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Chi vuole in realtà le grandi intese?

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Re: Chi vuole in realtà le grandi intese?

Messaggioda flaviomob il 14/10/2016, 11:07

Debito pubblico mi pare proprio di no: D'Alema lo ha abbassato, in rapporto al PIL. Renzi invece ha superato i record di Berlusconi. Se questo governo si è tanto speso per una riforma che lo stesso mariok definisce minoritaria, ennesimo grave errore. In Germania le riforme passano solo con i due terzi dei deputati di CIASCUNA camera. Bundesrat compreso.


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Re: Chi vuole in realtà le grandi intese?

Messaggioda mariok il 14/10/2016, 12:54

non è la riforma ad essere minoritaria, ma è forse maggioritario lo schieramento, eterogeneo e posticcio, che ha l'interesse a non farla passare.

Comunque stiamo a vedere.

Se al referendum passa il NO va ovviamente preso atto della volontà degli elettori.

Lo stesso, spero, facciano gli altri se passa il SI, invece di evocare i poteri forti e la P2.
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Re: Chi vuole in realtà le grandi intese?

Messaggioda gabriele il 14/10/2016, 13:10

mariok ha scritto:Se al referendum passa il NO va ovviamente preso atto della volontà degli elettori.
Lo stesso, spero, facciano gli altri se passa il SI,


facciamo qualche ipotesi. Così, tanto per spassarcela. Altro non possiamo fare se non continuare a ripetere all'infinito le stesse cose che ci diciamo da non so quanti mesi

Se vince il NO cosa succede?

Se vince il Sì cosa succede?
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Re: Chi vuole in realtà le grandi intese?

Messaggioda mariok il 14/10/2016, 13:22

Se vince il sì cambia la costituzione come sappiamo. Per alcuni sarebbe la fine della democrazia, secondo me invece le cose dal punto di vista istituzionale non cambierebbero moltissimo.

Da un punto di vista politico renzi ne uscirebbe certamente rafforzato, vincerebbe il prossimo congresso del PD, alle elezioni avrebbe qualche probabilità di vincerle, diciamo al 50% con il M5S.

Se vince il no da un punto di vista istituzionale non cambia niente. Renzi, ne sono sicuro, si dimetterà da presidente del consiglio, ma di più non saprei dire.

Il M5S certamente si rafforzerà (sarebbe obbiettivamente una sua vittoria), ma con due leggi elettorali una maggioritaria, l'altra proporzionale e senza fare alleanze, non vedo come potrebbe governare.

Le probabilità che il fronte del no trovi un accordo per una nuova legge elettorale mi sembrano molto basse, per cui è difficile prevedere quali potranno essere gli sbocchi.
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Re: Chi vuole in realtà le grandi intese?

Messaggioda gabriele il 14/10/2016, 18:25

mariok ha scritto:Se vince il sì cambia la costituzione come sappiamo. Per alcuni sarebbe la fine della democrazia, secondo me invece le cose dal punto di vista istituzionale non cambierebbero moltissimo.

Da un punto di vista politico renzi ne uscirebbe certamente rafforzato, vincerebbe il prossimo congresso del PD, alle elezioni avrebbe qualche probabilità di vincerle, diciamo al 50% con il M5S.

Se vince il no da un punto di vista istituzionale non cambia niente. Renzi, ne sono sicuro, si dimetterà da presidente del consiglio, ma di più non saprei dire.

Il M5S certamente si rafforzerà (sarebbe obbiettivamente una sua vittoria), ma con due leggi elettorali una maggioritaria, l'altra proporzionale e senza fare alleanze, non vedo come potrebbe governare.

Le probabilità che il fronte del no trovi un accordo per una nuova legge elettorale mi sembrano molto basse, per cui è difficile prevedere quali potranno essere gli sbocchi.


Se vince il Sì, Renzi vincerà anche le prossime politiche. La minoranza dem si appiattirà ma rimarrà brontolona. Credo vi saranno comunque epurazioni.

Se vince il No, Renzi non potrà far altro che dimettersi da segretario. Rimanere per lui sarebbe un masscaro. Sarebbe esposto a qualunque pinco pallino iscritto al PD. Dimettendosi giocherà la carta del farsi richiamare in servizio da un partito "disperato", sempre che non subentri la stantia Ditta "D'Alema e Soci" che, per quanto ne sappiamo, potrebbero fare di tutto e di più. Fra le ipotesi mettere un Rossi che governi il partito verso la sconfitta del 2018. Cercheranno di fare un governo di "scopo" e il m5s non potrò fare altro che appoggiarlo dall'esterno, forte anche della sconfitta di Renzi.
Il PD comunque entrerà in un marasma.
Si farà una nuova legge elettorale a stampo proporzionale, si tornerà al voto e non vincerà nessuno.
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Re: Chi vuole in realtà le grandi intese?

