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Di Pietro attacca Napolitano

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Di Pietro attacca Napolitano

Messaggioda lucameni il 30/01/2009, 15:43

Per non parlare del fatto che io, probabilmente il personaggio qui dentro più a destra (liberale) di tutti, faccio ormai la figura dell'estremista di sinistra.
Si c'è qualcosa che non va.
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Re: Di Pietro attacca Napolitano

Messaggioda Paolo65 il 30/01/2009, 18:24

Tutta questa enfasi sul caso Di Pietro c'è per un motivo ben preciso: da sempre il PDR è ritenuto una figura ed un'istituzione intoccabile. Ed è così anche con Napolitano. Se ricordate io difesi il PDR quando ci fu il nodo Alfano,pur convenendo che egli si era mosso con un intento politico ben chiaro: evitare all'Italia 5 anni di baruffe per le questioni giudiziarie di Berlusconi.

Sicuramente Di Pietro quando ha affermato che il PDR è stato poco arbitro,intendeva anche questo.

Cerco nel giudicare di non confondere mai il mio punto di vista da quello che sembra la verità. Di Pietro ha fatto solo una gaffe pesante, ma più che l'informazione attaccherei i politici che hanno voluto strumetalizzare troppo la questione,specie il PD,che non deve utilizzare questi mezzucci per attaccare l'IDV.

Il PD deve dire ai suoi elettori se condivide l'opposizione dell'IDV oppure no,indipendentemente da quello che è accaduto l'altro ieri.

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Re: Di Pietro attacca Napolitano

Messaggioda guidoparietti il 30/01/2009, 18:28

Arrivare da Di Pietro che fa un comizio di dubbia qualità e perdipiù attaccando inopportunamente il capo dello stato fino a dare la colpa al PD che se la prenderebbe (?!?!) con Di Pietro mi sembra un capolavoro di autolesionismo difficile da superare. Poi dite che vince Berlusconi... e per forza...
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Re: Di Pietro attacca Napolitano

Messaggioda pinopic1 il 30/01/2009, 18:52

Dal sito del PD

30 gennaio 2009 PRIMO PIANO - Articolo
Intercettazioni: limiti su limiti
Berlusconi, Alfano e la Lega. Tutti assieme per smantellare un fondamentale strumento investigativo
immagine documento

Intercettazioni sì, intercettazioni no. Anzi forse. Con le nuove disposizioni volute dal Pdl e dalla Lega, il ddl sicurezza pone limiti su limiti all'uso delle intercettazioni. Limite temporale pari a due mesi. Limite di merito ossia sono se esistono "gravi indizi di colpevolezza" e non più semplici "indizi di reato", come prevede la normativa ancora vigore oggi. Verranno inoltre esclusi dall'elenco dei reati per cui saranno autorizzate le intercettazioni, l'insider trading, la manipolazione del mercato azionario, e l'aggiotaggio. Trenta giorni di carcere o ammenda dai 3 mila ai 10 mila euro per i giornalisti che pubblicheranno le intercettazioni.
................................................................................
Continua e ci sono altri articoli sul tema al link.....
http://www.partitodemocratico.it/dettaglio/70392/Intercettazioni:_limiti_su_limiti
"Un governo così grande da darti tutto quello che vuoi è anche abbastanza grande da toglierti tutto quello che hai" (Chiunque l'abbia detto per primo)
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Re: Di Pietro attacca Napolitano

Messaggioda lucameni il 30/01/2009, 19:21

l'unica cosa che mi secca di queste discussioni è il timore di dare l'impressione d'atteggiarsi a professorinosotuttoio.
Non è così, ma non posso non esprimere le mie profonde convinzioni.
E tra queste c'è la convinzione appunto che le nostre discussioni e prese di posizioni (vedi le questioni riformismo, giustizialismo etc etc) siano tristemente condizionate da un'informazione ipnotica che ci induce a parlare su cose inesistenti o su dettagli, mentre la sostanza ci sfugge. Con grande gioia di chi inciucia e di chi ci racconta balle per parare le terga ai propri sodali.
Ecco questo questo "attacco a Napolitano", se vogliamo approfondire, mi pare l'ennesimo episodio montato ad arte, malgrado parta da uno svarione dipietresco, peraltro non isolato se consideriamo come si muove l'ex PM.
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Re: Di Pietro attacca Napolitano

Messaggioda pierodm il 31/01/2009, 2:15

Quando ho chiesto, per cortesia e per chiarezza, di citare il passo incriminato, scandaloso ed eversivo del discorso di DP, non mi aspettavo che venisse riportato mezzo intervento: tanto valeva - ha ragione Guido - fare riferimento al discorso interamente postato da Gabriele e buonanotte.
Ragione per cui, rimango nella mia precedente condizione di non conoscenza circa il concetto espresso da Di Pietro che è classificabile come "eversivo" o scandaloso.

