Inchiesta - BURLANDO e il FEREGGIANOMartedì 21 Ottobre 2014 10:36 Ufficio di Presidenza
La storia della gestione dei fondi per l'Emergenza del Fereggiano, promossa da Claudio BURLANDO e dal suo fido Gian POGGI, a partire dal 2007, è la storia di una vergogna. Una vergona pesante che BURLANDO, sino ad oggi, è riuscito a tenere nascosta sotto il tappeto. Non c'è un atto di quella gestione che sia pubblicato online (non una Determina, non un Verbale, non un contratto o progetto). Ha gestito i fondi per la messa in sicurezza idraulica del Fereggiano per fare altro (utile alla sua campagna elettorale) che però non è stata utile a ridurre i rischi e quindi le vittime e la devastazione. Di questo avevamo già parlato in diverse occasioni (vedi ad esempio qui) ma ora pubblichiamo una nostra inchiesta, centrata su Atti e Documenti (compresi alcuni video dello stesso BURLANDO) per denunciare (come abbiamo già fatto nelle opportune sedi) questa vergogna in cui al BURLANDO ed ai suoi uomini si affianca quel FURFARO Antonio già mappato dall'Antimafia...
Alla luce degli Atti già in possesso della Procura della Repubblica di Genova, si evidenzia che l'attività del Commissario Delegato BURLANDO Claudio, si inserisce nella gestione nazionale della PROTEZIONE CIVILE e già anche del DIPARTIMENTO PER LE INFRASTRUT-TURE STATALI, L'EDILIZIA E LA REGOLAZIONE DEI LAVORI PUBBLICI del MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE di cui Capo era il noto Ing. BALDUCCI Angelo (già “soggetto attuatore” e già coinvolto in inchieste giudiziarie come c.d. inchiesta “GRANDI EVENTI”).
In particolare la nomina di BURLANDO, Presidente della Regione Liguria, quale Commissario avviene nel 5 MARZO 2007 a seguito di contatti con il BALDUCCI e dell'allora noto capo della PROTEZIONE CIVILE BERTOLASO Guido (coinvolto in inchieste giudiziarie con il citato BALDUCCI). Al BURLANDO veniva affidato l'incarico di Commissario Delegato per affrontare la grave situazione di pericolo dei reticoli idrografici del torrente FEREGGIANO e del torrente STURLA.
Sempre dagli Atti nella disponibilità della Procura della Repubblica di Genova si può evidenziare che BURLANDO Claudio, nella sua qualifica di Commissario Delegato, procedeva alla nomina (con Decreto prot. n° 1 del 28 MARZO 2007) di due “soggetti attuatori” quali ISOLA Carlo (già coinvolto in inchieste giudiziarie) per lo STURLA, mentre per il FEREGGIANO il POGGI Giovanni Battista detto “Gian” (storico uomo di fiducia di Claudio BURLANDO ed indicato negli Atti dell'inchiesta “PANDORA” della Procura di Genova in merito ai contatti e rapporti consolidati del noto MAMONE Gino).
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Sono stati demoliti tre fabbricati – due dei quali erano costruiti nel greto del torrente, con gravi pericoli per le famiglie residenti – composti da 20 appartamenti e 8 magazzini, acquisiti attraverso intese concluse con i rispettivi proprietari senza dover ricorrere a procedure espropriative e fornendo aiuti sia economici che logistici per il rialloggiamento degli inquilini residenti.
Il Commissario è anche intervenuto in corrispondenza della strettoia di Via Daneo in località Pedegoli dove sono stati demoliti alcuni fabbricati (già acquistati in precedenza dal Comune di Genova) ed è stata adeguata la viabilità.”
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Il Comitato Tecnico Regionale – Sez. per le funzioni dell'Autorità di Bacino regionale ha, peraltro, segnalato in più occasioni, anche nell'ambito di apporti istruttori e pareri vincolanti sui piani di bacino stralcio delle varie province, come non condivisibile la scelta di tombinare ulteriormente i corsi d'acqua come soluzione alle problematiche idrauliche.
Si ricorda, infatti, la rilevata criticità, sia in termini tecnici sia di strategia pianificatoria, di adottare la realizzazione di nuove coperture quali interventi di messa in sicurezza, considerate tutte le conseguenze di ordine idraulico-ambientale connesse, anche con riferimento alle conseguenti condizioni di rischio residuale; ciò, in particolare, laddove tale scelta non avvenga in presenza di una approfondita analisi tecnica, idraulica e strutturale, che dimostri la concreta fattibilità ed affidabilità della soluzione proposta nonché l'impossibilità di ricorrere a soluzioni alternative di sistemazione idraulica. Appare quindi oltremodo sconsigliabile inserire tale tipologia di interventi nel “piano interventi” di un piano di bacino, anche in relazione alla possibile conseguente attivazione dei finanziamenti pubblici di difesa del suolo.
