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E' in gioco un'intera generazione

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: E' in gioco un'intera generazione

Messaggioda matthelm il 19/01/2011, 16:37

Se posso intromettermi,... aggiungerei... siamo sicuri che il modo di procedere della Fiom sia quello giusto? Marchionne, dal suo punto di vista che in parte condivido, cerca di sopperire alla stagnazione politica ed economica dell'Italia.
Sbaglierà, forse, qualche mossa ma non condanniamo chi fa qualche cosa per "svegliare" il nostro Paese.
Se aspettiamo la Fiom... hai voglia.
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
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Re: E' in gioco un'intera generazione

Messaggioda ranvit il 19/01/2011, 17:19

Non si può fare perché il contesto di cui si parla è attuato perché in sinergia con il resto del sistema e quindi prima di poter far raggiungere a quel contesto (FIAT) gli standar tedeschi occorre, come afferma nelle sue intenzioni Marchionne, cambiare il sistema ITALIA.

Allora la mia domanda è: siamo sicuri che il modo di procedere di Marchionne sia quello giusto?

Siamo sicuri che l'Italia voglia e possa diventare come, ad esempio, la Germania?

Non sono domande da poco.



Quindi?

....ci risiamo! Faccio una domanda per rispondere a domande.

Porsi eternamente domande come se nel frattempo fossimo in un posto ideale, bellissimo, bucolico mi sembra il solito modo di non fare mai niente.
Non siamo sicuri che Marchionne possa essere l'occasione per iniziare a dare una svolta? Bene, proponiamo qualcosa!

Nel frattempo dico la mia : l'Italia è messa molto male, per tutte le ragioni che ci stiamo dicendo da anni, da decenni.
Ma la colpa non è di Berlusconi! Che ha si la capacità di evidenziare tutti i difetti degli italiani acuendo in questo modo la decadenza economica e morale del Paese, ma noi che facciamo oltre a dirci e ridirci che Berlusconi è il male?
L'Italia è messa molto male perchè tutti vi abbiamo contribuito....e contribuiamo, per esempio opponendoci a qualsivoglia tentativo di venirne fuori. Il che mi ricorda tanto l'azione perniciosa degli ambientalisti italiani che dicono di no a qualsiasi cosa.

Vogliamo almeno noi sinistra che tanto ci ci riempiamo la bocca di belle e nobili idee di giustizia sociale, eguaglianza, libertà etc etc, fare qualcosa? O vogliamo continuare a bloccare tutto in attesa di non si sa che cosa?

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: E' in gioco un'intera generazione

Messaggioda gabriele il 19/01/2011, 17:57

matthelm ha scritto:Se posso intromettermi,... aggiungerei... siamo sicuri che il modo di procedere della Fiom sia quello giusto? Marchionne, dal suo punto di vista che in parte condivido, cerca di sopperire alla stagnazione politica ed economica dell'Italia.
Sbaglierà, forse, qualche mossa ma non condanniamo chi fa qualche cosa per "svegliare" il nostro Paese.
Se aspettiamo la Fiom... hai voglia.



Chi ha tendenze conservative, ora come ora, ha torto! Questo mi sembra lampante. E' sotto gli occhi di tutti che l'Italia è un colabrodo e che sta per fallire.

Il timore è quello di non fare passi falsi, che vadano cioè a peggiorare ancora di più la situazione.

La FIOM sta sbagliando? Non lo so. So però che certi sindacati e alcuni lavoratori reagiscono a certe provocazioni (termine da intendersi in questo caso come azioni al di fuori della "quotidianità") chiudendosi a riccio, forse perché non hanno ben chiaro l'orizzonte futuro di certe decisioni, e anche perchè, come dicono in molti, il resto del sistema non dà incoraggianti prospettive future.
A maggior ragione,gli operai della catena di montaggio FIAT hanno detto di no sapendo di correre il rischio di perdere il proprio posto di lavoro. Questo vorrà dire pur qualcosa...

Provo a dire la mia.

In primis vuol dire che il Paese NON è governato.

E questa dovrebbe essere una prima soluzione al problema. Fissare un piano industriale invece del bunga bunga porta serenità nelle decisioni ed emargina gli estremisti.

Il centro-sinistra, le opposizioni, il PD, qualcuno (per disperazione) può formulare un piano industriale per il nostro Paese o dobbiamo aspettare lo sfacelo?

