lodes ha scritto:E' tardi per la cessione del patrimonio? Non lo so, non sono un economista, ma so che ci sono altri economisti che la pensano diversamente e che ne hanno fatto un punto di forza per il loro progetto per "Fermare il declino". Francamente da buon padre di famiglia mi sembra un progetto più credibile.
Ok ma se vogliamo vedere tutti i punti di forza (non solo il primo) quel progetto dice molte cose, concatenate:
a) E' possibile scendere
rapidamente sotto la soglia simbolica del 100% del PIL
anche attraverso alienazioni del patrimonio pubblico, composto sia da immobili non vincolati sia da imprese o quote di esse.
b) Ridurre la spesa pubblica di almeno 6 punti percentuali del PIL nell'arco di 5 anni.
c) Ridurre la pressione fiscale complessiva di almeno 5 punti in 5 anni.
Poi ci sono gli altri punti (liberalizzazioni, sussidio di disoccupazione, conflitti di interesse, giustizia, giovani e donne, scuola, federalismo).
è un progetto in 5 anni, quindi di legislatura che, ricapitolando, ha l'obbiettivo di far scendere le spese del 6%, le imposte del 5%, il debito del 23% e fa affidamento non su un ragionamento contabile ma su fatto che riduzione di spesa, tasse e debito comportano crescita. Non immediata (ci vorranno un paio di anni) ma la stessa crescita del PIL aiuta a raggiungere l'obbiettivo. Senza crescita (quindi come ora è la Francia con crescita 0.0) la matematica è chiara. In 5 anni le spese diminuiscono di 6 punti, le tasse di 5 e quindi rispetto ad oggi avremo una riduzione dell'incremento del deficit dell'1%. Se nel 2012 abbiamo un deficit del 2.7%, tra cinque anni avremo un deficit del 1,7% (troppo poco e quindi è per questo che occorre
anche parte del patrimonio pubblico.
Per esempio la proposta della destra (alfano-brunetta) si concentra
solo sul primo punto (riduzione del debito di 400 miliardi) ma senza intervenire sulla spesa pubblica. Considerano solo la diminuzione della spesa per interessi e la sovradimensionano (la dimezzano ma per dimezzarla occorre dimezzare il debito, quindi molto piu' di 400 miliardi).
Sovrastimano quindi la diminuzione della pressione fiscale. Visto che non parlano della spesa primaria (quella al netto degli interessi) è chiaro che sono ostici a riduzioni della spesa (in questo la destra corporativa è molto vicina alla sinistra sindacale) e che l'unica riduzione delle imposte che vedono è l'IMU (lo specchietto per le allodole che fanno balenare all'elettorato), resa possibile, se gli va bene, dal calo dell'onere degli interessi se riescono a vendere 400 milioni di beni pubblici (mi raccomando, pero', quelli non strategici

).
Tornando al decalogo di FID, la diminuzione di 6 punti in 5 anni è possibile. Qui vediamo cosa ha fatto la svezia:
http://www.google.it/publicdata/explore ... &ind=false e insieme vedete la situazione italiana. Dal 1993 al 1998 la Svezia ha diminuito in 5 anni la spesa pubblica dell'11,9% Nessuno si offende se arrotondo a 12? Poi è andata avanti piu' lentamente arrivando al 49 nel 2007. Praticamente ha ridotto il 19% in 14 anni. Personalmente ritengo che noi potremmo ridurre del 10% in 10 anni e mi sta bene ridurre del 6% i primi 5 e del 4% nei sucessivi 5. Noi attualmente siamo al 50% e secondo FID dobbiamo arrivare al 44% nel 2018. Obiettivo secondo me raggiungibile e che non deprime il PIL, anzi libera risorse per l'iniziativa privata.
Qui vediamo csa si puo' fare con la pressione fiscale:
http://www.google.it/publicdata/explore ... &ind=false e come si vede è previsto un effetto sorpasso (poco onorevole...). La pressione fiscale che in svezia viaggiava sopra il 60% alla fine degli anni 80, ora tende ad essere sotto il 50%. Non utta la riduzione di spesa è stata convertita in riduzione di imposte.
"Solo" 10-11 punti di meno in 20 anni, perché avevano un debito da ridurre in fretta. Naturalmente la riduzione della pressione fiscale comporta una crescita economica (cosi' come l'incremento delle imposte è recessivo).
E questa è la storia dei due debiti pubblici:
http://www.google.it/publicdata/explore ... &ind=falseE questa, cigliegina sulla torta, è la crescita che c'è stata in svezia, diversamente da noi, grazie a quelle misure:
http://www.google.it/publicdata/explore ... &ind=false
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)