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Io voto NO perché.....

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Io voto NO perché.....

Messaggioda ranvit il 20/11/2016, 16:28

Quasi che dopo il referendum, si spacchi la terra e non si possa più decidere nulla di nulla.


Per decidere ci vuole la volontà politica e la comunione d'intenti della maggioranza....e dopo l'esperienza degli ultimi 30 anni, sappiamo bene tutti che manca sia l'una che l'altra 8-)

Se vince il NO, la terra non si spaccherà ma l'Italia confermerà al mondo che è un Paese totalmente inaffidabile ed incapace di riformarsi. :twisted:
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Io voto NO perché.....

Messaggioda ranvit il 20/11/2016, 16:31

Giovigbe ha scritto:
ranvit ha scritto:A me sta bene anche un governo di centrodestra o grillino

non ne avevo alcun dubbio .....



E' una vs prerogativa far vincere gli altri... :lol: :lol: :lol:
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Re: Io voto NO perché.....

Messaggioda ranvit il 20/11/2016, 16:38

flaviomob ha scritto:No, direi proprio oggi Lombardia=l'eccezione ;)

Speriamo che dopo tre anni di renziate non salti tutto anche qui, in Emilia, in Toscana, etc.



Rammento che a Milano ha vinto Sala, fortemente voluto da Renzi (....non proprio uno della "Ditta") . 8-)
Mentre a Parma vinse Pizzarotti quando Renzi ancora non "comandava" 8-)

Comunque l'Italia comincia alle Alpi e finisce a Pantelleria....piaccia o no 8-)
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Re: Io voto NO perché.....

Messaggioda flaviomob il 20/11/2016, 18:31

Sala ha vinto le primarie per candidarsi a sindaco.

Renzi non ha vinto le primarie per candidarsi capo del governo, ma ha vinto le primarie per fare il segretario di un partito.

Dopo ha cambiato mestiere (e il debito ha ricominciato a salire), emanando provvedimenti demagogici per ottenere - temporaneamente - consenso. In più ha fatto un gran pasticcio sulle riforme istituzionali con un tragicomico balletto: mi dimetto / non mi dimetto / mi dimetto se vince il no.
Parapaponzi ponzi pò!

Oggi infatti è tornato a dire che il governo cadrà in caso di no. Siamo sicuri che stia facendo propaganda dalla parte giusta? :lol: :lol: :lol:

Mi auguro che dopo di lui, altri migliori di lui siano in grado di salvare il PD e il centrosinistra dallo sfacelo che ha fatto.

Qui c'è da lavorare a un grande New Deal, a un piano Marshall continentale contro la povertà e le spinte reazionarie che derivano dalla crisi del 2008, altro che gli 80 euro elettorali di quattro cialtroni.


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
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Re: Io voto NO perché.....

Messaggioda ranvit il 20/11/2016, 18:49

Sala ha vinto le primarie per candidarsi a sindaco.

Ma l'ha voluto Renzi ;)

Sul resto.....a parte la solita litania, ancora non ci hai detto cosa, secondo te, succederà dopo l'eventuale vittoria del NO.
(Per me saranno "uccelli per diabetici" per voialtri (sinistrasinistra+Ditta) e purtroppo anche per il Paese :twisted: )
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Re: Io voto NO perché.....

Messaggioda flaviomob il 20/11/2016, 20:22

Io l'ho già scritto, prova a dirlo tu allora, secondo la tua litania... di rito campano :lol: ;)

Lo riscrivo? Renzi dà le dimissioni a Mattarella, che le respinge, come da previo accordo. Tutto qua. :mrgreen:

Messaggio subliminaRIO per il NO gnor NO gnor NO 8-)

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Re: Io voto NO perché.....

Messaggioda flaviomob il 21/11/2016, 3:17

Premio abnorme e norme irragionevoli, Italicum rinviato ancora alla Consulta
Legge elettorale. Dal tribunale di Genova la quarta ordinanza. Sei almeno i motivi di incostituzionalità

http://ilmanifesto.info/premio-abnorme- ... -consulta/

ci sono anche quattro nuovi motivi, quattro pesanti sospetti di incostituzionalità nell’Italicum a partire da un giudizio radicale sulla «sproporzione» tra il numero di voti ottenuti dalla lista che raggiunge il 40% al primo turno e i seggi che le vengono assegnati grazie al “premio”. Per spiegarsi la giudice Maria Cristina Scarzella ricorre a un esempio numerico, immaginando 30 milioni di voti validi (ipotesi realistica nell’eventualità di una crescita delle astensioni; nel 2013 i voti validi sono stati 34 milioni). In questo caso, scrive, «il 40% corrisponde a 12 milioni di voti. Per effetto del premio di maggioranza la lista (vincitrice) ha così diritto a 340 deputati cioè un deputato ogni 35.294 voti; il complesso delle forze di minoranza che hanno ottenuto 18 milioni di voti ottengono solo 278 deputati, il che vuol dire che per eleggere un deputato occorrono 64.748 voti». In altre parole il voto di chi sceglie una lista di minoranza vale quasi la metà di quello di chi sceglie i vincitori.


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Re: Io voto NO perché.....

Messaggioda ranvit il 21/11/2016, 9:14

Quindi in ogni caso, Renzi vi farà un c.... cosi' :lol:
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Re: Io voto NO perché.....

Messaggioda mariok il 21/11/2016, 9:34

flaviomob ha scritto:Possibile che Milano sia più importante (e più responsabile) della guida della nazione?


SI :D

Ora scommetto che lo definiranno un venduto rinnegato.

