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Santoro ad "Anno zero"

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Santoro ad "Anno zero"

Messaggioda cardif il 22/04/2009, 1:13

pierodm ha scritto:Franz.
Premesso che a grandi linee concordo (una volta tanto, come richiesto, cosi' per un po' anni sono a posto)
Te piacerebbe...


non c'entra col tema; è da poco che sto qua ma ho avuto l'impressione che Franz lo faccia apposta a provocare, perciò a volte svirgola un pò; chiedo: mi sbaglio?
ciao, cardif
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Santoro ad "Anno zero"

Messaggioda franz il 22/04/2009, 8:11

pierodm ha scritto:Poi però, nei post seguenti ti dimentichi tutto, e ritorni allao stadio precdente, anzi aggravandolo, quando accenni - in modo non chiaro - ai "gran giurì" e in sostanza ad una forma di giudizio semi-burocratico su una faziosità che è tornata ad essere evidentemente scissa dal concetto di qualità.

Non comprendo quel "evidentemente" perché non ho nemmeno accennato al metodo di valutazione che un eventuale organo interno dovrebbe avere. Mi sono limitato a dire (per non scrivere un romanzo) che è meglio una valutazione interna alla RAI che una esterna. Sulla valutazione della qualità c'è ancora tutto da dire.
pierodm ha scritto:Secondo me il tuo punto di vista è molto più semplice,

Siamo alle solite .... perché invece di concentrarti a spiegare meglio quello che pensi tu, ti concentri nello spiegare a me quello che tu supponi chi io penso? :D A chi interessa?
pierodm ha scritto: Il fatto è che - se è vero che interessa la "verità" - un barlume, o anche più di un barlume, di verità esiste in qualunque posizione, e solo la passione che deriva dalla "faziosità" è capace di farla venire fuori, e di renderla viva, interessante.

Vorrei dire che sono d'accordo ma poi finisce che tu non sei d'accordo che io sia d'accordo e non si finisce piu'.
Dicamo allora che da quanto leggo sei tu ad essere d'accordo con quanto penso io.
Vedi, come ho ampiamente descritto nel corso di questo thread, la faziosità dei interventi in una trasmissione televisiva del servizio pubblico non è un problema, se esiste contraddittorio, se gli ospiti in studio sono bilanciati e qualificati.
Per me invece è un problema se è il condutture ad essere fazioso, sia nelle sue filippiche sia per come organizza la presenza degli ospiti in studio ed i servizi esterni. Ed il fatto che esistano trasmissioni faziose di colore opposto non è affatto una garanzia di pluralismo capace di "far venir fuori la verità". Finsce infatti che chi la pensa in un modo guarda una trasmissione, chi la pensa nell'altro guarda l'altra. Questo porta verso televisoni di regime con all'interno alcune riserve indiane, che con l'alternanza di governo invertono i loro ruoli. Non mi sembra affatto un buon "servizio pubblico".

Ciao,
Franz
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Re: Santoro ad "Anno zero"

Messaggioda franz il 22/04/2009, 8:22

cardif ha scritto:non c'entra col tema; è da poco che sto qua ma ho avuto l'impressione che Franz lo faccia apposta a provocare, perciò a volte svirgola un pò; chiedo: mi sbaglio?
ciao, cardif

Si, è da poco che stai qua e forse non consideri che nei forum si discute di politica e non sulla personalità dei forumisti.
Piero ed io ci conosciamo in rete da quasi 12 anni, spesso quindi lui sfotte un po' ed io qualche volta replico sullo stesso canone. Ma a parte questo siamo entrambi legati reciproco rispetto personale, che tra l'altro è regola somma di questo forum.
Non ti preoccupare che se ci fossero problemi interverrebbe la moderazione.

Ciao,
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Re: Santoro ad "Anno zero"

