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Nelle moschee si preghi in italiano.

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Nelle moschee si preghi in italiano.

Messaggioda chango il 22/01/2009, 15:04

ranvit ha scritto:Molto bene!
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Dal corriere.it :

la proposta DEL MINISTRO maroni
Stop a cortei davanti ai luoghi di culto
«Una direttiva affinchè fatti come quelli avvenuti davanti al Duomo di Milano non abbiano a ripetersi»

Alcuni manifestanti che avevano partecipato il 3 gennaio scorso a Milano al corteo contro i bombardamenti israeliani a Gaza , inginocchiati in piazza Duomo, rivolti verso la Mecca per pregare. (Vincenzo Gerace/Ansa)
ROMA - I luoghi di culto, ma anche i supermercati e i centri commerciali saranno interdetti ai percorsi dei cortei, così come già avviene per le sedi istituzionali, quelle di partito e le rappresentanze diplomatiche. E gli organizzatori potrebbero dover pagare una cauzione come garanzia per eventuali danni.

NUOVE REGOLE - Il ministro dell'Interno Roberto Maroni propone nuove regole per lo svolgimento delle manifestazioni, annunciando che sta lavorando ad una direttiva da inviare a prefetti e questori, contenente le nuove disposizioni. Il perchè della necessità di rivedere tutta la normativa per l'ordine pubblico in occasione di appuntamenti che richiamano in piazza migliaia di persone, il ministro lo aveva spiegato già una settimana fa al Senato nel corso di un'audizione in commissione Affari Costituzionali, riferendosi alla preghiera di centinaia di musulmani in piazza Duomo a Milano durante il corteo pro-Gaza. «Le manifestazioni come quelle di questi giorni a favore della Palestina - spiegò il ministro - pongono questioni nuove rispetto a quelle cui eravamo abituati: noi eravamo abituati ad evitare che si andasse sotto certe sedi, come quelle dei partiti. Ora c'è da valutare l'opportunità che i cortei passino vicino ad edifici di culto». Con ciò, aggiunse, «non si vuole dare una risposta repressiva, ma bisogna dare piena attuazione sia al diritto di manifestare sia al diritto di chi non manifesta di vivere la propria città».

MAI PIU' COME SUL SAGRATO DEL DUOMO - Parole ribadite nel corso del question time alla Camera, rispondendo ad un'interrogazione del vice sindaco di Milano Riccardo De Corato che chiedeva appunto quali fossero le iniziative del ministero per evitare in futuro simili situazioni. «Ho preparato una direttiva - ha detto Maroni - affinchè fatti come quelli avvenuti davanti al Duomo di Milano non abbiano a ripetersi». L'ipotesi su cui si sta lavorando è quella di dare ai prefetti indicazioni chiare, affinchè vengano sottratte alcune aree alle manifestazioni: i luoghi di culto, innanzitutto, ma anche centri commerciali e supermercati, monumenti e siti di interesse pubblico. E d'altronde a Roma sindaco, prefetto e sindacati stanno già lavorando al progetto per liberare il centro dai cortei e ridurre così i collassi della città. Non si tratterà comunque di regole ferree; le valutazioni verranno fatte caso per caso e, nel concedere l'autorizzazione al percorso indicato dai manifestanti, si terrà conto anche di precedenti specifici. Ma la direttiva dovrebbe contenere ulteriori disposizioni, come ad esempio forme di garanzie per eventuali danni. La proposta sul tavolo è quella di chiedere una cauzione agli organizzatori delle manifestazioni, che non verrebbe restituita in caso di danni commessi durante i cortei. Una misura che mira a far sì che siano gli stessi organizzatori ad isolare le frange estreme e violente che spesso si nascondono tra i manifestanti.


21 gennaio 2009


Molto bene?

Dato che luoghi di culto (chiese) si affacciano su molte delle principali piazze italiane questo vuol dire che quei ritrovi ( la piazza servirebbe anche a quello) non possono essere più utilizzati per fare manifestazioni?
complimenti.

il fatto poi che si vuol dare piena attuazione a chi non manifesta di vivere la propria città, faccio presente che non sono le poche ore che una manifestazione a fare venire meno tale diritto.
in compenso si cerca di allontanare le manifestazioni dai luoghi di maggiore visibilità.

penosa poi la proposta di una somma come cauzione per eventuali danni.

un ministro partorisce tutta questa sequenza di cazzate perchè un centinaio di mussulmani ha pregato in piazza.

questo paese assomiglia sempre di più, ogni giorno che passa, ad un paese del terzo mondo.
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Re: Nelle moschee si preghi in italiano.