Infine, a riguardo della procedura di approvazione della modifica di cui trattasi, si rileva che la variazione del “piano interventi” del piano di bacino, rappresentano un elemento fondamentale del piano stesso, rappresenta in linea generale una modifica sostanziale, o quantomeno una di quelle modifiche od integrazioni per le quali, tenuto conto della sua rilevanza, risulta opportuno, oltre ad una preventiva verifica e confronto con i soggetti pubblici e privati interessati, un coinvolgimento della Sezione per l'Autorità di Bacino del CRT, organo dell'Autorità di Bacino di rilievo regionale ai sensi della L.R. 18/99.
In conclusione, per quanto su esposto, allo stato delle conoscenze, si ritiene inappropriata la modifica al piano di bacino di che trattasi, la cui effettiva necessità dovrebbe essere attentamente valutata. (...)”
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BURLANDO Claudio, affiancato dall'Ing. POGGI, procede quindi ad utilizzare buona parte dei fondi destinati alla “messa in sicurezza” del Fereggiano, in attesa della realizzazione dello scolmatore, per realizzare la nuova copertura a monte del Fereggiano, con realizzazione di piatra adibita a
parcheggi, e demolendo, per questo, due palazzine (sulle tre demolite indicate dal sito della Regione).
Tralasciando in questa sede le conseguenze di una
tombinatura nel tratto a monte di Largo Merlo che ci è stato riferito - da persone esperte in materia – produce un aumento della
velocità e della pressione delle acque del Fereggiano che, non a caso, è esondato con assoluta violenza nel novembre 2011 ed anche nel ottobre 2014 proprio a valle del tratto tombinato (Via Pinetti – Largo Merlo), si procede ad indicare quando segue, ovvero le omissioni dagli interventi di “messa in sicurezza” primaria (eliminazione strozzature e costruzioni nel greto del torrente Fereggiano), nonché sull'assegnazione dei lavori.
Nell'alvo del torrente Fereggiano sussistono ancora oggi costruzioni che riducono fortemente la capacità idraulica del torrente stesso. Tali opere potevano (e dovevano) essere oggetto di rimozione al fine di mitigare il pericolo concreto e noto rappresentato dal Fereggiano.
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Claudio BURLANDO ha come propria storica base elettorale proprio la zona di Quezzi, ovvero quella interessata dalla presenza del FEREGGIANO. La principale richiesta della popolazione (prima dell'alluvione del 2011) era chiaramente quella di avere interventi volti alla realizzazione di parcheggi pubblici e allargamento della sede stradale, sorvolando invece le problematiche connesse al pericolo concreto rappresentato dal FEREGGIANO che invece - per la sua gravità - avrebbe dovuto essere la principale preoccupazione dei Pubblici Amministratori.
Il fatto che BURLANDO abbia utilizzato i fondi a lui assegnati, quale “Commissario Delegato” per la messa in sicurezza idraulica del FEREGGIANO,
per la realizzazione di una tombinatura utile alla creazione di parcheggi pubblici, significa che gli stessi fondi NON sono stati utilizzarli per l'eliminazione delle strizzature e delle ostruzioni presenti nell'alveo e/o con fondamenta nel greto del torrente in questione, e quindi NON stati utilizzati per il più premiante intervento necessario all'aumento della capacità idraulica del torrente. Ad affermare che tale utilizzo di fondi sia stato voluto per acquisire consenso e non per una messa in sicurezza idraulica di più ampia parte del torrente appare essere proprio BURLANDO Claudio in un video della campagna elettorale per le elezioni del 2010. Il BURLANDO, presso un presidio elettorale del PD a Marassi, dopo i complimenti di una signora per il lavoro in Via Pinetti (“Bravo, bravo... che ha aggiustato un po' Via Pinetti, che c'era un casino con quelle macchine...”), infatti afferma, rivolto ad un suo compagno di partito: “Le cose che contano sono queste qui che la gente vede”. Tale elemento è documentato nel video canale youtube di BURLANDO tra il minuto 1 e 02 secondi e 1 minuto e 21. Nel medesimo video il BURLANDO successivamente (tra il minuto 2 e 03 secondi e minuto 2 e 10 secondi) parlando dei lavori in questione afferma: “... e per forza, allarghiamo strada, parcheggi e marciapiedi” evidenziando chiaramente che l'oggetto dei lavori da lui eseguiti (con i fondi destinati alla messa in sicurezza del Fereggiano) non sono stati finalizzati all'uso di tali risorse per la messa in sicurezza idraulica per ridurre i rischi di esondazione del Fereggiano, bensì quelli di realizzazione di parcheggi, allargamento della strada (a scapito del rio Fereggiano) e dei marciapiedi, quindi con una finalità profondamente difforme per la Delega assegnatagli con i relativi fondi pubblici.
