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L'Italia e la questione Euro

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: L'Italia e la questione Euro

Messaggioda flaviomob il 21/12/2014, 19:33

Condivido il tuo pensiero, Annalu.
Ricordiamoci però che oltre all'Europa Federale e forse prima ancora di essa, l'Europa deve tutelare i diritti sociali, promuovere politiche di solidarietà, vigilare che dove viene richiesto il rigore esso non vada a discapito - come è successo in Grecia ma non solo - delle classi più povere e deboli.
Ricordiamo le due guerre mondiali? Bene, ricordiamoci anche della genesi della seconda guerra mondiale: il fascismo nacque in Italia come reazione monarchica, borghese (e in parte contadina) alle proteste popolari di tanta povera gente impoverita dalla Grande guerra che chiedeva più solidarietà e diritti; il nazismo nacque come conseguenza della crisi economica del 1929 e dei pesanti risarcimenti chiesti alla Germania (chiesti dai "vincitori").

La morale che possiamo trarne è che se la società non si fa carico dei diritti degli ultimi si creano le condizioni per estremismi di stampo autoritario, spinte centrifughe, sfiducia generalizzata prima nella classe politica e poi nella democrazia stessa. Se i vincitori pretendono di abusare del proprio vantaggio, si possono creare le condizioni per nuove tensioni e le radici per nuovi conflitti: guardiamo anche l'Ucraina, tirata da due parti opposte per i biechi interessi di USA e alleati da una parte, autoritarismo russo dall'altra, in cui rischia di esplodere una guerra senza vie d'uscita. Così come si propagano i postumi sanguinari di un conflitto che sembra diventare permanente tra radicalismi fanatici e globalizzatori rapaci, entrambi spietati e disumanizzanti.


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Re: L'Italia e la questione Euro

Messaggioda franz il 21/12/2014, 19:37

annalu ha scritto:Infine mi piace moltissimo la "critica" che Friedman fa a Kohl e Mitterand:
gi.bo. ha scritto:Milton Friedman: l’Euro è delle élite
Milton Friedman, anima e mente del monetarismo e della Scuola di Chicago, in un’intervista al Corriere della Sera del 1998 definiva l’Euro come un progetto “elitario, antidemocratico e dirigista
[...]
L’Unione monetaria è il prodotto di una élite. È il frutto di una impostazione non realistica, di una spinta elitaria di chi vuole usare la moneta unica per arrivare all’unione politica. Pensiamo davvero che Kohl oggi e Mitterrand in passato siano stati sostenuti da un desiderio di unita’ economica? No, il loro obiettivo primario era politico, mettere assieme Francia e Germania per evitare guerre future. Gli Stati Uniti d’Europa sono una componente essenziale del progetto monetario.
[...]

Il loro obiettivo primario era politico, l'unione cioè di Francia e Germania per evitare guerre future. Ma le avete dimenticate tutti le due Guerre Mondiali? C'è qualcuno che ne desidera una terza?
Se c'è un motivo valido per andare avanti verso un'Europa federale il più rapidamente possibile, questo è certo il primo da prendere in considerazione, soprattutto di fronte ad un crescente disordine mondiale.

Annalu

Non possiamo dimentcare che tra i grandi sostenitori del "progetto politico" c'era anche Prodi, e non mi risulta abbia cambiato idea. Anche lui sarà insoddisfatto di come sono andate le cose dal 1999 in poi (in processo si è fermato salvo incasinarsi con la crisi del 2008).

Quanto a Friedman, il suo iniziale scetticismo sull'euro era andato affievolendosi mano a mano che la costruzione procedeva e chi era in contatto epistolare con lui riporta:
Come tu sai, sono piuttosto ci nico riguardo all’euro e assai dubbioso su come funzionerà.
Ciononostante, ora sono meno pessimista di quanto fossi in precedenza,
semplicemente perché non mi sarei mai aspettato che i diversi paesi avrebbero
dimostrato il genere di disciplina richiesto allo scopo di qualificarsi per l’euro.
La convergenza nei tassi di inflazione, tassi di interesse e via dicendo, è stata
più ampia e più rapida di quanto mi sarei aspettato”

(fonte Milton Friedman e L'Euro: http://www.brunoleonimedia.it/public/OP/57_Martino.pdf )

