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Un referendum di cui non si parla

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Re: Un referendum di cui non si parla

Messaggioda franz il 05/04/2016, 7:18

gabriele ha scritto:interviste complete metodologia C.A.T.I.: 351
interviste complete metodologia C.A.W.I.: 154
totale complete: 505
non rispondenti/rifiuti/fuori quota (C.A.T.I.): 6.390
totale contatti (C.A.T.I./C.A.W.I.): 6.895

.. LEI PENSA CHE ANDRÀ A VOTARE AL REFERENDUM DEL 17 APRILE?
Testo Risposta


Area Allegato

%
Si 75
No 19
Senza Opinione 6

Quindi, fatemi capire, su quasi 7'000 contatti solo 505 hanno risposto e di questi il 75% dice che andrà a votare.
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Re: Un referendum di cui non si parla

Messaggioda gabriele il 05/04/2016, 8:37

franz ha scritto:Quindi, fatemi capire, su quasi 7'000 contatti solo 505 hanno risposto e di questi il 75% dice che andrà a votare.


Li hanno fanculizzati in molti. Se noti, tutti i sondaggi bene o male presentano gli stessi dati ed è per questo che non sono strumenti affidabili
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Re: Un referendum di cui non si parla

Messaggioda flaviomob il 07/04/2016, 22:08

... i Radicali hanno deciso di denunciare il governo alla Procura della Repubblica di Roma: “Ha violato l’obbligo di neutralità e gli standard internazi ona li”. Inoltre, i Radicali, hanno presentato un ricorso al Tar, che sarà discusso il 13 aprile, per chiedere un rinvio del voto: le ragioni del ricorso, preparato dall’avvocato Francesco Schippa, saranno spiegate oggi in una conferenza stampa da Magi, da Marco Cappato e dalla deputata Mara Mucci. Nell’esposto alla Procura i Radicali contestano al governo “la tempistica della convocazione del referendum, con tempi troppo stretti, infatti, tra la convocazione e la data del voto, condizionando gli spazi informativi: insufficienti per garantire ai cittadini –s ostengono i Radicali –un’adeguata informazione necessaria a un voto consapevole”.

E non basta ancora, perché – spiega Magi – “secondo la norma vigente l’istigazione all’astensione da parte di membri del governo, più volte perpetrata dal premier Matteo Renzi e dal sottosegretario allo Sviluppo economico Teresa Bellanova, costituisce reato”. Sempre nell’esposto i Radicali fanno riferimento alla legge 352 del 1970, che riguarda voti o astensioni di voto relativamente ai referendum: “Il pubblico ufficiale, l’incaricato di un servizio di pubblica necessità, il ministro di qualsiasi culto, chiunque investito di un pubblico potere e funzione civile o militare, abusando delle proprie attribuzioni e nell’esercizio di esse, si adopera a costringere gli elettori a firmare una dichiarazione di presentazione di candidati od a vincolare i suffragi degli eletti a favore od in pregiudizio di determinate liste o di determinati candidati o ad indurli all’astensione è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni”.


http://www.nextquotidiano.it/i-radicali ... ano-renzi/


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Re: Un referendum di cui non si parla

Messaggioda franz il 08/04/2016, 7:30

flaviomob ha scritto:Sempre nell’esposto i Radicali fanno riferimento alla legge 352 del 1970, che riguarda voti o astensioni di voto relativamente ai referendum: “Il pubblico ufficiale, l’incaricato di un servizio di pubblica necessità, il ministro di qualsiasi culto, chiunque investito di un pubblico potere e funzione civile o militare, abusando delle proprie attribuzioni e nell’esercizio di esse, si adopera a costringere gli elettori a firmare una dichiarazione di presentazione di candidati od a vincolare i suffragi degli eletti a favore od in pregiudizio di determinate liste o di determinati candidati o ad indurli all’astensione è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni”.
In effetti indurre all'astensione è una cosa molto grave e quindi la normativa che reprime questo atto è doverosa. Io però non ho un elenco di dichiarazioni di ministri sul tema ed ho presente solo la frase di Renzi: "spero che il referendum fallisca". Non so se questa sua speranza possa essere considerata a tutti gli effetti un'induzione all'estensione.
Il fallimento di un referendum infatti si ottiene quando prevale il NO o quando non raggiunge il quorum. Anche se Renzi avesse detto "spero che non raggiunga il quorum" (e non mi risulta) sarebbe molto diverso dal famoso "Italiani, andate al mare" detto da Craxi. Anche perché andare al mare in aprile mi pare un po' troppo presto. 8-)
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Re: Un referendum di cui non si parla

Messaggioda mariok il 08/04/2016, 8:43

Siamo alle solite. Questo è un paese dove governo e opposizione non si fronteggiano mai sui contenuti, su due progetti alternativi di futuro del paese.

