovazione e sulla sostenibilità.


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Re: Cosa c'è dietro questa crisi

Messaggioda franz il 13/01/2019, 11:27

Non mi pare che le emissioni diesel siano responsabili dell'effetto serra.
Anzi se c'è un motore che emette poco CO2 è il diesel, soprattutto se ha la turbina, imputato invece per le NOx, che non producono effetto serra ma eccesso di composti azotati, con danni alla salute (sistema respiratorio).
Ma non effetto serra.

Per l'effetto serra abbiamo le emissioni dei motori a benzina, il riscaldamento, le industrie, aerei e navi, mucche e maiali.
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Re: Cosa c'è dietro questa crisi

Messaggioda Robyn il 13/01/2019, 13:44

La strada che dovrebbe essere resa praticabile è quella delle vetture a idrogeno in altri paesi è già realtà.L'elettrico anche inquina per le batterie e troverebbe molte resistenze soprattutto da parte delle industrie che producono pezzi di ricambio e componentistica per le auto.L'effetto serra è poi provocato dagli split dentro casa che climatizzano l'ambiente d'estate immettendo anidrite carbonica nell'atmosfera è effetto serra in più che si produce per il surriscaldamento con un'effetto combinato,si aggiunge cioè effetto serra per sfuggire all'effetto serra come nei film si salvi chi può.Il delta del Po con surriscaldamento del pianeta e lo scioglimento dei ghiacciai rischia di andare sott'acqua
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Re: Cosa c'è dietro questa crisi

Messaggioda trilogy il 13/01/2019, 14:43

Robyn ha scritto:La strada che dovrebbe essere resa praticabile è quella delle vetture a idrogeno in altri paesi è già realtà.....


Per ora sono state vendute poche migliaia di vetture tra giappone e california. Quest'anno in Italia dovrebbe arrivare in vendita la prima auto a idrogeno, giapponese, abbiamo un solo distributore di carburante in trentino.
Esiste il piano nazionale per la mobilità a idrogeno, fatto sotto governo PD , è una transizione che richiederà molti anni. I costi da sostenere per far fronte all'incremento di domanda di energia elettrica, per gli impianti di produzione dell'idrogeno, per la rete distribuzione ecc. sono giganteschi. Per far andare le auto elettriche serve energia, per produrre idrogeno serve energia. Comunque nel 2050 il 20%del parco veicoli dovrebbe essere ad idrogeno.

https://www.mobilitah2.it/piano

http://www.fast.mi.it/atticonvegni/idro ... rogeno.pdf
Ultima modifica di trilogy il 13/01/2019, 14:54, modificato 1 volta in totale.
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Re: Cosa c'è dietro questa crisi

Messaggioda Robyn il 13/01/2019, 14:53

Mi pare che per l'idrogeno i costi di produzione siano ormai identici a quelli dei combustibili fossili.Per quel che riguarda la stazioni di rifornimento bè la stesa cosa è avvenuta quando queste non esistevano servirebbe la conversione della stazione di servizio o almeno di una parte di essa con l'installazione di almeno una pompa.Ancora rimangono dubbi sulla sicurezza perche l'idrogeno và compresso,ma questo mi pare anch'esso un problema risolto con serbatoi ad altissima resistenza.In ogni caso la ricerca non dovrebbe fermarsi.Per gli split invece la soluzione potrebbe essere rappresentata da pavimenti che trattengono il fresco d'estate.Gli split sarebbero solo utilizzati d'inverno
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