Per sapere cosa ne pensava Friedman è bene leggere i sostenitori liberali del suo pensiero economico:
“È indubbio che molti economisti liberisti, da Milton Friedman allo stesso Martino, da Pascal Salin a Sergio Ricossa, siano stati fortemente scettici sull’introduzione della moneta unica. La stessa idea di questa valuta ‘artificiale’ corrispondeva a un piano costruttivista, e pareva destinata a conferire un enorme potere alle istituzioni del super-Stato europeo in costruzione” spiega Carlo Lottieri, direttore del dipartimento Teoria politica dell’Istituto Bruno Leoni. “Se effettivamente l’euro è un progetto dirigista, non c’è però ragione di negare che oggi la Banca centrale europea sta adottando una disciplina relativamente migliore della controparte americana, e che a tale rigore dobbiamo il contenimento di uno dei mali più terribili del secolo scorso: l’inflazione monetaria”. - See more at: http://www.brunoleoni.it/nextpage.aspx? ... p9t1F.dpuf

Fonte http://www.brunoleoni.it/nextpage.aspx?codice=6919

C'è però un modo diretto. In questa puntata (la 9) del programma "Liberi di Crescere" Friedman parla dell'infazione e delle sue cause e loda la politica della Germania post bellica (che aveva un'esperienza pessima di iperinflazione) di controllo della stabilità dei prezzi ed il Giappone quanto ha fatto politiche di controllo dell'inflazione.

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Re: L'Italia e la questione Euro

Messaggioda ranvit il 21/12/2014, 20:01

Ma siamo sempre là: ma se l'eurozona continua ottusamente a voler far prevalere a tutti i costi il rigore anche di fronte all'avanzata tumultuosa dei populismi fascisteggianti....a che serve star qua a cincischiare sulla nobile ed affascinante causa degli Stati Uniti d'Europa?

Parliamoci chiaro, in questo forum siamo tutti favorevoli ad un Europa unita ed anche all'euro; tutti ne vediamo i vantaggi; ma alcuni di noi anche gli svantaggi.... :(

Non si puo' pretendere di far nobili ragionamenti mentre la gente sempre piu' fa la fame, interi popoli vengono umiliati quando non anche sbeffeggiati....non ci siamo proprio!
Alle prossime elezioni saranno guai molto maggiori di quelli che ne deriverebbero dando piu' tempo a chi è in difficoltà!
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: L'Italia e la questione Euro

Messaggioda franz il 21/12/2014, 20:21

ranvit ha scritto:Ma siamo sempre là: ma se l'eurozona continua ottusamente a voler far prevalere a tutti i costi il rigore anche di fronte all'avanzata tumultuosa dei populismi fascisteggianti....a che serve star qua a cincischiare sulla nobile ed affascinante causa degli Stati Uniti d'Europa?

Per quanto riguarda Le Pen, la sua posizione è contro l'Europa a prescindere dalla politica di rigore della BCE.
Se vincerà dichiara di voler uscire dalla Nato, allearsi con la Russia, uscure dall'Euro, uscire dagli accordi di Shengen e se dovesse farlo credo proprio che la Francia uscirà anche dall'Europa. Ma non si dica che è colpa della Germania che sfascia l'Europa. Se cosi' deciderà, sarà la Francia ad essere responsabile.
Ma io non credo che la maggioranza dei francesi voglia uscire dall'Euro, dall'Europa e dalla Nato.
Cosi' come per l'Italia e la Spagna. Per la grecia loro non ci pensano affatto ad uscire dall'euro ma se vince la sinistra vogliono rinegoziare gli accordi. Ma l'euro se lo tengono stretto.
Piuttosto è preoccupante che per problemi governabilità (leggi poltrone al parlamento) ci siano leggi elettorali in Europa per cui chi vince anche con solo il 27% governa il paese e lo sfascia pur contro il 73% restante.
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Re: L'Italia e la questione Euro

Messaggioda ranvit il 21/12/2014, 20:46

Questo è quello che pensano anche i tedeschi....

Il problema è sempre lo stesso: se l'eurozona non cambia ponendosi, quello che invece pensano la maggior parte delle popolazioni italiane, francesi, spagnole, greche.... lo diranno a gran voce alle prossime elezioni!
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Re: L'Italia e la questione Euro

Messaggioda franz il 21/12/2014, 21:17

E' quello che pensano le ... persone che pensano. Nel senso che ragionano.
Italia, Grecia, Spagna o Francia nulla cambia: l'uscita dall'euro avrebbe per ognuno effetti disastrosi.

