Loredana Poncini ha scritto:Gli obiettori in coscienza, sia militari, che farmacisti che ginecologi obiettano contro il "NON UCCIDERE", e non lo fanno per sfizio o per conto terzi, perché in vario modo mettono in gioco il loro status e la loro professione .
gli obiettori al servizio militare erano cittadini che assolvevano un obbligo impostogli dalla legge in base ad alcune carattersitche (italiano, maschio, maggiorenne, fisciamente abile al servizio militare) che il soggetto non aveva volontariamente scelto.
un farmacista, un medico, un infermiere sono persone che SCELGONO VOLONTARIAMENTE di svolgere una determinata professione che li mette a contatto con situazioni delicate da punto di vista etico.
Gli obiettori al servizio militare la propira coscienza la disturbavano PRIMA di scegliere se svoglere o meno il servizio militare, non DOPO come invece pretendono farmacisti, medici e infermieri e limitatamente ai loro personali gusti.
Scegliere determinate professioni implica inevitabilmente il dover svolgere compiti che possono non piacere, ma che devono comunque essere fatti nel rispetto dei diritti altrui.
se non si è in grado di farlo, allora è meglio cambiare professione piuttosto che arrograsi il privilegio di intervenire a sproposito nelle scelte di vita di altre persone, solo perchè non si condividono.
evitamo di mischiare l'obiezione di coscienza vera (quella al servizio militare) con la pretestuosa imposizione di coscienza rivendicata da un certo mondo cattolico.