da cardif il 19/04/2009, 16:21
Mi riferisco al tema posta da pinopic1, anche se, ovviamente, la discussione ha toccato anche altro.
L'aliquota IRPEF massima è stata continuamente ridotta: nel 1984/85 era del 56% per redditi sopra l'equivalente di 129.000 euro, negli anni 1989/1997 del 51% oltre i 155.000, oggi del 43% oltre i 75.000 euro. Aumentare l'aliquota dal 43% al 45% comporterebbe un aumento di (100.000-75.000)x0,02 = 500 euro per chi ha un imponibile di 100.000 euro, per cui penso che non dovrebbe nemmeno essere un'una tantum.
Non credo che per importi simili si portino i capitali all'estero, né penso che lo stato incassi somme enormi. Però mi dà fastidio quella rincorsa fatta dal CS sui temi posta da Berlusconi (in questo caso la riduzione delle tasse).
E poiché i temi s'intrecciano, ecco un altro esempio collegato di cattiva informazione (forse dovrei inserirlo altrove).
Ho da poco finito di ascoltare l'Annunziata che chiedeva a Tremonti se si prevedeva un aumento di tasse per il terremoto di L'Aquila, anche sulla base delle richieste delle opposizioni. Incompleta (ad arte o per stupidità?) la domanda e politicamente non corretta (vergognosa) la risposta, perché non si chiariva che l'eventuale aumento riguardava lo 0,9% della popolazione, e invece si diceva che i cittadini (quindi tutti!) potevano stare tranquilli che non ci sarebbe stato aumento.
Ma mo' mi so' capito bene?