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Di Pietro al soldo della Cia?

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Re: Di Pietro al soldo della Cia?

Messaggioda annalu il 07/02/2010, 13:31

Mi aspettavo che questo thread durasse poco, invece continua, con attacchi sempre più pressanti a Di Pietro, addirittura "messo sullo stesso piano" di Berlusconi.
la cosa che più mi colpisce è l'affermazione che Di Pietro non abbia risposto e fornito spiegazioni: io girando in rete ho trovato la descrizione dei fatti, ed anche altre fotografie che Di Pietro aveva "nascosto" (per esempio, una in cui legge l'Unità con attenzione, esibendola ben aperta davanti a sé), come se non fosse uso normale negli uffici stampa dei politici selezionare le fotografie da rendere pubbliche.
Se poi le "risposte" tocca cercarsele con fatica, mentre le "domande" appaiono in evidenza sulle prime pagine di alcuni giornali, forse il problema è dei giornali, non vi pare?
Comunque, pranzare in una caserma non è reato, ed alzarsi da tavola perché si ha accanto un alto funzionario che forse verrà inquisito in seguito, mi sarebbe parso strano, mentre mi sembra normale che uno preferisca non pubblicizzare troppo la cosa.

La "perla" però la trovo nell'accostamento (sia pure potenziale) a Berlusconi.
Su Berlusconi la volete una piccola chicca, che qualifica il personaggio?
Eccovi il link alla registrazione del racconto fatto da lui stesso di un abuso edilizio (un vero reato, mi pare) fatto da lui personalmente: http://tv.repubblica.it/copertina/berlu ... 2161?video.

E poi, che Di Pietro abbia dei grossi difetti, che abbia una visione padronale della politica, siamo tutti d'accordo.
Ma lui i mafiosi ed i delinquenti li persegue, non li favorisce.
Nessuno credo pensi di vederlo come prossimo Presidente del Consiglio, ma come un valido alleato per combattere Berlusconi e il malaffare, direi proprio di sì.
E che ci sia nel paese "qualcuno" che ha mezzi e possibilità di diffamare i propri nemici, appigliandosi a qualsiasi cosa (se non trova nulla, si ricorre al colore dei calzini!), anche questo mi pare noto.

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Re: Di Pietro al soldo della Cia?

Messaggioda ranvit il 07/02/2010, 14:03

Annalù : " E che ci sia nel paese "qualcuno" che ha mezzi e possibilità di diffamare i propri nemici, appigliandosi a qualsiasi cosa (se non trova nulla, si ricorre al colore dei calzini!), anche questo mi pare noto."



E' indubbiamente vero!

Ma proprio per questo sarebbe molto piu' logico....che Di Pietro facesse chiarezza senza ricorrere a spiritosaggini e (anche lui) alla teoria del complotto!

Vittorio
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Re: Di Pietro al soldo della Cia?

Messaggioda Stefano'62 il 07/02/2010, 14:22

ranvit ha scritto:Già, che ci fa questo Genchi al congresso dell'Idv?

Tu per un ipotetico esempio,incolpevole accusato da mezzo mondo,non ci andresti a fare un giro dalle parti degli unici che ti hanno difeso ?
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Re: Di Pietro al soldo della Cia?

Messaggioda cardif il 07/02/2010, 15:18

Quello che mi pare normale è che i giornali (tutti) tendano a far passare per scoup qualcosa, per aumentare le vendite. Si vede ogni giorno dappertutto il titolone che fa pensare a chissà che e l'articolo che contiene ben poco. Con tutte le scusanti sul diritto-dovere di informare; sulla libertà di informazione e di opinione. E va bene.
Quello che pure mi pare normale è che chi ha interesse mistifichi e strumentalizzi a propri fini (politici, economici ,...) gli scoup dei giornali in un senso o nell'altro. Anche le foto date a Corona erano scoup.
Quello che mi pare strano è fantasticare su questo senza uno scopo.
Se volessi liberarmi di Di Pietro, insinuerei, ipotizzerei, inventerei falsi ragionamenti, mistificherei, strumentalizzerei cose senza nessun conto, anche se accadute 18 anni fa, fino a sostenere che Di Pietro è stato un bobbone della Repubblica, gettando su di lui discredito. E direi che su di Pietro stanno venendo fuori 'particolari inquietanti', come ha detto Gasparri oggi.
Se volessi tenermi Di Pietro, valuterei nei fatti accertati eventuali ipotesi di reato, e anche in presenza di validi sospetti, attenuerei, giustificherei, escluderei conseguenze di fatti accaduti 18 anni fa sull'oggi. E andrei al congresso dell'IDV ad applaudire Di Pietro, come ha fatto Bersani ieri.