Tutto finisce in gossip o in guerra giudiziaria, fatta di accuse più o meno fondate, intercettazioni telefoniche sapientemente pubblicate, ipotesi di reati più o meno fantasiose.

Così è stato nel ventennio berlusconiano. Così è oggi col renzismo. Un'opposizione che ormai è ridotta ad un'accozzaglia di gente che va da Grillo a Brunetta, da Salvini a D'Alema, fino ai delinquenti di Napoli aizzati dal masaniello di turno, per giunta sindaco, De Magistris, non può inventarsi altro che l'impeachment per "istigazione all'astensione".

Anche un tema serio, come quello posto da questo referendum, diventa una caricatura, una storiella di un cinico arrivista e di una povera donna bruttina e illusa, un intreccio di "cospirazioni" ordite da squallidi faccendieri e millantatori.

Eppure, con questo referendum, occorrerebbe parlare del futuro di intere zone di questo paese. L'esperienza ci dice (vedi Bagnoli, Termini Imerese, Taranto) che certi insediamenti cambiano per sempre la fisionomia, non solo ambientale ma anche economica e sociale, di un territorio.

Dovremmo quindi discutere di quello che saranno alcuni tratti delle nostre coste o alcune aree del nostra problematica penisola tra vent'anni, quando un'automobile su tre sarà elettrica e l'oro nero crollerà (a prevederlo non è Realacci, ma la rivista Bloomberg).

Ed invece eccoci a discutere di intrighi, di spallate improbabili ad un governo senza alternative, a dover andare, secondo Grillo, ad un voto per il sì non per un'idea alternativa di sviluppo energetico, ma "perché è così e basta".

Persino chi come me era orientato per un convinto sì, nel vedere Brunetta, Salvini e Meloni abbracciare la causa dell'ambientalismo e divenire i paladini contro i conflitti di interesse, finisce col nutrire profondi dubbi e col sentirsi ancora una volta strumentalizzato.
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Re: Un referendum di cui non si parla

Messaggioda gabriele il 08/04/2016, 9:08

mariok ha scritto:Tutto finisce in gossip o in guerra giudiziaria, fatta di accuse più o meno fondate, intercettazioni telefoniche sapientemente pubblicate, ipotesi di reati più o meno fantasiose.


Questo perché il giornalismo italiano è fatto per la maggioranza da inetti e collusi, soprattutto nei posti di comando. Invece di fare informazione fanno gossip, quando serve, o propizia disinformazione all'occorrenza, strumentale ovviamente a chi li ha incaricati.
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Re: Un referendum di cui non si parla

Messaggioda Robyn il 08/04/2016, 9:29

Il referendum è una scelta di campo perche o si decide di stare dalla parte della democrazia e di un modello di sviluppo differente o dalla parte delle lobbies.Se si stà dalla parte delle lobbies non si stà dalla parte della democrazia.Durante il fascismo le forze liberaldemocratiche furono minoranza e gli italiani scelsero di stare dalla parte del fascismo lo stesso è avvenuto con il berlusconismo.Quindi si può stare dalla parte giusta ma essendo minoranza se ne possono subire le conseguenze,ma non è detto che sia sempre così.In merito a M Renzi faccia l'alta velocità per le merci completi le strade a scorrimento veloce,faccia gli aeroporti e faccia entrare più compagnie aeree low coast in competizione faccia il tunnel subaqueo tra la silcilia e la calabria faccia la fibra ottica ma non dia fastidio ai pannelli solari e fotovoltaici ad uno sviluppo compatibile con l'ambiente e il paesaggio e lasci stare le lobbies, rispetti la conconcorrenza,sviluppi competitività e tutele dei lavoratori ma lasci stare chi vuole che la bilancia pesi sulla parte più forte
Ultima modifica di Robyn il 08/04/2016, 9:32, modificato 1 volta in totale.
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Re: Un referendum di cui non si parla

Messaggioda franz il 08/04/2016, 9:30

Concretamente parlando in mare si estrae principalmente gas, che tra l'altro ha un impatto minore in termini di produzione di CO2 rispetto al petrolio. Ora il gas lo usiamo sostanzialmente per il riscaldamento domestico e per cucinare.
Per cucinare i paesi che hanno abbondanza di energia elettrica usano la corrente. Piastre elettriche, in vetroceramica e a induzione. C'è un bel investimento da fare e il santo vale la candela solo se la corrente costa poco. Ma per riscaldare la casa la caldaia a gas rimane per ora la migliore alternativa (sicuramente meglio del gasolio). Non mi risulta che sia conveniente riscaldare usando la corrente. Caso mai per l'acqua calda è conveniente un impianto solare termico.