Gabrive

PS per ranvit: mi ripeto. Non so darti risposte. So però che votiamo delle persone che, a quanto pare, non stanno facendo una mazza! Iniziamo a prenderli a calci nel deretano. Forse capiranno.
Chi sa, fa. Chi non sa, insegna. Chi non sa nemmeno insegnare, dirige. Chi non sa nemmeno dirigere, fa il politico. Chi non sa nemmeno fare il politico, lo elegge.
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Re: E' in gioco un'intera generazione

Messaggioda pierodm il 19/01/2011, 19:50

Manuela, quanto alle banalità, io non le riscontro tanto nel'intervento specifico di qualcuno, quanto invece nel taglio complessivo di certi argomenti.
Per esempio, la Germania.
Per come viene proposto il tema, equivale ai famosi "brevi cenni sull'universo", sia che lo faccia il supermanager, sia che lo facciamo noi qui.
Certo che il mio era, sul punto, un accenno banale: che altro si può dire sull'universo, in una riga? Che è infinito? Che è pieno di stelle?
Solo in birreria, a fine serata, si possono evocare la Germania o l'America per esclamare "bisogna diventare come loro!", o per sciorinare i punti salienti di un nuovo sistema fiscale, o per qualche rivelazione sul complotto planetario dei Cavalieri Templari.

Ovviamente la politica, e nella fattispecie, il governo, ha avuto un ruolo ben diverso in Germania da quello "non" giocato dal governo italiano, interessato più al bunga bunga che alla FIAT. E' evidente che "la struttura dell'economia tedesca è diversa da quella italiana", come dice Piero (che accusa spesso gli altri di dire banalità; io non lo faccio, ma converrà che questa frase ci assomiglia molto). E' evidente che le responsabilità sono diffuse e sono tanto più grandi quanto più potere si esercita. Ma questo non ci autorizza a limitarci ad un'analisi sociologica sui mali dell'Italia, né a considerarci innocenti solo perché altri sono più colpevoli di noi.

Be', già un'analisi sociologica decente sarebbe un bel risultato.
Quando si ammette l'evidenza di un fenomeno bisognerebbe pure che se ne tragga qualche conseguenza.
Oltre all'analisi sociologica, anche quella della "struttura dell'economia tedesca" non è roba da poco: anni fa la mia compagna ebbe l'incarico di tradurre dal tedesco, per conto di Edizioni Lavoro della CISL, un corposo libro sull'organizzazione del lavoro nell'industria automobilistica tedesca in rapporto al toyotismo, ed era solo una goccia nel mare di studi e analisi sull'argomento.
Invece nella comunicazione attualmente in voga si saltella allegramente da un sistema solare all'altro, come se si fosse tutti economisti candidati al Nobel o leader carismatici sul punto di presentare una mozione all'assembela plenaria dell'ONU.
Anche qui, nel nostro piccolo, si è sparso il contagio del "piccolo statista": la struttura dell'economia è complessa, le responsabilità sono diffuse, il potere tentacolare, i fenomeni planetari, ma noi non ci facciamo intimidire e un paio di progettini per agguantare la Germania non se li nega nessuno.
Io - che pure, misteriosamente, sono spesso accusato di intellettualismo, di atteggiamenti professorali e roba del genere - non mi sogno nemmeno lontanamente di possedere la facoltà di riformare il mondo e di saperla tanto lunga, al contrario di chi invece emette giudizi lapidari sul passato e sul presente, e ha la pretesa di trovare soluzioni pret a porter a problemi che "farebbero tremare i polsi a Kant".

Non ci autorizza a restare inchiodati al passato ...
...Sarà pure l'apologo di Menenio Agrippa, ma in gran parte del mondo funziona


Lascio a te il compito di mettere d'accordo queste due affermazioni.
Ci schiodiamo dal passato per tuffarci nel trapassato: è questa la modernità?
Vedi però il genio germanico: ci hanno fregato Menenio Agrippa e l'hanno messo a frutto. E noi credevamo ingenuamente che fosse vera la spiegazione che, dei buoni risultati dell'autowerke, ne diede una rivista inglese: con la Golf GTI le migliori auto sportive italiane le fa la Volkswagen

Nello stesso modo credo che molto spesso lavoratori e imprenditori possano - debbano - condividere un obiettivo comune, quello di produrre meglio e di più.

Strano aziendalismo, strano liberismo, strano capitalismo. Evidentemente aveva ragione Pascal, quando diceva che "ci sono luoghi dove Parigi dev'essere chiamata Parigi, altri in cui dev'essere chiamata la capitale del regno".
Ci sono momenti in cui il labaro è quello della competition, del libero gioco del mercato, degli spiriti animali che ruggiscono dentro il petto dei "capitani coraggiosi", e ci sono i cinque minuti di miti consigli, di buoni sentimenti, di appello alla solidarietà di popolo, di nazione, di comune civitas. Schizofrenìa? "Magari...", come disse Veronica a proposito del marito e di Noemi che poteva essere sua figlia illegittima.
Forse è esagerato il motto per cui "il nazionalismo è l'ultima risorsa dei delinquenti", ma quando un finanziere, un banchiere o un capitalista si presenta con la letterina di Natale, inneggiando al "bene comune", meglio controllare il portafoglio - vale ovunque, perfino nei paesi a cultura calvinista, che noi non siamo.