Messaggioda Robyn il 14/10/2016, 19:21

Se vince il NO significa che nel nostro paese l'unico sistema costituzionale possibile è la costituzione del 48 per via delle pulsioni autoritarie ancora presenti e che provengono dal basso e che la costituzione del 48 metterebbe a freno
Se vince il SI scade il contratto grazie renzi per aver partecipato,scherzo naturalmente
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Gli anticorpi sono i partiti,la funzione delle opposizioni,i mass media
Nelle democrazie parlamentari funzionanti le leadership sono influenzate dal partito che le ha designate,non avviene cioè il contrario,non avviene cioè che gli esecutivi influenzino il loro partito di riferimento dattilografando ciò che si deve fare.Sono le varie spinte delle varie anime del partito che influenzano la leadrship il cui compito e di sintetizzare.In Italia invece è stata la delegittimazione dei partiti l'eccessiva eterogeneità delle coalizioni che ha portato ad un rapporto rovesciato"Berlusconi vs Grillo",i partiti devono però cambiare e rimodellarsi recuperare partecipazione.Infine un'importante contrappeso di check and balance al governo è costituito dai mass media che devono essere plurali e liberi dall'influenza dei governi e dei partiti, non faziosi e che non demonizzano e che formano l'opinione del cittadino il tutto in una maggiore stabilità degli esecutivi a differenza della prima repubblica.Infine le opposizioni che sono tutelate e riconosciute dal parlamento e dal Presidente della Repubblica
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Re: Chi vuole in realtà le grandi intese?

Messaggioda flaviomob il 15/10/2016, 1:57

C'è un'altra incognita: il pronunciamento della Consulta sulla legge elettorale.


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Re: Chi vuole in realtà le grandi intese?

Messaggioda Robyn il 15/10/2016, 9:56

di certo la corte costituzionale toglierà le liste bloccate per rovesciare questo rapporto partito,esecutivo,leadership.In uk i cittadini eleggono i parlamentari assegnano la maggioranza ad un partito non eleggono la leadership che quel partito ha designato con il congresso.Poi quella leadership sarà investita di formare il governo dalla Regina perche è leadesrship del partito di maggioranza relativa dovrà avere la fiducia del parlamento e potrà essere sfiduciata.Solo in Italia siamo stati in grado di inventarci l'elezione diretta del primo ministro
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Re: Chi vuole in realtà le grandi intese?

Messaggioda Robyn il 15/10/2016, 10:47

la costituzione poi è chiara all'art 49 della costituzione che espressamente inserisce la parola "partiti"
Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in "partiti" per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale.Naturalmente i costituenti nel fare espressamente riferimento alla parola partiti non immaginavano partiti statici e immutabili nel tempo nelle loro forme organizzative.Altro che le chiacchiere dei cinquestelle e di Fi che si definiscono movimenti e non partiti
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Re: Chi vuole in realtà le grandi intese?

Messaggioda mariok il 18/10/2016, 9:51

Alla allegra brigata del NO si aggiunge un altro nome illustre: Mario Monti.

Le sue motivazioni, come quelle di molti, non sono tanto nel merito della riforma, alla quale aveva dato il suo voto favorevole al senato e che ci darebbe a suo dire una costituzione riformata "forse leggermente migliore della precedente", ma riguardano le scelte di politica economica e fiscale del governo.

Anche qui. Tutti dicono di voler parlare del "merito" della riforma, criticano la scelta di renzi di "personalizzare" il voto referendario, ma poi sotto sotto motivano il loro NO con la loro avversione (ovviamente legittima) verso il capo del governo.

Illuminante è il passaggio in cui il professore osserva: "dopo tutto, alle elezioni del 2013 il movimento che si riconosceva nell’opera del mio ‘austero’ governo ottenne, partendo da zero e senza un partito alle spalle, 2.800.000 voti, cioè più dei 2.400.000 voti che alle Europee del 2014 Renzi, in quello che venne considerato un trionfo, riuscì ad aggiungere ai voti che il Pd di Bersani aveva avuto nel 2013".

In altri termini, si tratta di un altro caso di rancore verso chi gli avrebbe sottratto gran parte dei suoi consensi e quindi di potere.

Quanto al dopo: “Non vedo ragioni per cui Matteo Renzi dovrebbe lasciare in caso di una vittoria del No, come sostengono molti sostenitori del No e aveva affermato all’inizio lo stesso premier. Se tuttavia dovesse lasciare, non vedo particolari sconvolgimenti. Toccherà al Capo dello Stato decidere, ma sarebbe facilmente immaginabile una sostanziale continuazione dell’assetto di governo attuale con un altro premier parte della maggioranza.”

In altri termini, meglio un personaggio più comodo alla Letta, che lascia spazio un po' a tutti, dal "caminetto" dentro il PD ad un "centro" oggi a rischio di estinzione.

http://www.corriere.it/politica/referen ... 1681.shtml
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