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EURO: Analisi dettagliata del perche’ dobbiamo Uscire!

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Re: EURO: Analisi dettagliata del perche’ dobbiamo Uscire!

Messaggioda franz il 11/02/2013, 18:41

il buon Gennaro, quanto tempo che non lo sento ...
Certo che la crescita c'era. Perché malgrado tutto cresceva la produzione, la produttività e le tasse non erano ancora troppo alte.
La produttività cresceva per problemi interni alla produzione industriale, guidata dall'auto e dagli elettrodomestici.
Non è che la produttività cresceva perché craxi, andreotti e forlani la facessero crescere pompando il debito e con tangentopoli.
Il ritmo di crescita era comunque inferiore a quello del boom degli anni 50 fino al 68 (e nel grafico si vede).

Poi il ritmo di crescita cala e cala (va ricordato) anche la crescita della popolazione. Nascono meno bambini (la metà degli anni precedenti) e malgrado questo il PIL procapite, che potrebbe impennarsi, comincia ad assomigliare alle guglie del duomo.
Nella parte grigia, tra il 70 ed il 78 cresce di pochissimo, con alti e bassi. Un certa crescita la si ritrova tra il 78 e l'81. Poi basta. La crescita si interrompe molto prima che inizino le politiche del rigore. C'è un picco nei primi anni 90 che reputo statistco (sono gli anni in cui si sono piu' morti che nati ed abbiamo crescita meno zero, con ovvi riflessi sul pil procapite.

Premesso che mi è poco chiaro perché relazionare la nostra crescita a quella americana (un nostra buona prestazione potrebbe essere solo il riflesso di una scarsa prestazione usa in quel periodo, o viceversa, non solo economica ma soprattutto sulle nascite) io preferisco lavorare su dati disaggregati.
http://www.google.it/publicdata/explore ... &ind=false
Qui si vede che tutti crescevano e che l'arrivo dell'euro non ha fatto male a nessuno come PIL procapite (in realtà Francia ed Italia vedono uno stop il primo anno dell'euro per poi riprendersi (il grafico è zoommabile sull'asse temporale usando le slitte in basso). crescevano prima e crescevano dopo. Con le vecchie valute e con la nuova.
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Re: EURO: Analisi dettagliata del perche’ dobbiamo Uscire!

Messaggioda annalu il 11/02/2013, 19:15

ranvit ha scritto: La mia tesi è che uscendo dall'euro, preferibilmente in modo concordato e garantendo il rimborso del debito, i ns campioni dopo una prima ovvia ed automatica svalutazione navigherebbero in un mare conosciuto e alla loro portata. Nella peggiore delle ipotesi potranno sempre svalutare ancora un po'

Che malinconia, caro Ranvit!
Da un certo punto di vista, mi sembra che tu stia combattendo una guerra immaginaria su un campo di battaglia sul quale tu muovi anche i soldatini dell'avversario, ovviamente nel modo che più ti conviene.

L'unica cosa su cui concordiamo tutti, è che l'attuale classe dirigente è scadente.
A questo dato Lodes, Franz, Piano, io ed altri (che pure la pensiamo in modo diverso su molte cose) contrapponiamo la speranza che si possa formare una nuova classe dirigente, non domani magari, ma in futuro, e che il restare in Europa possa aiutarci in questo processo, un po' per costrizione, un po' per emulazione, un po' perché le prossime generazioni, cresciute in un'Europa unita, forse impareranno ad andare avanti in modo più "europeo".