Credi Piero, che conosco bene l'illuminismo italiano e in particolare quello napoletano. Non dimentichiamoci però che è stato sconfitto, e che i lumi sono stati spenti sul nascere, fino a spegnerne finanche la memoria.

Che tu conosca l'illuminismo ne ero convinto anche senza precisazioni a riguardo.
Ma - nell'ambito del nostro discorso, o dei discosri che capita di sentire - sarebbe bene precisare che non l'ha spento la FIOM, e nemmeno "la sinistra", a proposito di culture vecchie da rottamare che invece zompettano ancora pimpanti con la pretesa di essere l'up to date del mondo.
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Re: E' in gioco un'intera generazione

Messaggioda Iafran il 20/01/2011, 2:19

Iafran ha scritto:
Sandra Zampa ha scritto: Tutto ciò è avvenuto nel clima politico e sociale che ho richiamato e in uno scenario economico-finanziario difficilissimo. Non servono indagini per capire quel che sentiamo tutti. Anche semplicemente guardando a ciò che accade nella società attorno a noi. Siamo un Paese diviso e contrapposto su tutto.


E' troppo ricorrente la frase che "Siamo un Paese diviso e contrapposto su tutto".
Con questa, si fa un grande torto a coloro che vogliono dai Parlamentari una politica per l'intera popolazione e che, di fatto, vengono equiparati a coloro che sfruttano questa situazione "politica" per il proprio tornaconto, oltraggiando le leggi, la Costituzione e offendendo gli altri.
I cittadini onesti vogliono essere differenziati dai disonesti, e non vogliono sentire, soprattutto dai propri eletti, l'accettazione di un dato di fatto, che fa tanto comodo ai loro avversari politici.
Bisogna rimuovere, almeno, dalle menti (sopratutto dei propri rappresentanti) questa (frase) che sembra la bandiera di "ineluttabilità" che vogliono imporre i berluscones!
Il Paese è nelle mani di "masnadieri"! Coloro che lo riconoscono e che si oppongono e che condannano questo "loro modo" di fare "politica" dovrebbero in ogni occasione "dire pane al pane e vino al vino": il "politically correct" vale per avversari politici degni di stima e capaci di intendere e di volere il "politically correct", non vale per opporsi ai "masnadieri" e agli approfittatori della galanteria altrui!
A cosa servano gli Auguri se non riusciamo a districarci bene dalla tela di un ragno così "costruttore"?
I cittadini onesti fanno il loro dovere a ... recarsi alle urne, i loro eletti facessero altrettanto.

Bisogna, allora, rifiutare qualsiasi rapporto con coloro che attentano quotidianamente alla vita dello Stato Italiano, e rispondere "a muso duro" rifiutando tutti i confronti pubblici ed istituzionali.
A tutto c'è un limite e questi "masnadieri" al governo non possono fare quel che vogliono, perché la maggioranza degli elettori non rappresenta la maggioranza degli italiani.
E' ora di dire "BASTA!", altrimenti approfitteranno sempre più del rispetto delle regole democratiche degli altri!

- - - -
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/01 ... ssa/87158/

L’opposizione lo lasci solo di Paolo Flores d'Arcais, Il Fatto Quotidiano, 19 gennaio 2011

Continuare a discutere se Berlusconi possa ancora governare è privo di senso. Si prenda un paese occidentale a caso e si immagini se un Obama o un Sarkozy, una Merkel o un Zapatero, avrebbero potuto restare al loro posto un minuto di più. L’Italia è oggi nelle mani di un videocrate stramiliardario e psichiatricamente borderline, che è a sua volta nelle mani dei suoi ruffiani e delle sue troie. Una democrazia che sopporta questo non è più una democrazia.

Il problema non è perciò più il discutere ma l’agire. Una opposizione anche non all’altezza del ruolo, ma ancora non definitivamente sorda ai valori scolpiti nella nostra Costituzione, e non totalmente dimentica del sangue che è costato alla generazione della Resistenza conquistarla, non può più partecipare, in nessuna forma e sotto nessun alibi, a una farsa di “vita istituzionale” che sta portando il paese alla tragedia.

