da Robyn il 10/05/2016, 15:14
La questione morale intervista a Enrico Berlinguer
I partiti non fanno più politica dice Enrico Berlinguer .I partiti hanno degenerato e questa è l'origine dei mlanni d'Italia
La passione è finita?
Per noi comunisti la passione non è mai finita.Ma per gli altri?Non voglio dar giudizi e mettere piede in casa altrui,ma i fatti ci sono e sono sotto gli occhi di tutti.I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela:scarsa o mistificata conoscenza della vita e dei problemi della società e della gente,idee,ideali,programmi pochi o vaghi,sentimenti e passione civile zero.Gestiscono interessi ,i più disparati i più contrdditori,talvolta anche loschi,comunque senza alcun rapporto con le esigenze e i bisogni umani emergenti,oppure distorcendoli,senza perseguire il bene comune.La loro stessa struttura organizzativa si è ormai conformata a questo modello e non sono più organizzatori del popolo,formazioni che ne promuovono la maturazione civile e l'iniziativa:sono piuttosto federazioni di correnti ,di camarille,ciascuna con un boss e dei sottoboss.La carta geopolitica dei partiti è fatta di nomi e di luoghi.Per la DC :Bisaglia in Veneto,Gava in Campania,Lattanzio in Puglia,Andreotti nel Lazio ,De Mita ad Avellino,Gaspari in Abruzzo,Forlani nelle Marche e così via.Ma per i socialisti,più o meno,è lo stesso e per i socialdemocratici peggio ancora
Lei mi ha detto poco fa che la degenerazione dei partiti è il punto essenziale della crisi italiana
E' quello che pensoi
Per quale motivo?
I partiti hanno occupato lo stato e tutte le sue istituzioni,a partire dal governo.Hanno occupato gli enti locali ,gli enti di previdenza,le banche ,le aziende pubbliche,gli istituti culturali,gli ospedali,le università,la Rai TV,alcuni grandi giornali.Per esempio,oggi c'è il pericolo che il maggior quotidiano italiano,il Corriere della Sera ,cada in mano di questo o quel partito o di una sua corrente,ma noi impediremo,che un grande organo di stampa come il Corriere faccia una così brutta fine.Insomma ,tutto è già lottizzato e spartito o si vorrebbe lottizzare e spartire.E il risultato è drammatico.Tutte le "operazioni"che le diverse istituzioni e i loro attuali dirigenti sono chiamati a compiere vengono viste prevalentemente in funzione dell'interesse del partito o della corrente o del clan cui si deve la carica.Un credito bancario viene concesso se è utile a questo fine ,se procura vantaggi e rapporti di clientela;un'autorizzazione amministrativa viene data,un'appalto viene aggiudicato,una cattedra viene assegnata,un'attrezzatura di laboratorio viene finanziata,se i beneficiari fanno atto di fedeltà al partito che procura quei vantaggi,anche quando si tratta di riconoscimenti dovuti
Lei fa un quadro della realtà italiana da far accapponare la pelle
E secondo lei non corrisponde alla situazione?
Debbo riconoscere ,signor segretario ,che in gran parte è un quadro realistico.Ma vorrei chiederle:se gli italiani sopportano questo stato di cose è segno che lo accettano o che non se ne accorgono.Altrimenti voi avreste conquistato la guida del paese da un pezzo.
