Se la legge del mio Paese prevede dei boia, non lascio che m'imponga di essere un boia io in persona.
Infatti non giudico nessuno, ma non voglio essere parte attiva nei massacri di nessun genere.
Il dolore della decisione di abortire è immenso, e la compassione verso colei che prende questa decisione, mai a cuor leggero, da parte mia è davvero grande.
Quindi, come ringrazio il Cielo per l'avvento della microchirurgia che salva una mano, un piede, un arto, un occhio, l' orecchio interno, in modo che non si debba perdere quell'arto, né a quella funzione, così son profondamente convinta che quella donna, che quella sorella che sente inevitabile rinunciare al bimbo che è concepito in lei, va aiutata da tutti quanti a portarne avanti la nascita, per il bene di tutti e tutte noi.
Infine trovo giusto quanto nel post precedente è suggerito: l'obiettore deve compensare, nel S.S.N. in cui lavora, con un impiego in attività medico-chirurgiche di un un tempo supplettivo, a dimostrazione che la sua scelta è fatta non per comodità, né per scansare fatiche, e neppure perché legato a carri ideologici oppurtunistici: la comunione per la liberazione che mi sforzo di vivere è un Opus Dei che non conosce mediazioni politiche di nessun genere!