Cavallaro scrive: "Alcune foto che era stato ordinato di distruggere inquietano Antonio Di Pietro." Ordinato da chi? Lo afferma lui che ciò inquieta Di Pietro.
Poi scrive: "Una cena immortalata da una macchina fotografica senza pretese che salta fuori giusto per un ricordo, appena qualche scatto, dodici per l'esattezza, come si accerterà nove giorni dopo, quando tutti si preoccupano e a tutti fanno giurare di bruciare ogni copia. Tante le telefonate incrociate quel maledetto giorno, il 24 dicembre del 1992. Il giorno dell'arresto di Bruno Contrada, ... E scatta una gara a farle sparire. Ognuno assicura che lo farà".
Scrive pure: "Di viaggi negli Stati Uniti Antonio Di Pietro ne avrà fatti tanti, ma di uno s'era dimenticato": 'ne avrà fatti' non 'ne ha fatti'.
E' cronaca o romanzo parlare 'ordine' di distruggere le foto? I convenuti si misero d'accordo tra di loro.
E di cena 'immortalata' con una macchina 'senza pretese'? Se si vuole immortalare un evento, non si chiama un forografo, anche il primo che passa?
E di 'maledetto' giorno: maledetto per chi? Solo per Contrada arrestato o per tutti i convenuti della cena precedente? O solo per Di Pietro?
Ma è oro colato quello che scrive Cavallaro? Se sì, allora si deve tener conto che lui stesso scrive che tutti i convenuti vogliono farle sparire, e si giurano tra loro di farlo, nel giorno in cui viene arrestato Contrada, 18 anni fa.
E non è qua la spiegazione? Tutti vollero farle sparire (non solo Di Pietro) per evitare di essere messi in relazione con Contrada, visto quello che si profilava per quest'ultimo.
Se il caso m'interessasse, vorrei sapere chi le ha conservate e perché; perché le ha tirate fuori e rese pubbliche adesso, dopo 18 anni; quale vantaggio ne ricava ora.
Potrei fare delle ipotesi: le ha conservate per un eventuale ricatto nei confronti di qualcuno dei presenti, qualora fosse venuto fuori un qualche rapporto negativo con Contrada; non essendo avvenuto nulla e non avendo potuto ricattare nessuno, le ha vendute per il dio denaro; qualcuno ha avuto interesse a comprarle e sfruttarle ai danni di Di Pietro, costruendo un castello, ma non sulla sabbia: sull'acqua.

Se è tanto per fare domande su fatti di tanti anni fa, io farei questa: Chi è stato il mandante?,
che non fu fatta allora a proposito di quest'evento:
Http://archiviostorico.corriere.it/1994 ... 1341.shtml
E c'entra, secondo me, perché dovrebbe dare una misura del fatto che alcune domande si fanno ed altre no. Perché?
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Re: Di Pietro al soldo della Cia?

Messaggioda ranvit il 07/02/2010, 16:56

Cardif....come ho già detto ad annalù : "Ma proprio per questo sarebbe molto piu' logico....che Di Pietro facesse chiarezza senza ricorrere a spiritosaggini e (anche lui) alla teoria del complotto!"

Vittorio
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Re: Di Pietro al soldo della Cia?

Messaggioda annalu il 07/02/2010, 17:26

ranvit ha scritto:Cardif....come ho già detto ad annalù : "Ma proprio per questo sarebbe molto piu' logico....che Di Pietro facesse chiarezza senza ricorrere a spiritosaggini e (anche lui) alla teoria del complotto!"

Vittorio

Chiarezza su che, oltre a quanto è stato già detto, se lo si vuole leggere?
E poi si sa, quando si comincia a sospettare, se si vuole qualsiasi chiarimento può venir interpretato alla rovescia.
Cosa dovrebbe ancora chiarire?
A cena in caserma c'era anche Contrada, e non aveva voglia (sia lui che gli altri) di divulgare foto che potevano venir male interpretate. Poi qualcuno ha messo in giro 18 anni dopo quelle foto, dandone interpretazioni fantasiose. Non ti basta come spiegazione?
Quanto al resto, tutte le volte che Di Pietro è stato accusato di qualcosa, lui è andato a difendersi in tribunale, ed è sempre stato giudicato innocente.
Desideri altro? A me basta questo.

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Re: Di Pietro al soldo della Cia?

Messaggioda cardif il 07/02/2010, 18:06

A me pare che si continui a vedere ciò che non c'è e a chiedere chiarimenti su cose fumose.
Si continua a chiedere: 'perché tanti viaggi negli USA?' dando per scontato che ci siano stati quando Cavallaro ha scritto "Di viaggi negli Stati Uniti Antonio Di Pietro ne avrà fatti tanti..." e sottolineo 'ne avrà'.
Di Pietro che risponde: «In America con Di Domenico? Lo escluderei. Credo proprio di no...» che per me significa che non ricorda di esserci andato con Di Domenico (e sarebbe pure giustificato dalla rottura dei rapporti tra di loro), non che ci sia andato.
Un buon giornalista dà la notizia. Lascia un rigo in bianco poi scrive: "Secondo me ...." ed esprime le sue opinioni in piena libertà, ma chiarendo che sono le sue opinioni. Non farcisce una presunta 'notizia' che lui stesso non sa definire in che consiste, con aggettivi qualificativi che sottintendono qualcosa che poi non ha nemmeno il coraggio di esplicitare, come ha fatto Cavallaro.
E su questi suoi aggettivi a sproposito (visto che Cavallaro non li giustifica) Di Pietro (o qualunque altro attaccato in questo modo) dovrebbe chiarire, spiegare? Ma che cosa?
Ho scritto: "Che cosa dovrebbe chiarire Di Pietro? Non c'è un'accusa, solo fumo. Dovrebbe chiarire che non ha fumato?"
Il problema non è che: "se uno è marcio non bisogna invocare il marcio degli altri".
Il problema è: perché discutere sull'ipotesi di marcio in uno sulla base di nulla invece che sul marcio appurato in altri?
Secondo me. Ma se cominciamo a ripeterci vuol dire che non abbiamo altro da dire.
cardif
p.s.: qualche risposta, per chi si accontenta, Di Pietro l'ha data:
http://tv.repubblica.it/videoforum/anto ... pagefrom=1
Il resto son leghe mastine (va bè, questo è l'anagramma)
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Di Pietro al soldo della Cia?