La domanda è complessa .Mi consentirà di risponderle ordinatamente.Anzitutto:molti italiani,secondo me,si accorgono benissimo del mercimonio che si fà dello stato,delle sopraffazioni,dei favoritismi,delle discriminazioni.Ma gra parte di loro è sotto ricatto.Hanno ricevuto vantaggi(magari dovuti,ma ottenuti solo attraverso i canali dei partiti e delle loro correnti) o sperano di riceverne,o temono di non riceverne più.Vuole una conferma di quando dico?Confronti il voto degli italiani dato in occasione dei referendum e quello delle normali elezioni politiche e amministrative.Il voto ai referendum non comporta favori,non coinvolge rapporti clientelari ,non mette in gioco e non mobilita candidati e interessi privati o di un gruppo o di parte.E' un voto assolutamente libero da questo genere di condizionamenti.Ebbene sia nel 74 per il divorzio ,sia,ancor di più ,nell'81 per l'aborto,gli italiani hanno fornito l'immagine di un paese liberissimo e moderno,hanno dato un voto di progresso.Al nord come al sud ,nelle città come nelle campagne nei quartieri borghesi come in quelli operai e proletari.Nelle elezioni politiche e amministrative il quadro cambia,anche a distanza di poche settimane
Veniamo all'altra mia domanda ,se permette,signor segretario :dovreste aver vinto da un pezzo,se le cose stanno come lei le descrive.
In un certo senso ,al contrario,può apparire persino straordinario che un partito come il nostro ,che và così decisamente contro l'andazzo corrente,conservi tanti consensi e persino li accresca.Ma io credo di sapere a cosa lei pensa:poiche noi dichiariamo di essere un partito "diverso" dagli altri,lei pensa che gli italiani abbiano timore di questa diversità.
Sì è così penso proprio a questa vostra conclamata diversità.A volte ne parlate come se foste dei marziani,oppure missionari in terra d'infedeli:e la gente diffida.Vuole spiegarmi con chiarezza in che cosa consiste la vostra diversità?C'è da averne paura?
Qualcuno sì ha ragione di temerne e vle i capisce subito chi intendo.Per una risposta chiara alla sua domanda,elencherò per punti molto semplici in che cosa consiste il nostro essere diversi,così spero non ci sarà più margine all'equivoco.Dunque,noi vogliamo che i partiti cessino di occupare lo stato.I partiti debbono ,come dice la nostra costituzione,concorrere alla formazione della volonta politica della nazione:e cioè possono farlo non occupando pezzi sempre più larghi di stato ,sempre più numerosi centri di potere in ogni campo,ma interpretando le grandi correnti di opinione,organizzando le aspirazioni del popolo,controllando democraticamente l'operato delle istituzioni.Ecco la prima ragione della nostra diversità.Le sembra che debba incutere tanta paura agli italiani?
Veniamo alla seconda diversità.
Noi pensiamo che il privilegio vada combattutto e distrutto ovunque si annidi,che i poveri e gli emarginati,gli svantaggiati,vadano difesi,e gli và data voce e possibilità concreta di contare nelle decisioni e di cambiare le proprie condizioni,che certi bisogni sociali e umani oggi ignorati vadano soddisfatti con priorità rispetto ad altri ,che la professionalità e il MERITO, vadano premiati,che la partecipazione di ogni cittadino alla cosa pubblica debba essere assicurata
Onorevole Berlinguer ,queste cose le dicono tutti
Già,ma nessuno dei partiti governativi la fa.Noi comunisti abbiamo sessant'anni di storia alle spalle e abbiamo dimostrato di perseguirle e di farle sul serio.In galera con i partigiani ci siamo stati noi ,sui monti con i partigiani ci siamo stati noi ;nelle borgate con i disoccupati ci siamo stati noi;alla direzione di certi comuni,di certe regioni ,amministrate con onestà ci siamo stati noi
Non voi soltanto
E' vero,ma noi soprattutto.E passiamo al terzo punto della diversità.Noi pensiamo che il tipo di sviluppo economico e sociale capitalistico sia causa di gravi distorsioni,di immenso costi e disparità sociali,di enormi sprechi di ricchezza.Non vogliamo seguire modelli di socialismo che si sono finora realizzati,rifiutamo una rigida e centrallizzata pianificazione dell'economia,pensiamo che il mercato possa mantenere una funzione essenziale ,che l'iniziativaindividuale sia insostituibile,che l'impresa privata abbia un suo spazio e conservi un suo ruolo importante.Ma siamo convinti che tutte queste realtà dentro le forme capitalistiche e soprattutto oggi ,sotto la cappa di piombo del sistema imperniato sulla DC non funzionano più ,e che quindi si possa e si debba discutere in qual modo superare il capitalismo inteso come meccanismo come sistema giacche oggi stà creando masse crescenti di disoccupati,di emarginati,di sfruttati.Sta qui al fondo la causa non solo dell'attuale crisi economica,ma di fenomeni di barbarie,del diffondersi della droga,del rifiuto del lavoro ,della sfiducia,della noia dei figli della borghesia milanerse,della disperazione.Eì un delitto avere queste idee?