Se non bastasse ancora in un ulteriore passaggio del video è sempre BURLANDO che conferma tale distorto utilizzo dei fondi (e della funzione a lui delegata). Al minuto 2 e 30 secondi del video, alla domanda su “cosa state facendo”, BURLANDO risponde: “Cominciamo a demolire le case nel torrente, a coprire, fare strada, marciapiedi e parcheggi... (..inc.le)... Spendiamo un sacco di soldi.”, mettendo ancora una volta in risalto che le demolizioni programmate sono – di fatto – essenzialmente quelle funzionali alla viabilità e parcheggi e non quindi alla messa in sicurezza idraulica del Fereggiano.
Oltre al video citato esiste altro documento video acquisito dal sito internet della REGIONE LIGURIA ove era stato pubblicato in data 29 NOVEMBRE 2010.
Nello stesso si vedono ritratti il FURFARO Antonio (di cui si dirà al punto III°), POGGI G.B. e BURLANDO Claudio e lo striscione della “CO.S.PE.F. Srl”e non quindi insegna del “CONSORZIO STABILE CO.SEAM. Spa”:
Il video in questione è titolato “PROSEGUE LA COPERTURA DEL RIO FEREGGIANO”:
SITO-REGIONE
Nello stesso BURLANDO Claudio parla come “REGIONE LIGURIA”, e non quindi come Commissario Delegato, affermando:“Questo è il lavoro di messa in sicurezza e di copertura parziale del Fereggiano, uno dei torrenti più problematici ma anche una viabilità più complicata. Qui abbiamo avuto decine di milioni di euro... Protezione Civile... e oggi praticamente si finisce il lavoro almeno di questo lotto con la posa delle travi e poi comincia la sistemazione superficiale, Alla fine avremo oltre le messa in sicurezza del torrente, le fognature rifatte, due corsie per ogni senso di marcia, di dimensioni giuste, due marciapiedi e circa 100, 120 parcheggi in più che da queste parti sono veramente un bene molto prezioso. Poi se troveremo qualche altra risorsa andremo ancora un pochino avanti, coprendo ancora un pezzetto, demolendo quel ponticello e allora i posti macchina possono essere anche 100, 150 in più. Comunque i lavori di questa parte finiscono in primavera, marzo, aprile, dipende un po' dalle condizioni climatiche... Se poi sarà possibile avere quelle risorse in più andremo ancora avanti e finiremo anche questo secondo lotto, verso la fine 2011”.
A parte che secondo le dichiarazioni di BURLANDO in Via Pinetti ci sarebbero ora “due corsie per ogni senso di marcia” quando invece vi sono una corsia per senso di marcia, ma ancora una volta appare evidente che la centralità dell'intervento e della spesa NON sia stata quella finalizzata al maggior numero di interventi di messa in sicurezza idraulica del Fereggiano con demolizioni delle costruzioni nell'alveo e/o a ridosso dell'alveo che comportano “strozzature” e riduzione della capacità idraulica dell'alveo, bensì quella di realizzazione di parcheggi e nuova viabilità.
Se è vero che erano certamente possibili anche interventi sulla “viabilità” questi dovevano essere secondari rispetto alla messa in sicurezza idraulica del torrente Fereggiano e soprattutto dovevano essere sviluppati con modifiche alla viabilità che alleggerissero il “soffocamento” del torrente, non certo, quindi, promuovendo una nuova tombinatura.
Inoltre anche (certamente) due delle tre demolizioni effettuate delle costruzioni nell'alveo del Torrente sono state effettuate con il fine di liberare spazio per la realizzazione della copertura adibita a parcheggio (in Via PINETTI). Infatti, come già indicato, esistono costruzioni nell'alveo o che poggiano nell'alveo che potevano (e dovevano) essere demolite con i circa 5 milioni di euro spesi dal BURLANDO per la tombinatura. Costruzioni che invece continuano ad essere presente con gli effetti negativi sulla capacità idraulica del Fereggiano.
Come si evidenzia, infatti, in un altro video presente su youtube la sezione del tratto tombinato non appare più ampia rispetto alla precedente, ed inoltre rappresenta, per le caratteristiche di realizzazione un'opera che oltre a tenere in pressione le acque del Fereggiano in caso di piena, fa accelerare la velocità di scorrimento a valle delle acque che poi, dopo il passaggio sotto la contigua copertura di Largo Merlo, escono allo scoperto con ancora maggiore violenza, come già evidenziato per quanto avvenuto sia nel novembre 2011 che nell'ottobre 2014.
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http://www.casadellalegalita.info/archi ... giano.html