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Il Nazareno bis parla tedesco

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Il Nazareno bis parla tedesco

Messaggioda ranvit il 03/06/2017, 15:17

8-) 8-) 8-) :lol: :lol: :lol:


Matteo Orfini
17 ore fa ·
Facciamo che proviamo a evitare ipocrisie e raccontiamo la verità.
- Le larghe intese in questo paese ci sono già state. Abbiamo già governato insieme a Berlusconi. Abbiamo deciso di farlo in una direzione del Pd. Solo in due si alzarono per dire che non appariva una così grande idea. E furono contestati dalla direzione. Sapete chi erano? Bersani? Letta? Speranza? D'Alema? No, sbagliato. Io e Debora Serracchiani.
Poi le larghe intese le abbiamo fatte davvero. Letta ha fatto il Presidente del consiglio. Speranza il capogruppo, e ogni giorno ci chiedeva di non alzare troppo i toni per non mettere a rischio la maggioranza. Orlando il ministro. Fassina il vice ministro e faceva i servizi fotografici posati con Brunetta, pubblicati con il coccoloso titolo "la nostra grande intesa".
- Le larghe intese le porta il proporzionale?
No. Ci furono con una legge stra-maggioritaria. Perché se gli italiani dividono il paese in 3 non c'è legge che ti consenta di evitarlo (se non il ballottaggio che però dopo la bocciatura del referendum non c'è più, oibò).
- Col proporzionale finisce il pd e la sua vocazione maggioritaria?
No. Semmai è vero il contrario. Liberi dal tema delle alleanze possiamo esprimerla al meglio, tanto che il 40 % lo abbiamo preso alle europee dove si vota col proporzionale puro. La vocazione maggioritaria la uccide questa noiosissima e inutile discussione sulle coalizioni possibili che appassiona solo il ceto politico. E che ci distoglie dal parlare dei problemi del paese e di come vogliamo risolverli.
- Ma così uccidi il centrosinistra e tradisci il progetto originario del Pd
Veramente il Pd lo abbiamo fatto proprio per superare il centrosinistra, che non era esattamente una ficata. Per la precisione era fatto da: Ds, Margherita, Rifondazione, Pdci, Idv, Sdi, Verdi, Udeur, Mre, Pensionati, Psdi, Dcu, Consumatori, Svp, Lal, Pdm, lfv.
Vi mancano davvero così tanto?

(Un premio a chi sa sciogliere tutti gli acronimi senza andare su wikipedia)
-Ma col tedesco nessuno avrà mai la maggioranza!
Col modello tedesco c'è una correzione maggioritaria per effetto dello sbarramento e dei collegi. Quindi se prendi tanti voti, puoi persino pensare di arrivare ad essere autosufficiente.Potrebbe persino bastare arrivare intorno al famoso 40 %. Però certo, devi prenderli quei voti. Che capisco che a molti abituati a comandare col 3 per cento appaia strano, ma in realtà è abbastanza normale, giuro: se vuoi vincere le elezioni, devi convincere gli elettori, funziona così.
Ecco, a tutti i miei compagni di partito che vogliono passare i prossimi mesi a parlare di Pisapia e Bersani, a usare strumentalmente il tema delle larghe intese (che -ripeto- si sono fatte col maggioritario) per non cambiare la legge elettorale così da votare con quella che c'è (che è ancora più proporzionale del tedesco), a tutti loro dico: buon divertimento.
Agli altri suggerisco di lasciarli fare e impegnarsi a conquistare voti e consensi.
Ci si diverte di più, si fa vincere il Pd e così non ci saranno nemmeno le larghe intese.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Il Nazareno bis parla tedesco

Messaggioda Robyn il 03/06/2017, 15:48

se il paese si divide in tre è colpa di chi lo ha portato a questo livello le lotte fratricide interne ai partiti fra coalizioni scelte sbagliate come la precarietà.Può mai essere una tattica far approvare i voucher per far cadere il governo?si può negare la verità a cose che sono evidenti a tutti con ragionamenti illogici?E Quando parla Poletti e quando parla Rosato?ma chi ce li ha messi?purtroppo questi sono partiti che si stanno putrefacendo.Nessuna mea culpa nessuna autocritica ed analisi del perche ha vinto il NO al referendum.Io ho votato SI ma non era il caso di andarci con le molle nel riformare la costituzione?Questa è la verita e che senza cultura politica si scade nella tattica ma la democrazia è una cosa delicata,Alla base del disfunzionamento ci sono anni e anni di scelte sbagliate.Quando parla Finocchiario l'ideatrice del senato dei cento e dice di aver risolto un problema perdurante con i voucher e che altri vogliono il nero?Il nero và contrastato ma non si può usare la scusa del nero per demolire il lavoro a tempo indetrminato
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Re: Il Nazareno bis parla tedesco