Messaggioda pinopic1 il 22/04/2009, 10:15

Ecco, per esempio ieri non riuscivo a guardare Ballarò senza addormentarmi. Ne avrò visto il 50%.
Quello sarebbe il confronto delle opinioni? Ognuno faceva propaganda elettorale pro domo sua, tra dimenticanze, invenzioni, forzature dei fatti, banalità. Si evocavano, a sostegno della propria parte, fatti che nessuno aveva raccontato in maniera completa distorcendoli quanto può bastare per non essere scoperti. Quando prendeva la parola Fassino potevo tranquillamente cambiare canale tanto ormai lo so a memoria quello che dice e che riferisce dichiarazioni (incomplete) di personaggi che non "possono essere sospettati di appartenere al CS" ("Non sono io che lo dico ma...."). Si usavano i tradizionali e ormai stucchevoli trucchetti retorici e televisivi. Questa volta devo dire, almeno per il tempo che sono stato a guardare, La Russa pare abbia evitato di sovrapporre la sua voce a quella dell'interlocutore; forse perché a Ballarò, a differenza di Porta a Porta, il regista non inquadra lui che si sovrappone ma continua a inquadrare chi ha la parola in quel momento.
Il bravo giornalista-conduttore dovrebbe spezzare questo meccanismo e mettere in difficoltà i suoi ospiti. E se agli ospiti questo non gli va eviteranno di farsi ospitare.
Secondo me vale anche (soprattutto) per il servizio pubblico, servizio al pubblico, servizio per il pubblico.
"Un governo così grande da darti tutto quello che vuoi è anche abbastanza grande da toglierti tutto quello che hai" (Chiunque l'abbia detto per primo)
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Re: Santoro ad "Anno zero"

Messaggioda cardif il 22/04/2009, 10:50

franz ha scritto:.... forse non consideri che nei forum si discute di politica e non sulla personalità dei forumisti ...


Chiedo scusa, se è il caso; però non mi riferivo al tono scherzoso o alla personalità, ma alla "provocazione" come stimolo al dibattito politico che mi pareva portasse a qualche forzatura nel ragionamento; me lo chiedevo solo per capire meglio il senso degli interventi (ma come al solito non mi faccio capire io).
ciao, cardif
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Re: Santoro ad "Anno zero"

Messaggioda franz il 22/04/2009, 11:57

pinopic1 ha scritto:Ecco, per esempio ieri non riuscivo a guardare Ballarò senza addormentarmi. Ne avrò visto il 50%.
Quello sarebbe il confronto delle opinioni? Ognuno faceva propaganda elettorale pro domo sua, tra dimenticanze, invenzioni, forzature dei fatti, banalità. Si evocavano, a sostegno della propria parte, fatti che nessuno aveva raccontato in maniera completa distorcendoli quanto può bastare per non essere scoperti. Quando prendeva la parola Fassino potevo tranquillamente cambiare canale tanto ormai lo so a memoria quello che dice e che riferisce dichiarazioni (incomplete) di personaggi che non "possono essere sospettati di appartenere al CS" ("Non sono io che lo dico ma...."). Si usavano i tradizionali e ormai stucchevoli trucchetti retorici e televisivi. Questa volta devo dire, almeno per il tempo che sono stato a guardare, La Russa pare abbia evitato di sovrapporre la sua voce a quella dell'interlocutore; forse perché a Ballarò, a differenza di Porta a Porta, il regista non inquadra lui che si sovrappone ma continua a inquadrare chi ha la parola in quel momento.
Il bravo giornalista-conduttore dovrebbe spezzare questo meccanismo e mettere in difficoltà i suoi ospiti. E se agli ospiti questo non gli va eviteranno di farsi ospitare.
Secondo me vale anche (soprattutto) per il servizio pubblico, servizio al pubblico, servizio per il pubblico.

Non ho visto la trasmissione, in quanto in tutt'altre faccende affacendato, ma comprendo cosa dici.
Qui caso mai ad annoiare è la passerella di politici ormai noti e stranoti che poco di nuovo hanno da raccontare.
Quindi una passerella noiosa rimane noiosa anche se non faziosa e bilanciata.
Ma non è che una passerella faziosa e sbilanciata sia piu' interessante e vivace.
Anzi il senso unico è piu' monotono del contrasto.
Come dici, la differenza oltre agli ospiti la fanno i conduttori.

Franz
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Re: Santoro ad "Anno zero"

Messaggioda franz il 22/04/2009, 12:02

cardif ha scritto:Chiedo scusa, se è il caso; però non mi riferivo al tono scherzoso o alla personalità, ma alla "provocazione" come stimolo al dibattito politico che mi pareva portasse a qualche forzatura nel ragionamento; me lo chiedevo solo per capire meglio il senso degli interventi (ma come al solito non mi faccio capire io).
ciao, cardif

Scusami tu ma in effetti non avevo capito cosa intendevi.
Le "forzature" al ragionamento sono spesso necessarie non solo per provocazione intelligente (nell'intenzione) ma soprattutto per necessità di sintesi. Un intervento lunghissimo, una sbrodolata immensa, ricca di dettagli e ragionamenti complessi la leggono in pochi. Siamo costretti per amor di sintesi a esprimere concetti brevi e chiari, ove possibile.
Questo significa usare spesso il coltello per affettare ragionamenti complessi. E poi procedere a piccoli passi.

