Stefano'62 ha scritto:Riguardo alla tua discussione con Vittorio circa la violenza presente anche nei matrimoni monogami,faccio notare che il motivo per cui la gente si unisce dall'alba dei tempi in matrimonio,è come ho detto la condivisione del futuro,quindi le violenze di cui parli sono uno scostamento dalla norma.
Invece nella poligamia,che nasce storicamente da stati di bisogno o di violenza o di sudditanza (a meno che non ci fossero gli hippies anche allora...),rappresenta una delle caratteristiche fondanti e dominanti.
La differenza mi pare evidente.
Mah io questa cosa dello stato di bisogno non la vedo come differenza. Anzi credo sia stata una costante nell'umanità per millenni, indipendentemente dalla forma matrimonale. Certo che le cose sono cambiate parecchio quando abbiamo scoperto l'agricoltura e la nostra società é diventata in grado di produrre oggetti stabili (case, mulini, beni durevoli) da trasmettere ai figli.
Si tratta di procreare (per ovvie necessità di specie) e di trasmettere la proprietà in modo certo. Questa la unica caratteristica comune di ogni forma matrimoniale contrattuale (l'amore è altra cosa, come sappiamo sposarsi non è strettamente necessario per essere fedeli). Ora non so che letture tu abbia fatto sulle culture poligamiche africane ma per me è chiaro che basi le tue certezze (che mi sembrano piu' che altro luoghi comuni) su informazioni per me sommarie e stereotipate. Anche perché lo stato di violenza e sudditanza ha caretterizzato per millenni anche il matrimonio monogamico. Spero che tu non voglia smentire l'evidenza storica solo perché da qualche decennio le cose da noi sembrano (e sottolineo sembrano) andare meglio.
La poligamia è una struttura sociale tribale che ha un ruolo fondamentale nel mantenere la pace tra tribu' e villaggi e per mantenere questo ruolo si attuano spesso alcune forzature (le case regnanti europee non facevano diversamente, combinando matrimoni tra case diverse allo scopo di tessere una rete di alleanze e di potere). Come è ovvio, considerando che uomini e donne sono circa in parti uguali, non tutti gli uomini possono avere tre mogli e visto che l'islam impone che ogni moglie abbia lo stesso trattamento economico, solo i benestanti finiscono par avere un assetto matrimoniale poligamico. Il che naturalmente è anche a vantaggio delle donne, che invece di rimanere zitelle o sposare un povero cristo (che in una società tribale è veramente un derelitto), possono diventare la ennesima moglie di un benestante. O questo vale anche per prendersi carico della vedova dell'amico o altre cose. Sul piano economico e antropologico la poligamia ha quindi una sua ragion d'essere, che naturalmente viene meno in una società industriale e post-industriale, dove la ricchezza e la libertà sono diffuse. Il fatto della violenza e della sudditanza, ripeto, è fatto comune a tutte le culture dominate dal maschio violento, padre padrone (tipico delle culture contadine e nomadi). Troviamo queste strutture poligamiche e tribali anche tra i nativi americani.
Tra l'altro dovrebbe essere noto che imporre la monogamia in africa e nelle americhe ha distrutto la loro cultura e le relazioni tribali e viene considerato oggi da lacuni antrooplogi la maggior causa degli attuali conflitti etnici in africa.
Ora per chiudere il cerchio secondo me va considerato che una società libera come la nostra deve capire che altre culture, che sono ad un livello pre-industiale, non possono essere convertite con la forza alla monogamia o obbligate alla clandestinità.
Magari con la scusa della violenza sulla donna, come se da noi, monogamici, fossero tutte rose e fiori.
Quindi il nostro approccio verso la poligamia degli altri popoli dovrebbe essere meno integralista.
Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)