forum.perlulivo.itIl forum libero per chi sostiene i valori dell'Ulivo |
|
Stefano'62 ha scritto:Io continuo a pensare che ci sia una differenza enorme tra un fascista (rosso nero giallino o azzurrino non importa) che conosce solo il verbo della prevaricazione,e un disperato che non riuscendo a farsi sentire con le buone ci prova con le cattive.
Bonanni può parlare dove e quando gli pare e se per una volta tanto ha dovuto cedere il pulpito a qualcuno che di solito di voce ne ha troppo poca non mi pare una tragedia.
Il fascista non è colui che cerca di prendere la parola con la forza quando non gli è concesso fare altrimenti,il fascista è colui che gli impedisce di parlare e lo obbliga o a sottostare o a ribellarsi.
Non mi pare che una massa di precari che oltre a non poter parlare non avranno neppure la pensione possano definirsi fascisti solo perchè invece che porgere l'altra guancia si incazzano;troppo comodo signori miei.
Matthelm
Bonanni rappresenta moltissimi lavoratori, la seconda forza sindacale, e non è giustificabile oltraggiarlo perché i "capi" Fiom e affini hanno deciso che è un "traditore" servo di Marchionne.
flaviomob ha scritto:
Puoi fare nomi e cognomi, Matthelm? Quali sarebbero i capi Fiom che hanno dichiarato ciò che tu riporti?
O citi fonti attendibili, o non sei affidabile.
pierodm ha scritto:Matt (e Ranvit), ma a che cosa vi riferite?
Cosa ha scritto Stefano che giustifichi ciò che uno di voi ha detto e l'altro approvato?
Dove sta il lato forcaiolo etc, in ciò che ha scritto Stefano?
Io capico il dissenso, ma attenzione: quando si parla di Bonanni, si parla di uno simile - per collocazione nel quadro socio-istituzionale - a Epifani, a Casini, a Bersani, a Gasparri, Matteoli, Tremonti, Fini ... insomma uno di quel contesto talvolta chiamato "casta", talvolta chiamato "classe dirigente", e comunque un contesto umano e sociale che da diversi anni consideriamo "lontano dalla gente", e complessivamente meritevole di essere guardato come artefice di malgoverno, di delusione delle aspettative della "gente", etc etc etc.
Improvvisamente, quando uno di questi - Bonanni, per l'occasione - viene contestato da quella "gente", ci scopriamo scandalizzati.
Automaticamente scandalizzati. A me sembra un atteggiamento incongruo.
Stefano non ha fatto l'apologia di una violenza eversiva, di chi spara con le P38 o di chi mira alla testa di Bonanni, o di altri, con una fionda caricata a bulloni: ha detto che è comprensibile l'ira di chi non sa come farsi ascoltare, non solo da Bonanni, ma da chiunque appartenga a qual mondo, a quel giro di interessi. L'ira, la rabbia, di chi si rende conto che il suo status di "cittadino" è destinato a diventare sempre piuù una presa in giro, un titolo vuoto di significato, mentre la sua vita scorre via inesorabilmente, e mentre qualla classe dirigente non dirige un bel niente e passa da un palco all'altro, da una presentazione di un libro all'altro, da un convegno all'altro, con calma, a passi lenti e "moderati".
Allora, cos'è?, che fino a quando lo diciamo noi qui, davanti ad un PC di questa "classe dirigente" va tutto bene, ma quando si alza la rabbia del "popolo sovrano" non va più bene? O invece c'è chi non appartiene al popolo sovrano, perché c'è sovrano e sovrano, c'è popolo e popolo, e c'è chi non ha bisogno di farsi sentire direttamente perché c'è una gara a chi lo rappresenta, e c'è chi invece fa fatica a trovare chi lo ascolta anche quando per farsi ascoltare deve salire su una ciminiera?
Torna a Che fare? Discussioni di oggi per le prospettive di domani
Visitano il forum: Nessuno e 37 ospiti