Avremo quindi bisogno ancora di gas. Questi i numeri:
http://www.sviluppoeconomico.gov.it/ima ... 4_2015.pdf
Utili le tabelle 5a e 5b + 6a e 6b
Importiamo gas per 15 miliardi di euro (e 29 in petrolio) e se smettessimo di produrlo, dovremmo importarne ancora di piu' (non esportiamo gas, lo consumiamo praticamente tutto).
Qui vedete tutta la produzione italiana di gas e petrolio suddivisa per regioni (terra) e zone (mare)
http://unmig.mise.gov.it/unmig/produzio ... 202015.pdf
Come si puo' vedere il 65% del gas viene prodotto in mare (il 44% nella Zona A, che è l'adriatico settentrionale).
Per il petrolio, l'86% è prodotto a terra (70% in Basilicata) e solo il 13% in mare (nulla nella zona A).

Qui tutti i numeri del caso per la produzione, dal 1980 ad oggi.

Queste le zone di mare codificate
● Zona A, che comprende il mare Adriatico settentrionale;
● Zona B, che comprende il mare Adriatico centrale;
● Zona C, che comprende alcune porzioni del Canale di Sicilia;
● Zona D, che comprende la fascia di mare Adriatico meridionale e di mar Ionio più prossima alla costa;
● Zona E, che comprende mare Ligure, mare Tirreno, mare di Sardegna e una porzione del mare Balearico;
● Zona F, che comprende le porzioni di mare Adriatico meridionale e di mar Ionio oltre l’area compresa nella zona D;
● Zona G, che comprende una porzione del mare Tirreno meridionale e le aree del Canale di Sicilia non comprese nella zona C.
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Re: Un referendum di cui non si parla

Messaggioda Robyn il 08/04/2016, 9:44

le fonti fossili andranno gradualmente sostituite ma non si può fare il passo del gambero passare dai panneli solari e fotovoltaici al petrolio.Di certo la scelta di campo per uno sviluppo compatibile con l'ambiente non è immediata e dobbiamo per quel che resta ancora arrangiarci con le fonti fossili che andranno ad esaurimento.Quelli che fanno il passo del gambero non sono capaci di cambiare
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Re: Un referendum di cui non si parla

Messaggioda franz il 08/04/2016, 9:49

gabriele ha scritto:[Questo perché il giornalismo italiano è fatto per la maggioranza da inetti e collusi, soprattutto nei posti di comando. Invece di fare informazione fanno gossip, quando serve, o propizia disinformazione all'occorrenza, strumentale ovviamente a chi li ha incaricati.

Gabriele, hai sicuramente ragione ma considera anche che l'offerta è questa perché purtroppo questa è la domanda.
Agli italiani (non a tutti ma sicuramente a troppi) piace il gossip, piace la caciara in TV, il giornalismo spazzatura.
Stai sicuro che se gli italiani non gradissero il gossip, nessuno lo venderebbe.
Agli italiani poi piace particolarmente la notizia nascosta, il dietro le quinte, il "pare tizio abbia detto", le fonti confidenziali, le voci di corridoio. Quelle che in fondo "spiegano tutto" e fanno dire a chi ora possiede l'informazione "confidenziale" <<io so come vanno le cose, io sì che sono furbo ed informato!>>.
E naturalmente è del tutto verosimile che invece il gossip sia fumo negli occhi, armi di distrazione di massa.
Ma questa discussione, pur importante, ci porta fuori tema.

Un aspetto molto pratico per decidere il si ed il no è venuto da un mio parente. Mi ha chiesto se il gas che produce l'Italia viene esportato (confidando nella mia abilità nel saper cercare i dati). Se quello che produciamo lo consumiamo tutto, vota NO, in caso contrario vota SI. Gli ho fornito i dati (i link li ho dati sopra) ed ha deciso.
Ultima modifica di franz il 08/04/2016, 10:05, modificato 1 volta in totale.
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