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Referendum: svolta storica dei lavoratori

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Re: Referendum: svolta storica dei lavoratori

Messaggioda matthelm il 18/01/2011, 15:05

Si siamo in una repubblica delle banane, e allora cosa c'entra.
Di che cosa si sta parlando. Non te ne accorgi che uno dei motivi perché siamo in una repubblica tale è anche perché ci sono certi sindacati e sindacalisti?
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Re: Referendum: svolta storica dei lavoratori

Messaggioda Iafran il 18/01/2011, 15:33

matthelm ha scritto:Si siamo in una repubblica delle banane, e allora cosa c'entra.
Di che cosa si sta parlando. Non te ne accorgi che uno dei motivi perché siamo in una repubblica tale è anche perché ci sono certi sindacati e sindacalisti?

"Cosa c'entra"? :o
Questi "certi sindacati e sindacalisti" fanno gli interessi dei "comandanti-governanti" o di coloro che subiscono la "legge", le angherie, le imposizioni e gli "ultimatum" (prendere o lasciare!) dei padroni e dei loro sgherri?

Tratti questi "certi sindacati e sindacalisti" come fossero tuoi "avversari"!
A questo punto preferisco essere definito "irresponsabile" ... da te!
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Re: Referendum: svolta storica dei lavoratori

Messaggioda flaviomob il 18/01/2011, 16:30

Terrorismo psicologico... irresponsabili... Linguaggio svalutativo ed accusatorio inaccettabile in un consesso civile!


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
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Re: Referendum: svolta storica dei lavoratori

Messaggioda matthelm il 18/01/2011, 18:37

flaviomob ha scritto:Terrorismo psicologico... irresponsabili... Linguaggio svalutativo ed accusatorio inaccettabile in un consesso civile!


E' incredibile detto da chi ha giustificato teppismo, violenze verbali e materiali.
Ah,... ma era una battuta? Pensa che io invece lo penso davvero
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Re: Referendum: svolta storica dei lavoratori

Messaggioda trilogy il 18/01/2011, 18:54

"Irresponsabili" è un complimento. Con la scusa della responsabilità sono ventanni che lo prendiamo sistematicamente in un certo posto.
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Re: Referendum: svolta storica dei lavoratori

Messaggioda pianogrande il 18/01/2011, 19:02

Calma! calma!
Vecchi ed arretrati pezzi da museo.
Voi vi opponete alla modernità.
State al vostro posto!
La modernissima classe dirigente, che ci ritroviamo, ci insegnerà che bisogna lavorare tanto e non rompere troppo.
Questo farà di noi il paese industrialmente più avanzato.

Voi siete arretrati ed ammuffiti e volete rispetto, diritti e salario (la sicurezza vi dimenticate perfino di "chiederla" nella vostra brama di guadagno).

Quando avremo capito chi è che comanda, intanto che siamo anche impegnati a cercare di capire chi è che governa, saremo, davvero proiettati nel nuovo millennio.

Voi vi ostinate a comportarvi da sinistra-sinistra intanto che la sinistra-(destra?) vi dice che va bene così pur di spuntare una poltroncina a Torino.

Bboonii!! State bbooniii!
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
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Re: Referendum: svolta storica dei lavoratori