Lo strappo di Pisapia: "Referendum, con il 'No' Italia instabile"

L'ex sindaco di Milano: "Oltre le urne il vero obiettivo è non aprire la via a destre e populisti. L'esito negativo non farebbe bene al Paese, alla sua credibilità a livello internazionale e avrebbe riflessi negativi anche a livello economico e sociale"

di GIOVANNA CASADIO

18 novembre 2016

Roma - "Dopo il 4 c'è il 5. E io non credo che, in caso di vittoria del No al referendum, avremmo un anno di tregua nel quale sarà possibile lavorare per riorganizzare il paese, vedo invece un Parlamento ancora più diviso, paralizzato e un periodo di instabilità politica che non farebbe bene al paese, alla sua credibilità a livello internazionale e che avrebbe riflessi negativi anche a livello economico e sociale". Giuliano Pisapia, leader della Sinistra, ex sindaco di Milano prende a prestito il titolo di un dibattito a cui la Spi-Cgil l'ha invitato: parlare di cosa accadrà dopo il referendum costituzionale del 4 dicembre. Perché è il "dopo" la posta in gioco. E apprezza il leader della sinistra dem, Gianni Cuperlo che è riuscito a ottenere da Renzi le modifiche all'Italicum e perciò voterà Sì al referendum.

Pisapia, oggi la lacerazione, domani ci sarà l'apocalisse, la destabilizzazione se vince il No?
"Nessuna apocalisse sia che vinca il No, sia che vinca il Sì. E mi sembra che siano ormai ben pochi quelli che paventano tale rischio. Io però non credo che, in caso di vittoria del No, avremmo un anno di tregua nel quale sarà possibile lavorare per riorganizzare il paese; vedo invece un Parlamento ancora più diviso, paralizzato e un periodo di instabilità politica che non farebbe bene al paese".

Lei ha già detto che il No non la convince, ma non prende posizione con chiarezza?
"Non ho mai avuto paura a prendere posizioni anche scomode. Ma devo ribadire: mi rifiuto di scendere in guerra con i miei compagni di strada. Io credo in una sinistra larga, aperta, ragionevole e responsabile e non voglio accettare che il referendum e la lunga campagna elettorale diventi il "casus belli" per una frattura senza ritorno. Nella mia idea di sinistra non c'è chi ha esultato per la vittoria di Trump, chi vuole costruire i muri in Europa, chi vuole lasciar naufragare i barconi dei disperati. Ma c'è chi vota Sì come chi vota No. Credo che dovremmo cercare di farci per strada il minor male possibile. E avendo un unico obiettivo: non regalare il Paese alle destre e ai populisti".

Fa paura l'onda lunga di Trump?
"Mi fa paura che non si impari niente dalla lezione americana, che è il trionfo di un messaggio reazionario e la vittoria della politica della rabbia. Dopo Brexit, dopo Trump, bisogna fare uno sforzo immenso perché chi crede nello stesso sistema di valori non si divida. Bisogna trovare la formula per costruire ponti. Mentre dappertutto - anche a casa nostra, anche all'interno della sinistra e del centrosinistra - si sono alzati i muri. Il mio è un appello quasi disperato: le forze della sinistra devono sentire il peso di una responsabilità storica come forse mai nei tempi recenti".

Lo tsunami populista potrebbe abbattersi anche sull'Italia?
"Bisogna fare chiarezza su cosa intendiamo per populismo. Nel nome del populismo in Russia, tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo c'è stato un movimento culturale e politico che si proponeva un miglioramento delle condizioni di vita delle classi più povere. Oggi molti danno a questo termine un significato negativo e dispregiativo, teso a fare far credere come possibili e realizzabili proposte che non si è in grado di realizzare. Se, per populista si intende chi fa mera demagogia pur di cercare facili consensi, allora non c'era bisogno di attendere l'esito delle elezioni americane per dire che il populismo era, purtroppo, già presente".

E ci sarà una ricaduta sul referendum costituzionale, secondo lei?
"Difficilmente chi è convinto di votare Sì o di votare No cambierà idea guardando all'America, soprattutto se il Sì o il No sono determinati non dalla legge costituzionale ma dalla volontà di far cadere il governo. Però gli indecisi sono ancora tanti e sono convinto che la maggior parte deciderà sulla base della conoscenza del contenuto della riforma costituzionale. E poi ci sarà anche chi sceglierà tenendo conto dei passi avanti, in parte già fatti, sulla legge elettorale, impegnandosi seriamente a eliminare, quel "combinato disposto" che, seppur indirettamente, incide anche su alcuni temi della riforma. Anche per questo ho molto apprezzato la posizione di Cuperlo e di chi non si arrende alla dittatura del 4 dicembre. Dopo c'è il 5, ed è al dopo che bisogna guardare".

Quindi lei si considera un eretico rispetto al suo schieramento di sinistra?
"Cosa significa essere eretico? Vincere una campagna elettorale come quella del 2011 a Milano che ha mandato a casa la destra che governava da 18 anni? Su questa riforma costituzionale è importante che siano i cittadini a valutare se sono maggiori le luci o le ombre. Siano loro a decidere se, tenendo conto della situazione reale e non delle speranze o dei sogni, si preferisce lo status quo, se si poteva fare di più o se c'era il rischio di fare peggio. Se il cambiamento proposto è un'opportunità o anche solo un limitato, ma positivo passo avanti".

I sondaggi danno il No in vantaggio, se così fosse Renzi deve andare a casa?
"Dal
punto di vista costituzionale non ne vedo la ragione, sarà il capo dello Stato a decidere. Però Renzi si dimostrò coerente nel 2012, dopo avere perso le primarie, disse che non si sarebbe candidato in Parlamento e così fu".
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
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Re: Io voto NO perché.....

Messaggioda flaviomob il 21/11/2016, 11:04



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