Paoloe qualche altro, da parte loro, il concetto lo indicano, sebbene non ne citino le parole testuali: è già qualcosa.
Sembra che sia la definizione di "mafioso" del silenzio, ovvero l'omertà, di Napolitano.
Una definizione, però, che nel discorso di DP non esiste: ecco perché, di fronte alla levata di scudi bastata su questo, chiedevo di copiare/incollare le parole precise. Potrebbe anche darsi che io non sia riuscito a vederle: benché distratto, in genere non mi succede, però non si sa mai, visto che come correttore di bozze sono sempre stato un disastro.
Vero è, invece, che l'allusione alla mafiosità si riferisce - in modo chiaro e impossibile da equivocare - al suo (suo di se stesso, Di Pietro) eventuale silenzio: " Lo possiamo dire o no? Rispettosamente, ma il rispetto è una cosa, il silenzio è un'altra: il silenzio uccide, il silenzio è mafioso, il silenzio è un comportamento mafioso. Ecco perché non vogliamo rimanere in silenzio. "

Quanto a Luca, capisco bene la sua sensazione che ci sia nell'aria un clima paradossale.
Ma il paradosso non risiede nel suo - o di altri - "liberalismo", cioè nel fatto che il liberalismo sia di destra, per il semplice fatto che il liberalismo non è di destra. Non lo è all'origine, e non lo è mai diventato nemmeno nel corso dei due secoli successivi, che pure sono stati complessi, contradditori e controversi, con l'avvento del socialismo.
E' più facile, anzi, che il liberalismo si intrecci politicamente e culturalmente proprio col socialismo, piuttosto che con i dogmi ideologici e la pratica del liberismo e del capitalismo - i quali infatti possono convivere e prosperare benissimo anche in regimi autoritari e illiberali.
Ma va be': era una precisazione, non era una critica.
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Re: Di Pietro attacca Napolitano

Messaggioda Paolo65 il 31/01/2009, 11:36

Hanno ragione coloro che dicono che questa storia è durata troppo e viene strumentalizzata ad arte per non parlare di cose serie,ma se anche il Colle ha riposto indignato alle parole di Di Pietro, almeno la gaffe c'è.

Al contrario dovremmo pensare che anche Napolitano faccia parte di quel complotto che vuola far passare in secondo piano temi importanti per attaccare solo di Di Pietro.

Se non vogliamo pedere più tempo almeno noi, basta che non aggiungiamo più altro su questa storia. Io per primo ovviamente e questo farò.

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Re: Di Pietro attacca Napolitano

Messaggioda Stefano'62 il 31/01/2009, 12:00

Io penso come Paolo che ci si trattasse di una gaffe e come dice Guido che certe uscite sono controproducenti al di là della loro ipotetica fondatezza (aggiungo io).
E sono d'accordo anche sul fatto che Di Pietro non sia un politico,ma non che per questo l'alleanza sia un errore.
Nessuno ha mai validamente sostenuto che Di Pietro sia un politico;infatti è un magistrato,e se l'Italia fosse un Paese normale non sarebbe stato obbligato a mollare (nessuno mi toglie dalla testa che se invece che approdare in politica fosse semplicemente uscito di scena sarebbe stato ammazzato,magari dopo qualche anno).
Le considerazioni di Guido sulla mancanza di acume politico dimostrata dalle uscite pubbliche di Di Pietro sono tutte assolutamente valide e ho sinceramente una gran voglia di condividerle;ma noi appunto non siamo in un paese normale e forse è proprio per questo che ce lo debba venire a dire un non-politico,che alla fine risulta più politico di tutti gli altri che invece hanno perso il contatto con la realtà e sopravvivono nel loro limbo illudendosi che le regole della buona politica funzionino ancora.
Non possiamo applicare le regole del politicamente corretto se la politica non c'è più.
Dobbiamo fare in modo che torni la politica,quella vera.
E quì ricasca l'asino:in galera i ladri.
Mi sembra che ce ne sia solo uno che continua a dirlo;indovinate chi ?