Messaggioda lodes il 18/01/2011, 19:58

Buongiorno a tutti.
Ho partecipato in tempi passati a questo forum, ma ho smesso di scrivervi per una stanchezza legata al quadro politico nazionale. Tuttavia non ho mai smesso di butture un occhio nelle varie discussioni. Saluto dunque tutti e in particolare Vittorio con il quale ho condiviso tante discussioni e tante idee.
Mi permetto di intervenire in questa discussione perché al tema dell’accordo FIAT sono particolarmente sensibile avendo in anni ormai lontani lavorato in CGIL.
Ho letto, dunque questa discussione, e sarebbe sbagliato e sgarbato verso i partecipanti avere la pretesa di inserirmi nel dibattito dopo ben otto pagine di discussione e per questo, se non disturbo, vorrei parlare prescindendo dai vari interventi con delle riflessioni sull’accordo da un punto di vista, spero, vicino alla logica sindacale.
L’azienda ha avviato il confronto con le OOSS mettendo sul tavolo due elementi: un significativo investimento teso a rilanciare la presenza industriale nel nostro paese con un’ottica sinergica rispetto alla propria dimensione multinazionale e l’esigenza, per rendere sostenibile tale investimento, di creare un quadro normativo/contrattuale in deroga al contratto nazionale. Rispetto a questo la FIOM si è seduta per negoziare mettendo sul tavolo i così detti “diritti indisponibili” . Vale a dire no al contratto in deroga, no alla clausola di garanzia.
Ora c’è da domandarsi: cosa ha spinto la FIOM a mettere sul tavolo delle pregiudiziali? Chiedo questo perché chiunque sa che le pregiudiziali, se non condivise, impediscono il negoziato. Quindi penso, non sia stato per tattica negoziale, mi rifiuto di credere che i sindacalisti della FIOM siano così poco esperti di negoziati. Allora non rimane che pensare a una impostazione “politica” o, se vogliamo, a riferimenti culturali del sindacalismo “antagonista”, in altre parole alla lotta di classe. Cioè di un sindacato che vede nel conflitto la molla per spostare in avanti il livello di conquiste dei lavoratori.
Infatti in tutta questa vertenza c’è stato, da parte della FIOM, un richiamo costante ai “diritti”, alla dignità dei lavoratori, all’autoritarismo di Marchionne che vuole riportare indietro l’orologio della storia: quello è diventato il tema dello scontro. Da una parte l’azienda e i sindacati (tutti gialli) firmatari e dall’altra la FIOM che lotta per impedire lo strapotere padronale. Sarebbero tante le argomentazioni che smontano la tesi FIOM e che dimostrano come l’obiettivo non fosse, e non è, raggiungere una intesa (dagli accordi simili firmati in altri settori al livello di analogo non-sfruttamento in atto nelle corrispondenti fabbriche europee, alla inconsistenza delle tesi dal punto di vista giuridico) ma quello che conta è il risultato della strategia FIOM.
Certo la FIOM un risultato lo ha ottenuto: è riuscita a ri-aggregare attorno alla questione operaia una sinistra che ritrova la propria motivazione e il proprio ruolo.Oggi, però, la realtà con cui i lavoratori, si devono misurare è un’altra: abbiamo un accordo che va gestito, ma la FIOM non siede al tavolo con l’azienda; abbiamo una azienda che si è impegnata su di un investimento e, oggi, Marchionne dice che l’obiettivo è di arrivare a una redistribuzione di ricchezza (partecipazione azionaria e agli utili) ma abbiamo una delegazione sindacale aziendale in cui è assente la FIOM. Abbiamo i lavoratori ( tutti quanti) spaventati per ciò che dovranno affrontare, divisi perché il sindacato è diviso. Ecco questo è lo scenario, e il sindacato dovrebbe essere protagonista pressando l’azienda sul rispetto dell’investimento e negoziando tempi, verifiche, modalità per arrivare a quell’obiettivo. Tutto questo non sarà: ancora una volta in Italia la FIOM si arrocca sull’idea di un sindacato che, forse, poteva essere coerente con l’industria del novecento, ma che certamente, oggi, nel mondo globalizzato gli impedisce di essere protagonista del confronto per portare il paese fuori dalle secche in cui è impantanato.
Allora se guardiamo l’accordo dal punto di vista dell’”interesse dei lavoratori” mi pare evidente che la posizione della FIOM non porta alcun beneficio ai lavoratori. La FIAT andrà avanti ma lo farà con un sindacato diviso e nel suo complesso debole. Nulla di nuovo sotto il sole. D’altro canto tale risultato è il frutto dell’agonia della sinistra politica e in particolare del PD che non è quel (nuovo) partito riformista e di governo che doveva essere: tutto nasce da lì.
Grazie per l'attenzione
Enzo Lodesani
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Re: Referendum: svolta storica dei lavoratori

Messaggioda cardif il 18/01/2011, 20:24

carissimo lodes, detto anche Enzo Lodesani, alias qualche altra cosa.

Ti sei iscritto alle ore 18:26 DI OGGI !!!!

Quanto mi puzzi di falso!!!!
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Referendum: svolta storica dei lavoratori

Messaggioda ranvit il 18/01/2011, 20:41

Finalmente! Benvenuto Enzo!

Un abbraccio, Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Referendum: svolta storica dei lavoratori

Messaggioda cardif il 18/01/2011, 21:03

ah bè, se è così chiedo scusa a lodes

(anche se non condivido comunque il contenuto del commento, su cui però non ho intenzione di ripetere cose già dette)
Ma mo' mi so' capito bene?
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