Tu invece, ed anche Flavio, accettate il dato dell'infimo livello dei nostri governanti attuali come una costante immutabile, e vorreste che il mondo si adattasse a questa nostra condizione.
"Uscire dall'euro in modo concordato" significa che gli altri paesi europei devono essere d'accordo e darci il loro benestare. Però tu stesso, Ranvit, hai affermato sino a poco tempo fa che se usciamo noi dall'euro per gli altri sarebbe una catastrofe. Però credi che gli altri accetterebbero questa catastrofe (con magari la fuoriuscita di altri paesi) col sorriso sulle labbra, prestando fede alle nostre promesse di restituire il debito (con la lira svalutata e sempre la solita classe dirigente). Ma tu ci credi che il debito potrebbe venir restituito in quelle condizioni? Allora è più coerente Grillo, che il debito dice di non volerlo restituire, e al diavolo i piccoli risparmiatori che hanno investito in titoli di stato!

L'euro è in sofferenza, potrebbe essere meglio svalutarlo?
Su questo non so esprimermi, ma su questo può valer la pena discutere, a livello europeo. La guerra delle valute è in atto, in un certo senso è davvero una terza guerra mondiale, e in queste condizioni, in questo momento, tu pensi sia saggio annunciare che l'Italia non gioca più, e vuole fare la parte del paese neutrale tipo Svizzera?
Anche la parte di "paese neutrale" è molto difficile. La Svizzera in questo ha una grande tradizione ed una grande esperienza, ma noi? Lasciamo stare.

Quanto alla svalutazione ed agli anni '70, io ho un solo chiaro ricordo: che andavo al supermercato a fare la spesa, ed un litro d'olio della mia solita marca ha raddoppiato di prezzo in pochi mesi. I mutui avevano interessi a due cifre, una mia amica arrivò a pagare un tasso superiore al 20%: naturalmente queste son cose che favoriscono i poveri ed i lavoratori a reddito fisso; è così che la pensi, Flavio?

Se volete davvero uscire dall'euro, siate coerenti fino in fondo e votate la solida alleanza Berlusconi-Grillo, che su questo tema si sta consolidando. Io continuo a sperare che qualcosa di meglio di due teatranti al governo si possano avere, e che Bersani potrà vincere e governare con il sostegno di Monti, e magari anche altri.
Certo non sono disposta a rassegnarmi a vivere in miseria in un paese autarchico governato da ladri.

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Re: EURO: Analisi dettagliata del perche’ dobbiamo Uscire!

Messaggioda trilogy il 11/02/2013, 20:28

Europa e Stati Uniti discutono di guerra di valute in vista del G20

Stati Uniti ed Europa tengono i fari puntati sul mercato dei tassi di cambio e non escludono la pubblicazione di un comunicato congiunto con i Paesi del G7 per allentare i timori di una guerra valutaria, in vista del G20 di Mosca. Diversi funzionari del G7 spiegano che alcuni policy maker statunitensi ed europei hanno discusso della questione.

Tuttavia, spiegano le fonti, non è chiaro se ci sia un reale consensus sul tema tra i 7 Paesi più industrializzati al mondo: Usa, Giappone (che nei mesi scorsi ha indebolito fortemente lo yen), Gran Bretagna, Canada, Germania, Francia e Italia. Se alla fine fosse diffuso il comunicato, il documento rappresenterebbe la base delle discussioni al tavolo dei ministri delle Finanze del G20 che si ritroveranno venerdì e sabato di questa settimana a Mosca.[..]

segue: http://www.milanofinanza.it/news/dettag ... 0del%20G20
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Re: EURO: Analisi dettagliata del perche’ dobbiamo Uscire!

Messaggioda ranvit il 11/02/2013, 20:30

annalu ha scritto: Da un certo punto di vista, mi sembra che tu stia combattendo una guerra immaginaria su un campo di battaglia sul quale tu muovi anche i soldatini dell'avversario, ovviamente nel modo che più ti conviene.


