Purtroppo i geni, talvolta si schierano dalla parte del male
Indovina indovinello: i coglioni dove si schierano?
Va be', era una battuta, perfettamente in linea con lo zuccheroso ed esilarante duetto tra autocertificati "benpensanti".
Adesso che abbiamo di nuovo in onda l'ineffabile Jeeves non si sa più da dove cominciare a far fronte alle sciocchezze e alla velenosa caramellosità.
Così, random.
"Formidabili quegli anni", di Capanna, non si riferisce agli anni '70, ma al '68 e più in generale al decennio precedente, il quale è notoriamente di natura e significato politico assai diverso dagli anni successivi - sempre che si sia capaci e disposti a non fare tutta una marmellata, ammucchiando insieme fatti, personaggi, anni, secoli e fenomeni secondo il proprio comodo, con ammirevole spezzo del ridicolo (cfr - E a chi fa differenza tra queste cose e lo squadrismo nazista, va ricordato che la notte dei cristalli inizio' cosi'. Vetrine distrutte, qualche sinagoga dannegiata, poi qualcuna data alle fiamme, negozi davastati, maltrattamenti a persone di religione ebraica. Poi arrivarono anche le vittime. Ed ando' come ando'.
Quel clima di scontro pero' subi' una grande battuta d'arresto con la marcia dei 40'000 delle Fiat.
Era il 14 ottobre del 1980 (quindi domani saranno 30 anni).
40'000 lavoratori scesero in piazza per manifestare contro queste forme di lotta dura, dei picchettaggi anche violenti.
La cosa prese in contropiede sindacati e il PCI, che rimasero disorientati e siglarono 3 giorni dopo un accordo di compromesso.
Ancora oggi c'è chi, per convenienza politica o per ideologia, preferisce istigare un clima di scontro.
Grazie per il link gentilmente favorito, dal quale si evince - non c'erano per altro dubbi in proposito, anche perché in quegli anni eravamo vivi e fiorenti - che la storia andrebbe raccontata un po' meglio.
Dal sito stesso: Come ha scritto lo storico Nicola Tranfaglia, «gli storici oggi non hanno dubbi sul significato di quelle vicende in cui colgono gli errori, da una parte, della grande impresa e, dall'altra, anche del movimento sindacale come dello stesso PCI. In ogni caso è difficile, per non dire impossibile, accettare le tesi di Romiti che insiste a sostenere che la Fiat non poteva agire diversamente e che, se non avesse proceduto al massiccio licenziamento, sarebbe andata di filato al fallimento. Oggi si vede con maggiore chiarezza che la Fiat, per salvarsi, dovette ricorrere alle banche che a poco a poco hanno attuato il ridimensionamento e poi una completa trasformazione che ha dato luogo alla Fiat di oggi e a una radicale trasformazione della città che è diventata una capitale del terziario, del pubblico e, almeno in parte, del turismo»
Cosa si ricava dal testo, che ricorda fatti e non opinioni? Che tutto ciò che successe allora - in particolare le agitazioni sindacali e il "clima" - non erano dovuti che in minima parte a "convenienza politica o ideologia", ma ad azioni e reazioni di una Fiat che cercava di imporre senza necessità (forse, questo sì, per ragioni di convenienza e ideologiche) una sua politica del lavoro, ricorrendo al licenziamento o alla messa in CIG di migliaia e migliaia di operai.
Che poi gli avvenimanti segnarono quel che segnarono, per la sinistra e il sindacato, lo sappiamo bene: ma raccontiamola meglio, e non riduciamo la storia ad una pappa ... specialmente se pretendiamo di di dare i voti e di distribuire diplomi di "intelligenza", oltre che di democrazia, liberalismo, moralità, moderazione, etc
In particolare - andiamo al sodo, lasciando stare altre quattro o cinque "perle" che meriterebbero una citazione - c'è da spalancare gli occhietti per la meraviglia, quando si sente questa schizzinosa condanna dello "scontro sociale", con il sottinteso che la vita delle democrazia sia fatta da un idilliaco minuetto di convenevoli: senza andare troppo lontano, proprio in questo forum e proprio in questi giorni, il nostro maggior teorico ed esperto di "liberalismo" si è sforzato di rappresentarci che la democrazia è tanto imperfetta e tanto varia quanto lo è la natura umana.
Qui non si tratta di sinistra o di destra, e tanto meno di sinistra più o meno "approdata" al porto "democratico", e meno ancora di una scontatissima e banalissima condanna della viuleeensa, insomma qui non si tratta delle solite litanìe che si biascicano e che rimbalzano in una stanca, usurata, polemica da decenni.
Qui si tratta, a mio parere, di fare la storia, di parlare di storia, di politica e di società con la serietà che meritano: tutto qui. Sembra poco, ma è tutto.