Messaggioda Robyn il 03/06/2017, 18:00

come quell'altro là lavoro per tutti e non reddito per tutti.Parafrasando così si offre una sponda formidabile a chi il reddito minimo garantito non lo vuole.La realtà è più complessa bisogna impegnarsi affinche tutti abbiano un lavoro perche è un diritto ma questo nella realtà non avviene ci sarà sempre una disoccupazione fisiologica vuoi del 3% del 4% per svariati motivi per cui il rmg serve.La verità è che questi partiti non si possono più votare e fino a quando si voteranno faranno della delega conferita il bello e il cattivo tempo.La migliore cosa è fare come ha fatto Macron uscire e togliere potere a questi partiti.La stessa cosa a destra se si vuole la ricostruzione di un'area popolare è necessario uscire da Fi e fare un'altro partito.Per l'intanto il governo và avanti fino a fine legislatura perche ci sono riforme in programma che non possono essere disattese e bisogna fare il DPFEF .Renzi rimanga nel PD non è lui il Macron italiano
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Re: Il Nazareno bis parla tedesco

Messaggioda gabriele il 03/06/2017, 20:04

Caspita però. Per una volta che questi 4 caproni sono quasi d'accordo su qualcosa, il "popolo" di sinistra storce il naso...

Ranvit, questa volta ci sei in mezzo pure tu, eh :lol:
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Re: Il Nazareno bis parla tedesco

Messaggioda Robyn il 03/06/2017, 22:43

loro sono tanto furbi ma non passeranno i furbi sono come i puri prima o poi trovano quello più puro che li epura lo stesso è per i furbi.Ce n'è anche per Bersani e D'Alema non solo per Renzi.Bersani è uno che quando gioca a pallone fà goal nella propria metà campo non in quella avversaria.D'Alema invece è una volpe che alla fine si perde sempre in un bicchiere d'acqua.Il governo rimane fino a fine legislatura bisogna fare il PDEF
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Re: Il Nazareno bis parla tedesco

Messaggioda Robyn il 04/06/2017, 9:29

noi elettori di csx chiediamo scusa per le parole del nostro "leader ? " per le offese all'area del popolarismo la cui leadership più significativa è rappresentata da Beatrice Lorenzin,non ci riconosciamo in queste offese
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Re: Il Nazareno bis parla tedesco

Messaggioda mariok il 06/06/2017, 14:10

Pare che nel prossimo parlamento entreranno anche Menes, Cheope, Chefren, Micerino, Hatshepsut, Ramses II, Tutankhamon. :lol: :lol:


Torna D’Alema, arriva Galliani. Chi entra e chi esce dal Parlamento
Bindi e Finocchiaro verso l’addio. I tormenti dei grillini


Pubblicato il 06/06/2017
Ultima modifica il 06/06/2017 alle ore 06:57
ANDREA CARUGATI
ROMA
Le elezioni sembrano avvicinarsi. E nei palazzi della politica, tra un comma e l’altro della nuova legge elettorale, si fanno sempre più insistenti i rumors su chi rientrerà nel prossimo Parlamento e chi, invece, è arrivato a fine corsa. Tra gli entranti ci potrebbero essere sorprese che portano i nomi di Ciriaco De Mita e Paolo Cirino Pomicino. Insieme ad altri big della vecchia Dc, e grazie al ritorno del proporzionale, stanno tentando di rimettere in piedi un partito di centro che dovrebbe chiamarsi «Popolari e liberali». «Il cattolicesimo politico è nato in Italia con Sturzo, possibile che solo da noi debba sparire?», si chiede Pomicino. Che si definisce l’”Ultimo dei Mohicani” per essere uscito dal Parlamento nel 2008: l’ultimo appunto di quella generazione di democristiani. E spiega: «Io e Ciriaco siamo piuttosto agée, e l’obiettivo dell’operazione non è certo la nostra candidatura, ma il recupero di una cultura politica». Nel nuovo centro, che dovrebbe comprendere anche Angelino Alfano (Stefano Parisi invece se n’è chiamato fuori), potrebbe tornare, sempre che la lista superi il 5%, anche Clemente Mastella, oggi sindaco di Benevento. Mentre è in forse la candidatura di Denis Verdini che avrebbe confidato ad alcuni amici (ma poi ha smentito) la volontà di restare fuori dalle Camere per dedicarsi ai suoi processi.

