lotta intestina a colpi di dossier....ma in buona fede
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Partono di nascosto telefonate a qualche cronista amico cui viene offerto di tutto: vuoi un papello su Daniele Frongia (vice-sindaco super-virgineo) o su Paolo Ferrara (capogruppo 5 stelle non allineato al Raggio Magico)? E come lo vuoi: di tipo small, medium, large o XXL? C'è la sorella di Marcello De Vito, presidente pentastellato dell'aula Giulio Cesare, nemico storico del tandem Raggi-Frongia e secondo alcuni oggetto di dossieraggio interno nella passata consiliatura, che di fronte a questo clima hard ha postato su Facebook contro i nemici del fratello: «Sono senza parole». Ma le parole le ha trovate, oltre che per descrivere la Raggi come una donna manipolata dai marpioni che ha scelto, anche per attaccare Frongia: «Si circonda di amichetti di merende». E visto che il grand guignol diventa più succulento quando in mezzo ci sono parenti e familiari anche ex, rispunta il marito separato della Raggi e affila le armi via social Alessandro Severini: «Bisogna fare quadrato, gli squali sono in agguato».
Sembra di stare, in versione minuscola e tragicomica, in uno di quei polpettoni sulle congiure e il sangue (in questo caso metaforico) ai tempi dell'antica Roma. Anche se Cesare fu accoltellato nella curia di Pompeo e non in Campidoglio, che nell'Urbe era centro sacrale, e non politico, con il tempio di Giove, Giunone e Minerva. Spiega però Giuseppe Zecchini, professore di storia romana all'università Cattolica di Milano il cui ultimo libro è «Storia della storiografia romana» (Laterza): «Nell'età imperiale esisteva un Consilium Principis, istituito prima ma formalizzato sempre di più a partire da Adriano, che può essere considerato, giocando un po' con la storia, come una sorta di gabinetto della Raggi. Anche quello, come questo ma tutto a un livello infinitamente più alto dal punto di vista professionale e politico, ribolliva di inimicizie e di veleni».
fonte:
http://www.ilmessaggero.it/roma/campido ... 44100.html