Una guerra immaginaria? Muovo i soldatini dell'avversario? Mamma mia annalu! Sono cosi' potente tra un donchisciotte e un Churchill!
Ho spiegato ampiamente che non mi fa piacere affatto uscire dall'euro ma che, se dobbiamo fallire senza battere ciglia, come stiamo facendo restando in una congrega di pazzoidi ottusi che soli contro il resto del mondo perseguono una strategia finanziaria suicida, non mi sta bene e preferirei che si andasse da soli.
Poi a decidere sarà chi governa.

annalu ha scritto:L'unica cosa su cui concordiamo tutti, è che l'attuale classe dirigente è scadente.
A questo dato Lodes, Franz, Piano, io ed altri (che pure la pensiamo in modo diverso su molte cose) contrapponiamo la speranza che si possa formare una nuova classe dirigente, non domani magari, ma in futuro, e che il restare in Europa possa aiutarci in questo processo, un po' per costrizione, un po' per emulazione, un po' perché le prossime generazioni, cresciute in un'Europa unita, forse impareranno ad andare avanti in modo più "europeo".

Tu invece, ed anche Flavio, accettate il dato dell'infimo livello dei nostri governanti attuali come una costante immutabile, e vorreste che il mondo si adattasse a questa nostra condizione.
"Uscire dall'euro in modo concordato" significa che gli altri paesi europei devono essere d'accordo e darci il loro benestare. Però tu stesso, Ranvit, hai affermato sino a poco tempo fa che se usciamo noi dall'euro per gli altri sarebbe una catastrofe. Però credi che gli altri accetterebbero questa catastrofe (con magari la fuoriuscita di altri paesi) col sorriso sulle labbra, prestando fede alle nostre promesse di restituire il debito (con la lira svalutata e sempre la solita classe dirigente). Ma tu ci credi che il debito potrebbe venir restituito in quelle condizioni? Allora è più coerente Grillo, che il debito dice di non volerlo restituire, e al diavolo i piccoli risparmiatori che hanno investito in titoli di stato!


Ho spiegato ampiamente, e non ho voglia di ripeterlo ancora una volta, che stiamo viaggiando a ritmo sostenuto verso il fallimento. E non ci sarà di alcun aiuto dallo stare nell'Ue perchè a governare saranno sempre i ns politici. Quellli incapaci di fare le riforne indispensabili per restarci. Quindi falliremo, a breve, e ci tireremo dietro tutti gli altri.
In sintesi dico: o convinciamo i ns parner europei che bisogna immediatamente passare ad una totale integrazione e dare alla Bce tutti i normali poteri di una Banca Centrale, oppure chiedere lo scioglimento dell'eurozona, o di accettare la ns uscita.
Perchè dovrebbero accettare? Perchè a quel punto diventerebbe chiaro anche a loro che stiamo andando a fondo tirandoceli dietro....

annalu ha scritto:L'euro è in sofferenza, potrebbe essere meglio svalutarlo?
Su questo non so esprimermi, ma su questo può valer la pena discutere, a livello europeo. La guerra delle valute è in atto, in un certo senso è davvero una terza guerra mondiale, e in queste condizioni, in questo momento, tu pensi sia saggio annunciare che l'Italia non gioca più, e vuole fare la parte del paese neutrale tipo Svizzera?
Anche la parte di "paese neutrale" è molto difficile. La Svizzera in questo ha una grande tradizione ed una grande esperienza, ma noi? Lasciamo stare.


E chi l'ha detto di fare il Paese neutrale?
Nello specifico comunque, svalutare l'euro sarebbe un buon segnle a tutti furbetti in giro per il mondo....ma mi rendo conto che per un tedesco è impossibile da capire...come quando giopcano con l'Italia e senza capire perchè, perdono la partita.


annalu ha scritto:Quanto alla svalutazione ed agli anni '70, io ho un solo chiaro ricordo: che andavo al supermercato a fare la spesa, ed un litro d'olio della mia solita marca ha raddoppiato di prezzo in pochi mesi. I mutui avevano interessi a due cifre, una mia amica arrivò a pagare un tasso superiore al 20%: naturalmente queste son cose che favoriscono i poveri ed i lavoratori a reddito fisso; è così che la pensi, Flavio?