Messaggioda ranvit il 07/02/2010, 19:49

Ho appena finito di vedere la replica (su Raisat Extra, perchè come è ormai noto io la sera vado a dormire presto) della trasmissione "UltimaParola" andata in onda ieri sera su Rai Due. Ho sentito anche, tra gli altri, il commento amaro di Giulietto Chiesa (personaggio che non ho mai amato) della sua esperienza nell'Idv. Ricordo che anche Occhetto (oltre che Di Domenico, Veltri, Chiesa) è andato via sbattendo la porta.....forse molti qui avrebbero dovuto vederla.
Come ha dovuto ammettere Boccia (PD Puglia), presente tra gli ospiti, è bene che della faccenda s'interessi la Magistratura.

Ma vedremo come andrà a finire...


Intanto prendo atto della decisione di Di Pietro di riagganciarsi al Pd e soprattutto della decisione di Bersani di.....unirsi in qualche modo all'Idv. Perchè quei voti sono nostri!

Vittorio
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Re: Di Pietro al soldo della Cia?

Messaggioda franz il 07/02/2010, 19:54

cardif ha scritto:Se il caso m'interessasse, vorrei sapere chi le ha conservate e perché; perché le ha tirate fuori e rese pubbliche adesso, dopo 18 anni; quale vantaggio ne ricava ora.

Che ti interessi oppure no, per me la risposta la trovi leggendo l'articolo di Cavallaro: "Se lo chiede anche chi adesso tira fuori le foto considerate tessere di un mosaico chiamato «Il ‘colpo’ allo Stato», per dirla col titolo di un libro quasi ultimato da un ex amico sganciatosi da Di Pietro, l’avvocato Mario Di Domenico, cultore di statuti medievali e, guarda un po’, cooptato dieci anni fa dal magistrato per redigere proprio lo Statuto di Italia dei valori.".
Le foto sono sul libro di Di Domenico: vengono da lui.
Di Domenico è (o meglio era) uno dei 300 fondatori, come anche Elio Veltri. Di Domenico è colui che ha scritto gli statuti di IDV. Di Domenico e Veltri ora sono ex ma non tanto perché abbiano abbandonato IDV ma perché pare che IDV si sia trasformato da un partito con 300 fondatori (e con un discreto capitale, frutto del finanziamento pubblico dei partiti) in una associazione con un unico socio (lui). Sempre che interessi, si puo' leggere questo atto di sindacato del Senato http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/s ... &id=267901 e questa intervista a Radio Radicale http://www.radioradicale.it/scheda/2482 ... -di-pietro sulle denuncie penali (falso ideologico e truffa) nel 2004 e 2005 fatte da Di Domenico. Sono cose vecchie ma ovviamente potremmo chiederci come mai saltano fuori adesso. Come in molti casi, le cose in italia si dilungano e saltano fuori quando saltano fuori. Anche interessante è http://www.radioradicale.it/scheda/296805?format=32 sul libro di cui si parla (si accenna alle querele minacciate da Di Pietro per bloccare quel libro).

Buon ascolto.
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Re: Di Pietro al soldo della Cia?

Messaggioda lucameni il 07/02/2010, 20:25

"il commento amaro di Giulietto Chiesa (personaggio che non ho mai amato) della sua esperienza nell'Idv"

Per essere precisi Chiesa, insieme ad Occhetto, non era dell'IDV ma del "Cantiere", che si presentò appunto con i dipietristi alle europee. Da qui le beghe che ancora oggi non sono terminate.
Di certo questa storia della foto con Contrada ingolosisce gli antidipietristi.
Foto che, se non ricordo male, ritrae Contrada, allora alto funzionario dello Stato, in una stazione del Carabinieri.
Non mi pare contesto particolarmente disonorevole.
Perciò dove sta il problema?
In quel Contrada che lo stesso PDL ritrae come una vittima del giustizialismo? Ora diventato, accanto a Di Pietro, quel personaggio losco che era?
Per far dimenticare o diluire le responsabilità di papi questo ed altro. Si passa dai cannoneggiamenti complottisti di Panorama (il povero Silvio a quanto pare è stato violentato dalla D'Addario) alle foto di Contrada-Di Pietro.
Il tutto ha una coerenza.
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
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