Ciao,
Franz
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Re: Santoro ad "Anno zero"

Messaggioda pierodm il 22/04/2009, 16:57

Pagheca.
Hai ragione a dire che bisogna andare al di là della Tv, non darle un'importanza eccessiva - anche se per molta gente quest'importanza ce l'ha, aggiungo io, purtroppo.
Ma in questa nostra discussione siamo in effetti andati al di là: non stiamo parlando più della Tv in sé, ma - almeno così mi sembra - di cosa sia faziosità, cosa sia equilibrio, cosa sia buon giornalismo, ossia di tutte cose che hanno un valore generale, che non si applica cioè soltanto alla Tv.

Cardif.
Se mi posso permettere di avere l'aria di darti un consiglio: non aver paura di dare giudizi, che pensi possano essere sbagliati per mancanza di conoscenza specifica. Sbaglia di qua, azzecca di là, piano piano l'idea giusta te la fai.

Franz.
Sì, siamo alle solite.
Quando mi riferivo al tuo "punto di vista molto più semplice", non parlavo di ciò che segretamente pensi, violando la sacra pisside del tuo intimo: parlavo di ciò che capivo leggendo ciò che tu scrivi, ossia interpretavo il senso delle tue parole. Un esercizio elementare da parte del buon ascoltatore volenteroso.

Per il resto, vedo che ribadisci con chiarezza sempre maggiore il tuo pensiero, e che con chiarezza sempre maggiore risulta che io (e anche Annalu e altri) non l'avevamo capito in modo scorretto.
Dici infatti: la faziosità dei interventi in una trasmissione televisiva del servizio pubblico non è un problema, se esiste contraddittorio, se gli ospiti in studio sono bilanciati e qualificati. Per me invece è un problema se è il condutture ad essere fazioso, sia nelle sue filippiche sia per come organizza la presenza degli ospiti in studio ed i servizi esterni.
A me sembra di aver già risposto in tre o quattro modi diversi a questa tesi, ma ci provo ancora, sperando di non ripetermi troppo.
Innanzi tutto, tu lo chiami "conduttore", mentre l'autore o il personaggio determinante di un prodotto giornalistico si chiama "giornalista".
Un conduttore è per definizione poco più di uno speaker, che non ha il diritto di condizionare più di tanto il contenuto d'una trasmissione, per il semplice fatto che non può sostituirsi o sovrapporsi all'autore che lo "firma".
Infatti sono rari i casi in cui un prodotto giornalistico ha conduttori diversi dagli autori, i quali eventualmente appaiono "anche" nel ruolo di conduttori perché questa è la struttura richiesta dal prodotto televisivo: ma rimangono autori, cioè giornalisti. Quindi il discorso va ricondotto sotto questo titolo, cioè il giornalismo, scritto o parlato o filmato che sia.
Una trasmissione, così intesa, non è affatto detto che sia fatta da "ospiti in studio", e la presenza stessa degli ospiti in studio non significa che un prodotto giornalistico sia equiparabile ad una "rassegna delle opinioni", o ad un momento della campagna elettorale ispirata alla par condicio.
Ricordo gli splendidi servizi che Oriana Fallaci faceva all'Europeo, da inviata speciale: una giovane giornalista che andava, osservava con i suoi occhi pungentissimi e spalancati, e non aveva la pretesa di raccontare TUTTO quello che succedeva in un certo posto, ma quello che LEI vedeva e capiva e trovava giusto raccontare, e allo stesso modo ricordo tanti servizi sull'Espresso in Vietnam: grazie a dio non erano "dibattiti in studio", ma giornalismo vero.
Vogliamo dire che nel servizio pubblico il giornalismo vero andrebbe escluso? Anche senza dirlo esplicitamente, purtroppo questa è la regola generale, raraente incrinata, e ogni volta magno cum scandalo.

