da pierodm il 13/01/2010, 18:28
Scarterei volentieri la sofferenza del PdC per le statuine del duomo ed il disagio di certi "ex" per discussioni libere in cui tutto possono finalmente esprimersi in libertà, al prezzo magari di di qualche cazzata di troppo.
Vedi, Franz, non sei tu che mi "scarti", ma è proprio che il mio disagio, o meglio, la descrizione del mio disagio, non era rivolta a te: non pensavo minimamente che l'avresti capita, o accettata, o tanto meno apprezzata.
Il fatto stesso che tu mi veda come un "ex", e come tale mi definisci pensando di essere esaustivo, già basterebbe, senza bisogno di aggiungere altro.
Ma c'è un dettaglio, nella tua frase, che merita una certa attenzione, e una domanda.
Quando tu dici "finalmente esprimersi in libertà" che cosa intendi? Che fino a quando non esisteva il forum, cioè nei decenni passati, non ci siamo potuti esprimere liberamente?
Infine, a sigillo del tutto, la tua idea che a crearmi disagio sia la "discussione libera": offensiva, ma questo sarebbe il meno.
Diciamo che questa fa parte delle "cazzate di troppo"? Ma sì.
Annalu - Solo per consolarci che noi (per ora) stiamo meglio di altri, e quindi possiamo dormire tranquilli?
Giustamente, se siamo capaci di provare disagio per le disgrazie altrui, abbiamo solo l'imbarazzo della scelta, e anzi, l'imbarazzo vero deriva proprio dal fatto che non si può fare davvero una scelta senza classificare una disgrazia come minore di un'altra, una sofferenza meno dolorosa di un'altra.
Ma - politicamente, più che umanamente - il disagio e la compassione non significano un granché, se non siamo capaci di provare vergogna, per quello che abbiamo fatto, e per quello che non abbiamo fatto, in relazione alle situazioni di sofferenza: forse è questo il motivo per cui i compassionevoli a buon mercato trovano facile eccitarsi per i fenomeni esotici e lontani, mentre la loro lucida commozione si appanna e si arricchisce di bizantinismi a mano a mano che i disagi diventano più "domestici". Diventano tali, cioè, da rendere più difficile chiamarsi fuori da eventuali responsabilità, o tali da rischiare di mettere in discussione qualche nostra certezza.
Genova e Bolzaneto sono stati simili a Tienanmen, ma troppo vicini, troppo "nostri", così come la miseria e la fame, le vite vendute e trascorse in una perenne servitù del "quarto inferiore" della società del benessere.
Quanto al "dormire tranquilli", cara Annalu, ci sono intere nazioni che di questa tranquillità hanno fatto uno stile di vita e di pensiero, e su questo perno fanno ruotare tutta la loro visione del mondo.
Il mio disagio è una piccola cosa, di fronte ai disastri cosmici, e pure a quelli di quartiere, ma quant'è piccola la mente di chi per tutta risposta non trova di meglio che paragonare il mio disagio a quello di milioni di cinesi, o di sudanesi, di russi, filippini, o vietnamiti?
E quanto è grande l'arroganza di chi si affretta a rifiutare apertamente una comprensione compassionevole che nessuno aveva richiesto?
Un forum, politico per di più, non è una spalla su cui piangere, o il tavolo di un bar per scambiarsi filosofemi davanti ad una fila di bottiglie vuote, e io ne sono perfettamente consapevole: quello che mi aspetto è che le mie riflessioni facciano riflettere gli altri, non su di me ma su se stessi, o sul mondo intorno.