Non mi pare affatto che le cose aumentavano in pochi mesi del doppio....e comunque c'erano anche i titoli di Stato con interessi a due cifre, la contingenza, i rinnovi a ripetizione dei contratti etc etc.
Non dico che mi piaceva quella situazione ma....meglio di oggi ;)


annalu ha scritto:Se volete davvero uscire dall'euro, siate coerenti fino in fondo e votate la solida alleanza Berlusconi-Grillo, che su questo tema si sta consolidando. Io continuo a sperare che qualcosa di meglio di due teatranti al governo si possano avere, e che Bersani potrà vincere e governare con il sostegno di Monti, e magari anche altri.
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Deciderà chi governerà. Per il resto tieniti pronta, la miseria arriverà per la cocciutaggine di tanti!
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Re: EURO: Analisi dettagliata del perche’ dobbiamo Uscire!

Messaggioda pianogrande il 11/02/2013, 20:39

D'accordissimo con Annalu.
Non mi fa impazzire il PIL.
A me interessa il mio reddito reale (il mio potere d'acquisto).
Se si potesse aumentarlo diminuendo il PIl mi starebbe benissimo.
L'Euro lo vedo come il più efficace baluardo a difesa del mio reddito fisso da pensionato.
L'Europa la vedo come il più promettente stimolo alla nostra classe dirigente di mantenuti.
Allora mi iscrivo al partito FORZA EUROPA.
Se non esiste lo possiamo fondare con chi ci sta.
Le liste le presentiamo alle elezioni subito dopo queste.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: EURO: Analisi dettagliata del perche’ dobbiamo Uscire!

Messaggioda flaviomob il 11/02/2013, 20:40

Non credo che Danimarca, Svezia, UK che sono paesi membri dell'Unione Europea senza aver aderito all'area euro, siano derelitti in mano ai banditi. Hanno fatto una scelta consapevole evidentemente per loro più adeguata.
Togliamo di mezzo alcuni giudizi affrettati:

1) Passare alla lira non significa non poter pagare il debito pubblico, anzi una banca centrale che può stampare moneta nazionale garantisce questo debito. La prospettiva dell'insolvenza sarebbe totalmente inesistente.

2) Svalutare la moneta non genera automaticamente inflazione e in ogni caso ogni economista sa benissimo che il rapporto tra svalutazione e inflazione non è mai 1:1

3) Negli anni settanta, pur in presenza di inflazione elevata, il PIL pro capite è cresciuto (rispetto agli USA). Segno che esistevano dei meccanismi di correzione e redistribuzione in difesa dei redditi. Inoltre non credo che l'elevata inflazione fosse in relazione con la svalutazione, ma piuttosto con l'elevato costo dell'approvvigionamento energetico in alcuni anni di quel decennio. E in ogni caso dobbiamo considerare tutto il percorso della lira, non solo in quel decennio. Che ne sarebbe stato del boom economico se avessimo avuto una valuta forte, di ostacolo alle esportazioni? Ci ricordiamo che nel 1955 un marco tedesco valeva 148 lire e un dollaro 559 lire?

4) Parlare di "euro sì / euro no" in realtà non significa nulla. Bisogna entrare nel merito delle questioni: l'euro si può riformare? Il ruolo della BCE si può riformare come prestatore di ultima istanza? Ha senso per la BCE prestare soldi a tassi bassissimi alle banche quando il denaro poi non viene prestato alle imprese / ai lavoratori o viene prestato con tassi insostenibili? Ha senso anche che gli stati prestino denaro a banche che commettono illeciti (vedi Monti e MPS) quando questo privilegio (un prestito di stato con soldi PUBBLICI) viene negato a imprese che rischiano di chiudere e non riaprire mai più? E ancora: tutto questo ha senso quando lo stato non paga le imprese fornitrici ma pretende le imposte, o quando impedisce ai comuni virtuosi di spendere i soldi che avrebbero già in cassa? E ancora, perché la Banca d'Italia non può stampare euro?