Qui una carrellata di opinioni, compreso il nostro Prof Romano Prodi.
http://espresso.repubblica.it/affari/20 ... o-1.163061

Nessuno vorrà rischiare il disastro votando partiti che propongono l'uscita dall'euro.
Almeno non cosi' tanti da risultare maggioranza. Gli incoscenti esistono sempre ma non possono essere maggioranza.
Nel caso avverso tutti ne pagheranno le conseguenze.
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Re: L'Italia e la questione Euro

Messaggioda gi.bo. il 21/12/2014, 23:08

annalu ha scritto:Il loro obiettivo primario era politico, l'unione cioè di Francia e Germania per evitare guerre future. Ma le avete dimenticate tutti le due Guerre Mondiali? C'è qualcuno che ne desidera una terza?
Se c'è un motivo valido per andare avanti verso un'Europa federale il più rapidamente possibile, questo è certo il primo da prendere in considerazione, soprattutto di fronte ad un crescente disordine mondiale.

Annalu
Purtroppo le quelle guerre a cui ti riferisci sono state sostituite da quelle invisibili che si combattono in campo economico e finanziario che fanno altrettante vittime se non anche più.

Queste ti tolgono anche la dignità e se prima potevi creare una resistenza attiva ora non sai nemmeno cosa fare e contro chi rivoltarti se non ad un sistema che per la sua generalità difficile a colpire.

Il problema ora è' quello di chiederci cosa sia cambiato da allora è come invertire questa situazione in cui persiste sempre lo stesso obiettivo è cioè quello di dominare i popoli.

Gli obiettivi son sempre gli stessi e noi purtroppo sempre ad aspettare quel Godot che non passerà ma. Purtoppo :oops:

Hola
Se questa scienza che grandi vantaggi porterà all'uomo, non servirà all'uomo per comprendere se stesso, finirà per rigirarsi contro l'uomo(Giordano Bruno)
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Re: L'Italia e la questione Euro

Messaggioda pianogrande il 22/12/2014, 0:17

flaviomob ha scritto:Condivido il tuo pensiero, Annalu.
Ricordiamoci però che oltre all'Europa Federale e forse prima ancora di essa, l'Europa deve tutelare i diritti sociali, promuovere politiche di solidarietà, vigilare che dove viene richiesto il rigore esso non vada a discapito - come è successo in Grecia ma non solo - delle classi più povere e deboli.
Ricordiamo le due guerre mondiali? Bene, ricordiamoci anche della genesi della seconda guerra mondiale: il fascismo nacque in Italia come reazione monarchica, borghese (e in parte contadina) alle proteste popolari di tanta povera gente impoverita dalla Grande guerra che chiedeva più solidarietà e diritti; il nazismo nacque come conseguenza della crisi economica del 1929 e dei pesanti risarcimenti chiesti alla Germania (chiesti dai "vincitori").

La morale che possiamo trarne è che se la società non si fa carico dei diritti degli ultimi si creano le condizioni per estremismi di stampo autoritario, spinte centrifughe, sfiducia generalizzata prima nella classe politica e poi nella democrazia stessa. Se i vincitori pretendono di abusare del proprio vantaggio, si possono creare le condizioni per nuove tensioni e le radici per nuovi conflitti: guardiamo anche l'Ucraina, tirata da due parti opposte per i biechi interessi di USA e alleati da una parte, autoritarismo russo dall'altra, in cui rischia di esplodere una guerra senza vie d'uscita. Così come si propagano i postumi sanguinari di un conflitto che sembra diventare permanente tra radicalismi fanatici e globalizzatori rapaci, entrambi spietati e disumanizzanti.


E come pensi di realizzarle le politiche di solidarietà una volta che la nostra barchetta si trovasse ad affrontare il disastro dell'uscita dall'Euro?
L'uscita dall'Euro è il sogno di chi vuole far pagare ai poveri gli errori dei ricchi.
Se vincono loro, pensi che attuerebbero politiche di solidarietà?
Il mostro a tante teste e molte code detto "rigore" è l'unico animale che può portarci politiche di solidarietà.
Una volta che il potere andasse in mano a chi vuole farla pagare ai poveri (e comunque ai redditi fissi) cosa credi che daranno soldi e risorse ai disabili o ai senza tetto?
Fotti il sistema. Studia.
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Re: L'Italia e la questione Euro

Messaggioda flaviomob il 22/12/2014, 1:16

E' semplice, Pianogrande. L'uscita dall'Euro è quello che vogliono le forze demagogiche.
Se l'Europa della solidarietà non prevarrà, saranno queste forze a conquistare il potere o, comunque, a diventare determinanti.
Come avevo già scritto, se fossimo tutti bravi l'Euro andrebbe benissimo...


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Re: L'Italia e la questione Euro

Messaggioda pianogrande il 22/12/2014, 10:48

Se non siamo bravi non va bene neanche il fiorino o il tallero o il marengo.

Se non siamo bravi ci attacchiamo al tram comunque.
Fotti il sistema. Studia.
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