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Il Nazareno bis parla tedesco

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Il Nazareno bis parla tedesco

Messaggioda ranvit il 29/05/2017, 7:59

La doppia mossa di Grillo per spiazzare Berlusconi
Il leader del M5S fa fare un plebiscito sul blog per il sistema tedesco. E poi rilancia: “Alle urne il 10 settembre”. Ora tocca a Renzi decidere
ANSA
Beppe Grillo

Pubblicato il 29/05/2017
Ultima modifica il 29/05/2017 alle ore 07:28
UGO MAGRI
ROMA
Altro che «Renzusconi», altro che trattative sottobanco tra Forza Italia e Pd: la grande accelerazione di queste ore la imprime proprio chi veniva considerato un alieno, estraneo a tutti i giochi, cioè Beppe Grillo. Il suo via libera al modello elettorale tedesco ottiene il plebiscito degli iscritti che nella consultazione online si sono detti a favore in 27.473 (soltanto 1532 i contrari). M5S non si schioderà da quella posizione. Adesso basta pochissimo per dichiarare «game over»: è sufficiente che domani sera, nella direzione del suo partito, Renzi scelga pure lui il «tedesco». La maggioranza per un sistema di voto proporzionale, con sbarramento al 5 per cento, sarebbe a quel punto vastissima, nel Parlamento e nel Paese, tale da rimpicciolire l’apporto di Berlusconi. Sotto tale aspetto, l’iniziativa grillina ridimensiona non poco il Cav, che già si godeva il centro della scena, e lo ferisce nell’autostima.

L’assist a Renzi
Il protagonismo a Cinquestelle non si spegne qui. Grillo preme sul pedale del gas pure per quanto riguarda la data delle urne. Indica il 10 settembre come ideale «election day» in quanto, argomenta sul suo blog, sarebbe «un atto di delicatezza istituzionale»: i nostri «onorevoli» non farebbero più in tempo a maturare «la vergogna del vitalizio» che scatta dal 15 settembre in poi. L’affermazione fa rizzare i capelli in testa a chiunque capisca di diritto parlamentare, perché notoriamente la legislatura non termina il giorno delle elezioni (come crede il blog), ma quando si riuniscono per la prima volta le nuove Camere. Dunque votare il 10 settembre non basterebbe comunque, bisognerebbe anticipare addirittura a Ferragosto. Però la sostanza è che, pure qui, Grillo lancia un assist a Renzi. Il quale pare abbia già segnato una data sul calendario: il 24 settembre, quando pure i tedeschi andranno alle urne.

I rischi del voto subito
La convergenza sembra pressoché totale. Conferma Brunetta, per conto di Forza Italia, che «un vantaggio di votare in autunno sarebbe proprio quello di sincronizzarsi con il ciclo elettorale degli altri Paesi europei». Salvini e Meloni, almeno nei proclami, non vedono l’ora di menar le mani. Del Pd e dei Cinquestelle si è detto. A remare contro le urne rimane soltanto Alfano, cui Renzi ha inflitto l’ennesimo sgarbo: avevano concordato di vedersi stamane per parlarne con calma, però Matteo ha disdetto l’appuntamento senza un apparente perché. È la prova di quanto sia duro il braccio di ferro con i centristi. Unico incontro della giornata si annuncia tra il capogruppo Pd alla Camera, Rosato, e la delegazione Cinquestelle per bruciare le tappe sulla legge elettorale, senza la quale il Presidente non scioglierebbe le Camere. In realtà Mattarella pone (fin qui senza alzare pubblicamente la voce) un’ulteriore condizione: che votando prima della naturale scadenza non ci facciamo troppo male. L’Europa e i mercati si aspettano dall’Italia una manovra seria per il 2018, che andrà presentata entro il 15 ottobre per non incorrere nelle ire di Bruxelles e, soprattutto, per non trovarci in balia della speculazione. Votando a fine settembre o, peggio ancora, un paio di settimane dopo come suggerisce Franceschini, la scadenza di metà ottobre non sarebbe onorata. A presentare la legge finanziaria provvederebbe il governo dimissionario, in carica solo per gli affari correnti, dunque un atto di puro «pro forma». Dopodiché toccherebbe al successivo governo rimetterci le mani e far votare dal nuovo Parlamento la manovra. Sempre che venga fuori una maggioranza e l’Italia non si avviti nel gorgo dell’ingovernabilità. Ma ai nostri eroi, questi sembrano dettagli: al massimo poi si vedrà.

http://www.lastampa.it/2017/05/29/itali ... agina.html
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Re: Il Nazareno bis parla tedesco

Messaggioda mariok il 31/05/2017, 18:42

L'unico aspetto positivo di questa legge, quello della semplificazione del sistema grazie allo sbarramento al 5%, ha buonissime probabilità di essere aggirato.