Restando nell’orbita (presente o passata) di Berlusconi, è assai probabile l’arrivo in Senato di Adriano Galliani. L’ex ad del Milan, dopo il passaggio ai cinesi della squadra rossonera che ha guidato per 31 anni, ha confidato di essere in deficit di adrenalina ed è sempre più assiduo alle riunioni politiche ad Arcore. «Non mi sono annoiato neppure un minuto», ha raccontato agli amici come riferito ieri da Monica Colombo sul Corriere della sera.

A sinistra si annuncia il clamoroso ritorno di Massimo D’Alema: dopo il ritiro a denti stretti nel 2013, quando Bersani lo sacrificò sull’altare della rottamazione, l’ex premier potrebbe candidarsi con Mdp, magari nel collegio di Gallipoli che per anni lo ha visto vincitore.

Nel Pd quasi certe le uscite di Rosy Bindi e Anna Finocchiaro. Entrambe, la prima con più nettezza, dopo diversi lustri hanno fatto capire di sentirsi a fine corsa. Con loro ci sono oltre 50 eletti del Pd, in Parlamento dal 2001 o prima, che hanno superato i 15 anni di mandato e dunque hanno bisogno di una deroga per potersi ricandidare: tra questi ci sono nomi del calibro di Paolo Gentiloni, Dario Franceschini, Beppe Fioroni, la ministra Roberta Pinotti, Marco Minniti, Vannino Chiti, Ermete Realacci, Giorgio Tonini, Ugo Sposetti. Per Gentiloni la deroga è assicurata, per gli altri si vedrà. Ma con una nuova legge elettorale alla prima prova, le sorprese potrebbero essere comunque dietro l’angolo. Nel 1996, ad esempio, Giorgio Napolitano, capolista in Campania per i Ds nel proporzionale, non fu eletto perchè la coalizione vinse un numero di collegi uninominali più alto del previsto. Un meccanismo simile a quello di allora sta creando il panico nel M5S. In alcune regioni come Lazio e Campania, infatti, alcuni big non sono certi di riuscire a rientrare per l’affollamento di nomi eccellenti. Tra i più inquieti vengono segnalati Paola Taverna, Roberto Fico, Roberta Lombardi e Carla Ruocco. In Sicilia invece il movimento potrebbe vincere più collegi dei seggi a disposizione. Mentre in Lombardia, dove i consensi sono più bassi della media, è difficile trovare il sistema per essere eletti al 100%.

Chi invece non trema è Umberto Bossi. In Parlamento ininterrottamente da trent’anni, il Senatur, anche se scartato da Salvini, può contare su un ripescaggio da parte di Berlusconi. L’ex Cavaliere sta pensando a un gemellaggio con una formazione di ex leghisti per drenare voti alla Lega nel Nord.
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Re: Il Nazareno bis parla tedesco

Messaggioda pianogrande il 06/06/2017, 14:43

E' quindi vero che ci sono forze che tendono a riportare indietro il mondo (e in parte ci stanno riuscendo).

Per il ripristino del tribunale dell'inquisizione, non è detto che sia troppo tardi.

Chissà se sarà possibile arruolarsi in qualche falange per la difesa dell'occidente cristiano.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Il Nazareno bis parla tedesco

Messaggioda mariok il 07/06/2017, 18:25

Che il quadro descritto sia quello che con ogni probabilità ci aspetta, mi pare indiscutibile.

Quello che non capisco cosa sia a spingere le varie forze politiche a lanciarsi e lanciarci in una tale preannunciata avventura.

La convenienza personale di Berlusconi è abbastanza chiara. Ma tutti gli altri?

Possibile che l'istinto di conservazione e la paura di scomparire li porti a tali livelli di incoscienza e spregiudicatezza?

Quando la cosiddetta sinistra di Mdp Sel e gruppetti vari parlano di "centrosinistra largo" hanno idea di cosa parlino?