5) Sono consapevole di votare non solo forze politiche favorevoli all'euro, ma de facto una coalizione come IBC diretta erede di quell'Ulivo che portò l'Italia (pare con qualche... irregolarità) nell'area euro. Questo perché tra il peggio e il meno peggio mi sento in obbligo di scegliere comunque quest'ultimo, per il bene del paese, se ha la prospettiva di raggiungere una maggioranza in grado di esprimere un governo (cosa che evidentemente non succederà con Giannino, M5S, Ingroia et cetera), oltre che come premio per il coraggio e l'apertura democratica dimostrati (a differenza di tutto il cucuzzaro) facendo primarie autentiche a più riprese e livelli.

6) Se si sceglie di riformare l'euro, le cose possono cambiare. E' chiaro che si critica l'esistente non per bruciarlo o demolirlo ma per una ristrutturazione seria. Secondo molti economisti, ad esempio, l'euro starebbe molto meglio se la Germania (e non l'Italia) se ne andasse e io sono relativamente d'accordo. Perciò ritengo giusta una posizione molto netta e spero che su questa si trovi l'unità con Francia, Spagna, Portogallo e altri paesi in difficoltà. Siccome esiste la possibilità che queste riforme non vengano fatte o vengano boicottate dalla Germania, credo che sia giusto elaborare due strategie "di guerra" con cui affrontare, dato che non dipende solo dalla politica nazionale nostrana, entrambe le prospettive in maniera realistica. Credo che Bersani sia il politico più affine ad Hollande in questo senso e sia in grado di rafforzare una certa visione dell'Europa più attenta a questi meccanismi.

7) Se la crisi continua a distruggere imprese, posti di lavoro, a mettere sul lastrico centinaia di migliaia di famiglie, è verosimile che i movimenti e i partiti più ostili all'euro (verosimilmente all'opposizione nella prossima legislatura) aumenteranno consensi a dismisura, fino a creare un vero e proprio choc politico-economico e sociale. A quel punto avverrà una rottura fuori controllo, improvvisa e repentina. Meglio prevenire che curare, no?


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Re: EURO: Analisi dettagliata del perche’ dobbiamo Uscire!

Messaggioda ranvit il 11/02/2013, 20:56

Vedo che Bersani comincia a capire.... ;)

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 29638.html

Bersani,critica adulta su bilancio Ue
Replica a Presidente del Consiglio
11 febbraio, 18:55


Bersani,critica adulta su bilancio Ue (ANSA) - VIMERCATE (MONZA), 11 FEB - ''La mia non e' una critica infantile come dice Monti ma e' una critica adulta'': e' quanto ha detto il segretario del Pd Pier Luigi Bersani tornando sulla disputa con il premier Mario Monti sul bilancio europeo.

Bersani ha ricordato che ''il bilancio federale americano e' il 22% del Pil Usa mentre il bilancio europeo e' l'1% del Pil. E' vero - ha proseguito - che non abbiamo gli stati federali d'Europa ma l'1% e' troppo poco''.
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Re: EURO: Analisi dettagliata del perche’ dobbiamo Uscire!

Messaggioda flaviomob il 11/02/2013, 21:03

Del resto anche il liberale Zingales (Fermare il Declino) scrive che:

La Germania esporta più di noi perché si sono impegnati molto più di noi, e sarebbe sciocco andare a penalizzare chi ha messo in atto politiche più giuste. La teoria economica dice questo: in un’area valutaria in cui non c’è mobilità, non ci sono trasferimenti e per di più avviene uno shock, si ha un collasso.