Del resto noi siamo maestri in questo....

Maggioranze deboli e alleati scomodi, i conti del proporzionale
–di Roberto D'Alimonte 31 maggio 2017

La direzione del Pd ha deciso di mettere nel cassetto il Mattarellum bis, alias Rosatellum, e puntare sul modello tedesco. È il ritorno al proporzionale. È il ritorno ad un sistema in cui non saranno più gli elettori a decidere chi governa. Le coalizioni non si faranno più prima del voto, come è stato dal 1994 al 2013, ma dopo come è successo dal 1948 al 1992. È il ritorno alla prima repubblica, alle sue alchimie parlamentari e ai suoi governi deboli ed effimeri. Ripetiamolo per l’ennesima volta. Il tedesco è un sistema proporzionale. Il 100 % dei seggi viene diviso tra i partiti con una formula proporzionale. Da noi funzionerà male perché non è sostenuto dal sistema istituzionale e dalla cultura politica tedesche. Però ha delle particolarità che lo rendono interessante: la presenza di collegi uninominali e la soglia di sbarramento del 5 per cento.
La soglia è l’elemento cruciale. Come abbiamo fatto vedere domenica scorsa, con le attuali stime delle intenzioni di voto una soglia al 5% produrrebbe da noi una drastica semplificazione del sistema partitico. Solo quattro partiti sarebbero rappresentati. I “magnifici quattro” saranno divisi in due campi. Da una parte i due partiti pro-Europa. Dall’altra i due partiti anti-europei. Sarà una specie di quadriglia bipolare ma calata non nel contesto del doppio turno francese, bensì in quello proporzionale italiano. Una differenza di non poco conto. A seconda di come verrà impostata la campagna elettorale potremmo assistere a una sfida dal sapore maggioritario. Il ballottaggio cassato dalla Consulta riapparirebbe sotto forma di una sfida a un turno solo tra chi vuole l’Europa e chi no. Potrebbero vincere gli uni o gli altri. Ma la sfida non avrà la chiarezza e la decisività di quella francese.
Naturalmente Renzi e Berlusconi da una parte e Di Maio e Salvini dall’altra non diranno agli elettori che dopo il voto faranno un governo insieme. Soprattutto Renzi. Dirà che punterà a vincere, come ha detto nella recente intervista al Messaggero, ma è una finzione. Con il tedesco non si può puntare a vincere, cioè ad arrivare al 50% dei seggi. Troppa grazia Sant’Antonio. Allora tanto valeva tenersi il Consultellum con la sua soglia al 40% che consentiva di arrivare al 54 % dei seggi con meno fatica. Col tedesco si può solo puntare ad arrivare primi. E se così è, ed è così, devi pur dire agli elettori con chi farai il governo dopo il voto. In un contesto quadripolare l’alleato naturale di Renzi è Berlusconi. Quello di Di Maio è Salvini. Ma per entrambi sono alleati scomodi. Renzi non farà campagna elettorale dicendo che governerà con Berlusconi? Deve fingere. E lo stesso farà Di Maio con Salvini. Tutt’al più racconterà una altra favola, quella di un governo di minoranza del M5S appoggiato dall’esterno dalla Lega Nord. Le prossime elezioni con il tedesco saranno la fiera delle finzioni.
Ma non è detto che alla fine in Parlamento entreranno solo i “magnifici quattro”. I sistemi elettorali sono strumenti potenti. I loro incentivi spingono a fare cose che altrimenti i partiti non farebbero. Con una soglia al 5%, se i partiti alla sinistra del Pd non si coordinano rischiano di sparire. Con una soglia al 3% Bersani può rischiare di correre da solo. Con una soglia al 5% no. Lo stesso vale per Sinistra italiana e per il Campo progressista di Pisapia. Devono unirsi. Ma sappiamo bene che a sinistra l’unità è merce rara. Si uniranno per convenienza ma le divisioni resteranno, alimentate anche dal rapporto conflittuale con Renzi. Anche Alfano e la Meloni rischiano di sparire con una soglia al 5%. Il primo più della seconda. Che faranno ? Al momento cercheranno di negoziare, insieme a tutti gli altri candidati alla sparizione o alla fusione, una soglia più bassa. Poi si vedrà.