Se io fossi un giornalista RAI, incaricato di un servizio/trasmissione settimanale, una volta svegliato alle tre di notte dal terremoto, per prima cosa telefonerei al mio capo-redattore: domani mattina alle otto tutti in redazione per concertare il servizio di tre giorni dopo.
Poi, in redazione, direi: come sempre, ricordiamoci che non siamo il telegiornale, quindi andremo in onda quando le notizie saranno state già date in abbondanza, poi lo sapete, non vogliamo né pezzi di colore, né la solita passerella di personaggi, e nemmeno la ripetizione rituale della solita trafila del bene e del male, gli sciacalli e i benefattori, miseria e nobiltà del genere umano che è presente in ogni catastrofe. A 'ste stronzate ci pensaranno gli altri, in tanti.
Quello che dobbiamo fare è un servizio su "questo" terremoto, non su un terremoto in generale.
Quindi, tu e tu, per mezzoggiorno state lì sul posto e cercate tutti gli elementi, le persone, le immagini che facciano capire la differenza tra questo terremoto e altri terremoti successi in questi anni in altre parti del mondo: dico mezzogiorno, perché vi servono almeno due o tre ore per documentarvi sul Giappone o 'n dove cazzo so' successi terremoti del genere. Intanto Roberto e Chiara preparano in redazione un paio di servizi e documentazione sul Giappone e sulla California. ... etc ...
Ti ho fatto un esempio, che per quanto deriva dalla mia esperienza è assolutamente realistico, perfino in qualche nome.

In studio gli ospiti sono elementi come gli altri per "fare" il servizio: io li cercherei in base a ciò che nel lavoro sul campo viene fuori.
Se devo pensare che il mio servizio sia una fase della politica o di qualche altra cosa che non sia giornalismo, vuol dire che sto pensando - o sono costretto a pensare - di fare un altro mestiere.
Ciò non significa chedevo per forza invitare in studio solo chi la pensa come me, o chi mi asseconda nella mia tesi giornalistica: potrei trovare invece interessante mettere a confronto con la crudezza (faziosissima) dei filmati e delle interviste coloro che sono certo che li contesteranno, sentendosene oltraggiati o messi sotto accusa. Sono scelte giornalistiche, ossia conseguenti alla mia idea di "qualità".

Poi dici: il fatto che esistano trasmissioni faziose di colore opposto non è affatto una garanzia di pluralismo capace di "far venir fuori la verità".
Vero, non è una garanzia di pluralismo, ma questo è l'unico pluralismo liberale: non garantito, perché niente è garantito.
Se poi il pubblico dei lettori/spettatori sceglie chi di vedere una cosa, chi l'altra, e basta, è un problema dei lettori/spettatori, ossia un problema della cultura diffusa, che non si "educa" certamente sostituendo al buon giornalismo una forma di giornalismo ecumenico e insipido, o una forma di cerchiobottismo che cerchi di accontentare tutti dando a ciascuno da masticare il proprio pezzetto di liquirizia partigiana.

Pino.
Assolutamente d'accordo. Ormai Ballarò non riesco mai a vederlo per più di qualche minuto, per le precise ragioni che tu hai ben detto, salvo rare eccezioni.
E pure Floris è bravo, si vede che saprebbe e vorrebbe fare di meglio. Fa solo un piccolo passo nella direzione in cui Santoro fa mezzo chilometro: senza riuscire ad evitare di essere chiamato ugualmente fazioso, schierato, capzioso, etc, dalle schiappette politiche di turno.
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Re: Santoro ad "Anno zero"

Messaggioda pagheca il 22/04/2009, 19:02

Considerate questi 3 titoli di giornale:

1. "[Napolitano:] «Legittimo modificare la Costituzione»" (dal Corriere)
2. "Napolitano: per la governabilità non si vìoli la Costituzione" (da Repubblica)
3. "Napolitano difende la Carta «Non è un residuato bellico»" (stesso articolo del Corriere, ma in home page)

Vi chiedo: supponiamo che questi fossero i titoli di apertura, rispettivamente, di TG1, TG2 e TG3. Di nuovo: quale di questi 3 modi di riportare la stessa notizia e' piu' fazioso?

Questo secondo me esemplifica quanto sia difficile giudicare oggettivamente la faziosita' quando si passa dai principi teorici ai casi pratici. E anche, al di la' di certi luoghi comuni, separare i fatti dalle opinioni.

saluti
pagheca
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Re: Santoro ad "Anno zero"

Messaggioda mauri il 22/04/2009, 19:09

quindi è leggittimo per berlusconi dire che non ha mai detto quanto detto
siamo nel caos e non si può credere più a nessuno

secondo voi esiste un sito o giornale nel web che dice la verità?
ciao mauri

ps
sono io che sballo l'ora o è il forum ancora al solare?
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