L’aspetto criminale dei fondatori dell’Euro è che tutto questo lo sapevano, e non solo non han fatto nulla, ma anzi l’hanno fatto apposta: la crisi dell’Euro di oggi era inevitabile. Dire che è colpa degli Stati Uniti è una balla: è vero che è stata quella la causa scatenante, ma la crisi era inevitabile. Non fosse successo il patatrac negli Usa sarebbe successo altro. Era una scelta premeditata: “Nel momento di crisi, ci uniremo di più“, si pensava. Abbiamo buttato il cuore oltre l’ostacolo, solo che il corpo è rimasto di qua.


http://tagli.me/2012/12/19/1932/


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Re: EURO: Analisi dettagliata del perche’ dobbiamo Uscire!

Messaggioda ranvit il 11/02/2013, 22:56

Il resto dell'intervista a Zingales è altrettanto interessante:

http://tagli.me/2012/12/19/1932/


Ora dobbiamo evitare gli incentivi sbagliati: se noi mutualizziamo il debito, premiamo chi si è comportato male e tassiamo chi si è comportato bene. Non è un bell’esepio. Io propongo un sussidio di disoccupazione europeo, con controlli incrociati (un tedesco controlla i greci, un greco i francesi e così via) e pagato con fondi comuni: basta sussidi solo per le banche. Ovviamente parlo di un sussidio organizzato in maniera giusta, che incentivi un ritorno sul mondo del lavoro, un sussidio destinato ai Paesi più in difficoltà – come guarda caso era la stessa Germania, 7 anni fa. È un provvedimento popolare, è economicamente giusto e servirebbe a sgessare le relazioni tra i Paesi. Non capisco perché non lo attuino.

Qual è il suo giudizio sulle passate politiche italiane in Europa? Sia riguardo a Berlusconi sia per Monti.

Berlusconi a Bruxelles era ridicolo. Talmente tanto che oggi ci rende fieri vedere Monti semplicemente rispettato. Ma il compito di un Presidente del Consiglio non si limita a non farsi deridere: deve fare gli interessi dell’Italia. L’Italia, in queste condizioni, non va avanti – e questo a Stati forti come la Germania fa anche comodo.

La Germania può fare la maestrina con tutti: loro hanno fatto una riforma del mondo del lavoro che è costata la rielezione a Schroeder, ma ha cambiato la competitività tedesca. A oggi loro, col costo del denaro che è la metà del nostro, possono permettersi di venire in Italia, comprare le nostre fabbriche e chiuderle per sbarazzarsi della concorrenza. Il rischio è di trasformarsi nel Sud d’Europa: come il Meridione italiano è stato soffocato dall’imposizione delle leggi piemontesi, così l’Italia rischia di essere soffocata dalle leggi europee. Questo un Presidente del Consiglio deve avere il coraggio di dirlo: non tanto chiedere “più soldi”, ma portare onestamente questo problema sotto gli occhi di tutti.


Verosimilmente, questo Presidente del Consiglio sarà Bersani. Secondo lei è adatto per il ruolo? Fermare il Declino è pronto a condividerne i programmi o farà semplice opposizione?

Ho abbastanza rispetto di Bersani. La cosa che mi lascia dubbioso è che venga dallo stesso entourage di D’Alema e goda del sostegno di D’Alema: questo non depone a suo favore. Però nel complesso è stato uno dei pochi ministri italiani a liberalizzare davvero. Perciò discuteremo sui programmi e, se ci saranno le condizioni, valuteremo. Il grande scoglio rimane Vendola: un Bersani da solo non mi crea grossi problemi; un Bersani con Vendola è più difficile da digerire.


Cosa ne pensa del meccanismo del Patto di Stabilità? La situazione dei conti del Comune di Torino è disastrosa, e si stanno cercando affannosamente le risorse per non sforarlo di nuovo.

Purtroppo a questo punto il Patto di Stabilità è un male necessario: stiamo parlando di errori passati, e Torino li sta pagando. Ecco cosa serve un’imposta locale come l’Imu, che io ritengo una buona misura: a pagare i servizi locali.