Non trovo grandi differenze rispetto a quanto può pensare un convinto socialdemocratico europeo.Però a lei sembra un'offesa essere paragonato ad un socialdemocratico
Bè,una differenza sostanziale esiste.La socialdemocrazia(parlo di quella seria si intende) si è sempre molto preoccupata degli operai ,dei lavoratori sindacalmente organizzati e poco o nulla degli emarginati,dei sotto proletari,delle donne(partito lib-lab).Infatti ora che si sono esauriti gli antichi margini di uno sviluppo capitalistico che consentivano una politica socialdemocratica,ore che i problemi che io prima ricordavo sono scoppiati in tutto l'occidente capitalistico vi sono segni di crisi anche nella socialdemocrazia tedesca e nel laburismo inglese,proprio perche i partiti socialdemocratici si trovano di fronte a realtà per essi finora ognote o da essi ignorate
Dunque siete un partito socialista serio
,,nel senso che vogliamo costruire sul serio il socialismo
Le dispiace ,la preoccupa che il Psi lanci segnali verso strati borghesi della società?
No non mi preoccupa.Ceti medi borghesia produttiva sono strati importanti del paese e i loro interessi politici ed economici sono <<legittimi>>,devono essere adeguatamente difesi e rappresentati.Anche noi lo facciamo.Se questi gruppi sociali trasferiscono una parte dei loro voti verso i partiti laici e verso il Psi ,abbandonando la tradizionale tutela democristiana non c'è che da essere soddisfatti ,ma a una condizione.La condizione è che ,con questi nuovi voti ,il Psi e i partiti laici dimostrino di saper fare una politica e di attuare un programma che davvero siano di effettivo mutamento rispetto al passato e rispetto al presente.Se invece si trattasse di un semplice trasferimento di clientele per consolidare sotto nuove etichette i vecchi e attuali rapporti tra partiti e stato,partiti e governo,partiti e società,con i deleteri modi di governare e di amministrare che ne conseguono,allora non vedo di cosa dovremmo dirci soddisfatti noi e il paese
Secondo lei quel mutamento di metodi e di politica c'è o no?
Francamente,no.Lei forse lo vede?La gente se ne accorge?Vada in giro per la Sicilia,ad esempio:vedrà che in gran parte c'è stato un trasferimento di clientele.Non voglio afermare che sempre e dovunque sia così.Ma affermo che socialisti e socialdemocratici non hanno finora dato alcun segnale di voler iniziare quella riforma del rapporto tra partiti e istituzioni-che poi non è altro che il corretto ripristino del dettato costituzionale senza la quale non può cominciare alcun rinnovamento e senza la quale la questione morale resteràù del tutto insoluta.
Lei ha detto varie volte che la questione morale oggi è al centro della questione italiana
Perchè?
<<La questione morale non si esaurisce nel fatto che essendoci dei ladri,dei corrotti,dei concussori in alte sfee della politica ,bisogna scovarli ,bisogna denunciarli e bisogna metterli in galera.La questione morale ,nell'Italia di oggi,fa un tutt'uno con l'occupazione dei partiti governativi e delle loro correnti,fa un tutt'uno con la guerra per bande,fa un tutt'uno con la concezione della politica e con i metodi di governo di costoro,che vanno semplicemente abbandonati e superati.Ecco perche dico che la questione morale è il centro del problema italiano.Ecco perche gli altri partiti possono provare d'essere forze di serio rinnovamento soltanto se aggrediscono in pieno la questione morale <<andando alle sue cause politiche>>.Quel che deve interessare veramente è la sorte della democrazia.Se si continua in questo modo ,in Italia la democrazia rischia di restringersi,non di allargarsi e svilupparsi;rischia di soffocare in una palude
Signor segretario ,in tutto il mondo occidentale si è d'accordo che il nemico principale da battere in questo momento sia l'inflazione,e difatti le politiche economiche di tutti i paesi industrializzatipuntano a realizzare quell'obiettivo.Anche lei è del medesimo parere?