Messaggioda pinopic1 il 22/01/2009, 15:24

Quel ministro di cazzate ne ha partorite tante che bisogna essere ciechi o sordi o semplicemente "faziosi" per continuare a dargli credito. In un altro 3d c'è un post sulla fine che hanno fatto le sue baldanzose e ottimistiche dichiarazioni su Lampedusa. Appeno ha tempo mi creo un archivio di tutte le le altre balle padane, compresa quella del federalismo fiscale. Nel mio giardino (del condominio) ci sono tanti merli; come mai tanti merli in val padana, mi chiedevo, ma vedo che ce ne sono tanti anche nelle valli meno settentrionali.
A proposito, c'è stato uno strupro a Roma; perché non facciamo finta che il sindaco sia Veltroni o Rutelli e scriviamo le cose che avremmo letto e/o scritto in quel caso?
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Re: Nelle moschee si preghi in italiano.

Messaggioda guidoparietti il 22/01/2009, 16:37

Le manifestazioni disturbano sempre. Disturbano chi non è d'accordo per il fatto che esprimono posizioni diverse, disturbano anche chi è neutrale o chi è a favore per i disagi che provocano alla circolazione nelle città. È inevitabile che sia così, fa parte intrinseca di una manifestazione occupare spazio e manifestare idee pur sempre controverse.
Se dovessero essere gestite in base a criteri tecnici o per evitare di dare fastidio a chiunque, semplicemente tutte le manifestazioni dovrebbero essere vietate. Naturalmente non si arriva a questo (si spera) ma si limitano alcuni luoghi (vorrei ricordare che "davanti a una chiesa" c'è piazza san giovanni...) o si mettono magari in certe periferie dove sono meno visibili e meno fastidiose.
In altre parole, e quello delle manifestazioni è solo uno dei molti esempi, per evitare di riconoscere il fatto che la politica e la democrazia non sono riducibili a criteri di efficienza, si tenta di "sterilizzarne" le occorrenze attraverso dei compromessi. Il dato di fondo però è che si scambia un po' di tranquillità, per le chiese o per le macchine che devono circolare, in cambio di un po' di libertà. Come quando si scambia libertà per sicurezza, più o meno è lo stesso procedimento. E non è un bel procedimento.
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Re: Nelle moschee si preghi in italiano.

Messaggioda pinopic1 il 22/01/2009, 17:02

A parte la difficoltà a trovare una piazza dove non ci sia nelle vicinanze un luogo di culto, io volevo sottolineare il fatto che raramente le cose che dice il ministro Maroni trovano applicazione pratica. Servono a scatenare la reazione dell'opposizione in modo da far crescere le sue quotazioni in seno alla sua alleanza e tra i suoi elettori. Tanto sa bene che i suoi elettori per lo più non si accorgono di niente e danno per fatte e operanti cose inesistenti.
Il sindaco di Lampedusa minaccia di togliere la delega alla vicesindachessa, a suo tempo fulminata sulla via di Casalpusterlengo e divenuta rappresentante della Lega in quella doppiamente sfortunata isola. A credere al ministro Maroni a questo punto l'isola avrebbe dovuto essere stata liberata e consegnata interamente ai turisti. Con l'aiuto di Gheddafi, naturalmente, che non avrebbe resistito al fascino di Berlusconi e Frattini. Cucù settete! (si dice così al sud)
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Re: Nelle moschee si preghi in italiano.

Messaggioda diffidente il 12/05/2024, 16:48

Credo che , a dostanza di molti anni, questa proposta sia a ncor attuale e che il PD dovrebbe, come è giusto che sia, farla propria.

Fermo restando che la cosa migliore sarebbe vedere tutte le moschee chiuse per sempre, ma per i famosi diritti garantiti non lo vedremo tanto facilmente
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