Stefano
PS:parole vuote come giustizialismo,o buonismo,non sono altro che un modo per ribattere a un concetto universalmente considerato come positivo cercando di dargli una connotazione negativa con un artificio oratorio e anche sleale.
Sistema tipico delle destre,cerchiamo noi dell'Ulivo di non cascarci.
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Re: Di Pietro attacca Napolitano

Messaggioda Loredana Poncini il 31/01/2009, 13:16

Appunto, noi dell'ULIVO, in questo Paese in cui la partitocrazia si trasforma continuamente per non morire mai, come cerchiamo di coalizzarci, anziché lasciarci distrarre dai fantasmi degli ultra-defunti, a destra e a manca ? cioè, persino il giudicare Di Pietro, Tizio e Sempronio, può nasconderci l'immolismo a cui siamo costretti. La novità che attendo, per riuscire a decidermi a votare questa, anziché quello, è che Questa votabile sia un'Onorevole davvero, cioè riesca a portare avanti, in questa Crisi, UNA DECURTAZIONE MASSICCIA DEI COSTI DEI PARTITI . Se così sarà, Rosy, ti voterò, se no, no. :P
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Re: Di Pietro attacca Napolitano

Messaggioda ranvit il 31/01/2009, 13:23

Da repubblica.it :

Dopo la manifestazione di piazza Farnese, il provvedimento depositato alla Procura di Roma
"Ha oscurato la limpidezza morale e il credito del presidente della Repubblica"
Le camere penali denunciano Di Pietro per le offese al capo dello Stato

ROMA - L'Unione delle camere penali italiane ha depositato oggi presso la Procura della Repubblica di Roma una denuncia contro il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, ipotizzando l'accusa di offesa all'onore e al prestigio del presidente della Repubblica. La denuncia, che fa riferimento a quanto accaduto durante la recente manifestazione di piazza a Roma, è stata firmata dal presidente delle Camere penali Oreste Dominioni e dal vicepresidente Renato Borzone.

"Secondo quanto ha riferito la stampa - si legge nella denuncia - il parlamentare ha affermato nel corso di una nota e recente manifestazione di piazza 'vogliono farci ancora una volta lo scherzetto di piazza Navona. Ma in una civile piazza c'è il diritto di manifestare, presidente Napolitano, possiamo permetterci di accogliere in questa piazza chi non è d'accordo con alcuni suoi silenzi. A lei che dovrebbe essere arbitro, possiamo dire che a volte il suo giudizio ci appare poco da arbitro e poco da terzò".

"La vistosità della portata offensiva - si legge ancora - e delegittimante l'altissima funzione istituzionale esercitata dalla suprema carica dello Stato repubblicano, di tali affermazioni, ha determinato unanimi comportamenti di ferma indignazione. Tra questi l'opinione di un ex presidente della Repubblica che vi ha riscontrato un palese carattere di reato".

Secondo la denuncia, "accusando il presidente della Repubblica di comportamenti non imparziali e omissivi assimilati a quelli di natura omertosa propri della mafia, l'onorevole Di Pietro ha oscurato la limpidezza morale e il credito di cui devono essere necessariamente circondate le attribuzioni al capo dello Stato, delegittimandolo nella persona e nella istituzione che rappresenta".

Per l'Unione delle camera penali, dunque, "l'attacco al capo dello Stato si rivela palesemente strumentale a sostenere la presa di posizione dell'onorevole Di Pietro sui temi della riforma generale della giustizia. Trascinando nella mischia del confronto politico, l'aggressione che in questa sede si sottopone al vaglio della signoria vostra tenta di mettere in discussione l'adeguatezza del ruolo della suprema istituzione dello Stato nella gestione -quale garante della Costituzione- della futura ed eventuale vicenda parlamentare di riforma della giustizia".

(31 gennaio 2009)

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Vediamo che ne esce...

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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