La partita sul tedesco non è ancora definitivamente chiusa. Il rischio è che si possa chiudere male. Speriamo che Renzi, pur di andare a votare subito, non accetti una soglia più bassa o un meccanismo per aggirarla. In Germania e in Nuova Zelanda (altro paese con sistema tedesco) chi vince uno o più seggi uninominali può utilizzare i suoi voti complessivi anche se sono meno del 5%. Va da sé che i piccoli partiti non possono vincere da soli nei collegi, ma potrebbero farlo se ci fossero accordi di desistenza con i partiti maggiori. È il modo in cui la soglia del 4% nella parte proporzionale del Mattarellum della Camera è stata aggirata. Da lì è passata la “proporzionalizzazione” di quel sistema che in teoria avrebbe dovuto ridurre la frammentazione, ma non lo ha fatto. L’ha sola incanalata in due coalizioni alternative.
In Germania questi trucchi non esistono. Noi ne siamo maestri. E questo è solo uno dei modi per aggirare la soglia. Perché essa funzioni veramente occorre anche che sulla scheda elettorale i partiti si presentino come liste singole e non come insiemi di liste pronte a scindersi il giorno dopo il voto. E soprattutto occorre che vengano riformati i regolamenti parlamentari per impedire la formazione di gruppi parlamentari che non corrispondono alle formazioni politiche che si presentano alle elezioni.

Insomma se ritorno al proporzionale deve essere, che almeno lo si faccia tenendo ferma la barra della semplificazione del sistema politico. Possiamo crederci? O la stessa riforma elettorale sarà una finzione ?

Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/6yvTBQ
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Re: Il Nazareno bis parla tedesco

Messaggioda Robyn il 31/05/2017, 19:43

Potremmo ad esempio mettere oltre al sistema tedesco come inno nazionale una canzone di Nino D'Angelo.La politica italiana non è affatto appassionante meglio cedere poteri all'Europa.Anzi Bruxelles dovrebbe richiamare immediatamente l'Italia sui voucher in nessun paese europeo esiste questa anomalia della precarietà che è frutto di una mentalità retrogada del nostro paese
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Re: Il Nazareno bis parla tedesco

Messaggioda pianogrande il 31/05/2017, 20:40

...E soprattutto occorre che vengano riformati i regolamenti parlamentari per impedire la formazione di gruppi parlamentari che non corrispondono alle formazioni politiche che si presentano alle elezioni.

Sarebbe davvero una infamia se si permettesse la ri-suddivisione dopo il voto ma, nella sostanza, questa potrebbe avvenire comunque visto che niente obbliga un singolo parlamentare a sostenere un governo o ogni singola iniziativa.

Almeno va evitato che si formino gruppi parlamentari postumi che possano avere accesso in autonomia a finanziamenti e benefit vari.

A questo proposito, il gruppo misto (in pratica la vetrina dove ci si mette in esposizione col cartellino del prezzo come le ragazze di certe vie) avrebbe ancora ragione di esistere?

Insomma, lo sbarramento al 5 % è ormai l'ultimo baluardo alla barbarie del proporzionale.

4 o 5 partiti.

Tutto sommato e viste le premesse, non mi sembrerebbe vero.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Il Nazareno bis parla tedesco

Messaggioda Robyn il 02/06/2017, 0:16

Questa legge elettorale innesca una pericolosa incrinatura della democrazia con il voto utile con il quale si cerca l'annientamento delle minoranze.Questa prassi fù inaugurata da Walter Veltroni ma si vince sù cosa si vuole fare e non con il voto utile e con il voto utile non si accetta lo specchio del paese.Questa legge è simile a quella di Calderoli con la differenza che lo sbarramento produce un premio non per la coalizione ma per i partiti maggiori e le liste sono bloccate,probabilmente chi è per il sistema tedesco non ha imparato la lezione.La differenza la fà il collegio in cui non c'è rincorsa al voto utile ci sono le alleanze ed è il collegio che garantisce la governabilità dove anche il candidato del partito più piccolo deve rappresentare tutti gli elettori dell'alleanza elettorale si essa di csx che di cdx o di centro,la restante parte proporzionale di 1/3 garantisce la rappresentatività per i partiti minori con soglia al 2%.Tutti possiamo diventare minoranza e ricevere lo stesso trattamento che abbiamo riservato alle minoranze quando eravamo maggioranza
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Re: Il Nazareno bis parla tedesco

Messaggioda mariok il 02/06/2017, 9:24

Insomma, pare che anche questa volta stia venendo fuori una schifezza.

Si parte dal sistema tedesco per arrivare al solito pasticcio all'italiana: vincitori di collegio che devono far posto ai capilista bloccati. La fantasia non ha limiti.

L'unica cosa certa è che non se ne può più.