Siamo in uno stato di eccezione, di eversione governativa sistematica, sostenuta dalla potenza di fuoco dell’asservimento mediatico al regime, e con gesti di eccezione è dunque necessario, anzi improcrastinabile, che l’opposizione parlamentare risponda. Uscendo da un Parlamento che il Puttaniere ha già trasformato nel suk dei voti comprati all’incanto, e riunendosi separatamente e pacificamente in una Pallacorda che rappresenti quanto ancora resta dell’Italia civile, per provare a salvarla e ricostruirla.

Solo con un gesto simbolico eccezionale è pensabile che una parte del ceto politico possa sottrarsi, almeno “in articulo mortis”, alla complicità omissiva e corriva con un potere che ormai è ridotto solo e inequivocabilmente a un impasto di criminalità, corruzione, violenza ricattatoria, hybris di menzogna, fetida suburra. Senza questo gesto di rottura, che consenta di sventolare di nuovo a testa alta la bandiera della Costituzione, l’opposizione rischia di compiere il passo che ancora divide la mediocrità più ottusa dal tradimento.

Da due secoli e mezzo democrazia liberale significa “governo limitato” e “balance of powers”, come insegnavano i Padri fondatori degli Usa. Ad ogni minuto che il Puttaniere ancora trascorre a Palazzo Chigi, diventa più arduo impedire la morte annunciata – per decomposizione – della nostra democrazia costituzionale. L’oltraggio quotidiano, l’aggressione, la guerra totale che il Puttaniere ha dichiarato alla “legge eguale per tutti” e ai magistrati che ancora l’onorano, esige da ogni cittadino, e più che mai da chi se ne pretende “rappresentante”, quell’“ora basta!” che ha ritardato fin troppo.
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Re: E' in gioco un'intera generazione

Messaggioda ranvit il 20/01/2011, 9:40

Uscire dal Parlamento?

Ma che bella idea! Un secolo fa ci ha dato il ventennio fascista!
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Re: E' in gioco un'intera generazione

Messaggioda flaviomob il 20/01/2011, 11:37

Ti vedo in gran forma, Piero... :)


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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Re: E' in gioco un'intera generazione

Messaggioda Iafran il 20/01/2011, 11:38

ranvit ha scritto:Uscire dal Parlamento?

Ma che bella idea! Un secolo fa ci ha dato il ventennio fascista!


Ma non siamo noi (anche con te) a rimproverare tutta la classe politica di opposizione di essere troppo morbida con quella dei "masnadieri" o di essere del tutto assente nei momenti importanti?
Ci aspettiamo sempre che facesse qualcosa!
Finora cosa ha guadagnato il "politically correct"? Tante belle "risate" ("risate", è un eufemismo) da parte del "capo", che mostra sempre di più la sua "mascella"!
Tutte le dittature ("democratiche"?) hanno sbandierato ai quattro venti l'adesione quasi totale della popolazione ("il voto bulgaro" te lo sei dimenticato?). Anche i confronti televisivi dimostrano che l'opposizione è solo "opposta" alle loro azioni "politiche" (ancora eufemismo), quando invece dovrebbe dissentire da veri e propri "abusi di potere".
Hai voglia di additare i loro "abusi di potere" se ti metti a discuterne con chi li fa!
Non si dovrebbe accettare di dibattere in loro presenza, che ognuno gestisca uno spazio televisivo autonomo.
Uno che abusa della sua posizione istituzionale sente solo i "calci nel sedere" (altro eufemismo) ... delle parole se ne "sbatte" (i fatti della Tunisia dovrebbero dirci qualcosa)!
I "matti" sono coloro che aspettano le dimissioni per una condotta privata e istituzionale indecente da ... un indecente! Proprio ieri "l'indecente" ha detto "Dimettermi? Non sono matto!" e accusa gli altri (opposizione politica, cittadini e giudici) di essere "prevenuti, astiosi, invidiosi del suo consenso parlamentare"!
Con le regole democratiche, gestite da lui, si fa la figura di "italianuzzi piagnoni, bisognosi di comprensione" e incapaci di autogestirsi!
Finora solo Bocchino lo ha "spernacchiato" pubblicamente (viewtopic.php?f=4&t=3048), bisognerebbe che gli altri lo emulassero!
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Re: E' in gioco un'intera generazione

Messaggioda ranvit il 20/01/2011, 12:09

Imitare la Tunisia?

Un gran passo avanti....avviati!
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: E' in gioco un'intera generazione

Messaggioda Iafran il 20/01/2011, 12:23

ranvit ha scritto:Imitare la Tunisia?

Un gran passo avanti....avviati!

Tu guarda dalla finestra (non farti toccare, mi raccomando!) ... commenta e puoi fare a meno di riflettere ... per gli altri!
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