Chi vince e chi perde con il rebus proporzionale
–di Roberto D'Alimonte 7 giugno 2017
A differenza di quanto pensano in molti è relativamente semplice capire quale sarà l’esito delle prossime elezioni con il sistema elettorale in gestazione. L’unica incognita è rappresentata dalla soglia di sbarramento. Quanti partiti la supereranno? Sulla base dei dati di oggi solo quattro. Con quelli di domani potrebbero essere al massimo sette. Il confronto simulato tra questi due scenari ci dice parecchie cose.
Se si esclude una maggioranza del fronte populista (M5s e Lega) e si assume che il movimento di Beppe Grillo continui a essere indisponibile a fare alleanze, qualunque coalizione di governo deve includere Pd e Forza Italia. Questi due partiti sono condannati a stare insieme. In altri termini, Silvio Berlusconi sarà indispensabile, e forse non basterà. Per lui il sistema tedesco è una manna. È inutile che lui da una parte ed Ettore Rosato (capogruppo Pd) dall’altra, facciano interviste per escludere questa ipotesi. O che Romano Prodi, Walter Veltroni e tutti i nostalgici dell’Ulivo cerchino di scongiurarla richiamandosi ai bei tempi andati. La realtà - o meglio la verità - è un’altra.
Un governo Pd-Fi è più probabile in uno scenario a quattro partiti, grazie ai voti dispersi e quindi all’effetto maggioritario della soglia. Ma saranno determinanti di nuovo, come nel 2006, gli eletti della circoscrizione estero, oltre a trentini e altoatesini. In ogni caso maggioranza fragile.

In uno scenario a sette è praticamente certo che Pd e Fi non arriveranno alla maggioranza assoluta. Avranno bisogno di Angelino Alfano o di Giuliano Pisapia con Mdp. E non è detto che basti. I dati di oggi dicono di no. Più probabile che debbano mettersi tutti insieme da Pisapia ad Alfano per fare un governo che assomiglierà a una specie di “arco costituzionale in chiave europea” per arginare il fronte populista. Dall’anti-comunismo all’anti-populismo.
Con questo sistema proporzionale e la presenza ingombrante del M5s una maggioranza di centrosinistra o una maggioranza di centrodestra appartengono al libro dei sogni. Insieme Pd e la sinistra di Pisapia-Mdp non possono arrivare al 50% dei seggi.

Anche se Pisapia arrivasse al 10% un governo con il Pd sarebbe impossibile. Il modello Milano a livello nazionale non funziona. A meno di non immaginare un (improbabile) straordinario successo di Matteo Renzi. Stessa situazione nel centrodestra. Anche se Berlusconi arrivasse al 21% dei voti, come nel 1994, non riuscirebbe a fare un governo con la Lega e Fdi. Oggi il suo partito viene stimato intorno al 13 per cento. C’è qualche buontempone che pensa che possa arrivare al 37% del 2008? Se c’è , si vada a vedere la percentuale della Lega di allora. Con i dati di oggi, e cioè la Lega Nord sopra il
10% e il M5s sopra il 20%, non è possibile che Fi possa tornare ai fasti di una volta e arrivare al 50% dei seggi con i suoi alleati del centrodestra.
In uno scenario a quattro partiti non si può escludere del tutto che il fronte populista, M5s e Lega Nord, possa arrivare alla maggioranza assoluta. Resta un’ipotesi debole, ma le probabilità non sono zero. Quello che rende un pochino più probabile questo esito è il fatto che gli elettori che voteranno M5s o Lega Nord o Fdi non avranno consapevolezza che l’esito del loro voto potrebbe essere una maggioranza assoluta a favore di questi partiti. Nel caso francese la scelta tra Macron e Le Pen era visibile e chiara. Con un sistema come questo non lo è. In ogni caso questi due partiti oggi valgono circa il 40% dei voti/seggi. Questo dato condiziona pesantemente la formazione dei futuri governi.
In conclusione, fare un governo dopo il voto sarà un rebus. Entreremo in una fase di grande incertezza. Maggioranze fragili e eterogenee. Qualcuno pensa che in fondo non sia un grosso problema. Sopravvivere senza governare è stata la nostra specialità in passato e forse continuerà ad esserlo in futuro. Mercati e Unione europea permettendo. Cosa potrebbe cambiare il quadro delineato fin qui e le conclusioni che ne abbiamo tratto? Solo una cosa: la disgregazione del M5s. Di certo, non qualche punto in più o in meno al Pd, a Fi o agli altri partiti. Piccoli spostamenti di voti non spostano nulla. È il proporzionale, bellezza!
Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/cLQC2L
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Re: Il Nazareno bis parla tedesco

Messaggioda Robyn il 07/06/2017, 18:36

Quando parla D'Alimonte di nostalgici dell'Ulivo non ho nessuna considerazione di un proporzionalista conservatore.L'Ulivo era una vera e moderna sinistra al passo con i tempi che allineava l'Italia all'Europa bene inserita nel maggioritario.Quelle come D'Alimonte sono personalità anomale,dei coacervi
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