Io vedo il federalismo come un riavvicinamento tra responsabilità e le decisioni sui costi per il cittadino. Il cittadino deve poter determinare quali servizi avere e quanto è disposto a pagare questi servizi. Il decentramento alla catalana, in cui le Regioni fanno cosa vogliono e poi lo Stato si trova in default non va bene. Storicamente abbiamo avuto comuni virtuosi e comuni che hanno creato debiti stratosferici: questo va cambiato.

Ma ricordiamoci che nessun pasto è gratis: i servizi sociali locali vanno pagati dal contribuente, e questo implica un’Imu più elevata. È vero, così si crea una pressione maggiore; ma è altrettanto vero che a questo punto si responsabilizzano i partiti.

Ma ci si può fidare di partiti del genere? Gli scandali sono all’ordine del giorno.

È proprio per questo che serve individuare una responsabilità. È singolare che i termini inglesi accountable e accountability non siano traducibili in italiano. Nessuno è accountable: perfino nello scandalo-Lazio, la Polverini è stata capace di uscire coi manifesti “Mandiamoli a casa“. La prima da mandare a casa era lei! Lei era responsabile della sua giunta. Se poi uno non sa cosa combina la sua giunta è responsabile ugualmente.

Che ricette avete per rilanciare l’economia reale italiana?

Siamo particolarmente sensibili al mondo dell’impresa, in special modo quella piccola e media: sono loro che tengono ancora in piedi l’Italia, temo ancora per poco.

Vi rimando ai nostri dieci punti di programma sul come ridurre la pressione fiscale diminuendo le spese: la nostra pressione fiscale non ha eguali nei paesi civilizzati, e questo è il primo punto a cui porre rimedio.

In secondo luogo, abbiamo intenzione di favorire l’aggregazione delle imprese: l’impresa italiana media è troppo piccola. Necessita di finanziamenti per crescere, ma anche di incentivi per aggregarsi, in Italia e all’estero. E non solo in termini di prodotto, anche in termini di azionariato.

India e Cina ci devono fare paura?

La Cina non è una minaccia, è un’opportunità. La Cina ha una cultura familiare e familistica alla fine simile alla nostra; sicuramente, più simile a noi che agli americani. La Cina ha bisogno della tecnologia e del know-how italiano; in cambio hanno i soldi e il mercato su cui vendere. Sarebbe un matrimonio perfetto, a patto che le politiche governative siano adeguate: vi pare normale che Berlusconi in undici anni non sia mai andato in Cina? Come se la Cina non contasse nulla nel panorama mondiale.


In India noi abbiamo un vantaggio comparato rispetto agli americani: loro non sono abituati ad agire in un posto destrutturato e privo di regole. In India le regole non ci sono, e quando ci sono non funzionano: in un certo senso, in India ci troviamo a casa.


Cosa deve cambiare nell’operato delle banche?

Io sono a favore di una regolamentazione delle banche, ed anche di una regolamentazione dei derivati. Ma le banche italiane non sono in difficoltà per i derivati – anche perché i derivati peggiori li hanno rifilati alla clientela bidonandola.

L’insolvenza e la difficoltà di gestione derivano da pessime amministrazioni, come quella del Montepaschi. Dire che il Monte dei Paschi è stato amministrato male è fargli un complimento! In secondo luogo, la banche sono imbottite di titoli di Stato; infine dobbiamo considerare la severità dell’attuale recessione. Se il mercato immobiliare va giù e le imprese non riescono a restituire i prestiti perché falliscono, non c’è banca che tenga.

Abbiamo bisogno di ricapitalizzare le banche e renderle maggiormente contendibili: oggi sono in mano di una vecchia élite locale, che non vuole cambiare e ha fatto il suo tempo. Non possiamo essere gestiti da persone che hanno più di ottant’anni: saranno anche i migliori del mondo, ma la loro mentalità è superata.

Lei è d’accordo con un’unione bancaria europea?

Nella misura in cui abbiamo deciso di entrare nell’Euro, dobbiamo sapere che uscirne è estremamente costoso: ora dobbiamo prendere provvedimenti per rendere questa situazione gestibile.