Risponderò allo stesso modo di Mitterand:il principale nemico delle società occidentali è la disoccupazione.I due mali non vanno visti separatamente.L'inflazioneè-se vogliamo-l'altro rovescio della medaglia.Bisogna impegnarsi a fondo contro l'una e contro l'altra.Guai a pensare a dissociare questa battaglia,guai a pensare ,che pur di domare l'inflazione si debba pagare il prezzo di una recessione massiccia e d'una disoccupazione ,come già in larga parte stà avvenendo.Ci ritroveremo tutti in mezzo ad una catastrofe sociale di proporzioni impensabili
Il Pci nel 77 lanciò la linea dell'austerità.Non mi pare che il suo appello sia stato accolto con favore dalla classe operaia,dai lavoratori,dagli stessi militanti del partito
Noi sostenemmo che il consumismo individuale esasperato produce non solo dissipazione di ricchezza e storture produttive,ma anche insoddisfazione,smarrimento,infelicità e che ,comunque,la situazione economica dei paesi industrializzati di fronte all'aggravamento del divario al loro interno,tra zone sviluppate e zone arretrate,e di fronte al risveglio e all'avanzata dei paesi e dei popoli ex coloniali e della loro indipendenza -non consentiva più di assicurare uno sviluppo economico e sociale conservando la "civiltà dei consumi",con tutti i guasti anche morale che sono intrinsechi ad essa.La diffusione della droga ,per esempio,tra i giovani è uno dei segni più gravi di tutto ciò e nessuno se ne dà realmente carico.Ma dicevamo dell'austerità.Fummo i soli a sottolineare la necessità di combattere gli sprechi,accrescere il risparmio,contenere i consumi privati superflui,rallentare la dinamica perversa della spesa pubblica,formare nuove risorse e nuove fonti di lavoro.Dicemmo anche che i lavoratori avrebbero dovuto contribuire per la loro parte a questo sforzo di raddrizzamento dell'economia,ma che l'insieme dei sacrifici doveva essere fatto applicando un principio di rigorosa equità e che avrebbe dovuto avere come obbiettivo quello di dare l'avvio ad u diverso tipo di sviluppo e a diversi modi di vita,più parsimoniosi ma anche più umani.Questo fù il nostro modo di porre l'austerità e della contemporanea lotta all'inflazione e alla recessione,cioè alla disoccupazione.Precisammo e sviluppammo queste posizioni al XV Congresso del Pci nel 79;Non fummo ascoltati
E il costo del lavoro?Le sembra un tema da dimenticare?
Il costo del lavoro và anch'esso affrontato e nel complesso contenuto,oprando soprattutto sul fronte dell'aumento della produttività"investimenti cuneo merito etc"Voglio dirle però con tutta franchezza che quando si chiedono sacrifici al paese e si comincia con il chiederli ai lavoratori mente si ha alle spalle la questione come la P2,è assai difficile rivere ascolto ed essere credibili.Quando si chiedono consensi alla gente che lavora ci vuole un grande consenso,una grande credibilità politica e la capacità di colpire esosi ed intollerabili privilegi.Se questi elementi non ci sono ,l'operazione non può riuscire
La riforma della sanità?
Ma che cosa hanno fatto?hanno esteso a tutti la sanità bastava estenderla fino ad un certo reddito e i ricchi se la pagano.Bisogna colpire gli sprechi dei pirati della salute
Il governo Spadolini?
Ha operato bene soprattutto sull'indipendenza della magistratura
Locke la democrazia è fatta di molte persone