Trovata su NoiseFromAmerica

Lo studio dovrebbe essere del centor studi Sintesi
http://www.centrostudisintesi.com/?tag=fedelta-fiscale e dovrebbe essere apparso sul sole24 ore il 17 ottobre 2011.
Vedere anche:
http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/201 ... -1.1604221I poveri triestini, così spesso considerati leggeri e vaganti piuttosto che duri lavoratori, oggi si guadagnano un podio veramente raro e difficile (in Italia) da salire: sono i recordmen delle tasse. Su oltre 100 capoluoghi di provincia dov’è che meno probabilmente si annida l’evasore totale? A Trieste. Il tasso di «infedeltà fiscale» è del 5,9% a fronte del 41,9% di Agrigento, la città peggiore. Trieste supera così anche Udine (9,1%), Pordenone (10,7%) e Gorizia (10%). E perfino tutti i comuni della sua provincia: Duino Aurisina è all’8,7%, Sgonico al 14%, Monrupino è al 13.4%, Muggia va meglio col 5,9% e San Dorligo si ferma al 6,9%. Trieste guarda da lontano anche la media italiana, che è del
20%, pari 7,7 milioni di italiani, per un mancato introito che l’Istat ha valutato in oltre 270 miliardi di euro, cifra pari a un sesto del Pil nazionale.
Triestini brava gente, oppure c’è qualche altro motivo alla base di tanto encomiabile virtù civica, alla quale potrebbe seccare parecchio l’imposizione di ulteriori tassazioni e restrizioni per salvare le incerte sorti del Paese? Banalmente, potrebbe anche essere una virtù coatta, visto il capoluogo giuliano ha un alto tasso di dipendenti pubblici e soprattutto di pensioni. Come scappi dalla tassa se te la trattengono ben prima di darti lo stipendio?
L’indagine, che comunque propone dati di probabilità e non assoluti, è stata realizzata per «
Il Sole-24 ore» dal Centro studi Sintesi su dati del ministero delle
Finanze e dell’
Istat.
Presa la popolazione totale, sottratti i minori di 15 anni (che vanno a scuola), le casalinghe (che lavorano gratis...), gli studenti, e naturalmente i disoccupati ufficialmente tali, dal gruppo rimanente è stata tagliata anche la porzione di cittadini che risulta aver correttamente pagato l’Irpef, tanta o poca qui non importa. Chi rimane in mano? La zona oscura, dove più probabilmente si annidano il lavoro nero, la ricevuta mai stampata, la furbizia truffaldina.L’indice di “infedeltà fiscale” viene ricavato «dal rapporto percentuale tra il numero di contribuenti “mancanti” - dice lo studio di Sintesi - e la popolazione maggiore di 15 anni potenzialmente percettrice di reddito e quindi che non si trova in uno stato di disoccupazione o di inattività dal lavoro perché casalinga o studente».
I calcoli dettagliati dicono di Trieste questo. Una popolazione totale di 205 mila 523 cittadini, di cui con età superiore ai 15 anni sono oltre 182 mila persone, i disoccupati ufficiali solo 4000, le casalinghe 27 mila. Contribuenti potenziali? 140.994. Quelli effettivi, invece, 133.115. Mancano dunque all’appello del fisco 7879 persone. Lo studio naturalmente non indaga i motivi, dà una fotografia di massima, né va a vedere se tra i contribuenti c’è chi ha detratto o non dichiarato ampie porzioni di suoi beni. Fruga soltanto nel «buco nero». E noi ci ritroviamo i più trasparenti d’Italia, in compagnia di Genova e La Spezia che ci precedono, e perfino più ligi alla patria della sempre osannata Bolzano. Più asburgici della città tedesca.
«Questa città - è il commento del sindaco Roberto Cosolini - è terra dove il senso di rispetto verso le leggi è molto avanzato, c’è una cultura di rispetto degli obblighi verso lo Stato. Certo - continua il sindaco - a Trieste esiste una forte componente di redditi fissi: stipendi e pensioni. Ma c’è anche un ampio margine di flessibilità, che si dimostra invece virtuoso».
E tuttavia, come annunciato proprio di recente, l’amministrazione comunale, in vista anche del federalismo fiscale che potrebbe lasciare “in loco” buona parte delle riscossioni, ha firmato un accordo con l’Agenzia delle Entrate: il Comune sarà sempre più “controllore”, e già con le proprie forze interne negli ultimi tre anni ha recuperato quasi 13 milioni di tasse proprie, e cioé Ici e Tarsu non versate. Qualche distratto, qualche disobbediente, qualche evasore, qualche furbo, e forse qualche povero lo abbiamo pure noi. Ma il Comune andrà più a fondo. Chi ha soldi all’estero. Chi ha venduto o comprato case giocando sui prezzi. Chi ha fissato la residenza altrove. E magari chi si è separato fittiziamente da moglie e marito, chi ha iscritto la seconda casa al figlio studente e dunque nullatenente... Ma qui si tratta di già misurare le cifre. Intanto teniamoci il podio, e a buon rendere.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)