Il punto debole della catena è sicuramente il settore bancario. La supervisione europea è una cosa giusta, ma a due condizioni. Primo, rendere impossibile a ciascun paese di supervisionare le proprie banche: i supervisori oggi hanno enormi pressioni politiche per non fare quello che devono fare. Secondo, far rispettare le regole che ci sono, e farle rispettare a tutti: la Germania è più furba che santa, ed ha elaborato la regolamentazione bancaria in modo che le sue Landesbank non subissero la regolamentazione europea. Le Landesbank fanno invidia alle nostre vecchie casse di risparmio provinciali, ma vengono tutelate per motivi politici.

Quali sono le linee guida di Fermare il Declino in politica estera?

Noi abbiamo una visione pro-occidentale e pro-paesi liberi. Siamo filoamericani, nel senso positivo del termine (intende in senso economico, non l’imperialismo, NdR), e filoisraeliani. Crediamo che i Palestinesi abbiano certamente diritto ad una terra, ma bisogna valorizzare l’unico stato democratico, con tutti i suoi difetti, dell’area mediorientale. Israele per il Medio Oriente è una punta di diamante.

Guardiamo inoltre con interesse agli sviluppi della Turchia e alle Primavere Arabe, che poi tanto Primavere non son state. Di sicuro non dobbiamo fare come Berlusconi, che si alleò con l’unico satrapo orientale (Gheddafi, NdR) e che, per perseguire la sua amicizia con Putin, ci ha appioppato anni di politica industriale disastrosa.

L’attuale legge elettorale impone di indicare un candidato alla Presidenza del Consiglio: chi sarà il vostro?

Sicuramente il nostro candidato Premier sarà Oscar Giannino: è una decisione presa all’unanimità l’8 di dicembre.

Cosa vi impedisce di abbracciare il movimento di Montezemolo?

Italia Futura ha degli aderenti cui guardiamo con simpatia: la maggior parte di loro condivide le nostre visioni e le nostre battaglie. A bloccarci non è tanto il personaggio-Montezemolo, ma il fatto che Italia Futura resta un partito padronale, e abbiamo visto cosa un partito padronale comporta. I partiti padronali portano al disastro. Noi vogliamo essere democratici: se ci sono le opportunità di creare insieme un partito democratico lo faremo. Ma diversamente, non si scende a compromessi. Siamo anche disposti a prendere una sberla a queste elezioni, ma deve passare un concetto: con i partiti padronali si possono anche vincere le elezioni, ma non si va da nessuna parte.

Umberto Mangiardi
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Re: EURO: Analisi dettagliata del perche’ dobbiamo Uscire!

Messaggioda franz il 12/02/2013, 0:09

in nessun caso zingales parla di uscire dall'euro. Quini non prendiamolo a testimonial di idee non sue.
parla (come era giusto parlare alle fine del 2012) di crisi dell'euro.
Che ci sia stata una crisi è cosa nota e innegabile.
E tra l'altro che ora la crisi appaia superata (e io lo vedo con il rapporto dell'euro con in franco svizzero ed alte valute rifugio che tornano a respirare) dovrebbe essere noto. Qui se ne parla solo perché c'è la campagna elettorale e quindi c'è il solito rifesso per cui come nel film frankenstein junior appea si sente "Frau Blucher" arriva il lampo ed i cavalli nitriscono.
Non credo che Danimarca, Svezia, UK che sono paesi membri dell'Unione Europea senza aver aderito all'area euro, siano derelitti in mano ai banditi. Hanno fatto una scelta consapevole evidentemente per loro più adeguata.

In effetti sono paesi robusti in mano ad una classe politica sana.
Loro potevano anche stare fuori e lo hanno fatto.
Noi no. Mi pare che nessuno neghi la mediocrità della nostra classe politica e la debolezza della nostra economia.
Noi dovevamo entrare e non dobbiamo uscire.
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