Capilista «privilegiati», collegi e voto disgiunto: sale la tensione nei partiti
Alcuni vincitori all’uninominale resterebbero fuori. La ripartizione: di solito il Viminale suddivide il territorio per le urne. Ora la cartina è del dem Fiano
di Dino Martirano

Venticinque per quattro uguale cento. È questa la formula cara a Forza Italia che conta di fare il pieno di 4 candidati eletti per ognuno dei 25 listini proporzionali bloccati previsti dal «modello elettorale tedesco italianizzato». Berlusconi, dunque, non avrebbe problemi nel selezionare i suoi «cavalli vincenti» perché, tanto, gli azzurri neanche si presenteranno alle gabbie di partenza dei 303 collegi uninominali: quella è una gara riservata al Pd e al M5S fatte salve le roccaforti della Lega in Alta Lombardia e in Veneto.
Ed è dunque il temuto «effetto flipper» nei 303 collegi uninominali che sta creando autentico panico nelle seconde file dei due grandi partiti. Con l’«effetto flipper», infatti, non basta vincere il collegio perché, per passare, bisogna essere pure fortunati. E avendo Renzi, Berlusconi e Grillo deciso che i capilista del proporzionale avranno la precedenza su tutti gli altri (in primis sui vincitori dei collegi), la partita si fa cattiva e ai limiti del buonsenso. Perché, in soldoni, la «legge tedesca all’italiana» utilizza il collegio uninominale per poi dare certezza di elezione solo ai capilista bloccati. Tutti gli altri, pur se vincenti nei collegi, se la vedranno con la cabala.
Giacomo Portas (Moderati, eletto nel Pd) fa un calcolo a spanne: «Se il Pd farà eleggere 220 deputati, si partirà dai 25 capilista del proporzionale, più 150 vincitori di collegi uninominali, più 45 candidati dei listini proporzionali». Così, potrebbero esserci nel Pd, ma anche nel M5S, decine di vincenti nei collegi che però non saranno eletti.
Nelle regioni rosse, le preoccupazioni in casa del Pd sono anche più forti. In Toscana, dove i dem si preparano a rastrellare tutti e 19 i collegi uninominali, c’è la quasi certezza che due o tre vincitori all’uninominale dovranno poi sacrificarsi per lasciare il posto al capolista (sarà Renzi?) e per rispettare la quota proporzionale nazionale, che poi è la vera cifra del «tedesco». In Sicilia, invece, il Pd non vincerà nei collegi e dunque si rifarà con i posti blindati nei listini proporzionali che già stanno andando a ruba.
I grillini avranno gli stessi problemi del Pd: in Sicilia, il M5S dovrebbe vincere «troppi» collegi (e dunque la «pallina del flipper» potrebbe far fuori molti candidati pentastellati arrivati primi nell’uninominale) mentre le seconde file grilline dei listini sono destinate a fare le comparse.
Ma ci sono altre questioni che fanno scricchiolare l’«accordone». Il voto disgiunto — sulla scheda una «X» per il collegio e una «X» per il partito — chiesto dai grillini che in Germania permette all’elettore di votare, per esempio, il candidato della Cdu e di indicare con il voto ai liberali l’alleanza di governo cui si dovrebbe ispirare Angela Merkel. C’è poi il nodo dell’individuazione dei collegi che spetterebbe ai tecnici terzi del Viminale: stavolta però la cartina con le 303 ripartizioni l’ha firmata il relatore Emanuele Fiano (Pd). E gli altri non sono rimasti a guardare ottenendo già un giorno di rinvio, dal 5 al 6 giugno, per l’approdo della legge in Aula.
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1 giugno 2017 | 23:14
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Re: Il Nazareno bis parla tedesco

Messaggioda gabriele il 02/06/2017, 9:36

Deve ancora arrivare un testo bozza alla commissione e i giornalisti sanno già tutto, retroscena politici futuri, alleanze trasversali e gossip inaspettati...
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Re: Il Nazareno bis parla tedesco

Messaggioda mariok il 02/06/2017, 9:56

Beh, penso cke l'Unità conoscerà il maxi-emendamento del PD.

http://www.unita.tv/focus/guida-alla-nu ... lettorale/
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Re: Il Nazareno bis parla tedesco

Messaggioda trilogy il 02/06/2017, 11:08

È un sistema pessimo. In pratica gli elettori non scelgono nulla. Il collegio uninominale maggioritario è una farsa perché tanto prevale il listino. Dopo il voto non ci sarà nessun governo ma 4 o 5 partiti che dovranno accordarsi almeno in 2 forse 3 per formare una maggioranza. La corte cistituzionale bocciando l'italicum ha fatto danno pesante a tutto il paese, per un cittadino andare al seggio a votare con un sistema simile è tempo perso.
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Re: Il Nazareno bis parla tedesco

Messaggioda ranvit il 02/06/2017, 11:25

In pratica gli elettori non scelgono nulla


Beh, l'hanno voluto loro votando No al referendum! :mrgreen:

Almeno con l'Italicum avrebbero potuto scegliere da chi farsi governare....e abolito l'anacronistico e paludoso Senato! :mrgreen:

Che coglioni!
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